Recensione Create

The Incredibile Machine revisited; la recensione di Create

Recensione Create
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Pc
  • Anche in una generazione in cui grafica e tecnica svolgono un ruolo quasi fondamentale nella qualificazione di una produzione, è indubbio ci si possa emozionare e divertire anche senza ricorrere ad effetti speciali e quant’altro, semplicemente ricorrendo ad uno strumento più potente: la propria fantasia.
    Questo è stato, ad esempio, il metro dello strepitoso successo di Little Big Planet che, nel suo secondo capitolo in arrivo questa primavera, è andato a rimodernare proprio la fase di gioco creativa, per permettere ai giocatore di re-inventare a piacimento l’offerta ludica.
    Quella della creatività, tuttavia, non è certo una strada “nuova”: una delle più interessanti applicazioni del cervello al videogioco risale infatti ai primi anni ’90, quando Kevin Ryan diede il via ad una serie di giochi chiamati The Incredible Machine.
    Si trattava di mini-game che consentivano ad un allora stupito videogiocatore di combinare vari oggetti d’uso quotidiano per risolvere particolari “problemi”, sfruttando sostanzialmente le leggi fisiche.
    Una struttura che viene oggi ripresa da Create, titolo della lineup casual di Electronic Arts disponibile per Playstation 3, Xbox 360, PC e Nintendo Wii il 19 Novembre.
    Nelle versioni Wii e Playstation 3 il titolo prevederà il completo supporto del motion controller.

    Bacchetta magica

    Create presenterà un’unica modalità di gioco suddivisa, tuttavia, in due macro-aree che permetteranno in primis al giocatore di sfogare la sua creatività sbloccando nuovi elementi da sfruttare, in secondo luogo, nelle varie sfide proposte.
    Inserito il disco nel tray della console ci troveremo di fronte ad un palcoscenico quasi del tutto spoglio; un tutorial a tappe ci guiderà quindi nel suo allestimento, in maniera da guadagnare le prime “scintille” e progredire nei livelli.
    Sin dall’inizio, complice un’interfaccia grafica molto intuitiva e l’utilizzo di una limitata serie di comandi, i tool decorativi risultano familiari e di relativamente semplice utilizzo.
    Grazie agli strumenti a nostra disposizione avremo la possibilità di decorare a piacere qualsiasi livello di gioco, modificando la pavimentazione, aggiungendo colorata carta da parati, inserendo alberi e fiori o addirittura facendo crescere dal nulla un soffice prato.
    Seguendo le indicazioni a schermo riempiremo, decorazione dopo decorazione, uno speciale indicatore che permetterà, come abbiamo detto, di sbloccare nuovi elementi (o persino nuove categorie di oggetti) ed aprire una serie di sfide.
    In questo secondo caso ci troveremo di fronte ad una serie di scenari dalla difficoltà crescente nei quali ci verrà chiesto di sfruttare un certo numero di elementi o un particolare oggetto per risolvere il problema.
    Nel primo caso, ad esempio, dovremo posizionare una rampa per permettere ad un mini-suv, di superare la scritta CREATE, in funzione d’elemento di disturbo.
    Procedendo ci renderemo conto che questa struttura, in un certo senso guidata, non ci darà la possibilità di sperimentare soluzioni magari più eccentriche per problemi che spesso richiederanno di portare un oggetto da A a B.
    Ci saranno, naturalmente, diverse variazioni: troveremo, ad esempio, oggetti legati a pallonicini da far esplodere al di sopra di un punto prefissato dopo avergli fatto oltrepassare un ostacolo e così via.
    Le sfide, purtroppo, si riveleranno fino alla fine abbastanza facili, richiedendo una buona dose di spirito d’osservazione e materia grigia solamente nell’ultima serie di cinque.
    La struttura completamente aperta di ogni scenario, in ogni caso, darà atto ad ogni giocatore di scatenare il suo estro creativo e provare in autonomia, seppur senza alcuno scopo, le reazioni fisiche interpretabili in game.
    La longevità del prodotto, in ogni caso, non dipende solamente da quest’ultimo aspetto di stampo “sandbox-iano” ma anche, e soprattutto, dalla possibilità di creare in autonomia le proprie sfide, da condividere poi online.
    Questo aspetto, al momento, risulta tuttavia piuttosto limitato, tanto da non permettere al giocatore di riprodurre alla perfezione nemmeno la totalità degli enigmi presenti all’interno del titolo; chissà che un domani, col supporto di un’adeguata community di enigmisti, non venga implementata qualche espansione via DLC.
    Un ultimo appunto riguarda l’utilizzo in game dei motion controller, implementati in maniera da agevolare ancor di più la navigazione nei vari sotto-menù.
    Parlando, in particolare, di Playstation Move, bisogna sottolineare come il nuovissimo controller Sony venga utilizzato come una sorta di sofisticato mouse, permettendo sì un controllo estremamente agevole, funzionale e preciso ma lasciando del tutto da parte la lettura della profondità.

    Dal punto di vista tecnico il titolo non presenta le tipiche velleità da produzione Next Gen, accontentandosi di fare in maniera sufficiente il suo lavoro.
    Modelli poligonali basilari si affiancano quindi ad una texturizzazione precisa ma senza spunti di particolare rilievo.
    Buoni, invece, gli effetti grafici utilizzati per sottolineare il compimento di un engima, che uniti alla vivacità della palette di colori contribuiscono a ricreare un’ambiente decisamente frizzante.
    Ben implementata, naturalmente, la fisica degli urti, essenziale per la risoluzione di quasi tutti gli enigmi presenti.

    Create CreateVersione Analizzata PlayStation 3Create, pur risultando un prodotto divertente e discretamente confezionato, non riesce a portare la proverbiale “ventata di freschezza” che ci si aspetterebbe da un esperimento tanto diverso sulle home console. Vuoi, in primis, per una struttura troppo limitata (e la stiamo paragonando ad un titolo freeware di oltre 15 anni fa) vuoi, in secondo luogo, per non riuscire a coinvolgere i giocatori anche un minimo navigati sino agli ultimissimi enigmi. Una deriva spiccatamente casual ed arcade che cozza però con l’elevato prezzo di vendita, fissato tra i 40 e i 50€ (a seconda della versione), quando da una produzione del genere ci si sarebbe potuti tranquillamente aspettare una distribuzione in digital delivery ad un prezzo decisamente inferiore. L’appetibilità di Create si riduce, dunque, ad una ristretta fetta di consumatori, almeno fino a quando le possibilità legate alle “community feature” descritte nell’articolo non verranno ampliate (se verranno ampliate).

    6.5

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