Dead Rising 4 Recensione

Frank West torna a Willamette, ma la serie è cambiata profondamente, tanto da essere praticamente irriconoscibile per i vecchi fan.

Dead Rising 4
Recensione: Xbox One
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Sono passati già tre anni dall'uscita dell'ultimo Dead Rising; un lasso di tempo durante il quale Capcom Vancouver ha ragionato su come far evolvere questa storica sere, adattandola ad un mercato che è cambiato in maniera significativa rispetto a quello di 10 anni fa, e che sembra aver bisogno di ritmi ben diversi rispetto a quelli del capostipite. Già Dead Rising 3, arrivato come titolo di lancio di Xbox One, aveva lasciato trasparire un cambiamento piuttosto evidente in termini di gameplay: una brusca virata verso l'azione più spinta, che aveva messo in disparte la componente survival, elementi portanti dei primi capitoli. Con l'arrivo di Dead Rising 4 su Xbox One e PC questo integrale cambiamento di filosofia è ancora più marcato, e malgrado il ritorno di Frank West, di ciò che la serie era un tempo non è rimasto praticamente nulla. Siete pronti, quindi, ad affrontare un'epidemia ben diversa dal sapore tutto nuovo?

    Bentornati a Willamette

    Nonostante il profondo mutamento delle meccaniche di gioco e le revisioni operate sul fronte del gameplay, Dead Rising 4 non rinuncia del tutto al fattore nostalgia. Nel gioco impersoniamo infatti Frank West, che torna ad essere unico e solo protagonista dell'avventura, pronto a rimettere piede dentro il Mall di Willamette, lì dove tutto era iniziato. Trattandosi comunque di un sequel ambientato sedici anni dopo il capitolo originale, il Frank che incontreremo non è -caratterialmente parlando- proprio lo stesso del primo capitolo.

    E' un protagonista sicuramente più maturo, e ora ha persino degli studenti a cui insegna le basi del giornalismo d'assalto. Sarà proprio la giovane Vicky a trascinarci in questa nuova avventura, un'allieva dalla visione diametralmente opposta a quelle dell'opportunista West, che ama la verità più di ogni altra cosa e che è disposta a mettere a rischio persino la sua vita per fare in modo che venga a galla. Al di là degli antefatti narrativi, non pensiate comunque di trovare in Dead Rising 4 una storia in grado di tenervi incollati allo schermo: come da tradizione gli eventi hanno solo il compito di guidarvi attraverso la città di Willamette, e la sceneggiatura non rappresenta in alcun modo uno dei punti forti del titolo. Ormai ci siamo abituati, e sappiamo che la serie ama concentrarsi di più sull'azione disimpegnata e leggera che su una narrazione coinvolgente, ma ancora una volta rimaniamo basiti dall'incapacità di raccontare una storia di zombie che sia perlomeno interessante (nonostante abbia stavolta un personaggio carismatico come West). L'avanzamento viene così infarcito dai soliti cliché: nel bel mezzo dell'epidemia troviamo un classico manipolo di sopravvissuti alla deriva, che decide di mettere a ferro e fuoco la città, e ovviamente non poteva mancare una forza militare che ha qualche oscura connessione con il governo americano. Dal punto di vista narrativo, insomma, Dead Rising 4 non brilla, e la trama del secondo episodio, con Chuck Greene alla disperata ricerca dello zombrex per la figlia, rimane ancora la migliore del "nuovo corso" della serie (segnato ovviamente dal passaggio di consegna alla divisione canadese della Software House).
    Poco male, in ogni caso: se amate Dead Rising quello che più vi interessa è massacrare nei modi più fantasiosi la più grande quantità di zombie che la storia videoludica ricordi. E da questo punto di vista il nuovo episodio non delude.
    Prima di passare all'azione, tuttavia, si notano cambiamenti sostanziali alla formula di gioco. Capcom ha deciso di sorprendere tutti rimuovendo completamente il caratteristico timer che fino ad oggi scandiva i ritmi delle vostre attività all'interno del gioco. Il sistema a tempo del primo capitolo aveva già perso progressivamente importanza con l'avanzare dei capitoli, ma la sua completa rimozione ci ha lasciato completamente spiazzati. Svanita la necessità di studiare con attenzione i percorsi necessari a salvare il maggior numero di sopravvissuti e sopravvivere all'orrore dell'epidemia, e con tutto il tempo del mondo a nostra disposizione, invece di sentirci liberi ci siamo sentiti semplicemente spersi. Dead Rising non è più quell'action dall'incedere trottante e ansiogeno che conoscevamo, in cui massacrare in fretta orde di zombie e trovare i mezzi per farsi largo velocemente fra la fiumana informe di non morti era un imperativo: si è invece trasformato in un "musou all'ennesima potenza". Un grande e violento parco giochi in cui possiamo massacrare impunemente nemici vecchi e nuovi, traendo un sadico piacere nel vedere arti che si staccanto e teste che volano, ed osservando una ferocia ed un'efferatezza inarrivabili per gli altri zombie game. Il primo impatto è ovviamente piacevole, e Dead Rising 4 sembra divertente, sostenuto e giustificato dalle sue esagerazioni. I primi 30 minuti corrono via velocissimi, mentre massacriamo ogni singolo mangia-cervelli che incontriamo sulla nostra strada.

    Fino a che la noia, lentamente, non inizia a prendere il sopravvento. Ci vuole poco a rendersi conto che senza timer e senza pressione manca la sfida, manca qualcosa che faccia salire la tensione nel giocatore, trasformando l'euforia iniziale in una sfacciata ripetitività. Si segue la storia, si raccolgono collezionabili e armi, si liberano gli avamposti e lo si fa per oltre dieci ore (potete mettercene tranquillamente il triplo se volete completare il gioco al 100%), attraverso i sette capitoli della trama principale. Ma le situazioni scivolano via senza che nulla rimanga impresso nella mente del giocatore. La produzione si rivela quindi un buon passatempo, ma senza quei guizzi in grado di stupire gli appassionati, o le trovate necessarie a renderla memorabile per il nuovo pubblico a cui si rivolge.

    Per il potere di Willamette!

    Armi da lancio, da tiro e da corpo a corpo. Questo è il trittico classico di utensili a disposizione di Frank West per fare a pezzi i suoi nemici. Ne abbiamo contate a decine e, come da tradizione, non poteva mancare la possibilità di combinare tra loro due oggetti (o veicoli) per creare armi dalla potenza devastante. Abbiamo il ritorno dei grandi classici come il Bombardello o il costume elettrico da Blanka, la balestra a fuochi d'artificio, mitragliatori di ogni tipo e granate acide. E ancora molotov, cartelli stradali usati come mazze improprie, spranghe, spade e chi più ne ha più ne metta. Il tema natalizio di questo Dead Rising esplode proprio grazie alle decorazioni del Mall di Willamette, permettendovi di usare pacchi dono, alberi e luminarie per massacrare i non-morti, con tanto di effetti sonori in tema.

    Ad ogni iterazione, insomma, la lista di armi disponibili sale a dismisura, e Dead Rising 4 non delude dal punto di vista della quantità. È il bilanciamento, piuttosto, a lasciare abbastanza straniti, dal momento che le prime armi che recuperiamo si rivelano sostanzialmente le più efficaci e divertenti da usare. Un dettaglio che difficilmente vi spingerà a cercare o comporre nuovi, improbabili strumenti di morte. Come al solito la resistenza delle armi è limitata, ma anche in questo caso assistiamo ad una semplificazione: la solidità degli oggetti è stata aumentata a tal punto che potrete rispedire all'inferno centinaia di zombie prima di rompere il vostro equipaggiamento preferito; avendo tutto il tempo di recuperarne o costruirne una seconda copia.
    Il combat system rimane comunque semplicistico, con un attacco efficace contro i bersagli singoli ed un colpo ad area, più una mossa speciale attivabile dopo aver compiuto una combo sufficientemente lunga. Questo modello di combattimento, che non stimola a sperimentare strategie d'attacco più elaborate del semplice button mashing, è un altro punto debole della serie, che avrebbe bisogno di rinfrescarsi anche da questo punto di vista.
    C'è infine la classica crescita del nostro eroe attraverso i punti prestigio, che ci permettono di migliorare le nostre statistiche, mentre la novità più grande di questo quarto capitolo risiede negli esoscheletri: armature disseminate per l'area di gioco, che offrono a Frank una forza sovrannaturale, permettendogli di usare nella sua personalissima guerra tutta una nuova serie di attacchi. Nulla comunque in grado di stravolgere gli equilibri del gioco e quelli dell'azione.

    Nuove trovate, non tutte buone

    Capcom Vancouver ha cercato a suo modo anche di aggiungere qualche novità nella formula rodata di Dead Rising, sfruttando proprio la passione per la fotografia di Frank. La macchina fotografica in dotazione ha integrato un visore notturno grazie al quale superare le (poche) sezioni al buio, ma soprattutto è uno strumento indispensabile per raccogliere prove e analizzare le scene del crimine.

    Come un novello investigatore forense Frank dovrà quindi svolgere delle indagini per risolvere alcuni casi importanti: un modo diverso dal solito per raccontare la vicenda con un taglio giornalistico apprezzabile. Se non fosse, appunto, che i temi trattati sono di una banalità disarmante, facendo passare in secondo piano queste buone idee.
    C'è un altro elemento che torna direttamente dal passato in maniera pesantemente rimaneggiata: stiamo ovviamente parlando dei rifugi e dei sopravvissuti. Scordatevi le lunghe missioni di scorta, i fragili superstiti da armare, e persino i percorsi più sicuri per portare i pochi civili ancora sani di mente fuori dai guai. La semplificazione di questo Dead Rising 4 ha dato un colpo di spugna a tutte queste meccaniche, favorendo un approccio estremamente più basilare. Sparsi per la mappa potrete trovare un buon quantitativo di rifugi, ricolmi di civili da cui comprare armi, veicoli, dei fantasiosi capi di vestiario, e persino entrare in possesso di alcune mappe speciali sulle quali sono segnati tutti i punti di interesse e la posizione dei collezionabili. Prima di ottenere gli oggetti di livello più alto però dovrete far crescere le strutture, completando gli incarichi nelle aree designate, che spesso si riducono al ripulire una stanza dagli zombie e osservare le persone in pericolo allontanarsi con le proprie gambe per una Willamette infestata. Una scelta che -di nuovo- stride non poco con la filosofia originale della serie.
    Ultima nota sugli psicopatici, che soffrono davvero tantissimo della riduzione evidente del livello di difficoltà generale, trasformandosi più che altro in comparse esuberanti, senza riuscire ad offrire le epiche sfide caratteristiche della serie.

    In co-op c'è più gusto ma... dov'è la co-op?

    Dead Rising ha sempre avuto una componente co-op per la campagna,quantomeno nei capitoli più recenti, ma anche questa feature è andata a sparire con la quarta iterazione della serie. La storia di Frank rimane quindi ad uso esclusivo del singleplayer, e per poter ammazzare non morti in compagnia dovremo forzatamente dirigerci nella modalità multigiocatore.
    Si tratta in pratica di una raccolta di missioni da affrontare in sequenza con un massimo di altri tre giocatori. Manca una storia nuova a fare da collante, e i quattro capitoli qui proposti compongono in fin dei conti una modalità superflua, che convince ben poco. Per mantenere alto l'interesse dei giocatori anche verso il multiplayer Capcom ha pensato però di inserire alcune blueprint speciali in questa modalità, e di permettere di utilizzare i crediti raccolti in multiplayer nella campagna di Frank e viceversa. La crescita dei personaggi della modalità multigiocatore sarà invece completamente separata, con un ramo di talenti unico da sviluppare.

    Passando ad altro, dal punto di vista tecnicoil gioco si difende discretamente bene. I seri problemi di framerate visti nel terzo capitolo sono finalmente spariti, a fronte di un numero ancora più importante di non morti a schermo, arrivati ora a saturare completamente qualsiasi strada o viottolo di Willamette e dintorni. Permangono però alcuni problemi con le animazioni (soprattutto con le cruente armi da taglio), diversi glitch e bug grafici sui costumi, e numerose compenetrazioni poligonali. Dead Rising 4 fa sfoggio però di un'ottima effettistica.
    Un buon lavoro è stato fatto anche sul sonoro. Il doppiaggio è altalenante e come sempre la differenza tra protagonisti e personaggi secondari è abissale, ma generalmente l'interpretazione è gradevole. Ottimo il feedback delle armi e soprattutto quello dei bassi, che fanno rimbombare ogni singolo colpo sparato dalle bocche da fuoco, gratificando il giocatore per ogni headshot messo a segno.

    Dead Rising 4 Dead Rising 4Versione Analizzata Xbox OneDead Rising 4 segna la fine della serie per come la conoscevamo. È un nuovo punto di partenza per una saga che ha deciso di abbandonare qualsiasi velleità da survival, a tal punto da completare la trasformazione - già avviata nel terzo capitolo- in un action un po' chiassoso e disimpegnato. Il timer su cui si basava tutto il gameplay è stato strappato con violenza, i sopravvissuti da salvare si sono trasformati in semplici quest secondarie, e le modifiche al bilanciamento dell'arsenale a disposizione permetterà ai giocatori di compiere massacri senza precedenti. Lo scotto da pagare per un approccio più leggero e divertito è un ritmo di gioco meno intenso, e incapace di mettere la benché minima pressione al giocatore. Dead Rising 4, insomma, si è trasformato in una sorta di musou open-world. Se questo non vi spaventa, e tutto quello che cercate è un'occasione per spegnere il cervello trucidando tonnellate di putrefatta carne morta, fatevi sotto: Dead Rising 4 è un titolo bello denso, pieno di contenuti, con una mappa discretamente vasta ed una serie di armi fuori di testa, che non mancheranno di strapparvi un sorriso. C'è però da dire che il livello di difficoltà è tarato verso il basso, e questo rischia di aprire troppo in fretta le porte alla noia e alla ripetitività. Se Capcom vorrà puntare davvero su questa nuova filosofia, probabilmente rivedere il combat system potrebbe essere una buona strategia, almeno per rendere la componente action un po' meno monocorde. Il consiglio, in ogni caso, è quello di approcciare con cautela questa nuova produzione firmata Capcom Vancouver, tenendo bene in mente che del capitolo originale è rimasto solo il "vecchio" Frank West.

    7.5

    Che voto dai a: Dead Rising 4

    Media Voto Utenti
    Voti: 46
    6.2
    nd