Dead Rising, gli zombie infestano Xbox 360: la recensione

Il figlio illegittimo di George A. Romero

Dead Rising, gli zombie infestano Xbox 360: la recensione
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    Willamette, Colorado. 72 ore di tempo per investigare sulla genesi del contagio mortale che ha sconvolto la tranquilla cittadina statunitense. 72 ore per identificare cosa ha portato i morti a sollevarsi da terra e a tornare a camminare con un bagliore di ferocia negli occhi spenti. 72 ore a partire da.....adesso.

    Il male nel curriculum

    Quando Capcom concesse alla stampa le prime immagini di questo titolo per Xbox 360 la sensazione che il mondo si fosse fermato e avesse cominciato a ruotare al contrario fu intensa. Una fetta di storia della casa orientale è indossolubilmente legata alla figura degli zombie, ma l'appeal di Dead Rising esula da qualsiasi approccio passato. Resident Evil, una delle gemme più splendenti del pianeta Capcom, ha sempre proposto una sfida e una tensione sottili. Una paurosa lotta contro minoranze, giocata su ritmi lenti e passi misurati. Dead Rising è invece un banchetto di sangue, un'abbuffata in salsa splatter di immagini crude e di accadimenti disturbanti. E' il titolo dai connotati più fortemente occidentali partorito dagli studi Capcom. Una scia di plasma e frammenti di interiora umane su una bandiera a stelle e strisce.

    Nastro rosso al Willamette Mall

    Frank West, fotoreporter freelance, segue una pista giornalistica che lo indirizza verso la cittadina di Willamette. Un rapido sorvolamento sulla stessa, a bordo di un elicottero, permette di cogliere immediatamente delle scene di violenza efferata lungo le strade, che rivelano la sussistenza di un fenomeno inquietante. L'eliporto di un centro commerciale è il punto da cui Frank inizia l'indagine, alla ricerca dello scoop di una vita. Bastano pochi metri attraverso stretti corridoi per trovarsi al cospetto di un'immagine atterrente. Decine e decine di zombie si accalcano oltre una barricata innalzata a protezione dell'ingresso del Willamette Mall. Pochi superstiti continuano ad accatastare tavoli, panche e sedie cercando di confinare la minaccia all'esterno. Ma il mare marcio di morti viventi che impatta sulle protezioni a breve varcherà la soglia e invaderà la costruzione. In questo momento inizia una delle esperienze di sopravvivenza più massacranti che i videogiochi ci abbiano concesso. Individuare un obiettivo unico da seguire durante il gioco non è possibile. L'avventura si presta a diverse metodologie di affronto. Un primo target ci porta a seguire le tracce del mistero che si cela dietro al contagio. Gl indizi iniziali sono sommari, mentre gli sviluppi che a breve seguiranno consentono solo di intravedere i successivi anelli dalla catena. Parallelamente alla "missione principale", si sviluppano numerose situazioni alternative. Queste non entrano in contatto con le tematiche scatenanti il contagio, ma si collocano a valle: il centro commerciale è preda dell'atroce invasione degli zombie e tra le decine di negozi si nascondono inermi cittadini che attendono l'arrivo di un salvatore. Fanciulle impaurite, madri disperate, anziani claudicanti, uomini sconvolti ci accoglieranno con diverse reazioni a cui dovremo rispondere con tempestività se vorremo salvare le loro vite. Li dovremo condurre verso dei luoghi sicuri, difendoli dagli assalti degli zombie, accopagnandoli mano nella mano oppure offrendogli una spalla su cui appoggiarsi. Il terzo spunto per affrontare Dead Rising è il semplice appagamento da spargimento di sangue. Un intero centro commerciale con decine di esercizi di diversa tipologia si presta alla nostra avida esplorazione. Dal negozio di abbigliamento sportivo al supermercato, dalla ferramenta al negozio di strumenti musicali, dai ristoranti al cinema. Ed in ognuno potremo servirci di oggetti o vivande esposti nelle vetrine oppure ammassati nei banconi. Le cibarie e le bevande potranno essere raccolte per recuperare l'energia che vedremo calare dopo ogni attacco subito. Gli stessi alimenti potranno essere miscelati nei frullatori per ottenere dei nuovi composti che produrrano degli effetti secondari aggiuntivi. Tra gli scaffali delle librerie troveremo, invece, delle riviste che concederanno dei bonus specifici sugli oggetti o sull'accumulo di punti. Per sortire l'effetto desiderato dovranno essere conservati nell'inventario, occupando in questo modo uno slot tra i limitati posti a disposizione. Occhiali, completi da uomo, scarpe da ginnastica, cappelli, fino a capi di abbigliamento astrusi (come la divisa completa di Megaman da sbloccare in modo opportuno) potranno invece essere indossati per modificare l'aspetto esteriore di Frank West. L'anima di Dead Rising risiede, però, nella miriade di attrezzi, mobili e oggetti che potranno essere raccolti e usati come arma. Katane, borsette, chitarre acustiche, lattine di birra, tubi di metallo, mazze da baseball, badili, palloni da calcio, biciclette, tosaerba, sedie, cassette della posta, motoseghe: un elenco di questo tipo riesce ad inquadrare solo una minima parte della mercanzia offerta dal gioco, svela solo la punta di un iceberg immenso. Nel corso dell'avventura individueremo continuamente nuove armi potenziali e il desiderio di testare gli effetti sugli zombie faticherà a tramontare.

    Le tre facce di una moneta

    In Dead Rising dovremo affrontare tre diversi soggetti: il tempo, gli zombie, gli psicopatici. Appena inizieremo la nostra avventura il tempo comincierà a trascorrere con una cadenza precisa. L'unico modo per teminare il gioco sarà sopravvivere fino allo scadere della 72° ora di gioco, corrispondenti a 6 ore reali. Un tempo effettivo di gioco che viene però maggiorato dalle numerose cut scene che infarciscono il titolo. Al termine del countdown dovremo presentarci all'eliporto per essere recuperati dal nostro trasporto iniziale. Durante questa parentesi temporale verremo contuinamente informati di particolari situazioni in accadimento all'interno del centro commerciale. Saranno frutto del nostro libero arbitrio le decisioni di intervento che prenderemo. Potremo esimerci dal soccorrere un superstite, lasciandolo alla mercè degli zombie, perchè occupati in una faccenda che reputiamo urgente oppure perchè consci della difficoltà e pericolosità del salvataggio. Altresì potremo ritrovarci disarmati e con un'energia vitale così bassa, da dover dare la priorità alla propria sopravvivenza. Le richieste di soccorso oppure le opportunità di indagine scadranno inevitabilmente dopo un tempo variabile. Se non interverremo in tempo gli zombie riusciranno a sfogare i propri istinti famelici sui malcapitati. Nel caso si trattasse di uno dei protagonsti della quest principale, vedremmo svanire la possibilità di diradare il mistero del contagio sin dalle prime ore di gioco. A questo punto il giocatore potrà scegliere di ricominciare il gioco indirizzando diversamente le proprie priorità oppure di proseguire la propria avventura giungendo ad uno dei tanti finali previsti. Un conseguimento di questo tipo, esentato dalla ricerca dei pezzi del puzzle principale, consentirà di esplorare il centro commerciale con una maggiore tranquillità e di rivolgere le proprie attenzioni alle svariate richieste di salvataggio dagli zombie, piuttosto che seguire il plot narrativo. La numerosità delle creature non morte, che può evincersi da qualsiasi immagine di questo titolo, è positivamente imbarazzante. Centinaia di morti viventi potranno apparire contemporaneamente su schermo, mossi da routine di intelligenza artificiale primitive, ma estremamente efficaci. La loro debolezza principale risiede nella estrema lentezza, dal loro incedere pachidermico. Tale deficienza motoria consente di evitare, qualora possibile, il confronto diretto e di procedere intentando dei dribbling di massa. Durante le ore notturne gli zombie beneficieranno di un lieve upgrade riguardante le caratteristiche fisiche. I loro movimenti saranno sensibilmente più fluidi e la loro aggressività più decisa. Complice lo spegnimento delle fonti di illuminazione principali all'interno del centro commerciale, la sensazione di disagio elargita dalle continue ondate di zombie sarà molto intensa e il giocatore si rallegrerà solo al riapparire dei primi raggi di sole.
    Oltre alle segnalazioni di soccorso, talvolta verremo avvisati della presenza di personaggi particolari all'interno delle centro. Al nostro arrivo ci troveremo al cospetto di umani dalla mente deviata, che all'interno del clima paradossale in cui verte il centro commerciale danno libero sfogo alle proprie psicosi. Grazie all'introduzione di questi psicopatici, Capcom ha potuto inserire delle situazioni riconducibili ai tipici scontri con boss finali. Un'esigenza puramente ludica più che una necessità a livello di plot. Il campionario di deviati che incontreremo sarà volutamente estremo e soggetto agli stereotipi più banali della cinematografia. Talmente assurdo e ricco di non-sense che in qualsiasi altra produzione risulterebbe di cattivo gusto, ma risulta estremamente adatto a quel tunnel dell'orrore che è diventato il Willamette Mall. Gli scontri con gli psicopatici, preceduti sempre da una piacevole cut scene e terminanti con una sequenza esageratamente horror, seguono le banali meccaniche del "toccata e fuga". Ad ogni colpo inferto da parte nostra segue una risposta del boss, secondo pattern differenti, a cui dovremo scampare. Un balletto che terminerà solo al decesso dello psicotico oppure del protagonista, a meno che il giocatore decida di sottrarsi alla sfida e scappare. Sconfitto uno psicopatico sarà possibile recuperare l'arma da lui impugnata per il resto del gioco. I personaggi tenuti in ostaggio dagli stessi forniranno talvolta dei compensi aggiuntivi. Per esempio, un'avvenente ragazza di nome Cheryl dopo esser stata salvata ci chiederà di realizzare un servizio fotografico con lei come soggetto. Ad ogni nuova posizione immortalata conquisteremo dei punti di esperienza aggiuntivi. Ogni azione compiuta in Dead Rising, dall'utilizzo di oggetti particolari allo sterminio degli zombie, produce l'accumulo di punti di esperienza, PP. Il salvataggio dei superstiti, l'uccisione di uno psicopatico, uno scatto fotografico particolarmente interessante catturato con la camera che Frank porta continuamente appresso oppure la scoperta di goodies consentono di conquistare un volume superiore di punti.

    A passeggio tra gli zombie

    Come in un gioco di ruolo, al raggiungimento di un certo quantitativo di PP, Frank eleva ad un livello superiore producendo consequenzialmente un incremento automatico delle statistiche personali oppure lo sbloccaggio di una nuova abilità. Potrà per esempio avere un numero di posti superiore nell'inventario, incrementare la propria velocità o forza oppure aggiungere una casella di energia vitale. Le abilità sono invece delle particolari mosse che si aggiungono al salto e alla duplice possibilità di colpo (veloce e potente, caratterizzate da due animazioni differenti per ogni arma utilizzata) che Jack presenta all'inizio dell'avventura. Queste sono un variegato mix di prese di wrestling, colpi di arti marziali oppure super mosse di personaggi Capcom come il Double Lariat di Zangief o il Summersault Kick di Guile.
    Al termine dell'esperienza di gioco, il livello raggiunto con i relativi benefici guadagnati sarà la base di partenza di una futura partita. E' evidente che la natura corale delle missioni proposte e la estrema libertà di scelta presente nel gioco conferiscono un'elevatissima rigiocabilità. I differenti finali proposti sono un ulteriore incentivo, ma che poggia su un reale piacere nel riaffrontare l'intera avventura e nella fortunata scelta di lasciare al "ri-giocatore" i progressi conseguiti nella partita precedente. Il livello di difficoltà proposto da Dead Rising è unico. Nelle fasi iniziali l'ostilità degli zombie e l'accumularsi di segnalazioni di intervento sulla mappa del gioco porterà il giocatore ad essere continuamente vittima degli eventi; la frustrazione che incontrerà nel prosieguo sarà inversamente proporzionale alla previdenza che saprà adoperare e al grado di rassegnazione che mostrerà. Il gioco fornisce un solo slot di salvataggio e l'operazione di saving potrà essere esercitata solo in ambienti appositi, come bagni e spogliatoi. Il raggiungimento di questo locazioni richiederà spesso di attraversare passaggi infestati di zombie, sarà quindi il giocatore a doversene servire con criterio. Dovrà cercare di abusarne nelle situazioni particolarmente favorevoli (vedi inventario pieno di armi e cibo ed energia al massimo) e tentennare nelle occasioni particolarmente drammatiche, in particolare a causa della sovrascrittura del file precedente ad ogni nuovo salvataggio. Il giocatore testardo caricherà lo stesso salvataggio decine di volte, con l'energia a livelli scarsi e l'inventario particolamente sfornito, pur di salvare un particolare superstite oppure sconfiggere un preciso boss. Il giocatore incline alla rassegnazione invece mollerà la sfida, confidando di avere la meglio in una futura partita grazie ad livello superiore di esperienza accumulato da Frank. Gli sviluppatori della Capcom hanno inoltre concesso la salvifica possibilità di cominciare una nuova partita con un particolare livello raggiunto da Frank anche interrompendo un'avventura incompiuta. Una nota stonata per i giocatori di vecchia data, ma assolutamente azzeccata per un gioco che spinge, piuttosto che sulle tradizioni videoludiche, sulla propria corposità e sulla propria irriverenza. E' un susseguirsi di situazioni piacevoli da scoprire e di incontri macabri. Proprio per i personaggi sopra le righe, per l'abuso di contenuti gore, per il linguaggio maturo e per alcuni ammiccamenti sessuali non è assolutamente adatto ad un pubblico giovane. Capcom ha fortunatamente evitato di edulcorare il proprio titolo, snaturandone le qualità per allargare il bacino di utenza, piuttosto ha spinto all'eccesso tutte queste tematiche.

    Ingombrante, ma raffinato.

    Dead Rising non può essere preso a modello della nuova generazione di videogiochi. Il numero di zombie su schermo è impressionante, ma con opportuni ridimensionamenti abbiamo già incontrato delle masse in movimento sulla prima Xbox. Dead Rising però trae enorme giovamento dall'alta definizione. Potendosi spingere a risoluzioni superiori rispetto ad un televisore standard, i designer di Capcom hanno potuto ricreare con estrema cura l'ambiente di gioco. Senza l'HD di questa generazione gli scaffali di alimenti, le vetrine di armi, i negozi di dischi musciali, sarebbero apparsi un grossolano decoupage di texture. Molti possessori di televisioni standard hanno già dovuto riscontrare la difficile leggibilità dei testi su schermo, testimonianza concreta del target che gli sviluppatori di Dead Rising hanno individuato. Le tonalità di colore utilizzate nel gioco sono esemplari. Sia negli ambienti interni che esterni, la sensazione di assistere a delle scene vere, naturali, è estermanete forte. I colori sono vivi, ma non tendono mai ad esagerare, in particolare le pozzanghere di sangue spalmate sulla terra sono cromaticamente realistiche. Le cut scene sono realizzate con il medesimo motore di gioco con dei risultati buoni nella modellazione dei volti ed eccellenti nelle tecniche usate per dare particolarità ai volti; con peli, rughe ed impurità del viso realizzati con cura fotografica. Peccato che Jessie, uno dei personaggi di spicco della trama principale, risulti la meno espressiva e, purtroppo, la più inebetita. Giocando il titolo attraverso un monitor 4:3, tramite cavo VGA, si è testimoni di un noioso tearing che spicca maggiormente nelle stesse cut scene, piuttosto che nelle fasi giocate. La fluidità generale in queste ultime zoppica solamente in occasioni molto rade.
    La colonna sonora è sostanzialmente muta durante l'esplorazione. Solo delle sobrie musiche da sottofondo (tipiche dei centri commerciali americani) accompagnano gli effetti sonori, che con maestria riproducono perforazioni, distaccamenti di organi, esplosioni, affettamenti. Ogni arma si porta a corredo degli effetti aggiuntivi, che aiutano a dare vitalità agli oggetti. La chitarra elettrica, ad esempio, produce delle breve note quando viene agitata come una mazza, mentre la palla da bowling produce dei suoni secchi e metallici quando usata come oggetto contundente ed il tipico rumore da rotolamento su parquet quando lanciata in direzione degli zombie. Gli scontri con gli psicopatici sono invece accompagnati da musiche dai generi sorprendentemente vari. Queste tendono a sonorità metal, con spunti, ad esempio, di nu metal, industrial e thrash. Un percorso audio che segue da vicino l'esperienza vissuta in Devil May Cry 3.

    Il pavimento scricchiola

    Dead Rising rasenta la perfezione e ciò è meno difficile quando si cerca di volare basso. Nonostante si denoti una estrema ricercatezza nei dettagli, altri piccoli accorgimenti potevano rendere inattaccabile il sistema di gioco. Le abilità acquisite non sono particolarmente efficaci e si limitano a dare un valido supporto soprattutto alla coreografia del gioco. Le armi sono tutte soggette a deterioramento durante l'uso e solerte può capitare che la stessa si rompa e ceda il posto ad un item inutile nei momenti meno opportuni. Per esempio ad un alimento, che sprecheremmo nella frenesia della lotta se l'energia fosse già piena, oppure una rivista, che ci renderebbe vulnerabili se fossimo accerchiati da decine di zombie.
    Il centro commerciale non può essere attraversato senza soluzione di continuità, ma il passaggio da una locazione all'altra richiede un breve tempo di caricamento. Sufficiente per alcuni per riprendere fiato, per altri per vedere il ritmo di gioco inevitabilmente spezzato. In aggiunta, ritornando ad una locazione precedentemente visitata e, soprattutto, devastata troveremo l'ambiente allo stato iniziale. Niente schizzi di sangue sul pavimento, niente armi rilasciate recentemente a terra, nessun veicolo precedentemente parcheggiato accanto ad un ingresso.
    Una modalità coop sarebbe stata una piacevolissima aggiunta, come anche la possibilità di trasferire online le foto scattate durante il gioco. Ma come specificato anche in questa intervista, nulla di tutto ciò è stato apportato all'economia del gioco. Il servizio Live si limita, attualmente, ad offrire la possibilità di scaricare delle piccole aggiunte, quali nuovi costumi per il protagonista del gioco.

    Dead Rising Dead RisingVersione Analizzata Xbox 360Dead Rising è un piccolo rubino rosso. In mano a qualsiasi altro sviluppatore, sarebbe stato una anonima, ma fragorosa, esplosione di sangue. Capcom invece ha saputo condire questo titolo con decine di trovate accattivanti e ad infondere una discreta profondità nelle meccaniche di gioco. Un substrato capace di incollare il giocatore al titolo per diverse ore. Un passo di lato, per questo genere di giochi, compiuto con saggezza e basato su una violenza "buona". Un autodafè organizzato in modo impeccabile per soddisfare la brama di massacro del giocatore.

    7.5

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