Dark Souls Remastered: Recensione della versione per Nintendo Switch

Dark Souls Remastered arriva su Switch con una versione che ripropone il solido gameplay dell'originale, mostrando però il fianco sul versante tecnico

Dark Souls Remastered
Recensione: Nintendo Switch
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Quando, lo scorso gennaio, Bandai Namco confermò che la versione rimasterizzata del primo Dark Souls sarebbe arrivata anche su Switch, il cuore pulsante della community subì un'impennata sussultoria di non poco conto. La prospettiva di poter finalmente godere della malvagità ludica di From Software su una piattaforma Nintendo era senza dubbio inebriante, specialmente considerando le peculiarità di una console ibrida difficile da associare alla firma stilistica del gameplay di Hidetaka Miyazaki. L'hype comunitario subì però un duro colpo quando il publisher annunciò un rinvio della versione Switch a data da destinarsi, successivamente fissata per il 19 ottobre, a cinque mesi di distanza dall'uscita delle altre edizioni. Una proroga nella quale una fetta consistente dell'utenza aveva intravisto problemi tecnici di non poco conto, che avrebbero potuto minare la godibilità della versione. Oggi, a bocce ferme, sappiamo per certo che quei dubbi erano sicuramente fondati, visto che Dark Souls Remastered si presenta all'appuntamento con i giocatori Nintendo con un porting - ahinoi - al di sotto delle aspettative.

    Ritorno ad Anor Londo

    Partiamo da un punto chiave, utile a mettere nella giusta prospettiva tutte le considerazioni a seguire. Dark Souls Remastered si affaccia nell'universo della grande N con una versione capace di offrire al pubblico lo stesso mix di cattiveria e appagamento che caratterizzava il titolo al lancio.

    In linea generale, infatti, la produzione porta sugli schermi dell'ibrida di Nintendo la medesimacombinazione di pregi e difetti che componeva il quadro imperfetto di uno dei titoli più memorabili della recente storia videoludica. Dal punto di vista del gameplay, si tratta infatti di un titolo che, per quanto datato, è perfettamente in grado di conquistare anche le frange più "hardcore" dell'utenza Switch, proponendo una formula di gioco caratterizzata da un rapporto impegno-ricompensa decisamente premiante. A conti fatti, però, c'erano pochi dubbi sul fatto che i meriti ludici di Dark Souls potessero brillare anche sulla console di Kyoto, specialmente considerando come la versatilità sia uno dei suoi principali punti di forza. Per definire il valore di questa remaster non basta però che il gioco funzioni su Switch esattamente come faceva nel 2011 su Xbox 360 e PS3: questa è la condizione operativa di base. Per aspirare all'eccellenza, il lavoro di Virtuos doveva invece giustificare appieno l'attributo "Remastered", proponendo all'utenza un prodotto capace di mettere sul tavolo variazioni significative rispetto alle versioni originali. E siamo quindi giunti alle note più grigie che fanno di Dark Souls Remastered un esordio non troppo felice per la piccolina di casa Nintendo e che, come prevedibile, riguardano il comparto tecnico. Stando alle note ufficiali, la versione Switch del titolo gira a 720p in modalità "tablet" e 1080p in modalità "docked", con un frame rate bloccato a 30 fps in entrambi gli scenari di utilizzo. Dopo aver testato a lungo il titolo in entrambe le modalità, siamo piuttosto sicuri che la soglia inferiore rappresenti di fatto la risoluzione nativa della versione, utilizzata come base per bilanciare dinamicamente il rapporto qualità-prestazioni anche quando la console è adagiata nel suo alloggiamento da salotto.

    L'occasionale aumento della sfocatura dell'immagine in modalità docked lascia infatti intendere che Dark Souls Remastered sfrutti su Switch un sistema di risoluzione dinamica, passando da 720p a 1080p per evitare alterazioni significative sul fronte delle prestazioni, anche adottando la soluzione "di comodo" dei 900p. Allo stesso modo, per quanto non sia possibile stabilirlo con assoluta certezza, ci è sembrato che anche l'antialiasing (probabilmente TXAA 2X) venga disabilitato quando il sistema è sotto stress, con conseguenze piuttosto visibili sulla pulizia dei contorni.

    Per quanto soluzioni di questo genere non siano di certo una novità nel panorama dei porting su Switch, tenendo a mente il pregio tecnico del materiale di base era lecito aspettarsi una maggiore solidità in termini di ottimizzazione, anche operando modifiche più sostanziali a un engine che da questo punto di vista non ha mai brillato. A maggior ragione se si considera che la versione per l'ibrida di Nintendo non include alcune delle aggiunte più piacevoli sbarcate sulle cugine da salotto, che riguardano la messa in campo di un'effettistica avanzata.

    Città Infame per te solo lame

    Per quanto Dark Souls Remastered sfoggi anche su Switch un sistema di illuminazione alterato, più complesso rispetto all'originale, il risultato finale si colloca molto vicino alle versioni PS3 e Xbox 360, con un utilizzo meno significativo di tecniche di occlusione ambientale.

    Anche il principale punto di merito della rimasterizzazione di Virtuos, l'aggiornamento degli effetti grafici di elementi come torce, falò, magie e fogliame appare del tutto assente in questa versione, che si limita ad elevare il conteggio dei pixel senza includere, ad esempio, il piacevolissimo effetto di "vento fra le fronte" che anima la vegetazione nelle altre edizioni. È facile intravedere in questa mancanza i limiti tecnici del motore di From Software ma, ancora una volta, non possiamo fare a meno di includere nell'equazione una certa pigrizia di fondo, la stessa che anima tutte le versioni di un remaster frettoloso, stracarico di texture slavate e geometrie estremamente datate. A costituire un'aggravante, in questo caso, è anche un frame rate non sempre stabile, che perde qualche colpo sia in versione docked che tablet, sebbene le criticità di aree come la spaventosa Città Infame siano state fortemente ridimensionate. Se però il raddoppio del frame rate aveva permesso allo sviluppatore di aggirare l'annoso problema del frame pacing (con annesso micro-stuttering), la soglia dei 30 fps imposta alla versione Switch fa sì che questo aspetto della produzione sia fastidioso esattamente come lo era nel 2011.
    Di conseguenza, in termini di fluidità e responsività dei controlli, questo Dark Souls Remastered risulta sostanzialmente sovrapponibile alle edizioni originali, senza miglioramenti significativi. In questo senso, i veterani del titolo troveranno nella versione Switch un'esperienza estremamente vicina a quella vissuta 7 anni fa, nel bene e nel male. Dal punto di vista del gameplay, infatti, il titolo rimane un'esperienza dura ma estremamente appagante, sebbene le peculiarità dei Joy-Con esigano un periodo d'adattamento più ampio rispetto a quello richiesto dal Pro Controller.

    La corsa limitata di stick e tasti rimane comunque compatibile con le caratteristiche del gioco, anche se l'utilizzo in mobilità potrebbe rivelarsi piuttosto arduo a causa di un rapporto sfavorevole tra ergonomia ed esigenze ludiche. Qui, a dirla tutta, entriamo a piè pari nel territorio del gusto personale, ma facciamo fatica a vedere in Dark Souls Remastered un prodotto capace di adattarsi perfettamente al gioco fuori casa. Valutazioni che non riguardano direttamente i pregi della modalità tablet del titolo, che rende meno visibili e marcati i problemi tecnici della produzione, anche dal punto di vista del frame rate. Anche considerando che il team non ha operato modifiche di sorta sul fronte dell'interfaccia utente, la leggibilità dei diversi elementi si attesta su buoni livelli. Si accorda con l'indiscutibile "pigrizia" del porting anche una gestione a tratti fastidiosa dell'HD Rumble dei Joy-Con, caratterizzata da vibrazioni eccessivamente esuberanti, che generano una sorta di ronzio persistente. Se la compressione degli asset grafici, seppur notevole, non danneggia più di tanto l'economia di gioco, quella dell'audio si dimostra ben più seccante. Quando raggiungerete il primo falò, infatti, non potrete fare a meno di notare un calo importante nella qualità sonora del gioco, con distorsioni e scoppiettii chiaramente percepibili. Discorso diverso per il comparto online rinnovato offerto da questo remaster, che su Switch (limitatamente alle nostre prove pre-lancio), ci è sembrato solido e piacevolmente ampliato, in linea con le considerazioni fatte per la versione PS4. In termini generali, però, il porting messo in piedi da Virtuos fatica a superare la soglia della sufficienza, presentandosi al pubblico come il frutto di una conversione superficiale, scolastica, incapace di sfruttare fino in fondo le caratteristiche dell'hardware di Nintendo.

    Dark Souls: Remastered Dark Souls: RemasteredVersione Analizzata Nintendo SwitchL’esordio della saga di From Software su piattaforme Nintendo propone al pubblico un porting frettoloso e superficiale, che scarta gli elementi più pregevoli delle altre versioni in favore di una stabilità che non sempre si rivela all’altezza delle aspettative. Fatta eccezione per l’aumento della risoluzione nativa, e l’aggiunta di qualche elemento grafico inedito, Dark Souls Remastered si presenta su Switch con una dotazione di pregi e difetti largamente sovrapponibile a quella delle versioni originali. Il punto in discussione non riguarda la qualità ludica di Dark Souls, ma i meriti del lavoro svolto da Vituos nello sfruttare al meglio le caratteristiche dell’ibrida di Nintendo. In questo senso, non possiamo fare a meno di considerare i difetti di una conversione pigra, che manca di giustificare appieno l’attributo “Remastered” con un impianto visivo datato, frutto di compromessi che stonano con il pregio complessivo del comparto tecnico originale. In questo caso, inoltre, l’aggiunta della portabilità fatica a controbilanciare i difetti della produzione, trattandosi di un titolo la cui godibilità tende a perdere vigore fuori dalle mura di casa. La versione Switch soffre inoltre di problemi audio che non erano presenti nelle versioni old-gen, legati a un’eccessiva compressione dei file che genera fastidiose distorsioni. Chiude il cerchio una gestione discutibile dell’HD Rumble, spesso veramente troppo esuberante. In definitiva, Dark Souls Remastered rimane un’esperienza animata da un gameplay solido e appagante, racchiuso in un pacchetto che però delude sotto molti dei suoi aspetti salienti.

    6.7

    Che voto dai a: Dark Souls: Remastered

    Media Voto Utenti
    Voti: 107
    7.4
    nd