Digimon World: Next Order Recensione

A distanza di quindici anni dalla nostra prima avventura, Digimon Wold: Next Order ci ha permesso di tornare su Digiworld nei panni di un Domatore.

Digimon World: Next Order Recensione
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Disponibile per
  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • Switch
  • Era il lontano 1999 quando l'allora "Bandai" rilasciò sul mercato nipponico il primissimo Digimon World per PlayStation, un peculiare incontro fra un JRPG ed un simulatore che si ispirava alle meccaniche del Digimon Virtual Pet (una sorta di Tamagotchi a tema Digimon). Il giocatore era infatti chiamato non solo a far combattere il proprio Digimon per salvare quel mondo digitale costantemente in pericolo, ma aveva anche - e soprattutto - il compito di allevare, nutrire e addestrare in tutto e per tutto il proprio partner. Persino accompagnarlo a fare i bisogni corporali dopo i pasti. Questa curiosa alternativa alla Pokémania ricevette una tiepida accoglienza da parte del pubblico e della critica specializzata, soprattutto in America e in Europa, riuscendo però a conquistare i favori di quella fanbase che proprio non vedeva di buon occhio Pikachu e compagni. Sono trascorsi quasi due decenni dal lancio dell'originale Digimon World, durante i quali il titolo ha ricevuto una corposa carrellata di sequel e spin-off. Proprio in questo affollato mese di gennaio 2017 approda in Occidente la versione PlayStation 4 di Digimon World: Next Order, un open world che ripesca tutte le meccaniche del capostipite del brand, introducendo però una novità non da poco: per la prima volta nella serie, infatti, il personaggio controllato dal giocatore gestisce contemporaneamente la crescita di due Digimon. Se pensate di trovarvi dinanzi a un titolo simile a Digimon Story: Cyber Sleuth, siete completamente fuori strada. Scopriamone i motivi.

    Digievolvere o morire

    Digiworld è in grave pericolo, tanto per cambiare. Un guasto di natura ignota alla funzione di pulizia automatica (che impedisce la diffusione di dati danneggiati) ha permesso al Programma Virus Cerebrale di violare illegalmente le menti di alcuni mostriciattoli e alterarne il funzionamento. Gli infetti manifestano sintomi tipici quali danni alla memoria, coscienza disturbata, distruzione dell'ego e scatti di violenza. Come risultato, alcuni Machinedramon, potenti Digimon di livello Mega, hanno letteralmente perso il controllo e minacciano l'esistenza di Floatia, la pacifica città amministrata e protetta dal saggio Jijimon.

    Mentre l'anziano Digimon adesca l'ennesimo Machinedramon in una trappola interdimensionale, un giovane umano (di sesso maschile o femminile, a seconda della scelta compiuta all'inizio del gioco) si ritrova misteriosamente catapultato nel mondo digitale. Dopo le dovute delucidazioni, al protagonista viene subito assegnato l'ingrato compito di cercare gli abitanti fuggiti a causa degli attacchi nemici, al fine di ripopolare la città e restituirle l'antico splendore. Un compito per niente facile, anche perché le lande delle otto vaste aree esplorabili pullulano di Digimon molto potenti e aggressivi. Fortunatamente, in questa corposa avventura, la cui durata varia dalle 40 alle 50 ore di gioco, potremo contare su due partner che ci accompagneranno lungo i pericoli del mondo digitale.
    Queste creature, tuttavia, non vivranno in eterno e -esattamente come accadeva nell'originale Digimon World- si spegneranno alla conclusione dei rispettivi cicli vitali, i quali potranno essere estesi attraverso le Digievoluzioni (in caso contrario, i Digimon torneranno allo stato di Digiuova, ereditando però una minima porzione delle statistiche possedute nella vita precedente). La nostra avventura avrà dunque inizio una volta schiuse le Digiuova iniziali (la cui scelta è a nostra completa discrezione, al pari di un Pokémon starter), dalle quali nasceranno due Digimon di livello Primario -o Neonato, se preferite- da allenare nella palestra di Floatia. Sulle prime molto limitata, la città disporrà infatti di una palestra per Digimon, di un piccolo orto in cui coltivare la carne (nel vero senso della parola!) e altre cibarie di vario genere, nonché l'immancabile gabinetto.
    Ogni mattina, dopo aver ricevuto la giornaliera dose di carne, sarà nostra premura portare i partner in palestra per affinarne le varie statistiche: queste ultime non solo renderanno più forti le nostre creature ma, in base ai valori migliorati, ne determineranno il percorso evolutivo. Ogni Digimon disporrà infatti di svariate Digievoluzioni, i cui requisiti dipenderanno di volta in volta dalle specifiche funzioni che permettono al Domatore sia di lodare i partner per l'impegno profuso in battaglia sia di rimproverarli per la pessima condotta (a volte capiterà che le bestioline divengano piuttosto schizzinosi per quanto riguarda il cibo o addirittura che defechino durante il sonno).
    Non meno importante sarà la scelta dell'alimentazione: al pari degli umani, i Digimon hanno le proprie preferenze, di conseguenza sfamarli con determinate ghiottonerie influenzerà lo stato d'animo ed il legame col Domatore. Se durante le fasi iniziali all'interno della città riceveremo solo carne, nelle varie aree esterne potremo invece raccogliere bacche e frutti di ogni genere, varie tipologie di funghi, o persino pescare in prossimità di fiumi e laghetti. Il legame, inoltre, sarà influenzato altresì dal tempo impiegato per assecondare le tediose richieste che i partner avanzeranno quasi sempre nei momenti meno opportuni: durante la giornata, i Digimon potranno, difatti, mostrare segni di stanchezza e avranno la ciclica necessità di andare in bagno. Qualora il giocatore decida di ignorarne le fastidiose necessità, il rapporto fra Digimon e Domatore, così come lo stato d'animo delle creature, non potrà che peggiorare, ripercuotendosi persino sulle battaglie.

    Gli scontri avranno luogo ogni volta che il giocatore, durante le fasi esplorative, entrerà in contatto con un Digimon aggressivo: l'area circostante verrà immediatamente delimitata da un cerchio rosso, quasi a voler formare un ring rotondo, all'interno del quale troveranno spazio solo i due partner e i nemici ingaggiati. Diversamente da quanto accadeva nell'ottimo Digimon Story: Cyber Sleuth, l'avatar del giocatore rimarrà a bordo campo e non potrà controllare i propri Digimon, i quali attaccheranno autonomamente gli avversari, ma avrà la facoltà di impartire ordini di diversa natura. Potrà, per esempio, scegliere il bersaglio di ciascun partner, stabilire quando utilizzare gli attacchi speciali e persino ricorrere, in particolari circostanze, alla Extra Cross Evolution (ExE), tecnica che permette di fondere momentaneamente due partner in uno solo, al fine di ottenere un unico Digimon ancora più potente. Malgrado l'impossibilità di controllare le creature ci sia sembrata una scelta troppo antiquata, soprattutto se paragonata all'ottimo sistema a turni del Cyber Sleuth, non abbiamo potuto fare a meno di apprezzare l'intelligenza artificiale dei mostriciattoli, sempre attenta e puntuale.

    Tra una battaglia e l'altra, capiterà infine di imbattersi in Digimon NPC ben visibili e rigorosamente indicati sulla mini-mappa: alle volte avranno peculiari richieste da portare a termine, mentre in altre occasioni vorranno semplicemente saggiare la nostra potenza. In ogni caso, dopo essere stati soddisfatti, premieranno le nostre fatiche stabilendosi in città, dove puntualmente andranno ad ampliare/aprire nuovi negozi o comunque strutture utilissime come gli ospedali.
    Prima di analizzare il comparto tecnico di Digimon World: Next Order, infine, è necessaria una piccola premessa: il gioco è stato originariamente rilasciato in Giappone su PS Vita. La versione nostrana per PlayStation 4 è stata infatti pensata apposta per i mercati occidentali, tant'è che la stessa approderà nel Sol Levante soltanto nella terza decade di febbraio, con un netto ritardo rispetto a Europa e America. Nonostante il titolo vanti un framerate a 60 fps, che rimane stabile persino nelle situazioni più concitate, il comparto tecnico non ci ha convinti pienamente a causa di fastidiosi muri invisibili che cozzano con la natura open world del gioco. Al contrario, se le texture e i modelli poligonali della versione handheld erano un vero disastro, il porting effettuato dal team di B.B. Studio dona finalmente maggior nitidezza, luce e dettagli agli asset dell'opera. Certo, siamo ancora lontani dal livello qualitativo raggiunto da produzioni più blasonate, ma il restauro ha saputo rendere giustizia a scenari e personaggi, i quali risultano ora molto più curati e armoniosi nei movimenti (soprattutto i personaggi umani, che prima sembravano orribili scarabocchi). La colonna sonora non ci è parsa, di contro, particolarmente ispirata, in special modo per quanto riguarda alcuni brani ripetutiti in loop nella città di Floatia, che penalizzano le già lunghe e spesso frustranti sessioni d'addestramento in palestra. Sicuramente migliori i temi che accompagnano le battaglie e in generale l'esplorazione del vasto mondo di gioco. Doppiato in inglese e giapponese, il titolo presenta finalmente sottotitoli in italiano, anche piuttosto curati. In fase di recensione non ci siamo imbattuti in errori di alcun tipo, e la traduzione ci è sembrata, pertanto, scorrevole e precisa (a dispetto di molte altre produzioni Bandai-Namco, tra cui prodotti delle serie God Eater e Sword Art Online).

    Digimon World Next Order Digimon World Next OrderVersione Analizzata PlayStation 4Con oltre 200 creature differenti, Digimon World: Next Order è un chiaro omaggio al primissimo episodio della serie: non a caso, quest'ultimo capitolo si figura come una sorta di sequel del capostipite, e presenta un gustoso cameo che farà la gioia dei fan storici. Il resto dell’utenza, tuttavia, potrebbe non gradire la trama un po’ debole, e soprattutto un gameplay gestionale così antiquato, frustrante e persino macchinoso. Come se non bastasse, la difficoltà “normale” del gioco rischia di trarre in inganno i giocatori meno avvezzi alle meccaniche dei titoli della serie World, poiché le opzioni "facile" e "normale" della versione PS4 equivalgono rispettivamente alle modalità "normale" e "difficile" della versione handheld. Ne consigliamo l’acquisto agli estimatori più devoti del franchise e agli appassionati di virtual pet: le uniche tipologie di videogiocatori che non rischieranno di annoiarsi già dopo poche ore.

    Abbiamo effettuato la nostra recensione grazie al codice review ricevuto da Bandai Namco Entertainment

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