Recensione Death Tank

Il prezzo della guerra

Recensione Death Tank
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • I Live Arcade sono sempre stati un piacevole diversivo tra una sessione e l'altra con i tanti blockbuster che si succedono sulle nostre Xbox 360. Divertenti, di facile e veloce reperimento, ed economici, i titoli in Digital Delivery sono stati in grado di regalare ore di divertimento disimpegnato e senza pensieri. Ultimamente però il prezzo di questa tipologia di giochi è lievitato, facendo praticamente scomparire la categoria da 400 punti ed introducendo quella da 1200. Tra i primi titoli a vedere questo incremento di prezzo ci sono stati vere e proprie perle, come per esempio Braid, IP completamente nuova e di qualità eccezionale, o Lumines Arcade, versione XBLA di un gioco venduto a prezzo pieno su PSP. Poi è arrivato il turno di remake più o meno ritoccati, come Banjo-Kazooie o R-Type, che al sostanzioso prezzo di 15 euro offrivano qualche superficiale novità o un mero restyling grafico. Questa è una tendenza sempre più cavalcata anche dai produttori di altri tipi di DLC, che ultimamente offrono sempre meno ore di gioco per un costo a volte indecoroso. Che sia per la mancanza di concorrenza, che permette agli sviluppatori di rincarare i prezzi del servizio (e ricordiamo che il DD offre già delle percentuali di ricavo nettamente superiori rispetto alle logiche della distribuzione classica), o per il reale aumento degli oneri di sviluppo, non spiacerebbe se i rincari andassero di pari passo con un aumento della qualità e della longevità. La stessa Microsoft si deve essere accorta di questa tendenza e del progressivo cambio di target che un aumento del 50% dei prezzi può produrre: il Deal of the Week è la sua risposta. Si tratta di appuntamento settimanale che dovrebbe offrire un sostanzioso sconto (nell'ordine del 33%) ad un prodotto del suo catalogo online. E se vi state chiedendo cosa c'entri la dissertazione economica con Death Tank, proseguite nella lettura e lo scoprirete.

    Dal '96 ad oggi

    L'originale Death Tank è datato 1996 ed è un gioco offerto in bonus con la versione per Sega Saturn di PowerSlave (in Europa Exhumed), FPS dal nome ispirato ad un lavoro degli Iron Maiden. Il secondo episodio, distinto dal suffisso Zwei, finì invece come bonus in Duke Nukem 3D, sempre per la sfortunata console Sega. Il gioco per XBLA, disponibile dal 17 febbraio al costo di ben 1200 MS poins, è il pedissequo rifacimento di quest'ultima versione: a parte il completo restyling grafico e qualche minore cambiamento (come i nomi delle armi) varia poco altro. Come piccola aggiunta sembra che lo stesso originale sia disponibile tra gli extra sbloccabili attraverso una particolare azione da effettuare durante le sessioni di gioco.

    In poche parole, Death Tank è uno sparatutto angolare. Chi sa cosa comporta questo genere videoludico ha già un'idea piuttosto precisa di quello che il titolo può offrire. I nomi più rappresentativi del genere sono Scorched Earth e Worms (disponibile anch'esso su XBLA ad un terzo del prezzo), che si differenziano dal titolo in analisi per alcuni aspetti come i turni o il numero di unità controllate, ma sostanzialmente offrendo il medesimo gameplay.

    Per coloro ai quali tutti questi nomi non dicono nulla, diciamo che in Death Tank controlleremo un unico piccolo, ma potente carro armato, dotato di un cannone semovente capace di compiere un angolo di 180°. Con esso dovremo dare battaglia ad un massimo di altri 7 avversari, all'interno di scenari in 2D completamente distruttibili. Inizialmente le nostre capacità saranno limitate: potremo sparare solamente un guscio, il proiettile più comune, ed avremo una limitata capacità di spostamento laterale (controllato attraverso la pressione dei grilletti analogici). Quindi l'unico modo per avere la meglio dei nostri avversari sarà quello di tracciare nel cielo la parabola vincente del nostro proiettile, indovinando il giusto angolo di inclinazione e la potenza del colpo. Individuare le traiettorie migliori sarà necessario per la natura accidentata dello scenario in 2D, che presenta dossi e concavità dietro le quali ripararsi o rendersi semplicemente bersagli più ostici.

    Questione di feeling

    A vivacizzare l'azione, inizialmente un po' statica, vi saranno tutta una serie di upgrade acquistabili grazie ai soldi ottenuti attraverso le eliminazioni (50$ per ogni avversario e 100$ per lo scalpo del primo in classifica), o al conseguimento di obiettivi speciali (una serie di colpi in successione, ad esempio). Questi bonus varieranno da nuovi tipi di armi come i mitragliatori o i missili teleguidati, a miglioramenti del nostro veicolo, come il turbo per gli spostamenti laterali o minireattori capaci di proiettare il carro in aria. Inoltre la presenza di gadget capaci di conferire poteri difensivi (come lo scudo riflettente) e di mine da usare al posto di armi dirette rende molto vario e tattico il gameplay dei turni più avanzati o in quelli "a tema", cioè round nei quali si potranno utilizzare solo gli upgrade forniti dal computer. Questa ricchezza di abilità a disposizione premia la capacità di gestire efficacemente il proprio arsenale al pari dell'abilità con cui si controlla la propria bocca da fuoco.

    Questa componente strategica aiuta a conferire spessore e varietà ad un titolo che ha nella povertà di modalità di gioco il suo difetto più grande. Infatti vi saranno solamente due opzioni per giocatore singolo (una serie di scenari e una battaglia contro IA) e solo una modalità battaglia per il multiplayer. Ovviamente il NetPlay è il vero fulcro del gioco: scontrarsi con avversari umani valorizza al massimo le qualità ed il ritmo di Death Tank, peccato che il prezzo davvero proibitivo per questo genere di software abbia impedito ad una folta comunità di giocatori di formarsi, rendendo molto difficoltoso il matchmaking. Come oramai consuetudine sarà possibile partecipare a partite classificate o del giocatore, nelle quali poter variare solamente il numero di round da giocare (20 è il default), dividere i giocatori i squadre, o decidere il numero dei round a tema. Attraverso la carriera online si potranno anche guadagnare i gradi in pieno stile militare, come già succede nei più blasonati Cod o Halo, legati al conseguimento di specifici achievement.


    Ars pugnandi

    Tecnicamente Death Tank è un gioco ben realizzato per il genere di appartenenza. Nei suoi 54 mb di peso sono entrati tutta una serie di effetti speciali quali scie luminose, esplosioni e fumo davvero ben realizzati. Forse manca un po' di personalità (della quale il concorrente diretto, Worms, fa incetta), ma tutto sommato il risultato è gradevole. Gli effetti sonori sono discreti, anche se piuttosto anonimi.

    I controlli invece sono perfetti e permettono di avere un ottimo feeling con il proprio carro già dopo poche sessioni, oltre che garantire in qualsiasi frangente un'ottima reattività dei comandi e precisione dei colpi.

    La longevità è la vera chiave di volta di Death Tank. Con amici o formando una discreta comunità online, attraverso il suo mix di tatticismo, precisione e frenesia, il gioco potrebbe garantire un grande divertimento a distanza di mesi, peccato per il costo davvero fuori scala per il tipo di offerta tenga lontani molti potenziali clienti.


    Death Tank Death TankVersione Analizzata Xbox 360Death Tank è un buon gioco. Semplice, frenetico, estremamente giocabile ed appagante. Il genere di appartenenza è piuttosto di nicchia, ma la semplicità di apprendimento garantita dai controlli semplici ed immediati potrebbe avvicinare molti utenti fino ad oggi mai convinti del tutto della tipologia di prodotto. Non fosse che il costo proibitivo limiti fortemente il numero dei potenziali acquirenti. Per lo stesso prezzo si potrebbe puntare a Castle Crasher o Braid, se non decidere di acquistare Worms più un paio di altri classici e cercare un clone per Pc. Solo per ricchi appassionati, insomma.

    6

    Quanto attendi: Death Tank

    Hype
    Hype totali: 0
    ND.
    nd

    Altri contenuti per Death Tank