Recensione Disgaea 3

Si torna nell'inferno strategico di Nippon Ichi!

Recensione Disgaea 3
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  • PS3
  • Introduzione

    Il genere degli RPG tattici sa provocare una riverenza particolare, quasi religiosa, nel cuore di un videogiocatore. Impossibile definirsi appassionati, se prima non si è provato (o sarebbe meglio dire vissuto) alcune esperienze fondamentali. Potremmo citare i ben noti Final Fantasy Tactics (il primo, su PSX, non i discutibili sequel su console Nintendo DS), Tactics Ogre, Ogre Battle e Vandal Hearts, Thousand Arms e Rhapsody (tuttavia, qui entriamo già nel terreno periglioso dei titoli di nicchia). Se poi al pronunciamento della parola “Hoshigami” vi viene in mente un qualche tipo di manga o anime, voltate pagina senza colpo ferire.
    Se invece avete provato un sussulto, tremando come foglie (e ricordando le 100 ore di gioco di uno dei titoli più lunghi e impegnativi mai concepiti), potete pure continuare la lettura di questa recensione. Perché le porte del mondo di Disgaea si aprono solo a chi è veramente degno di entrarvi, senza ripensamenti o indecisioni di vario tipo. Varcata la soglia siete solo voi, messi a confronto con la vostra maestria nella tattica e nella strategia. Pensate di esserne in grado?

    Penguins & Devils

    Uscito sulla celebre e mai troppo lodata console Sony PlayStation 2 (oltre ad una conversione molto gradita sulla piattaforma portatile PSP), il primo capitolo della serie Disgaea fu un titolo fondamentale per chiunque si ritenesse un seguace del genere degli S-RPG. La trama (se di trama si poteva parlare) fondeva sapientemente comicità e humor tipicamente nipponici ad elementi gotici e grotteschi più vicini ad un racconto dell’orrore classico (spettri, vampiri e non morti). Il feeling era quello di un prodotto tanto curato sul versante estetico quanto su quello prettamente ludico, grazie anche ad una sublime grafica bidimensionale ricca di effetti e di animazioni ben curate. Il gioco invitava infatti ad un level up incondizionato e costante, tant’è che le decine di centinaia di missioni date in pasto al giocatore invogliavano sempre a raggiungere il massimo dei punti esperienza ottenibili (in modo tale da sbloccare così le tante classi segrete, le centinaia di armi e molto, molto altro ancora). Insomma, un vero paradiso (o inferno, viste le tematiche trattate) per l’hardcore gamer incallito.
    Il sequel, legato a doppio filo al proverbio “squadra che vince non si cambia”, proponeva il medesimo comparto ludico-estetico, pur raccontando nuove e curiose trame e sottotrame dei due protagonisti Adell e Rozalin (assolutamente slegati dai precedenti Laharl, Etna e Flonne del primo episodio). In definitiva, un more of the same all’ennesima potenza, che tuttavia non impedì agli appassionati di tutto il mondo di sborsare nuovi danari per l’acquisto della loro copia fiammante. Ma oggi, arrivati al terzo capitolo (ed entrati ormai nel vivo della next generation), il team Nippon Ichi ha un doppio compito: rispettare la tradizione della serie con un titolo qualitativamente eccelso, innovando contempo una struttura ludica che inizia inevitabilmente a puzzare di vecchio. Ecco quindi il terzo Disgaea, realizzato in esclusiva assoluta su console Playstation 3. La storia: Mao è un ragazzo di 1578 anni (!) il quale, dopo che la sua Slaystation (!!) è stata distrutta da un’incuria del padre, decide di vendicarsi atrocemente del genitore. Mao è inoltre seriamente intenzionato a diventare un eroe, simile a quello dei fumetti, pedinato assiduamente da una ragazza del gruppo Raspberyl. Insomma, la vicenda che ci vedrà viaggiare dal Netherworld alla Maritsu Evil Accademy è un concentrato di citazioni più o meno note (e in chiave demenziale) a decine di anime e manga di successo, senza dimenticare qualche frecciatina anche al blasonato universo dei videogame. Senza dubbio, gli amanti della comicità demenziale adoreranno Disgaea 3 dal versante puramente narrativo. Ma il gioco?
    Tecnicamente, purtroppo, partiamo con il piede sbagliato. La grafica di D3 sembra infatti essere stata presa di peso dalla controparte PS2 e PSP, con personaggi bidimensionali slavati e poco definiti, oltre ad un comparto scenografico sinceramente non all’altezza della console su cui il gioco è stato programmato (le solite scacchiere 3D con i soliti elementi di contorno). Gli effetti, ed in generale la complessità poligonale, è davvero poca cosa, sebbene a tentare di salvare la situazione intervengano i menù di gioco in alta definizione e lo stile dei personaggi, ben disegnati e dotati di un carisma inconfondibile. L’audio mixa sapientemente musiche dal particolare timbro caricaturale, a fanfare di epiche proporzioni. La sensazione finale, quantomeno gradevole, infonde ulteriore delirio e ironia all’atmosfera globale del titolo Nippon Ichi, sebbene si sarebbe potuto fare decisamente di più. Spiace inoltre constatare come il tutto (menù e dialoghi in-game) non sia stato purtroppo tradotto nel nostro idioma, dettaglio questo che frenerà coloro che hanno poca familiarità con la lingua inglese.

    The Great Gun King

    Ma Disgaea 3: Absence of Justice, esattamente come gli illustri predecessori, estrae gli artigli quando si va ad analizzare le meccaniche di gioco. L'ossatura del titolo si basa fondamentalmente sulle battaglie e sul sistema di potenziamento dei personaggi. All'inizio di ogni combattimento si dispongono le truppe sulla mappa; durante il turno del giocatore sarà possibile spostare queste unità entro la loro area d'azione, facendo compiere loro delle azioni base (di attacco o di eventuale difesa). Tutto ha inizio all’interno della scuola di magia (praticamente, il nostro campo base), all'interno della quale ci sarà data la possibilità di gestire i vari personaggi decidendo i posti di banco da assegnargli, aumentando così a posteriori la loro efficienza sul campo di battaglia.
    Potremo anche decidere quali e quanti professori dovranno impartire le lezioni ai nostri studenti, in modo da aumentare o diminuire così il loro “livello strategico”. Ma fortunatamente non sarà tutto automatizzato: per creare unità di combattenti ex novo o per prendere importanti decisioni a livello gestionale, dovremo farci approvare le nostre mozioni dalla gilda, con la necessità di ottenere un voto positivo da almeno metà della giuria. Nel caso non riuscissimo ad ottenere il risultato sperato, potremo sempre pensare di sfidare a duello coloro che non sono d’accordo con le nostre idee. Dopodichè, saremo davvero pronti ad imbatterci nella campagna principale (composta da ben 7 lunghissimi capitoli, più quello finale).
    E qui entra il gioco il battle system di Disgaea 3: il gioco propone il classico sistema di scacchiere già visto e apprezzato nei capitoli a 128 bit. I combattimenti avvengono sempre su una griglia composta da diversi quadrati, sui quali potremo muovere le nostre truppe e affrontare i nostri avversari. Ogni scacco avrà un determinato colore, il quale corrisponde sempre ad una particolare abilità da assegnare all’elemento che vi ci staziona sopra. Alla base di tutto vi è infatti il Geo System, composto a sua volta dai Geo Block, ovverosia quadrati in grado di donare ai personaggi dei benefici o status di forza/indebolimento. Distruggendoli, sarà possibile infliggere danni sostanziali all’esercito nemico, specie nel caso riuscissimo ad inanellare una “combo” scaturita dall’annullamento dei vari colori disponibili. Davvero intrigante. A questo vanno ad aggiungersi le decine di classi per il nostro esercito: ben ventisette per la razza umana, venti classi per i mostri e sedici personaggi extra tutti da provare sul campo: Fighter, Lady Fighter, Healer, Heretic, Fury Fatalist, Wind Spinner, Thief, Skulls, Mages, Ranger, Archer, Gunner, Gunslinger, Heavy Knight, Beast Master e molte altre ancora.
    Il tutto è seguito da decine di magie (tra cui i sempreverdi incantesimi del fuoco, acqua, terra e vento, oltre a pianeti interi da far piombare sul cranio dei nostri buffi avversari, oppure razzi e missili dalle proporzioni bibliche), oggetti, armi (tra le quali troviamo decine di tipi spade, centinaia di lance, archi, bastoni e armi da fuoco poco raccomandabili) e unità selezionabili, tante e tali da farci perdere molte notti insonni. La possibilità di far entrare in combo personaggi e mostri, tramutarli temporaneamente in armi o trasmigrare personaggi in corpi altrui (ossia trasferire bonus statistici da un'unità defunta ad una appena creata, la quale ricomincerà la sua avventura da un livello 1 potenziato), renderà pressochè impossibile provare tutte le combinazioni disponibili.
    Infine, gli sviluppatori di Nippon Ichi hanno pensato bene di riproporre l’Item World (già presente nel capitolo per console PSP), ossia una speciale fase di battaglia generata a caso all'interno di ogni oggetto che troveremo, la quale ci permetterà di creare da zero svariati dungeon partendo dai vari item a nostra disposizione (per un totale di 1000 piani ricchi di mostri tutti da affrontare). Per ogni piano all’interno dell’Item World che supereremo, l’oggetto in cui siamo entrati salirà di livello; superando queste speciali fasi di battaglia, potremo quindi rafforzare l'intero nostro inventario, elevando al massimo i nostri punti EXP. Questo innalza senza dubbio una longevità già di per se stellare, che si attesta tranquillamente sulle 50 ore di gioco (le quali possono tranquillamente raddoppiare, nel caso avessimo l’intenzione di terminare l’avventura al 100% raggiungendo al contempo il leggendario 9999° livello d'esperienza).

    Disgaea 3 Disgaea 3Versione Analizzata PlayStation 3Tirando le somme, Disgaea 3: Absence of Justice è un titolo dotato di due anime ben distinte. La prima, quella hardcore, saprà saziare l’appassionato del genere, catturandolo e immergendolo in un contesto non sense di maestosa fattura (con un gameplay profondo e longevo come da tradizione). La seconda, quella meramente commerciale, è caratterizzata da un’assoluta svogliatezza che pervade l’intera opera, ovverosia la poca volontà nel tentare di attirare a se (magari con un comparto tecnico che mostrasse qualcosa in più, invece dei soliti sprite bidimensionali e scacchiere in 3D) le nuove leve dell’universo videoludico, che in questi giorni più che mai amano essere messi al centro dell’attenzione sul pianeta degli Hellgast o sui ring di Street Fighter. Che dire quindi? Scoprite voi stessi e scoprirete Disgaea 3.

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