Recensione Cinema
Godzilla e Kong Il Nuovo impero Recensione: tamarro e spettacolare!
7.5
La stagione videoludica si apre solitamente a settembre, quando i primi titoli interessanti e i franchise più importanti fanno capolino sugli scaffali dei negozi e sugli store digitali come Steam & Co. Ma l'occasione per la quale ci troviamo qui oggi, decreta a nostro avviso il vero inizio di un autunno/inverno pieno di titoli di grande qualità e spessore. L'arrivo di Dishonored ci ha colpiti in pieno volto, un viso che in questa occasione è mascherato dalle tenebre e dalla magia, il volto di un assassino in cerca di una personale e brutale vendetta. Il titolo di Arkane Studios porta alta la bandiera di un genere che ormai annovera ben poche uscite, quello dello stealth game. Dopo averne sentito parlare in tutte le salse, aver visionato decine di filmati e trailer d'ogni sorta, ma soprattutto dopo aver sviscerato l'edizione per home console, siamo qui oggi per parlarvi della versione PC di uno dei giochi più incredibili del 2012.
Come avrete forse visto in alcuni video apparsi in questi giorni per la rete, Dishonored si apre con una sequenza introduttiva che ci racconta di come il protagonista dell'avventura, il misterioso Corvo Attano, si sia trasformato nel feroce assassino dipinto nei numerosi trailer e nella locandina nonché copertina pubblicizzata nei negozi e sul web. Senza incedere in dannosi spoiler, il nostro protagonista si trova invischiato in un complesso complotto politico, accusato ingiustamente dell'assassinio dell'imperatrice. Senza nulla tra le mani se non un forte desiderio di vendetta, dovremo scappare dai nostri implacabili carcerieri per scoprire cos'è accaduto realmente quel maledetto giorno, e scovare chi si nasconde dietro all'intricato piano per il predominio dell'impero. Al centro di tutto c'è proprio il concetto di (dis)onore citato nel titolo, perché a seconda di come decideremo di comportarci nelle varie situazioni proposte durante il gioco, quindi nelle nove missioni che ci accompagnano dall'intro fino ai titoli di coda, avremo un differente continuum del gameplay, nonché una chiusura del sipario consona alle nostre azioni di assassino. L'approccio ideale o quello consigliato per terminare il gioco sull'asse della legalità, è di non uccidere nessuno, salvo i bersagli designati come obiettivi principali delle missioni. Il compito non sarà certo facile, oltre a risultare un po' noioso non poter sfruttare appieno l'intero arsenale e i poteri mistici di Corvo Attano.
La città di Dunwall è un posto oscuro e irto di pericoli, sporco, corrotto: un mondo distopico dove i potenti hanno perso il contatto con la realtà generando una classe povera e malata, costretta a vivere di stenti nella propria immondizia. La scoperta di un combustibile estremamente potente e prezioso, l'olio di balena, ottenuto proprio uccidendo i giganteschi cetacei, ha generato una scompenso economico senza precedenti, creando una classe economica ricca e potente, nobili e politici, facendo però cadere in un profondo baratro il resto della popolazione. Questa storia, che viene raccontata solo parallelamente alla trama principale, viene alla luce grazie ai numerosi libri e documenti che possiamo trovare sparsi per i vari ambienti di gioco. È un peccato che queste interessanti trovate narrative si rivelino praticamente irrilevanti ai fini del gioco, inserite solo per aggiungere sale ad una ricetta già saporita di suo. Naturalmente possiamo osservare la povertà del popolino grazie alle nostre incursioni nei bassifondi di Dunwall, dove la gente vive di stenti in mezzo alla piaga dei topi e della peste che essi portano: una malattia che sta lentamente divorando e indebolendo tutta la città. Dishonored si ambienta in un mondo fittizio, costruito dagli sceneggiatori di Arkane Studios appositamente per l'occasione su ispirazione del primo ottocento europeo, con chiari rimandi e riferimenti al filone della narrativa e del fumetto steampunk. In questo contesto, tecnologia, religione e magia si fondono in un solo genere che usa delle fondamenta storiche - o simil storiche - per costruire qualcosa di unico e dal sapore nuovo.
Abbiamo ritrovato un gusto tutto inglese nel nuovo gioco prodotto da Bethesda, non solo per l'ambientazione di chiara ispirazione storica, quanto per dei richiami nemmeno troppo vaghi ai numerosi lavori di Alan Moore, in primis La Leggenda degli Straordinari Gentlemen (ovviamente ci riferiamo alla versione cartacea dell'opera, non alla pellicola) e From Hell. Impossibile non pensare anche a V for Vendetta, sempre opera del grande autore inglese, che a nostro avviso è stato più di una semplice ispirazione per il gioco che ci ritroviamo oggi per le mani.
Seppur sostanzialmente lineare, la trama pone l'accento sulle scelte che possiamo fare durante l'intero arco narrativo, creando delle interessanti variabili di gioco, in particolare sul fronte del gameplay e sul comportamento dei personaggi comprimari nei confronti del protagonista. La storia di Dishonored non porta quindi grande innovazione all'interno di un medium che ha sempre faticato a proporre trame complesse e articolate - diversamente da hollywood - anche se la stessa risulta essere funzionale e raccontata in maniera estremamente accattivante.
Quando il gioco si fa duro, il pugnale non basta più: sarà meglio passare alle maniere forti...
"Il gameplay di Dishonored è semplice, appagante, con un sistema di controllo perfetto seppur leggermente fuori dai canoni del gioco in prima persona."
La visione oscura è uno dei poteri magici più preziosi e utili. Grazie a questa modalità possiamo conoscere l'esatta posizione dei nemici attraverso le pareti, ma anche punti di interesse e oggetti con cui interagire per aggirare gli ostacoli o per sgombrare l'area dai nemici con dei semplici diversivi. Se non avete remore di finire il gioco utilizzando i metodi più brutali, potete richiamare sciami di ratti a svolgere il lavoro sporco. Chiamando i topi è infatti possibile creare un diversivo o addirittura eliminare uno o due nemici in maniera semplice e veloce, restando a debita distanza per non destare alcun sospetto. Questi poteri rendono il gameplay di Dishonored variegato e dinamico. Possiamo veramente sbizzarrirci con delle uccisioni spettacolari, in combinazioni complesse e diversificate i cui limiti sono dettati solo dalla nostra fantasia. Per esempio durante una sparatoria possiamo rallentare il tempo fermando i proiettili in volo, impossessarci del corpo di uno dei nemici, e spostarlo sulla traiettoria dello sparo per ucciderlo con il suo stesso colpo di pistola. Impossessarci del corpo di animali e persone ci permette anche di osservare indisturbati stanze e luoghi a noi preclusi o zone pericolose. Inutile dire quanto risulti eccezionale il gameplay di Dishonored, semplice, appagante, con un sistema di controllo perfetto seppur leggermente fuori dai canoni del gioco in prima persona. I poteri e le armi si possono switchare con i pulsanti numerici o con la rotella del mouse, come da consuetudine, mentre saltare o accucciarsi lo si può fare grazie ad una mappatura della tastiera piuttosto classica.
L'interfaccia è molto basilare, con due soli indicatori in alto a sinistra dello schermo, che ci illustrano la salute di Corvo e l'essenza magica da utilizzare per i poteri mistici. Un'icona ci illustra il potere equipaggiato sulla mano sinistra, mentre il resto della visuale è completamente libero all'incredibile ambientazione e agli stupendi panorami della città.
Inutile negare che il gioco ammicca alle produzioni dello studio di 2K Boston (ora Irrational Games) che ha realizzato Bioshock, sia per quanto riguarda lo stile grafico adottato leggermente fumettoso e caricaturale, che per quanto riguarda la struttura ludica.
Dishonored arriva come una ventata d'aria fresca, portando con sè un gameplay stealth che farà gola agli amanti dei grandi franchise del genere, come Metal Gear Solid e Thief. Non possiamo negare che il nuovo titolo pubblicato da Bethesda ricorda molto da vicino il recente Deus Ex: Human Revolution, anche se, paragonato al titolo di Square Enix, il gioco che vi presentiamo oggi vince a man bassa grazie ad una modalità stealth molto più profonda e ricca di variabili. L'intelligenza artificiale è un altro grande successo di Dishonored, con dei nemici che non si comportano sempre allo stesso modo e un fattore imprevedibilità che può sempre cambiare le carte in tavola, costringerci a cambiare approccio o a rivedere il nostro piano d'azione. Sul percorso possiamo trovare oggetti utili a distrarre il poliziotto di pattuglia, come bottiglie di vetro da lanciare per creare rumore lontano dalla nostra posizione. Di contro tuttavia, dobbiamo ammettere che alcuni livelli mostrano passaggi e pertugi che semplificano non poco il lavoro dell'assassino che vuole nascondersi nelle tenebre: fin troppo spesso son visibili corridoi e passaggi in serie che suggeriscono semplicemente che percorso intraprendere per raggiungere un obiettivo senza farsi vedere, oppure dove nascondersi dopo aver assassinato una guardia. Questo sarà la gioia dei giocatori meno avvezzi ad una pratica non certo semplice, quella dell'hide without kill, ma potrebbe annoiare l'hardcore gamer in cerca della sfida definitiva.
Uno scorcio di Dunwall che ci racconta dell'incredibile design del gioco distribuito da Bethesda.
Che voto dai a: Dishonored
Altri contenuti per Dishonored
DishonoredVersione Analizzata PCDopo numerosi articoli a riguardo e ben due recensioni del gioco lo ribadiamo comunque: Dishonored è qualcosa che non dovrebbe mancare nel bagaglio ludico di ogni gamer, hardcore o casual che sia. Il gioco di Arkane Studios è un esperienza fuori dal coro, un titolo che racconta una storia fatta d'azione, redenzione ma soprattutto di vendetta. Il vero punto di forza di Dishonored è il gameplay, perfettamente studiato e calibrato, non particolarmente innovativo ma nemmeno tradizionalista, condito da un'ambientazione davvero eccezionale e visivamente stupenda, che racconta un mondo virtuale costruito alla perfezione. Non si sente assolutamente la mancanza di una modalità multiplayer, per un playthrough che dura dalle 10 alle 15 ore a seconda dello stile con cui si affrontano gli eventi, con approccio stealth oppure votato all'azione pura, e se vogliamo raccogliere i vari oggetti e potenziamenti sparsi per le mappe dei nove livelli. Proprio per questi motivi, Dishonored si presta per essere giocato più volte. Reo solo di un finale un po' affrettato e privo di un'identità forte, il gioco non riesce a raggiungere il perfect score, ma si piazza nella lista dei migliori titoli del 2012.