Deus Ex Mankind Divided VR Experience per Oculus Rift Recensione

Scopriamo da una nuova prospettiva alcuni degli ambienti più caratteristici di Deus Ex Mankind Divided grazie alla VR Experience per Oculus Rift.

Deus Ex Mankind Divided VR Experience per Oculus Rift Recensione
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  • Realtà Virtuale e Cyberpunk hanno molti punti in comune, e addirittura il concetto di visore VR è stato pensato da scrittori e sceneggiatori affini al genere di riferimento ben prima della campagna Kickstarter di Oculus o del lancio di PlayStation VR. I romanzi di William Gibson e Bruce Sterling parlavano di VR già negli anni '80, ma è stato Snow Crash di Neil Stephenson a sdoganare del tutto il concetto di realtà alternativa o Metaverso, anticipando di parecchi anni un best seller contemporaneo come Player One. Non stupisce quindi che in Eidos Montreal abbiano deciso di sviluppare un'esperienza VR ambientata nel mondo di Mankind Divided, serie che nel Cyberpunk affonda le sue radici, tracciando un ipotetico futuro per la gesta di Adam Jensen.

    Guardare ma non toccare

    Deus Ex: Mankind Divided - VR Experience è apparso su Steam senza i roboanti annunci che generalmente accompagnano le principali serie di Square Enix. È un fatto che non deve stupire, in quanto non è un nuovo capitolo di Deus Ex, e nemmeno di un porting PC di un prodotto mobile come nel caso di Deus Ex The Fall. A tutti gli effetti si tratta di un'esperienza di dimensioni ridotte, pubblicata in forma gratuita come uno strumento di marketing, quasi a voler studiare il nascente mercato VR sfruttando un brand importante come Deus Ex.

    Una volta indossato il visore, è possibile esplorare alcune delle ambientazioni più caratteristiche di Mankind Divided, sfruttando l'abituale visuale in soggettiva della serie regolare e un sistema di locomotion molto classico.
    Con le impostazioni base, infatti, basta inclinare lo stick analogico sinistro del proprio controller per camminare e il destro per ruotare, con due varianti aggiuntive implementate con l'obiettivo di minimizzare eventuali effetti di motion sickness. Utilizzando i pulsanti dorsali è possibile ruotare il proprio corpo a scatti, soluzione già sfruttata con successo da altre titoli per VR. Inoltre se si muove la testa per guardarsi intorno mentre si cammina in linea retta, al movimento viene aggiunto uno spostamento laterale nella direzione dello sguardo.
    Il sistema funziona discretamente bene ma non è comunque adatto a tutti: chi ha sofferto giocando a Robinson The Journey o a FATED The Silent Oath probabilmente non si troverà comunque a proprio agio, a causa della discrepanza tra la staticità del proprio corpo e il movimento negli ambienti virtuali percepito dagli occhi. Chi ha ormai dimestichezza con i visori VR in qualsiasi condizione, invece, potrà godersi alcuni degli ambienti di Mankind Divided come mai prima d'ora, in quanto a livello qualitativo sono stati arricchiti con numerosi dettagli aggiuntivi, effetti particellari e un sistema di illuminazione ancora più realistico. Ci si ritroverà quindi ad osservare ogni mattonella della pavimentazione di un vicolo, in un'affascinante versione futuristica di Praga, oppure la moltitudine di arti artificiali appesi in una clinica clandestina, o ancora i giganteschi pezzi di una colonna antica, esposti in un'elegante sala museale. La risoluzione del visore Oculus Rift utilizzato per la prova non può sicuramente competere con un moderno monitor, 4K ma la percezione della terza dimensione riesce a bilanciare tale mancanza, fornendo un senso di presenza molto forte, limitato solamente dalla totale mancanza di interattività degli ambienti.
    A parte osservare, quindi, l'esperienza VR legata a Deus Ex non permette nient'altro e anche il caricamento della varie scene è legato al raggiungimento di specifiche uscite dall'ambientazione che stiamo esplorando.
    In poco più di mezz'ora, quindi, i contenuti saranno esauriti ma la curiosità sarà comunque stata saziata, sia per chi non ha ancora avuto modo di giocare a Mankind Divided, sia per chi ha già portato a termine l'ultima avventura di Adam Jensen e ha quindi l'opportunità di tornare in quei luoghi, questa volta in maniera molto più realistica e appagante.

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