Recensione Devil Kings

L'arte del condottiero secondo Capcom

Recensione Devil Kings
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  • PS2
  • L'Action 3D di massa

    Ricordate il prologo de “La compagnia dell’Anello”, dove si narra in un grandioso insieme di effetti speciali l’esito della colossale battaglia della Seconda Era tra l’alleanza umana-elfica e Sauron? Ricordate l’arrivo in battaglia dell’Oscuro Signore che, favorito dal potere dell’Unico Anello, scaraventava in aria decine di nemici con un solo gesto? Ricordate l’immensa potenza e l’inarrestabile forza dei suoi colpi?
    Se la risposta ad almeno una di queste domande è sì, potete ben immaginare che cosa si intende con il termine “action 3D di massa”: l’interpretazione del ruolo di un generale o di un capo di esercito nel mezzo di una grandiosa battaglia, dove il nostro comportamento può determinarne la vittoria o la sconfitta e dove decine di migliaia di nemici sono in attesa di un nostro semplice passo per cominciare ad attaccarci e ucciderci. Pochi altri giochi sono in grado, almeno a prima vista, di fornire emozioni e sensazioni altrettanto forti: potenza, forza, coraggio, invincibilità, determinazione. Giocare ad un action 3D di massa significa rivestire i panni dell’eroe, del William Wallace di turno che tra un morto e l’altro sprona i suoi uomini a seguirlo verso la vittoria. Esaltante, non c’è che dire.
    Ovviamente il genere ha dei precedenti, specialmente nell’ambito 128 bit: Dinasty Warriors di Koei e Drakengard di Square-Enix sono solo due esempi.
    Oggi Capcom, leader del genere action 3D grazie ai famosi colossal Onimusha, Devil May Cry e Resident Evil, prova a sfondare in questo settore dove mai ha osato. Si rivelerà Devil Kings essere un buon esito per l’esperimento?

    I Re Demoni


    Devil Kings ci propone di vivere in prima persona le vicende riguardanti i Re Demoni, dodici personaggi che mirano alla conquista e alla vittoria sui propri avversari in un non meglio precisato Giappone medievale. Lo scopo del gioco è quindi quello di prendere il possesso delle terre altrui difendendole da eventuali attacchi, giungendo così a possedere tutti i quindici territori presenti sulla mappa. Non vi preoccupate: non vi dovrete dare la pena di progettare sfiancanti assedi strategici: avviare l’attacco ad un nostro nemico è una pura e semplice formalità, alla quale è facile attenersi tramite un comodo menù. A noi non rimarrà altro che mazzolare migliaia di soldati fino alla sconfitta del loro generale.
    Ogni Re Demone ha un background fatto di amori, alleanze e tradimenti, che rende interessante il gioco e gradevole il progredire della storia. Le vicende sono narrate tramite sequenze in computer grafica e, talvolta, in forma di “anime”, ovvero cartoni animati. Tutti i Re Demoni sono personaggi ben caratterizzati, che sprizzano carisma, forza ma anche grazia e bellezza da ogni pixel. Giocare con ognuno di loro non è una semplice esigenza per giungere al 100%, bensì una scelta spontanea per scoprire cosa sta dietro alle loro storie e capire le loro (seppur virtuali) vite. Sotto questo punto di vista, il titolo made in Capcom non può che appassionare il giocatore. Peccato che i problemi risiedano in altri settori...

    Entusiasmante, divertente, accettabile... noioso

    Questa è la successione di sentimenti che si provano giocando per qualche ora a Devil Kings. La prima sensazione, come già detto, è senza dubbio forte ed entusiasmante. Dopo la scelta del proprio Re, si scende sul campo di battaglia dotati di un parco mosse e di armi completamente personalizzate; per fare due esempi, Blue Dragon è dotato di katane e della forza elementare del fulmine, mentre Scorpio (nulla a che fare con il quasi omonimo della serie Mortal Kombat) avrà dalla sua pericolose lance e la potenza del fuoco. Il più delle volte, il nostro scopo è quello di sconfiggere il nemico evitando di essere uccisi, riducendo così l’azione ad un semplice avanzare tra delle truppe che presto diverranno carne da macello. Gli eserciti sono organizzati bene, ciascun battaglione ha la sua specializzazione: ci sono i maestri spada, arcieri, alabardieri, sentinelle, trasportatori di merce... Ognuno di questi manipoli di uomini è condotto da un comandante: basterà sconfiggere questo sottoufficiale per vedere dispersi tutti gli uomini, in preda al panico e alla paura. Il premio per la morte di ognuno di loro è l’acquisizione di un forziere, da aprire alla fine della battaglia ottenendo così nuove armi, armature e cimeli. Tramite un semplice menu di gestione sarà possibile upgradare l’equipaggiamento del nostro alter ego digitale, rendendolo più forte e permettendogli l'accesso a nuove mosse, in perfetto stile GDR. La componente strategica di Devil Kings finisce qui, andando a toccare il maggior problema del titolo.
    Il sistema di controllo è composto da due tasti di attacco, la difesa (che, in modo molto funzionale, si trasforma in schivata se attivata al momento giusto), il salto e l’attacco speciale. Tutte le nostre azioni, purtroppo, si riducono alla sequenza: attacco, carica della barra speciale, attacco speciale, stupore, riprendere da capo. Nessuna variazione sul tema, nessun cambiamento di programma. Ci troviamo in mezzo a spropositate folle con la monotonia del premere sempre e solo i tasti quadrato e triangolo. Una pratica che, se prolungata, irrimediabilmente annoia e stanca, e che più di una volta ha stroncato titoli del genere.
    La longevità è da una parte favorita da una storia che affascina, inducendo così il giocatore ad affrontare più volte la modalità principale (dal nome ‘Conquista’), dall’altra, costringe lo stesso a non giocare il titolo troppo assiduamente, per non scadere nella monotonia. Il premio per i nostri sforzi, comunque sarà lo sbloccare sei Re Demoni (oltre ai sei già in dotazione fin dall’inizio) nonché numerosi e gustosi artworks, filmati e bonus audio.

    Eroi nella nebbia..

    Dal punto di vista grafico il gioco denota numerosi problemi. Innanzitutto l’aspetto dei personaggi presenti nel gioco: i Re Demoni sono ben resi graficamente (dettagliati e ‘puliti’) ed i loro attacchi sono spettacoli pirotecnici abbelliti da effetti di luce veramente notevoli, ma le truppe soffrono di gravi problemi di aliasing. Oltre a ciò, ogni soldato è identico ad un altro; nonostante la natura arcade del titolo, sotto questo punto di vista si poteva fare qualcosa in più per rendere più caratteristici i nostri nemici e i fedeli seguaci. I campi di battaglia sono ricoperti da una fitta nebbia che nega lo sguardo verso l’orizzonte più distante; sarebbe comunque quasi accettabile, se non fosse per un problema ancor più serio, strettamente legato al precedente: il “pop up”, ovvero l’apparizione improvvisa di nemici sullo schermo. Avvicinandosi ad un battaglione capita spesso di vedere pochi uomini apparire aldilà della nebbia, per poi scoprirne almeno il doppio a causa dell'improvvisa materializzazione di nuovi avversari.
    L’azione di gioco viene inframezzata da alcuni drammatici quanto banali comunicati dei personaggi in gioco: frasi come ‘Guiderò i miei uomini fino alla morte’ oppure ‘I miei soldati cadono come mosche!’ sono all’ordine del giorno, unica variazione alle musiche di ispirazione nipponica medievale: di certo non superiori alla media, e poco ispirati.

    Devil Kings Devil KingsVersione Analizzata PlayStation 2Devil Kings è indubbiamente, aldilà dei suoi limiti, un buon arcade game. Ottima caratterizzazione dei personaggi, una giocabilità immediata e coinvolgente, settore multimediale non eccezionale ma comunque sufficiente. I problemi, già illustrati nella recensione, sono comuni a quasi tutti i titoli del genere: una ripetitività che alla lunga, nonostante gli sforzi profusi in attacchi spettacolari e effetti di luce, stanca. Se preso poco alla volta, quindi con un’oretta di gioco al giorno, il titolo raggiunge buoni livelli di divertimento e di godibilità. Se invece si decide di giocarlo assiduamente e senza sosta, esso non può che annoiare l’incauto giocatore rimanendo così abbandonato a prendere polvere sullo scaffale.

    6.0

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