Deus Ex Mankind Divided: Recensione del DLC A Criminal Past

Abbiamo recensito il secondo e ultimo DLC narrativo di Deus Ex Mankind Divided, ora disponibile su PC, Xbox One e PlayStation 4.

Deus Ex Mankind Divided: Recensione del DLC A Criminal Past
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Non è una novità, specialmente quando si parla di titoli tripla A, che il mercato videoludico sia diventato in qualche modo schiavo delle vendite: non appena infatti un titolo di punta non raggiunge i numeri preventivati, il rischio che il suo team di sviluppo si veda tarpate le ali è sempre dietro l'angolo. Ecco perché - stando quantomeno ai rumor circolati negli ultimi mesi - dovremo probabilmente attendere ben più del previsto per mettere le mani sul terzo capitolo della trilogia di Adam Jensen. Pare infatti che Square-Enix, scontenta per i tiepidi risultati commerciali ottenuti da Mankind Divided, abbia deciso di mettere in pausa la serie, dirottando Eidos Montreal su alcuni progetti potenzialmente più profittevoli: da una parte il probabile sequel di Rise of the Tomb Raider, dall'altra il nuovissimo titolo dedicato agli Avengers attualmente in sviluppo presso gli studi di Crystal Dynamics, primo figlio della partnership a lungo termine stipulata tra Square e Marvel nel mese di gennaio.
    Nonostante ciò, prima di poter scrivere definitamente la parola "fine", al team canadese non restava che realizzare un ultimo contenuto aggiuntivo: A Criminal Past, secondo DLC narrativo - dopo System Rift - dedicato all'ultima avventura del carismatico agente potenziato.

    Escape from the Attic

    Esattamente come accaduto con System Rift, A Criminal Past ci immerge in una missione completamente slegata dall'avventura principale di Mankind Divided.

    Nella fattispecie, attraverso l'espediente del flashback, ripercorriamo le vicende che hanno caratterizzato il primo incarico di Adam tra le fila della Task Force 29, il cui rapporto post-missione - non si sa bene perché - era pieno di inesattezze e tessere mancanti. Ecco spiegato il motivo per cui il direttivo dell'Interpol ha incaricato la psicologa Delara Auzenne di svolgere un'indagine in merito, attraverso una seduta interrogatoria proprio in compagnia con il nostro protagonista.
    Ci troveremo insomma a donare forma e colori alle parole intercorse tra i due, riscrivendo a nostro piacimento - attraverso scelte dialogiche e di gameplay - come si sono svolti effettivamente gli eventi di quell'operazione.
    La missione, resasi necessaria dal crescente fermento terroristico nei confronti dei gruppi pro-potenziati formatisi in seguito al celeberrimo "Aug Incident", prevedeva che Adam si infiltrasse all'interno del Penley T. Housefather, penitenziario di massima sicurezza per potenziati nel cuore del deserto dell'Arizona (soprannominato "l'Attico" perché costruito sulla cima di un alto picco roccioso), così da entrare in contatto con un agente sotto copertura, un certo Guerrero, che si era fatto largo nei ranghi di un potente gruppo criminale che operava proprio dal carcere, e che era quindi probabilmente in possesso di informazioni utili sui prossimi, papabili obiettivi nelle mire delle cellule terroristiche.
    Per riuscirci, non doveva fare altro che consegnarsi spontaneamente alle forze di polizia, falsificando le proprie credenziali e spacciandosi per un certo Derrick Walthers, un criminale dal passato sufficientemente sporco per essere spedito nell'Attico ma non così tanto da attirare su di sé l'attenzione delle guardie carcerarie e, soprattutto, degli altri detenuti.
    Non appena giunto sul posto, tuttavia, Jensen si trova a fronteggiare una situazione più intricata del previsto: non solo viene subito messo sotto torchio e discriminato dagli agenti per via dei suoi incredibili potenziamenti (quelli militari che Sarif gli aveva fatto innestare dopo l'attentato in Human Revolution), ma si ritrova con un chip di soppressione impiantato nel collo, ovvero un device che impedisce a ogni detenuto - tramite delle terribili scariche elettriche - di utilizzare i poteri cibernetici.
    Come se non bastasse, nella prigione serpeggia costantemente un'aria di rivolta: è infatti in vigore la cosiddetta "Violazione Capitale", cioè il permesso di giustiziare entro 24 ore - senza alcun processo o disamina delle prove - qualsiasi detenuto fosse stato accusato di aver commesso un'irregolarità: scusa più che sufficiente per invogliare le guardie "puriste" a spingere ogni detenuto all'esasperazione, per poi punirlo brutalmente.
    Eccoci dunque catapultati all'interno di un DLC davvero ben diretto, e che - narrativamente parlando - non fa altro che arricchire ulteriormente la tematica portante dell'Apartheid tecnologico, fornendoci al contempo qualche interessante retroscena sulla carriera del buon Adam.
    La vera forza di A Criminal Past va dunque ricercata nel suo gameplay: vero e proprio collage di tutti gli elementi più convincenti saggiati nell'avventura principale.

    L'Attico è infatti un meraviglioso concentrato di level design e ostacoli da aggirare, che muterà più volte il suo aspetto e le sue insidie nel corso della missione. Tra i suoi due blocchi di celle, la torre di sicurezza, il centro amministrativo e persino una lussuosa aree relax messa a disposizione dello staff e dei visitatori, il carcere riesce a offrire al giocatore un eccellente ventaglio di possibilità d'approccio.
    Quella più caldeggiata - considerata l'impossibilità iniziale di ricorrere ai poteri cibernetici - è ovviamente quella del dialogo, da sfruttare per cercare di ricavare preziose informazioni dagli altri detenuti oppure per imbastire qualche occasionale scambio di favore con le personalità di spicco del carcere, siano esse tra le guardie o tra i criminali.
    Ogni dialogo (alcuni dei quali accompagnati dalle classiche "battaglie dialogiche") può condurre a sviluppi tanto interessanti quanto inaspettati, con un buon numero di obiettivi opzionali e punti di interesse aggiuntivi da sbloccare.
    Volendo, salvo qualche tappa obbligata, è comunque possibile agire rimanendosene completamente nell'ombra e senza quindi interloquire con nessuno, optando per l'infiltrazione furtiva in aree off-limit, oppure ricorrendo a qualche sagace diversivo (come la possibilità di cambiare travestimento). A valorizzare questo approccio - come detto - ci pensa un level design davvero sorprendente, con decine e decine di passaggi nascosti e svariati livelli brillantemente interconnessi tra loro; così ben studiato da averci convinto fin da subito di trovarci al cospetto di una delle migliori ambientazioni offerte dall'intero pacchetto di Mankind Divided.
    Per chi fosse alla ricerca di emozioni più forti,nel corso dell'avventura ci verrà data la possibilità di recuperare buona parte delle armi intraviste nell'avventura principale, come pistole, fucili a pompa, d'assalto e di precisione, lanciagranate e molte altre.

    Va detto, però, che il ricorso alla violenza - soprattutto ai livelli di difficoltà più alti - rappresenta quasi sempre una mossa suicida: a sorvegliare ogni singola area dell'Attico, infatti, troviamo centinaia di guardie armate fino ai denti (alcune anche in assetto antisommossa), telecamere, torrette difensive, droni, robot, griglie laser e mine esplosive: una summa completa che rende questo DLC alla stregua di un contenuto "end-game", e cioè dedicato a coloro che hanno già macinato svariate ore in compagnia di Adam Jensen, e che sono quindi alla ricerca di una bella sfida conclusiva. Davvero interessanti sono anche le modalità con cui A Criminal Past concede al giocatore la possibilità di recuperare l'utilizzo degli innesti: non solo penalizzandolo con qualche fastidioso effetto collaterale (come dei repentini cali della vista), ma causandogli anche delle spiacevoli ritorsioni ad opera dei personaggi di rilievo che si sentiranno in qualche modo offesi dalle scelte che effettueremo nel corso dell'avanzamento.
    Una volta riacquistati i nostri poteri, se saremo degli esploratori sufficientemente curiosi, avremo naturalmente l'occasione di mettere le mani su un buon numero di Kit Praxis (spesso nascosti in aree segrete sperdute nell'intricatissimo dedalo della prigione oppure recuperabili con espedienti più "alternativi"), così da potenziare le nostre abilità principali ed espandere ulteriormente le nostre possibilità d'approccio. Potremo, ad esempio, ricorrere all'hacking (assolutamente fondamentale nel caso si voglia perseguire una run perfettamente stealth) oppure alla potente vista a raggi-X (prioritaria per i completisti alla ricerca di ogni singolo oggetto da recuperare).
    Ma non sono soltanto il level design e la buona profondità del gameplay a rendere A Criminal Past un appuntamento imperdibile: troviamo infatti una direzione artistica davvero di ottimo livello, capace di immergerci ancora una volta in un'ambientazione che riesce a mescolare efficacemente forme futuristiche ed elementi postmoderni, ammaliandoci con lo stesso impasto che avevamo già incontrato nelle aree più iconiche di Praga.

    Deus Ex Mankind Divided Deus Ex Mankind DividedVersione Analizzata PlayStation 4A Criminal Past si è rivelato davvero un ottimo contenuto aggiuntivo, di quelli che vorremmo sempre vedere al seguito di avventure affascinanti e con ampi margini d'espansione. Se poi il background soggiacente è quello di Deus Ex: Mankind Divided, il quale - al netto delle defezioni sul finale - è stato davvero efficace nel regalarci uno spaccato credibile di una società potenziata, non si può che trovarsi al cospetto di un'opera che poggia su fondamenta dalle qualità insindacabili. Nell'arco delle circa 4 ore necessarie al suo completamento (che diventano anche più di 6 nel caso di una run completista), abbiamo avuto modo di misuraci con un mix convincente di narrazione e gameplay. L'Attico è un calderone di personalità ambigue e doppiogiochiste, sia tra le fila di coloro che dovrebbero far rispettare la legge che tra quelle dei detenuti: terreno perfetto, insomma, per dare sostanza al tessuto ruolistico, attraverso dialoghi quasi sempre interessanti e numerose ramificazioni da sbloccare per avanzare verso l'obiettivo. Anche il gameplay stealth - anima davvero imprescindibile di ogni buon Deus Ex - si è rivelato profondo e vario, sia grazie a un level design calcolatissimo e ispirato sia grazie ai numerosi e vari ostacoli che si frappongono tra il giocatore e la sua meta, impreziosendo così il livello della sfida offerto. Insomma, se avete amato Mankind Divided e siete alla ricerca di un DLC ben confezionato, non possiamo fare altro che consigliarvi il suo acquisto, al netto comunque di un prezzo di 11,99€ non certo invitantissimo.

    8

    Che voto dai a: Deus Ex Mankind Divided

    Media Voto Utenti
    Voti: 107
    7.7
    nd