Recensione Crimson Shroud

Il nuovo RPG di Yasumi Matsuno, tratto dalla raccolta Guild01

Recensione Crimson Shroud
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Disponibile per
  • 3DS
  • Il progetto Guild01 è nato come una scommessa ma si è dimostrato un successo in Giappone, grazie al seguito di fan che figure come Goichi Suda e Yasumi Matsuno continuano ad avere. La compagnia nipponica, quindi, ha già annunciato un seguito e ha localizzato e pubblicato progressivamente i vari titoli della raccolta anche in occidente.
    Dopo l'ottimo Liberation Maiden e il folle Aero Porter, è ora il turno di Crimson Shroud, particolare gioco di ruolo che tenta di imporsi come il titolo più completo ed articolato dell'intero pacchetto.

    Dalla carta al 3DS

    Yasumi Matsuno è noto per essere la mente responsabile di due dei titoli di origine nipponica più apprezzati del passato: Vagrant Story, immortale JRPG per Playstation pubblicato nel 2000 dall'allora Squaresoft, e Final Fantasy XII, discusso capitolo della saga.
    Dopo l'ultimo e riuscitissimo episodio per PSP di Tactics Ogre, Mastuno si è dedicato a Crimson Shroud, prodotto ibrido e completamente atipico, in quanto fonde stile ed atmosfere prettamente nipponiche ad un gameplay ispirato ai giochi di ruolo occidentali, sia americani che europei, storicamente basati sull'uso di carta, matita e miniature.
    Crimson Shroud è ambientato in un mondo la cui collocazione temporale non è del tutto chiara e nel quale la magia si è manifestata lentamente, sotto forma di oggetti dotati di particolari poteri ma del quale la popolazione non conosce le origini. Tali manufatti, quindi, sono stati associati agli dei e vengono definiti Gift, doni giunti per cambiare il destino dell'umanità.
    I protagonisti della vicenda sono Giauque e Lippi, entrambi Chaser, avventurieri che si guadagnano da vivere e fanno fortuna lavorando come mercenari, alla ricerca di persone scomparse oppure in fuga e oggetti rubati o smarriti. Al duo di veterani, malgrado la giovane età, si unisce Frea, ragazza che fa parte di una minoranza etnica soggiogata e alla quale Giauque salva la vita, decidendo di accoglierla nel party una volta scoperte le sue incredibili capacità curative.
    La storia si rivelerà un passo alla volta, con una forma narrativa basata in gran parte sull'uso accorto di meccanismi quali flashback e salti temporali, facendo leva su una struttura che ricorda quella dei classici Gamebook, libri a capitoli nei quale poter operare delle scelte e modificare quindi la storia secondo la propria volontà.
    Si leggerà molto, quindi, giocando a Crimson Shroud, fattore che, assieme all'atipico sistema di combattimento, allontana lo spirito dell'intera produzione dai classici JRPG.

    Dadi e matita

    Proprio la grande valenza data alla storia dal punto di vista puramente testuale è il primo dei due fattori di rottura con il passato. Il plot è accompagnato da combattimenti che verranno innescati sia dall'esplorazione degli ambienti di gioco (gestita con una classica mappa suddivisa in stanze), sia dalle proprie scelte, che spesso metteranno nelle mani del giocatore la decisione di provare ad evitare uno scontro, tenendo un basso profilo, o lanciarsi in battaglia, sperando in una ricompensa di valore.
    La rappresentazione dei combattimenti rende più movimentato l'approccio utilizzato nelle sezioni esplorative: normalmente i personaggi sono rappresentati dalle loro miniature, vere e proprie ricostruzioni in 3D di quelle che sarebbero gli eroi se fossero prodotti per un gioco di ruolo o da tavolo di stampo classico, con tanto di basetta con impresso il logo di Level 5. In combattimento il numero di telecamere aumenterà rispetto alle fasi più calme, in modo da inquadrare la scena da punti di vista differenti; nulla di realmente dinamico, però: i personaggi non saranno assolutamente animati e, anzi, le azioni verranno solamente mimate con un'inclinazione della miniatura all'attacco verso il suo obiettivo, esattamente come accadrebbe giocando ad un gioco di ruolo cartaceo con gli amici.
    Anche il gameplay dei combattimenti prende a piene mani dalla tradizione fisica dei Board Game, utilizzando i dadi per decidere l'esito delle varie fasi: l'equipaggiamento indossato dal gruppo fungerà da modificatore ma saranno i dadi, da lanciare toccandoli con il pennino o muovendo di scatto l'analogico, a decretare la bontà di un affondo o di una parata, con l'opportunità di utilizzare le armi magiche o tentare la fuga semplicemente utilizzando i menu che compariranno sullo schermo inferiore della console.
    Proprio le armi e le armature ricoprono quindi un ruolo fondamentale, in quanto Crimson Shroud non prevede alcuna struttura a livelli da scalare acquisendo punti esperienza: l'equipaggiamento, infatti, decreterà le abilità degli eroi, dando quindi particolare importanza all'esplorazione in cerca di tesori e all'abbattimento delle truppe nemiche, nella speranza che razziando i cadaveri si riesca ad entrare in possesso di oggetti di qualità superiore.
    Le statistiche, decisamente approfondite, saranno quindi guidate dal loot, dando al gioco una leggera virata verso il genere dei dungeon crawler, senza però abbracciarne la filosofia di fondo e l'eventuale ripetitività, grazie alla trama che rimane comunque la colonna portante dell'intera produzione.
    Stupisce quindi il design dei menu, non del tutto azzeccato soprattutto nel confronto tra oggetti diversi della stessa classe, azione che si compierà spesso per decidere se mantenere l'equipaggiamento indossato durante uno scontro o utilizzare gli oggetti appena ottenuti in seguito ad una vittoria.
    Criptico anche il sistema a turni, non esplicitato con icone o elementi che possano dare un'idea di come evolverà lo scontro, obbligando il giocatore a studiare gli avversari barandosi sulle prime azioni, in modo da capire chi è più rapido e chi invece più lento ma letale. Importante imbastire una buona strategia, da strutturate anche grazie alla possibilità di concatenare attacchi legati ad elementi differenti, con l'opportunità di utilizzare dei dadi bonus per massimizzare il danno totale ottenuto con un lancio.
    Proprio la realizzazione dei dadi, di conseguenza, ha ricevuto una cura non comune, con una modellazione 3D basica ma riuscita anche grazie ai materiali che ricordano i dadi veri, con facce differenti, svariati colori ed una fisica discretamente realistica nel riprodurre il rotolamento e il rimbalzo sui bordi dello schermo, che fungono da sponde.

    Forma e sostanza

    Il primo impatto con Crimson Shroud è spiazzante non solo per il formato atipico ma anche per la forma con il quale la trama viene narrata: la localizzazione è limitata alla sola lingua inglese, con una forma ricercata e termini spesso arcaici che innalzano sicuramente l'esposizione della storia, al prezzo però di una leggibilità che potrebbe tagliare fuori chi ha una padronanza limitata dell'idioma.
    Anche i salti temporali e lo svolgimento non del tutto lineare potrebbero indispettire, ma in realtà aggiungono profondità ad un titolo che risulterà tutt'altro che limitato, malgrado la distribuzione sull'eShop e il prezzo ridotto rispetto alle classiche uscite retail.
    L'aspetto grafico è invece molto più tradizionale, con chiari richiami allo stile di Vagrant Story tanto nel character design puro quanto in dettagli quali gli indumenti dei personaggi e gli ambienti, spesso decadenti e misteriosi. La mancanza di animazioni è un altro fattore che genera stupore al primo approccio, ma presto si prenderà confidenza con lo stile, rendendosi conto che le scelte intraprese dal team sono tutte coerenti, per creare un tutt'uno che davvero possa ricordare i giochi di ruolo cartacei, anche e soprattutto nella parte narrativa e testuale, impreziosita da illustrazioni che riportano alla mente i volumi che molti videogiocatori hanno progressivamente stipato in cantina o in soffitta con l'avvento del divertimento elettronico interattivo.
    Stupisce quindi la presenza di un aliasing discretamente marcato sui personaggi e gli ambienti in 3D, che viene sottolineato proprio dalla presenza della terza dimensione reale garantita dallo schermo superiore del 3DS. Fenomeno inspiegabile in quanto le scene non sono particolarmente complesse e le camere dinamiche, non sempre perfette per posizionamento, non sono mai distanti o con campi d'inquadratura ampi, limitando quindi la grandezza delle ambientazioni nelle quali si svolgono gli eventi.

    Crimson Shroud Crimson ShroudVersione Analizzata Nintendo 3DSDifficile valutare in maniera assoluta un titolo come Crimson Shroud, in quanto ha un target ben preciso, cioè quello degli appassionati di giochi di ruolo cartacei che non disdegnano i videogiochi strategici e riflessivi, nei quali l'azione non è la colonna portante. A questa nicchia di appassionati, quindi, Crimson Shroud ha molto da offrire: una narrazione affascinante, benché pesantemente basata sul testo, e un sistema di combattimento profondo, da interpretare però un poco alla volta. Per questa tipologia di pubblico, quindi, i difetti verranno vissuti praticamente come dei pregi e metteranno Crimson Shroud sotto una luce diversa, facendogli prendere le distanze dalla stragrande maggioranza delle produzione contemporanea, trasformando quindi l'ultima fatica di Yasumi Matsuno in una vera e propria boccata di aria fresca. Chi invece preferisce l'azione a ha vissuto come una liberazione l'avanzata dei videogiochi a scapito dei gamebook prima e dei giochi di ruolo cartacei poi, troverà un titolo oscuro, di difficile catalogazione, da domare piuttosto che da apprezzare, al punto da non riuscire a trovare gli stimoli per portarlo a termine. Stupisce, quindi, che Crimson Shroud non sia rimasto confinato alla cartuccia giapponese di Guild01, raggiungendo invece le sponde digitali dell'eShop di Nintendo: raramente un titolo dedicato al digital delivery su DSi e 3DS è stato così rifinito e profondo, ma altrettanto raramente il suo target è risultato così settoriale. Ricco d'atmosfera, ben orchestrato e assolutamente epico ma nel contempo criptico, poco dinamico e totalmente atipico, Crimson Shroud attrarrà a sé il suo pubblico di riferimento, tenendo ben lontano tutte le altre tipologie di videogiocatori, che non sopporteranno un format così legato al passato e che, anzi, ne celebra i capisaldi portandoli verso il digitale nella maniera meno distruttiva possibile, mantenendone inalterati stile e tradizione. Per chi saprà apprezzarne l'audacia, quindi, Crimson Shroud si trasformerà in una sorpresa in grado di svettare all'interno della variegata offerta dei titoli per 3DS, non solo in digital delivery ma anche per quanto riguarda l’offerta retail.

    8

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