Recensione Dark Angel

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Dark Angel - 957

Recensione Dark Angel
INFORMAZIONI GIOCO
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Chi è l' angelo oscuro?

    Max è bella, è intelligente, è sensuale….
    Max vive in una Seattle del prossimo futuro; La “pulsazione” ha distrutto i dati di tutti i computer, riducendo gli Stati Uniti all’impotenza. In questo clima nasce la “I”, una corporazione la cui prima attività è lo sviluppo di armi altamente tecnologiche per il governo. Max vive in questo mondo, corrotto e dal futuro incerto; lavora come pony express fino al calare della notte…
    Max è un’arma. Frutto di una ricerca genetica della “I”, Max è nata in un laboratorio, il suo DNA è studiato per dare vita al soldato definitivo, forte, veloce, determinato, letale; è stata istruita nelle arti marziali, nell’uso delle armi, e nelle tecniche di infiltrazione. Insieme a lei vivono molte altre “cavie” costrette ad odiarsi a vicenda per sviluppare l’istinto di sopravvivenza.
    Ma qualcosa accade: un gruppo di cavie riesce a scappare dal laboratorio e a nascondersi nei vicoli più bui di Seattle; tra loro c’è Max, ora costretta a una vita nell’ombra, braccata dalla “I” che la rivuole; ma lei è una guerriera, non può solo fuggire, vuole sapere la verità sulla sua nascita e sul suo destino e per questo dà lei stessa la caccia alla “I” nel tentativo di sventare i loro piani.
    Molte persone si uniscono a lei in questa disperata impresa, primo tra tutti Logan, cui è legata da un sentimento più profondo del rispetto o dell’amicizia.
    Che cosa ne sarà di lei? Riuscirà a sventare i piani della corporazione? Quando finirà la sua vita da braccata? Riuscirà a sopire l’innato istinto guerriero indelebile eredità dalle corporazione e a vivere come una comune donna?

    Questa a grandi linee è la trama della serie “Dark Angel” da un idea originale di James Cameron ( Terminator 1 e 2, Aliens ) che vede come protagonista la bella Jessica Alba nel ruolo di Max, l’ angelo oscuro a caccia di vendetta e verità nelle notti di Seattle.
    Con una trama simile e un discreto successo di pubblico oltre oceano era lecito aspettarsi una trasposizione videoludica della serie; puntualmente in corrispondenza alla messa in onda in Italia arriva sugli scaffali dei negozi del Bel Paese “James Cameron’s Dark Angel”.
    A questo punto dobbiamo rivolgerci la solita domanda: siamo di fronte a un buon gioco che prende spunto da una semisconosciuta ( almeno in Italia ) serie televisiva o questo è l’ennesimo titolo che punta molto di più sul richiamo del telefilm ( e della protagonista ) che sulla realizzazione tecnica e la giocabilità? Come? Non vi siete posti questa domanda?? Beh, io si… e per togliermi il dubbio ho impugnato il fido joypad e sono pronto a impersonare l’ angelo oscuro.

    Gameplay

    In Dark Angel, impersonate Max Guevara, impegnata a sfuggire alla più grande caccia al soldato genetico mai organizzata dalla “I” nei lugubri sobborghi di Seattle. Vi muoverete secondo un tragitto predefinito attraverso i vicoli tentando di non farvi scoprire dagli agenti di pattuglia; per evitarli avete a disposizione una serie di azioni tipiche da Stealth Game che vanno dall’ormai inflazionato appiattimento contro il muro, con tanto di “sbirciata” alla camminata silenziosa , oltre ad alcune “azioni diversive” tipo un fischio o un saltello per attirare l’attenzione e sviare il nemico . Molto spesso le guardie sono in possesso di chiavi elettroniche, essenziali per procedere nel gioco, da cui la necessità di arrivare silenziosamente alle loro spalle, spezzare loro il collo impadronendosi così del bottino.
    In aiuto di Max potrete trovare alcuni oggetti nascosti in casse di legno sparse per i livelli, quindi le classiche ricariche di energia, degli sfollagente e delle munizioni per l’ arma silenziosa, una pistola molto utile perché elimina i nemici distanti senza provocare troppo trambusto ( altrimenti che pistola silenziosa sarebbe…).
    Durante ogni stage verrete contattati più volte da Logan, che vi spiegherà all’ inizio come utilizzare gli oggetti, poi gli obiettivi della missione; proprio gli interventi di quest’ultimo durante il gioco tolgono ogni regionevole dubbio sulla marcata ispirazione al padre degli stealth game, Metal Gear: come un novello Otacon, il biondo e occhialuto Logan tenterà di mettersi in comunicazione con voi e per accettare la chiamata dovrete premere il tasto Select, come nel ben più conosciuto ispiratore.Evitare il nemico diventa quasi obbligatorio in alcuni stage “ a sorveglianza rinforzata”: in questi, se venite scoperti, partirà un conto alla rovescia che, una volta terminato, segnerà l’ arrivo dei rinforzi e quindi una prematura fine del gioco.
    Purtroppo la componente stealth è decisamente meno riuscita in Dark Angel rispetto ad altri titoli del genere, complice anche un sistema di telecamere traballante che spesso non permette di vedere dove siano posizionate le guardie; inoltre non sono rari gli schermi in cui farsi scoprire da una sola guardia richiama anche tutte le altre presenti nell’area, il che è molto frustrante dato che provoca dei picchi di difficoltà sparsi in un gioco mediamente facile.
    Nel caso in cui veniate scoperti da una guardia l’unica soluzione è il combattimento corpo a corpo: questa componente del gioco è, insieme a ben poche alte cose, un po’più curata della media; i colpi che può eseguire Max sono numerosi, anche se come capita spesso nelle situazioni movimentate, si riduce il tutto all’ uso della combo da quattro calci o quattro pugni. Ogni tanto il combattimento viene inframezzato da una sequenza in rallenty “alla Matrix” puramente scenica, e comunque simpatica da vedersi. I nemici sono in numero sufficiente sullo schermo, ma non vi è una grande varietà; si passa per quattro o cinque stages incontrando la guardia verde, quella arancione, quella verde con il mitragliatore, quella arancione col manganello… non è molto entusiasmante.
    Ogni tanto vi troverete a combattere contro un boss di fine livello di cui non si può che marcare la scarsa intelligenza artificiale e varietà di attacchi. Anche l’ AI delle guardie che incontrate durante il gioco non è sviluppata a sufficienza e i combattimenti si riducono a un furioso “piglio quel che piglio”.
    Dai bassifondi di Seattle ci si sposta all’appartamento di Logan, che vi darà informazioni più precise sul piano della “I” e vi indicherà la nuova missione: infiltrarsi in un laboratorio della corporazione. Altri ( pochi ) tipi di locazioni dovrà attraversare Max prima di giungere allo scontro finale con la corporazione e la sua più terribile arma biologica. Oltre alla scarsa varietà delle ambientazioni si nota una eccessiva linearità del percorso attraverso gli stages nonché una bassissima interazione con il paesaggio: a parte rompere qualche cassa, nascondersi dietro un muro e dar fuoco a un po’ di taniche di benzina si può fare ben poco con l’ambiente circostante.
    Si può dire che Dark Angel sia un mix di due generi ma che, nonostante siano ben integrati tra di loro, presi per conto loro sono carenti e abbastanza noiosi. Il tutto scorre tarato su un livello di difficoltà come già accennato discontinuo ma mai esagerato percui, se lo giocherete, non impiegherete molto a completarlo.
    Non sono presenti extra degni di nota una volta completato il gioco; in compenso, per i fan sfegatati della serie, ci sono una serie di contenuti speciali in stile DVD video, tipo interviste ai protagonisti, gallerie fotografiche, reportage da un viaggio del cast in Giappone e così via.

    Grafica e sonoro

    Altro punto estremamente dolente di Dark Angel è la realizzazione tecnica in generale.
    I personaggi sono piccoli, non molto definiti e, a parte Max, molto carenti di animazioni. Da un gioco incentrato su una bella ragazza ci si poteva attendere almeno un modello poligonale della protagonista curato e con delle animazioni del viso veritiere, invece nelle poche inquadrature da vicino è rigida e mal definita; anche gli amanti del telefilm faranno fatica a trovare qualche somiglianza tra ciò che guidano e la vera Max.
    Gli ambienti non brillano ne per complessittà dei modelli poligonali, ne per design, ne per effetti di illuminazione o di altro tipo. Siamo di fronte a una grafica che si attesta sul medio livello di giochi di tre o quattro anni fa senza esagerare.
    Spesso la telecamera va in errore, altrettanto spesso non permette di vedere certi angoli ( e di solito li dietro c’è una guardia, nemmeno a farlo apposta…). Qualche volta, nonostante la quantità esigua di poligoni su schermo, il gioco rallenta, altre volte gli oggetti scompaiono nel nulla…
    Le sequenze di intermezzo tra una missione e l’altra non offrono nulla in più a ciò che ha dato finora il resto del comparto video; i modelli poligonali sono gli stessi che vengono usati durante il gioco ( solo che da vicino si nota ancora di più la povertà di dettaglio ). Sono inoltre corte e poco ispirate, dando l’ impressione finale di qualcosa di brutto e appiccicato al resto del gioco.
    Un discorso simile è valido anche per il comparto audio: le musiche sono quasi assenti e quelle che ci sono non sono minimamente coinvolgenti o ben realizzate. C’è da segnalare il doppiaggio in Italiano realizzato dai doppiatori della serie televisiva ma anche questo non è esente da critiche: la voce di Max viene utilizzata perlopiù per introdurre e concludere una fase di combattimento ma, dopo una prima simpatia che si prova nel sentire le frasi da eroina americana sprezzante del pericolo, si vorrebbe metterle un cerotto sulla bocca. La parte di commento alle missioni dedicata a Logan invece è priva di ogni profondità: non spiega nulla di più del fatto che le strade sono piene di guardie, in ogni missione, non aggiunge un po’ di tensione nei momenti critici ed è estremamente limitata. Dopo un po’ si ha l’ impressione di sentire una telefonata tra Dark Angel e sua madre, intenta a farle le raccomandazioni. Decisamente scialbo.
    Di effetti sonori non si può parlare altrettanto bene, a parte un paio di frasi dalle guardie il tutto si riduce a due o tre “ouch!” e a rumori di combattimento per nulla realistici.

    Conclusioni

    Dark Angel si dimostra l' ennesimo gioco su licenza, approssimativo e tecnicamente blando; soltanto i fan più accaniti della giovane Jessica Alba potranno trovare un interesse per questo gioco e probabilmente resteranno delusi anche loro.
    Peccato perchè, con una trama più sofisticata e una maggiore cura per i dettagli, poteva rivelarsi un titolo divertente

    Quanto attendi: Dark Angel

    Hype
    Hype totali: 0
    ND.
    nd