Recensione Cube Tactics

Strategia al cubo su Nintendo 3DS

Recensione Cube Tactics
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Disponibile per
  • 3DS
  • Che le dimensioni non contino è un postulato ancora tutto da dimostrare. Innumerevoli e accesissime discussioni tengono vivo il dibattito da eoni e una definitiva risposta al quesito sembra ben lontana dal delinearsi.
    In ambito videoludico tuttavia, non sono rari i casi in cui prodotti sviluppati da minuscoli team, e a partire da budget contenutissimi, surclassino, in qualità e vendite, nomi blasonati che possono contare su risorse ben più ampie.
    Simili premesse potrebbero quasi portare a pensare che il piccolo strategico partorito da Fun Unit non abbia praticamente nulla da invidiare agli eccellenti congeneri che costellano la libreria del 3DS.
    E invece no. Perché questa volta, analizzando a fondo pregi e difetti del gioco, verrebbe proprio da dire che le dimensioni tutto sommato un po' di rilievo ce l'abbiano.
    Comunque divertente e meritevole dell’attenzione di appassionati, il gioco si regge su meccaniche di gameplay semplici e intriganti, ma che alla lunga sfociano in una cronica mancanza di profondità.

    Guerra tra cubi

    Nell’immaginario mondo di Cube Tactics tutto si risolve con un allegro e spensierato regolamento di conti alla vecchia maniera. Niente pistole, cannoni, bombe nucleari. Solo spade, archi, catapulte, ninja (?) e cubi. Una marea di cubi.
    Le regole del gioco, che vi saranno brevemente introdotte in un tutorial travestito da missioni introduttive, sono piuttosto semplici. Le due, tre o quattro fazioni che si fronteggeranno devono difendere il proprio centro di comando, preoccupandosi al contempo di distruggere quelli avversari.
    Per farlo potrete contare sul supporto di un discreto numero di unità diverse che si genereranno automaticamente, una volta eretto il corrispettivo edificio di riferimento, e si muoveranno in totale autonomia sulla mappa. Oltre ai canonici cavalieri e arcieri, non mancano monaci guaritori, ninja dalle spiccate agilità ginniche e carpentieri abilissimi nella distruzione dei cubi posizionati dagli oppositori. Il terreno di scontro, infatti, andrà letteralmente costruito, posizionando varie caselle negli spazi vuoti che vi separano dall’avversario. Questa non trascurabile feature rappresenta di fatto il cuore pulsante di Cube Tactics. O almeno avrebbe dovuto esserlo nelle intenzioni degli sviluppatori, visto che è proprio in quest’ambito che si concentrano i maggiori limiti del gameplay.

    Da un certo punto di vista le cose funzionano alla grande. Con un po’ di astuzia si può fiancheggiare l’avversario creando sentieri alternativi che disorientino le sue truppe e conducano le vostre dritte al centro di comando. Speciali catapulte possono far attraversare caselle vuote, rendendo possibili attacchi a sorpresa. Ammassando un cubo sopra l’altro si creano torri da cui gli arcieri possono bersagliare i nemici dalla distanza, rendendo vana ogni offensiva frontale.
    Tutti questi elementi strategici moltiplicano le opportunità e i pericoli derivanti da ogni partita. Contro la CPU, nelle missioni che compongono la breve modalità storia, si ha purtroppo poco tempo (e modo) per affinare il proprio talento. I livelli vi terranno occupati per un paio di minuti al massimo, e il ridotto numero di unità selezionabili in ciascuno scenario rende lo svolgimento della battaglia fin troppo pilotato. Molto meglio online, dove con altri tre avversari umani, e potendo contare su tutte le unità disponibili nel gioco, darete vita a scontri appassionanti, prolungati, frenetici. Vista l’assenza di turni e necessità di reperire risorse per creare i cubi, generati casualmente e selezionabili in qualsiasi momento dalla barra dedicata, per avere la meglio sarà fondamentale ragionare in fretta e muoversi con rapidità. Il feeling è insomma differente rispetto alla maggior parte degli strategici, ma guai a posizionare casualmente i propri tasselli: il giocatore esperto e vincente sa sfruttare a proprio vantaggio anche le mosse del nemico.
    Purtroppo questo stuzzicante quadretto è rovinato dal difetto più grande di cui soffre Cube Tactics: le ridottissime dimensioni dei campi di battaglia.
    I vostri piani che prevedono la creazione di lunghi e intricati condotti, dedali per le truppe nemiche e fili diretti per il centro di comando avversario, resteranno solo sulla carta. La libertà garantita all’utente è ridottissima e vi scontrerete spesso e volentieri con invisibili e invalicabili confini oltre i quali non potrete costruire: fastidioso e in alcuni casi mortale, visto che l’evenienza potrebbe mandare all’aria una strategia nel quale avete profuso ogni vostro sforzo, anche a costo di rischiare di restare scoperti in altre direzioni.
    Anche artisticamente non possiamo certo parlare di un titolo memorabile. Personaggi super-deformed e uno stile coloratissimo riempiono lo schermo del 3DS, mentre effetti sonori abbozzati e un paio di temi musicali per nulla originali completano l’opera. Utile l’effetto 3D, in grado di restituire con maggior precisione la profondità di campo in alcune situazioni in cui la telecamera, comunque rotabile a piacimento, non riesce a inquadrare perfettamente l’azione.

    Cube Tactics Cube TacticsVersione Analizzata Nintendo 3DSCube Tactics è uno strategico che cerca di cambiare, almeno parzialmente, le carte in tavola. Niente risorse da accumulare, né turni da rispettare. Le unità si muovono automaticamente sul campo di battaglia e bisogna essere più rapidi dell’avversario nel creare edifici e i sentieri su cui marcerà il proprio esercito. Se in single player si lamenta praticamente da subito una certa mancanza di profondità, a causa di missioni fin troppo ingessate, in multiplayer tutto funziona sensibilmente meglio, non fosse per le ridottissime dimensioni delle mappe. Pur con una buona varietà di soldati e un numero relativamente ampio di fattori da tenere in considerazione, ogni partita viene appiattita da un’area edificabile fin troppo circoscritta. Le sue meccaniche semplici e la sua impronta action, rendono Cube Tactics ideale per neofiti del genere o per chi cerca qualcosa dal gusto atipico. Esperti e amanti di sfide impegnative lamenteranno sin da subito la ripetitività delle strategie utilizzabili.

    6.8

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