Recensione Crash Bandicoot: The Wrath of Cortex

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Crash Bandicoot: The Wrath of Cortex - 8

Recensione Crash Bandicoot: The Wrath of Cortex
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS3
  • PS1
  • Dopo aver fatto faville su
    entrambe le console Sony, il peramele più famoso ei videogiochi Crash è pronto a spaccare scatole e raccogliere mele anche sulla console di Microsoft.
    Il gioco è la riedizione dell'ultima avventura di Crash su PS2, ovviamente arricchita con nuove features e una migliorata veste grafica. La meccanica di gioco è la stessa vista nelle precedenti incarnazioni, sulle altre console; da sempre Crash si
    presenta come un platform 3D, a cui manca però una reale libertà di movimento;
    questo fatto, se da un lato limita la varietà del gioco, dall'altro consente un miglior dettaglio e una maggiore cura degli scenari dal punto di vista tecnico. In generale il titolo presenta due diverse meccaniche di gioco principali:
    classica e con veicoli. La prima è la stessa presente nelle precedenti edizioni, con tutti i suoi limiti e i suoi pregi; i livelli sono ben strutturati anche se l'interazione con gli stessi è assai limitata e spesso il tutto si riduce a
    spaccare casse raccogliere mele ed evitare i nemici. Saranno presenti i cliché classici del genere platform: quindi piattaforme su cui saltare, mostri da evitare o meglio eliminare e sessioni bonus da ricercare per aumentare il vostro
    numero di mele e quindi di vite.

    Il ritorno del Peramele.

    Il controllo del peramele, seppur non sempre precisissimo, è ben strutturato e la risposta dei comandi sempre immediata salvo rari casi; casomai i problemi maggiori per i controlli provengono da una, non sempre felice, gestione della telecamera.
    Parecchio curate risultano le animazioni dei personaggi, sia per quanto riguarda quelle dei vari nemici che incontrerete sul vostro cammino, sia per quelle dello stesso Crash (che presenta fra le altre cose un ottimo fur shading, capace di
    rendere il pelo più reale che mai); particolarmente gustose risultano le animazioni dedicate alle varie morti del marsupiale, ciascuna realizzata a seconda del modo in cui ci abbandonerà.

    Poco curati da questo punto di vista risultano i fondali, con i quali l'interazione è pressoché nulla: tutto ciò dona al gioco un'eccessiva linearità, che finisce per renderlo alla lunga piuttosto ripetitivo.
    Il problema maggiore in questo ambito risulta la gestione della telecamera, che non sempre consente di calibrare bene i salti; alle volte poi un nemico può sembrare più lontano di quanto non lo sia realmente, dettaglio non da poco che spesso vi costerà la vita.

    Meno riuscite appaiono invece le sessioni su veicoli, a causa di un'errata calibrazione della difficoltà. Se infatti vi concentrerete su tutti i nemici, la difficoltà potrebbe essere persino eccessiva, mentre se vi concentrerete
    unicamente sugli obbiettivi potreste avere ragione del livello fin troppo velocemente. Alcuni livelli in particolare offrono poca sfida e divengono ben presto noiosi.
    Per esempio in un quadro vi troverete dentro una sfera di vetro che rotola su una costruzione di legno in mezzo alla giungla. Questo scenario risulta facilissimo, se tirerete dritto senza preoccuparvi di raccogliere bonus o mele, ma se invece avrete intenzione di finirlo al 100% dovrete sudare ben più delle fatidiche sette camice.

    Distruggere casse e raccogliere mele è infatti necessario per finire il gioco al 100% e poter così accedere alla sessione aggiuntiva che si sboccherà alla fine; fatto che di sicuro accrescerà la longevità del titolo ma che lo renderà anche
    mostruosamente frustrante.

    Dal punto di vista tecnico questo tipo di livelli si difende bene, presentando un ottimo dettaglio per quanto riguarda le texture dei personaggi e delle "infrastrutture", anche se spesso gli sfondi risultano scialbi e monotoni.

    La Versione Xbox

    La versione XBox dell'ultima avventura di Crash dimostra come si possa creare un engine grafico che sfrutti seriamente l'Hardware della console su cui gira, pur provenendo da un altro sistema.

    Sia chiaro giocando a Crash Bandicoot W.C. si può facilmente notare che si tratta di un porting da PS2, ma nonostante questo, sia i modelli poligonali sia le textures, sono di ottima fattura e superano di gran lunga la versione PS2
    soprattutto nei frangenti di gioco più caotici ed affollati.
    Buoni gli effetti musicali, anche se certo non sfruttano la potenza audio della console Microsoft (cosa comunque più che normale visto il genere di gioco).

    Crash Bandicoot Crash BandicootVersione Analizzata XboxCrash Bandicoot W.C. appare come un titolo dove fin troppa cura è stata data al lato estetico, a discapito di quello concernente giocabilità e affini; un titolo che non può quindi che risultare in fin dei conti mediocre, valido per qualche sessione di gioco spensierata (nemmeno poi tanto considerato l'incrementarsi di difficoltà e frustrazione in certi livelli), ma non di certo in grado di incollarvi alla sedia, desiderosi di vedere cosa i programmatori hanno ideato per il prossimo livello. Adatto quindi agli amanti dei platform in attesa di qualcosa di meglio con cui giocare.

    8

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