Recensione Dancing Stage Supernova
Muovi i piedi, muovi le mani!
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Michele "theFont73" Fontana
Disponibile perPS2
La rivoluzione silenziosa
La “Generazione a 128 bit” ha a tutti gli effetti concluso il proprio ciclo vitale da pochi mesi ed è giunto il momento di porsi, come sempre a questo punto, la fatidica domanda: per cosa verrà ricordato negli anni a venire questo “Periodo Videoludico”? Che contributo hanno portato le quattro console a 128 bit (inutile nasconderlo, anche il buon Dreamcast ha lasciato un’impronta di massimo rilievo, al pari delle più vendute macchine Nintendo, Sony e Microsoft) al panorama dei videogames? Ci sono nomi, immagini, momenti, racconti e suoni che resteranno perennemente legate alle forme, ai colori ed ai pad di queste straordinarie macchine da gioco?
La risposta è sicuramente positiva: gli avvenimenti di rilievo in questo periodo sono stati molteplici, alcuni capaci di cambiare radicalmente il panorama videoludico grazie alla loro sconcertante importanza (l’ingresso di Microsoft nel mondo delle console e l’affermazione del gioco online su console) altri capaci di influenzarlo pesantemente ma con delicatezza (Shen Mue, Ico ed Okami).
Ma tra tutti gli avvenimenti di questo abbondante lustro ce n’è uno in particolare, una rivoluzione silenziosa, nata a cavallo tra due console generations, un avvenimento che è stato capace di sconvolgere radicalmente gli equilibri stabiliti nella passata generazione: l’avvento dei controller dedicati.
Balliamo, saltiamo, suoniamo e cantiamo!!!
Già per la prima Playstation erano disponibili alcune bizzarre periferiche, come il piatto da DJ di Beatmania o i tamburi di Taiko no Tatsujin (senza parlare delle splendide maracas di “Samba de Amigo” per Dreamcast) ma soltanto sul finire dell’epoca PSOne questi controller sono riusciti a farsi conoscere al grande pubblico occidentale per merito di quel “Dance Dance Revolution” che ancora imperversa nelle poche sale giochi rimaste nel nostro continente. Da quel momento è stato un crescendo di fantasia: dall’ Eyetoy di Sony ai Tarutonga di Nintendo passando per il megalitico controller di Tekki per giungere al successo planetario di Guitar Hero e della sua Stratocaster. Il motivo del loro successo risiede probabilmente nella loro semplicità, nella totale assenza di tutte le decine di tasti, di stick analogici o digitali, dei rumble o dei motion sensors che tanto appagano i videogiocatori navigati, ma che intimoriscono tutti i giocatori occasionali...
Ebbene oggi le periferiche dedicate sono diventate una quotidianità, degli extra quasi ambiti e costantemente supportati da aggiornamenti (a differenza di quanto accadeva in passato, quando light guns, mouse o attrezzi simili erano supportati solo nel periodo del lancio) in grado di reinventare la periferica a volte in modo magistrale (come accadde per Donkey Kong Jungle Beat, il primo platform giocato con i tamburi).
E proprio in questo fiorente filone di videogiochi si inserisce Dancing Stage Supernova, ultimo capitolo della saga che maggiormente ha contribuito alla nascita di questo rivoluzionario modo di intendere il videogioco e si propone come il primo gioco in grado di usare contemporaneamente due “periferiche dedicate”.
Let's Dance
Per tutti coloro che non sanno di che gioco stiamo parlando (“Si, proprio voi due...” - Cit. Reggie Fils-Aime) spieghiamo rapidamente che in Dancing Stage è richiesto al giocatore di premere con i piedi una o più dei quattro tasti direzionali posizionati sulla pedana da gioco mantenendo lo stesso ritmo con cui le indicazioni appaiono sullo schermo e transitano su un'apposita barra di controllo. Ogni passo eseguito correttamente aumenta il livello della “Barra di giudizio” ma ogni errore fa precipitare il suo contenuto vertiginosamente fino allo zero, che decreta l'immancabile Game Over. I primi livelli richiedono pochi movimenti schematici (al massimo qualche pressione contemporanea di due tasti) ma gli stages per esperti sono un vero e proprio turbine di frecce e necessitano una massiccia destrezza, tanto allenamento ed una memoria fuori dal comune per essere completati dignitosamente. Una partita a Dancing Stage è tanto appagante per il giocatore quanto spettacolare agli occhi di qualsiasi spettatore specie se il “ballerino” si prodiga utilizzando entrambe le pedane di cui solitamente è dotata una postazione da gioco arcade.
Questo ultimo aggiornamento di Dancing Stage può contare su una notevole quantità di modalità di gioco, alcune delle quali inedite nelle precedenti release; oltre alla consueta modalità arcade, in cui scegliere tre delle cinquanta tracce musicali disponibili su cui esibirsi (ed il relativo livello di difficoltà) ed alle sfide “Endless” (in cui le canzoni si succedono a caso senza pausa) sono state inserite le nuove modalità “Course” e “Battle”: nella prima di queste due tipologie di gioco sono contenuti una serie di “percorsi musicali” di crescente difficoltà da completare senza esaurire il contenuto della Judgement Bar. Questa volta però l'impietoso indicatore può funzionare secondo due tipi di regolamento, quello “normale” ed il “Challenge”, ben più impegnativo perchè consente solamente quattro errori al giocatore prima di decretare la fine del gioco e considera come errore qualsiasi passo giudicato con un punteggio inferiore di “OK”.
La modalità "Battle", invece, permette a due giocatori di sfidarsi all'ultimo passo di danza; la particolarità di questa sfida risiede negli attacchi speciali che si caricano eseguendo lunghe combo di step eseguiti correttamente. Ogni attacco lanciato al nostro avversario provocherà il subbuglio nel suo pattern: le frecce varieranno sia nel numero che nella disposizione e velocità di transito per un breve periodo di tempo.
Ancora una volta sarà poi disponibile la modalità "Workout", che trasforma Dancing Stage in un personal trainer e permette di creare un allenamento quotidiano finalizzato a bruciare un certo numero di calorie. E' possibile creare un profilo del giocatore, gestire quotidianamente l'attività fisica, impostare i brani ed i pattern da seguire e verificare il miglioramento delle proprie prestazioni in un apposito grafico.
La modalità più intrigante tra tutte è l'inedita “Stellar Master Mode”. Lo scopo di questa sfida è la conquista di tutti i pianeti contenuti all'interno di una mappa stellare ed il solo modo che si ha per dominarli è vincere tutte le quest in esso proposte; ovviamente le prove non sono altro che delle sessioni di ballo ma, a differenza del gioco standard, in questo caso dovremo conseguire obbiettivi specifici indicati prima dell'inizio del livello. Una volta superati gli stages richiesti avrà luogo il “Duello”, la sfida finale composta di più prove che, se completata, aprirà due “Sentieri stellari” che condurranno ad altrettanti nuovi pianeti. Inoltre verrà assegnato al giocatore un ticket che renderà disponibili nuovi extra nello shop del gioco; i punti accumulati nelle partite dello Stellar Master Mode potranno essere utilizzati per acquistare nuove canzoni e pattern da giocare da soli o in compagnia.
L'ultima novità contenuta in Dancing Stage Supernova è la più controversa di tutte: prima di ogni partita della modaltià Arcade sarà chiesto al giocatore se intende attivare la telecamera Eyetoy. In caso di consenso verrà visualizzata sullo schermo la nostra immagine oltre alle consuete quattro frecce; inoltre ci faranno compagnia due ulteriori indicatori, uno a destra ed uno a sinistra della nostra figura. Questi pulsanti vanno attivati coprendoli con le mani e seguendo le stesse regole che valgono per le comuni frecce; purtroppo la nota imprecisione nel rilevamento dei comandi della tecnologia Eyetoy provoca una drastica riduzione della velocità e della complessità di questa modalità di gioco; spesso la pressione di uno dei due nuovi tasti non viene rilevata o il ritardo di ricezione è tale da precludere il buon risultato dello stage. Questa opzione quindi si può definire come una simpatica alternativa per tutti i giocatori che si avvicinano per la prima volta a Dancing Stage, ma è caldamente sconsigliabile a tutti i veterani della piattaforma da ballo...
Dove l'ho sentita prima?
La componente tecnica di Dancing Stage è del tutto trascurabile: come sempre le nostre esibizioni sono accompagnate sullo schermo dalle evoluzioni di un alter ego digitale dall'aspetto piuttosto pulito ma schematico ed animato appena discretamente. Nulla di grave, anche perchè c'è davvero ben poco tempo per osservare qualcos'altro che non siano le centinaia di frecce multicolore che salgono verso la Judgement Bar. Ben più importante è la Tracklist, composta da sessantacinque tracce audio piuttosto eterogenee anche se generalmente derivate dai temi più classici ascoltati nei rythm games made in Konami... anche troppo evidente... Molti dei brani presenti sono remix di gloriosi motivi del passato sicuramente rinfrescati nell'esecuzione ma sempre afflitti da quel senso di "già sentito" che poco si addice al genere di gioco. A questi brani si affiancano alcune hit occidentali come “Right Here, right now” di Fatboy Slim, “Hey boy, hey girl” dei Chemical Brothers o “All the things she said” delle T.A.T.U, di molte delle quali è presente anche il videoclip. Variante comprensibile ma poco articolata ed solo parzialmente azzeccata...
7
Quanto attendi: Dancing Stage Supernova
Dancing Stage SupernovaVersione Analizzata PlayStation 2Dancing Stage Supernova si conferma la solita viscerale esperienza, un gioco che supera il semplice diveritmento e si avvicina molto di più ad una "passione". A differenza dei capitoli passati, però, questo ultimo aggiornamento appare un pò più debole perchè enfatizza le differenti tipologie di sfida piuttosto che concentrarsi sul rinvigorire la logora tracklist. L'introduzione della compatibilità con Eyetoy è un ulteriore mossa poco comprensibile e goffamente realizzata. Ciononostante Dancing Stage Supernova è ancora il classico, intramontabile rythm game a cui ormai siamo abituati a giocare, solo un po' meno longevo a causa delle poche "sostanziose" novità. Consigliabilissimo a tutti gli amanti della pedana di metallo