Recensione Cloudberry Kingdom

Platform 2D e super-difficoltà: un binomio perfetto!

Recensione Cloudberry Kingdom
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii U
  • Pc
  • Se siete tra quelli che hanno imprecato superando le soglie dell'immaginabile o rotto montagnole di gamepad solamente per finire Super Mario All Stars non proseguite nella lettura. Non interessatevi al gioco che stiamo per trattare. E' un consiglio per preservare la vostra salute.
    Cloudberry Kingdom, al di là della fiabesca nomenclatura, nasconde infatti ore e ore di infernali sfide contro il proprio autocontrollo ed il continuo rischio di scomunica. Il titolo Pwnee Studios, distribuito da Ubisoft in Digital Delivery su tutte le piattaforme di gioco, riprende il concept di Super Meat Boy e tanti altri indie-platform 2D tipicamente anni '80, che concentrano tutti i loro sforzi nell'acuire costantemente il livello di difficoltà. Tra questi, Cloudberry Kingdom è senz'altro uno dei più efficaci: con i suoi trecentocinquanta livelli pieni zeppi di insidie vi chiederà salti sempre più millimetrici, traiettorie semi-impossibili da seguire alla velocità della luce e riflessi da lince. Tutto per salvare la ragazza di Bob, l'assurdo protagonista.
    Ma Cloudberry Kingdom non è solo assurdamente difficile. E' anche un bel gioco, solido, soddisfacente, divertente e soprattutto vario. Una piccola perla, come vedremo ancora un po' grezza, per la quale vale la pena spendere 9,99 €.

    Un reame infernale

    Nonostante la difficoltà davvero esagerata, Cloudberry Kingdom non metterà il giocatore di fronte ad un precipizio incoraggiandolo a buttarvisi a capofitto. La curva di apprendimento, almeno per quanto riguarda la modalità Storia, appare infatti abbastanza accessibile, almeno per i primi venti o trenta schemi. Gli ostacoli proporranno all'inizio un livello di sfida non esageratamente sostenuto, dandoci il tempo di interiorizzare le semplici meccaniche di gioco ed il ritmo dell'azione. Una scelta insospettabilmente intelligente da parte degli sviluppatori, che riescono così a catturare l'attenzione anche dei videoplayer meno smaliziati, senza per questo annoiare i più temerari.
    Giunti tra il trentacinquesimo ed il quarantesimo quadro le cose si faranno davvero complicate. Non solo si inizieranno ad intravedere piattaforme semoventi e mostriciattoli da schiacciare e sfruttare come trampolini di lancio, ma addirittura fasci laser ad intermittenza, sfere infuocate, enormi palle chiodate, piattaforme invisibili e chi più ne ha più ne metta. Non bastasse, al nostro "eroe" verranno casualmente attribuiti dei "bonus", che presto vedremo trasformarsi in malus in grado di ostacolarci pesantemente nella progressione. Se pensate che il doppio salto o il jetpack possano essere utili a superare qualsiasi ostacolo, provate a sfruttarli efficacemente quando lo spazio per far passare Bob sarà di pochi millimetri, e la frazione di tempo per evitare le centinaia di trappole ad attivazione casuale di pochi istanti.

    "Purché non siate a rischio coronarico, Cloudberry Kingdom è un gioco assolutamente da provare, soprattutto a fronte dell’esiguo esborso (9,99€) per ottenerlo"

    E sarà solo l'inizio, dato che potrà anche capitarci di dover superare dieci interi livelli legati ad una ruota medievale per le torture, o in assenza di gravità, con piattaforme su ogni lato dello schermo. O ancora con Bob ingigantito, ridotto ad un microscopico insetto o invisibile!!
    Tutte queste variazioni, sulle prime necessarie solamente a far imbestialire il giocatore, avranno in seguito l'importante compito di variare la progressione. Quadri generati in maniera del tutto casuale e "power up" altrettanto casuali assegnati all'eroe, contribuiranno efficacemente a mantenere alta la concentrazione durante una progressione a scorrimento laterale per natura un po' ripetitiva. Nel corso dei trecentocinquanta livelli, dunque, la noia non assalirà praticamente mai il giocatore, ed incredibilmente nemmeno la frustrazione.
    Anche se gli sviluppatori hanno più volte dichiarato "We like it hard", beffandosi di tante altre produzioni sui generis, in Cloudberry Kingdom hanno intelligentemente pensato di inserire persino alcuni "aiuti", a patto di poterne pagare il prezzo. La scelta di game design è di quelle vincenti: in ogni quadro troveremo sparpagliati una serie di cristalli che, raccolti, incrementeranno un punteggio utile a pavoneggiarsi sulle leaderboard online. Il loro accumulo, tuttavia, permetterà di sbloccare una particolarissima serie di hints, da sfruttare attingendo sempre alle proprie abilità. Troviamo, ad esempio, la facoltà di attivare una "traiettoria ideale" per guidarci tra gli ostacoli, la possibilità di rallentare il tempo (rallentando tuttavia anche Bob) o di chiedere alla CPU di mostrarci (in un video-tutorial) come si supera il livello. Una serie di guide, come già detto, per nulla invasive, alle quali si aggiungeranno nei quadri più lunghi ed impegnativi una serie di checkpoint da attivare recuperando particolari monete. La giusta ricompensa per aver faticato fino a tal punto, nonché un'ancora di salvataggio essenziale per evitare la frustrazione di dover ricominciare daccapo uno stage.
    Per chi non dovesse comunque rimanere soddisfatto da una Campagna così longeva, Cloudberry Kingdom propone diverse modalità alternative. Free for All è adatta ai novellini e ai più coriacei pro gamer senza distinzione, dato che consentirà di "programmare" in autonomia ogni livello. Potremo scegliere lo stage, la densità di trappole, la velocità d'attivazione e quantità di laser e moltissimo altro ancora, fino ad arrivare alla personalizzazione estetica di Bob ed al carnet di "poteri" da assegnargli. Si tratta di un vero e proprio editor, mascherato soltanto dall'impossibilità di creare il layout visivo dei livelli. Un'introduzione indispensabile per chi volesse allenarsi procedendo ancor più cautamente, o per chi intenda dimostrare la propria bravura registrando poi il replay e mostrandolo agli amici.
    Tra il serio e il faceto s'inserisce anche la terribile modalità Arcade, contenitore di svariati "sotto-giochi" uno più difficile dell'altro. In Crisi del Tempo, ad esempio, otterremo solamente dieci secondi per completare gli oltre trecento stage. Naturalmente, per ogni cristallo recuperato, ulteriori secondi verranno accreditati sul timer, ed i bonus moltiplicatori per la "ripulitura" di un quadro mantenuti. In Escalation, invece, saranno i "continue" ad essere limitati a dieci; ma anche in questo caso li potremo incrementare o recuperare grazie ai preziosi.

    Si tratta insomma, a dispetto di una difficoltà tarata costantemente verso l'alto, di una struttura costruita sul filo conduttore del bilanciamento, ideale per entrare nelle case di tutti e forse un po' meno "di nicchia" rispetto ai classici indie game iper competitivi e brutali. Anche questo deve aver aperto le porte alla pubblicazione in Digital Delivery anche su console, dove siamo certi Cloudberry Kingdom possa ottenere un discreto successo. Successo che passerà certamente attraverso la facoltà di giocare l'intera avventura in multiplayer. Purtroppo limitato solo al locale, il comparto multigiocatore di Cloudberry Kingdom risulta assuefacente tanto quanto il single, se non di più. Fino a tre amici potranno unirsi alla partita, nel tentativo di superare assieme a noi i complicatissimi livelli senza farsi ammazzare. La telecamera, ovviamente, rimarrà puntata sul giocatore più avanzato, sfavorendo gli altri ed innescando logoranti meccaniche competitive e lotte improvvisate. Inoltre, con due o più giocatori collegati, il titolo fornirà anche nuovi bonus/malus, come un elastico tramite il quale ogni Bob sarà legato all'altro. In questa maniera il passo falso del meno esperto potrebbe risultare fatale per tutti, ma allo stesso modo provvidenziale il recupero del giocatore navigato. Un ulteriore esempio di come i ragazzi di Pwnee Studios si siano impegnati al massimo per rendere quanto più completo e bilanciato possibile il comparto ludico. Anche l'assenza dell'online, in fin dei conti, non si fa sentire: essere tutti fisicamente presenti nella stessa stanza, in un videogame del genere, aumenterà senza dubbio divertimento e coinvolgimento.
    Forte persino di una buonissima implementazione dei controlli e di una longevità acuita da un costante apporto di nuovi power up, costumi e game mode al superamento di un determinato numero di livelli, Cloudberry Kingdom potrebbe sembrare perfetto. In realtà non giunge a tali vette, principalmente per una mancanza di "stile" che lo rende, sul lungo periodo, meno "gustoso" di altri videogame indipendenti. Se a livello grafico non possiamo e non dobbiamo aspettarci nulla di particolarmente brillante, è la ricercatezza artistica ed estetica ad essere il vero motore di produzioni come questa, ed è esattamente in questo frangente che la produzione Pwnee Studios non riesce a sfondare. Al di là di un design un po' piatto dei livelli, totalmente bilanciato dall'incredibile varietà d'ostacoli già descritta, sono le qualità artistiche degli stessi a non convincere. Di poco impatto, gli stage di Cloudberry Kingdom si limitano alla ripetizione di elementi sì vivaci e coloratissimi, ma non sempre capaci di stuzzicare la fantasia, di toccare le giuste corde emotive. Anche la simpatia del caricaturale protagonista e della scanzonata "trama", in fin dei conti, finisce per scemare, assestando Cloudberry Kingdom su livelli ottimi ma non eccellenti.
    Ad una caratterizzazione "amatoriale" e non troppo curata della componente stilistica si affiancano brani spesso azzeccati ma anche ripetuti allo sfinimento, e dunque in grado di mantenere vivo il coinvolgimento solo in parte nel corso delle tante, tantissime ore necessarie al completamento dell'avventura.

    Cloudberry Kingdom Cloudberry KingdomVersione Analizzata Xbox 360Purché non siate a rischio coronarico, Cloudberry Kingdom è un gioco assolutamente da provare, soprattutto a fronte dell’esiguo esborso (9,99€) per ottenerlo. Le trovate, a livello ludico e di game design, sono interessanti e soddisfacenti, e vi porteranno a divertirvi mantenendovi incollati allo schermo in pressoché totale assenza di frustrazione, soprattutto se in compagnia di amici. Se tra ostacoli di ogni tipo ed infinite personalizzazioni dell’eroe da sbloccare in altrettante modalità la produzione Pwnee Studios non manca in varietà, le sue vere pecche si riscontrano osservandone il lato artistico. Spesso poco ispirati e caratterizzati alla bell’e meglio, stage e personaggi non bucano lo schermo e non creano quella sorta di “empatia” che ha caratterizzato in questa generazione tanti indie game di successo. Si tratta comunque di un aspetto che non rovina assolutamente un prodotto in ultima analisi ben confezionato, a cui manca veramente solo il guizzo artistico per eccellere.

    8

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