Deadlight: recensione della versione Xbox 360

Un mix vincente

Deadlight
Recensione: Xbox 360
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Pc
  • Molto spesso nel periodo estivo, soprattutto a causa della penuria di titoli in uscita, assistiamo ad un fenomeno oramai sempre più diffuso. Team indipendenti o sconosciuti ne approfittano per pubblicare, solitamente tramite digital delivery, le loro creazioni più promettenti, dando il via ad una vera e propria mania. E' ad esempio il caso dell'oramai conosciutissima ed apprezzatissima Summer of Arcade, una vera e propria "manifestazione digitale", che stila ogni anno un ricco calendario di uscite XBLA per far fronte alla calura estiva. Ogni anno moltissimi titoli di valore entrano in quest'ambito periodo di fitte release; che siano novità assolute o riproposizioni particolarmente attese ad un prezzo interessante non ha importanza: la Summer of Arcade è diventata imperdibile per definizione.
    Tutti lo sanno e tutti la attendono, anche perché nelle sue ultime declinazioni ha portato alla luce titoli del calibro di Bastion e From Dust - due perle videoludiche in grado di stare al passo anche con le produzioni "maggiori". Questo 2012, naturalmente, non vuole essere da meno e, accanto a grandi ritorni di fiamma come Tony Hawk's Pro Skater HD, presenta una succulenta novità direttamente dagli studi Microsoft. Presentato con successo all'ultima GDC di San Francisco, Deadlight è finalmente in arrivo sugli store online di tutto il mondo, pronto, questo 1 Agosto, a dare un deciso scossone al piattume videoludico. Primo progetto di Tequila Works (team di sviluppo madrileno), il titolo si presenta come un platform/survival davvero peculiare, nel quale si mescolano meccaniche alla Limbo ed I Am Alive con atmosfere, stile ed intrecci narrativi presi di peso da The Walking Dead.

    Virus Letale

    Le vicende narrate in Deadlight rimandano immediatamente al già citato lavoro a fmuetti di Robert Kirkman. Randall Wayne, il protagonista, è uno dei pochi sopravvissuti da una stranissima epidemia che ha colpito l'America: quello che in apparenza sembra un virus tramuta gli esseri umani in "ombre" - zombie assetati solamente di sangue umano. Come nel migliore dei copioni, naturalmente, ogni morso può rivelarsi letale, trasmettendo il virus ed ampliando a macchia d'olio il contagio. Un contagio che, da quanto veniamo a sapere nei primi istanti di gioco, ha già preso ampiamente il largo: il nostro, infatti, è fuggito dal Canada, dopo aver perso la moglie e la figlia, per raggiungere la zona sicura di Seattle, dove i comunicati avevano garantito si sarebbero radunati i superstiti. A differenza di The Walking Dead, al quale Deadlight si ispira in continuazione, l'andamento delle vicende prende una piega quasi totalmente opposta. Non si passa infatti dall'eroe solitario alla formazione del gruppo, con tutte le dinamiche che ne conseguono; viceversa Randall -suo malgrado- verrà separato dal manipolo di sopravvissuti assieme ai quali verrà introdotto, costretto quindi a lottare in solitaria per portare a casa la pelle, e riunirsi ai nuovi amici. L'avventura, naturalmente, non lesinerà su colpi di scena e sotterfugi d'ogni genere, mostrandoci costantemente una storyline "parallela" all'infezione e collegata ad uno spietato "Nuovo Ordine" - un gruppo militarizzato che sta esercitando la più becera delle giustizie sommarie nelle strade.
    Starà a Randall ed al suo intuito, tramite indizi ed interessanti conversazioni con le varie spalle che incontreremo lungo il cammino, scoprire la verità e, naturalmente, sopravvivere. La vicenda, grazie ad uno stile narrativo molto vicino alle tavole del suddetto Kirkman, ha sul videoplayer un grande impatto, restituendo sensazioni positive ed entrando immediatamente nel profondo. Randall, in particolare, mostra una caratterizzazione psicologica approfondita ed affascinante: la sua figura, assimilabile a quella dell'anti-eroe per caso, rimarrà scolpita nella mente del giocatore, capace d'immedesimarvisi da subito e rimanere così estremamente concentrato sulla progressione. A fare da contorno, oltre a personaggi secondari altrettanto ben caratterizzati, una serie di "segreti" che approfondiranno passo passo l'intera vicenda, mostrandoci anzitutto la storia di Randall e le sue emozioni, trascritte nelle pagine di un diario che, con un minimo di spirito d'osservazione, ritroveremo pian piano. Verremo però a conoscenza anche delle vicende dei molti che incontreremo durante l'avventura, per una progressione che ci manterrà incollati allo schermo.

    Sopravvivenza e Puzzle

    Per quanto riguarda il gameplay Deadlight è un titolo davvero particolare, che unisce meccaniche da platform-survival ad una ricchissima componente puzzle, e lo fa in due dimensioni, o meglio -come piace dire al dev team- in due dimensioni e mezza. Lo scorrimento dell'azione, infatti, sarà per il 95% del tempo bidimensionale, con solamente qualche escursus in profondità, per raggiungere scale ed appigli vari. La modellazione di scenari e personaggi, invece, sarà completamente tridimensionale, per un effetto a schermo davvero convincente.

    "Le vicende narrate in Deadlight rimandano immediatamente al lavoro a fmuetti di Robert Kirkman. Randall Wayne è uno dei pochi sopravvissuti da un'epidemia che ha colpito l'America: quello che in apparenza sembra un virus tramuta gli esseri umani in "ombre" - zombie assetati solamente di sangue umano"

    Muovendoci quadro dopo quadro dovremo affrontare in primis moltissime prove d'astuzia, veicolata sottoforma di enigmi ambientali che richiederanno sia una notevole precisione pad alla mano che un notevole spirito d'osservazione. Sfruttando l'armamentario reperito sul campo (ascia, fionda...) e le possibilità dell'alter-ego (sfondare porte, trascinare scatole...) saremo in grado di rompere lucchetti, raggiungere aree apparentemente inaccessibili ed azionare congegni. Si tratterà dunque di esplorare a fondo ogni quadro, sviscerandone gli anfratti ed impegnandosi in un minimo di backtracking che si renderà necessario sin dall'inizion per attivare manopole o leve in grado di aprirci la strada per il prosieguo. La componente survival, dunque, sarà relegata ad una parte piuttosto secondaria rispetto agli enigmi (presenti davvero in quantità). A dispetto di quanto si possa immaginare, però, la sopravvivenza non sarà legata solo e soltanto all'eliminazione degli zombie; tutt'altro. Molto spesso dovremo agire d'astuzia, attirando i nemici nelle molte trappole "naturali" (cavi elettrici caduti in acqua) o lontano dalla nostra posizione per permetterci di far valere la maggior prestanza visica di Randall. Le zone, come vedremo sin dal principio, saranno strutturate in maniera da avere sempre la possibilità di posizionarsi ad un livello più alto rispetto agli infetti (sul tetto di una casa o una stazione di servizio, sopra il cofano o il tettuccio di un'auto o un camion...) ottenendo il controllo della situazione e permettendoci di attirarli e saltarli sempre grazie alla capacità fisiche dell'avatar. Ci verrà in aiuto, in questo caso, la possibilità di attirare gli zombie fischiano o urlando alla semplice pressione di un tasto; nelle fasi più avanzate, una volte recuperata la fionda, saremo anche in grado di attivare l'antifurto delle numerose auto abbandonate nei quadri, esplorando così una varietà di soluzioni non comune per un "semplice" Live Arcade. Affrontare i non-morti a testa bassa, come capiremo sin dal principio, non sarà una soluzione intelligente: basteranno tre colpi/morsi per abbandonare il mondo dei vivi, almeno fino a quando non avremo recuperato i bonus per aumentare la salute massima. Per quanto lenti, gli infetti avranno sempre il vantaggio del numero, dandoci del filo da torcere sia sfoderando la proverbiale ascia da pompiere sia le armi da fuoco - presenti ma da centellinare a causa della cronica carenza di proiettili. La fase più riuscita, in ogni caso, risulta sin dal principio quella platformica, caratterizzata soprattutto dalle vaste possibilità d'azione di Randall. Oltre alla facoltà di saltare e trascinare alcuni ostacoli -come si diceva- per raggiungere altezze altrimenti inarrivabili, il nostro avrà la facoltà di sprintare, abbassarsi, rotolare e spingersi contro le pareti dopo un salto per raggiungere sporgenze più elevate: un mix che ci darà la facoltà di superare, non senza pratica, la numerosa serie di sfide che la produzione ci metterà di fronte. Dovremo, in ultimo, stare attenti ad ogni movimento: arrampicandoci, correndo, sbracciandoci per fare a pezzi un non-morto consumeremo stamina (proprio come in I Am Alive), prosciugando inesorabilmente le possibilità di sopravvivenza.
    La fluida e funzionale progressione all'interno dell'avventura sarà coadiuvata da un sistema di controllo ben congeniato, con i front button ad assolvere alle più canoniche funzioni di salto ed attacco melee, i dorsali adibiti alla corsa ed all'accovacciarsi, lo stick sinistro al movimento e quello destro alla mira con armi da fuoco e fionda. Quest'ultimo sistema, per quanto inizialmente complesso da assimilare, produrrà in seguito grosse soddisfazioni, dandoci grande libertà d'azione e permettendoci di mirare agevolmente in velocità.
    Dal punto di vista ludico, dunque, l'offerta di Deadlight si presenta molto solida e coinvolgente. Qualche sezione, bisogna ammetterlo, presenta un'esagerata successione di enigmi ambientali da risolvere in successione - tanto da portare un minimo di frustrazione al giocatore. Grazie ad una varietà di situazioni che va dallo scontro con gli zombie alla fuga a perdifiato da un elicottero da guerra, tuttavia, il titolo si risolleva completamente, mostrandosi piacevole ed interessante per tutta la sua durata.

    Ottimo anche, e soprattutto, il comparto tecnico. Deadlight, aldilà di una modellazione piuttosto curata ed una texturizzazione ben implementata, mostra uno stile davvero particolare, mutuato in maniera meravigliosa dai fumetti di Robert Kirkman. Le parti squisitamente narrative vengono veicolate tramite vere e proprie strip, graffianti ed accattivanti. Durante l'azione, invece, primo piano fisso (o quasi) sul protagonista, la cui figura è mostrata in ombra -alla Limbo- rispetto agli scenari, sui quali l'occhio cade inevitabilmente. Gli scorci mostrano una realizzazione davvero impeccabile, con tantissimi elementi in movimento ed un'ottima caratterizzazione post-apocalittica. Impeccabile la scelta della palette cromatica, fredda ed inespressiva a caratterizzare la morte di ogni speranza. Coinvolgente, coi suoi silenzi, anche la componente sonora, in grado di riposizionare il focus sui rumori ambientali, indispensabili per caratterizzare l'atmosfera di un survival game.

    Deadlight DeadlightVersione Analizzata Xbox 360Deadlight, attesissimo piatto forte di questa Summer of Arcade, non delude le aspettative. Mescolando meccaniche platform, action e survival in maniera veramente oculata il titolo riesce a conquistare sin dal principio i favori del pubblico. La grande varietà di situazioni fa da contraltare ad una progressione piuttosto lineare e a qualche sezione forse troppo fitta d’enigmi ambientali da risolvere in rapida successione. Il fascino di una struttura ludica tanto “diversa” dallo standard viene dunque corroborato da una ricerca artistica veramente di alto livello, che stupisce continuamente il giocatore con trovate al limite tra il digitale e la carta stampata, realizzate in maniera impeccabile. Per 1200 MS Points un titolo assolutamente da non perdere.

    8

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