Dynasty Warriors 6 approda su PC: la recensione

Approda su PC una delle saghe più longeve di sempre

Dynasty Warriors 6 approda su PC: la recensione
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Dynasty Warriors 6 è, in effetti, uno degli ultimi esponenti di una saga arrivata a vantare tra riedizioni e spin-off ben più di una ventina di capitoli indipendenti.
    Un successo commerciale degno di nota, frutto di un ottimo lavoro da parte degli sviluppatori oppure di uno sfruttamento svergognato dell'idea di base, ripetuta fino all'eccesso (che dir si voglia); in effetti i commenti in merito si sprecano, tra i giocatori. Sia come sia, tale saga ha toccato solo marginalmente il mondo Pc nel quale sono stati pubblicati giusto gli ultimi tre capitoli, questo compreso; un'ottima occasione per tutti coloro i quali non hanno mai toccato un episodio della saga su console di riscoprirla su Windows, nella sua ultima è più bella versione (graficamente parlando, perlomeno).

    Il periodo dei Tre Regni

    Dynasty Warriors 6, come quasi tutti i suoi predecessori, è basato (in modo più o meno preciso) sul Romanzo dei Tre regni, una delle opere più famose della letteratura cinese; in essa viene raccontata la guerra civile del 169-280 DC e le numerose battaglie svoltesi fra tre fazioni dell'epoca.
    Questo contesto influenza sin dal primo momento il titolo: il giocatore infatti sarà chiamato a impersonare uno fra ben 17 dei condottieri dell'epoca, partecipando naturalmente alle battaglie svolte dal proprio gruppo osservandole dal proprio punto di vista personale (ognuno dei 17 quindi ha una propria storia).
    Tale scelta non influenza solo lo sfondo ma anche il gameplay in sé: ogni personaggio ha proprie caratteristiche, dalla velocità in corsa, all'arma usata, allo stile di combattimento; le differenze tra i generali sono notevoli.
    Compito del giocatore sarà guidarlo direttamente nelle battaglie più famose dell'epoca: attraverso una visuale in 3a persona (la tipica telecamera alle spalle del protagonista) lo si muoverà sul campo di battaglia combattendo nemici, conquistando fortificazioni e così via.
    Sostanzialmente, Dynasty Warriors 6 è uno di qui titoli in cui si preme lo stesso pulsante all'infinito: il 90% del combattimento consisterà infatti nel premere l'unico tasto di attacco salvo, occasionalmente, compiere le altre azioni possibili tra cui il salto, l'uso dei cavalli o la mossa speciale ultrapotente effettuabile solo quando l'apposita barra si sarà riempita.
    Nel campo di battaglia si incontreranno, letteralmente, centinaia o migliaia di nemici: ondata, dopo ondata, dopo ondata di soldati semplici da distruggere senza troppa fatica accompagnati però dai loro generali (gli altri personaggi del gioco) i quali offriranno un grado di sfida leggermente maggiore; nessuno dei nemici, salvo forse gli ufficiali in “fury-mode” (un trucchetto del gioco per rendere quelli storicamente necessari quasi invincibili), è in grado di offrire molta resistenza; tuttavia il loro essere quasi costantemente in superiorità numerica renderà comunque necessario un minimo di pianificazione.
    Il protagonista infatti non affronta certo le battaglie da solo: sul campo di battaglia si affrontano due interi eserciti, e dei messaggi testuali a schermo informeranno costantemente il giocatore sullo svolgersi generale dello scontro, con alleati che si lanciano all'attacco o costretti in difesa dalle forze nemiche.
    Questo, purtroppo, è il massimo livello di strategia offerto dal titolo: prima di ogni battaglia si avrà una sorta di briefing in cui sarà possibile visionare il campo di battaglia, la posizione dei forti e quella dei generali amici o nemici senza poterlo però influenzare in alcun modo; quanto alla battaglia in sé, spesso ci si troverà o ad avanzare da soli (perchè le unità alleate si sono fermate a uccidere uno o due insignificanti soldatini superstiti) o a dover accorrere in tutta fretta verso il proprio leader il quale insiste assurdamente a combattere contro dei nemici più numerosi, invece di fuggire a gambe levate, nonostante la sua morte significhi di solito l'immediata sconfitta della fazione.
    L'impressione complessiva è che se il protagonista non è militarmente determinante (bastano 3-4 generali normali assieme per metterlo in difficoltà, e in una battaglia se ne contano a decine) è anche l'unico che compie le azioni necessarie per vincere: se si rimane immobili la battaglia continuerà il suo corso, ma a un ritmo molto più lento dovuto alla stupidità artificiale del computer. Fortunatamente è possibile salvare nel corso della singola battaglia (la quale può durare da pochi minuti a oltre un'ora, in base a una serie di fattori) anche se il numero di salvataggi è limitato a 3.
    Uccidere i nemici, per quanto l'attività più diffusa del gioco, è solo parte degli “obiettivi strategici” di ogni battaglia: sulla mappa di gioco saranno infatti presenti in gran numero avamposti, forti o addirittura castelli da conquistare; generalmente, una volta entrati (di solito sfondando il cancello) nella fortificazione nemica apparirà un “livello di difesa” da far diminuire uccidendo le guardie o, preferibilmente (in quanto faranno diminuire il livello molto più rapidamente), gli ufficiali inferiori o superiori.
    Il possesso dei forti è essenziale nel gioco: essi non solo rallentano eventuali contrattacchi del nemico ma forniscono al proprio centro oggetti curativi necessari per ripristinare la barra della salute, altrimenti ottenibili solo nelle rarissime giare sparse per la mappa; i forti inoltre se posti ad altezze superiori rispetto al nemico forniranno un fuoco d'appoggio mediante le frecce.
    In effetti, vagare per il campo di battaglia conquistando gli avamposti nemici è una delle attività più divertenti: le mappe sono eccezionalmente vaste e differenziate, e attraversarle da un lato all'altro richiede, a piedi, un certo tempo; sarà inoltre possibile scalare alcune fortificazioni o attraversare a nuoto i corsi d'acqua. Usare il cavallo velocizzerà leggermente gli spostamenti anche se esso risulta a dir poco inutile nel combattimento; i cavalli, utilizzabili sin dall'inizio della battaglia e poi rintracciabili sulla mappa stessa, possono travolgere i soldati semplici tuttavia si fermano di fronte agli ufficiali e risultano scomodi per uccidere i nemici quando non sono in massa: sostanzialmente, per sconfiggere generali nemici o catturare forti sarà molto meglio smontare e combattere a piedi (e a quel punto il cavallo di solito fugge).
    Oltre alla modalità storia, relativamente breve (circa 5-6 battaglie), Dynasty Warriors 6 offre una serie di altre possibilità tra cui il poter giocare le singole battaglie con un generale a propria scelta (tra un totale di 41, ma la maggioranza va “sbloccata”) o affrontare una serie di sfide particolari (raccogliere oggetti, catturare forti, uccidere più nemici senza essere colpito... in sostanza, minigiochi); queste possibilità tra le altre cose permettono di raccogliere oggetti extra o di potenziare il proprio generale.
    Durante il corso del gioco sarà infatti possibile ottenere sia armi che cavalli bonus, tutti dotati di caratteristiche proprie; inoltre in base alla propria esperienza si otterranno degli skill points da spendere in un semplice sistema ad albero di abilità (power up come più salute, più attacco, più difesa ecc) il quale determina la potenza del singolo personaggio.
    Non esiste una modalità multiplayer anche se è possibile affrontare il gioco (compresa la modalità storia) in due giocatori mediante uno split screen orizzontale dello schermo.

    E' un port da console....

    Dynasty Warriors 6 è stato palesemente pensato per le console next-gen, con la versione Pc lasciata in sottofondo: questo è evidente sia nel lato più prettamente tecnico che nel gameplay.
    Tanto per cominciare la grafica: se alcuni elementi, sopratutto i singoli generali, sono soddisfacenti il resto del mondo di gioco non sfrutta a pieno le capacità dei computer moderni: texture a medio-bassa risoluzione, clipping (apparizione o scomparsa improvvisa a una certa distanza) dei soldati e assoluta somiglianza fra loro degli stessi, filmati di intermezzo sgranati.... la lista è lunga, purtroppo; il lato positivo, se così si può chiamare, è la consequente modestia delle richieste hardware.
    Fortunatamente, se la qualità generale non è impressionante la quantità regge comunque il tutto: le mappe di gioco sono molto ampie e piene di dettagli, dalle costruzioni alla vegetazione, agli oggetti di contorno sparsi nel gioco.
    Le animazioni, dei soldati e dei generali, sono molto buone e fluide ed è un piacere osservare il proprio personaggio “all'opera”; a ciò si aggiunga una sostanziale solidità del motore grafico, il quale non ha presentato cali di frame rate neanche nelle scene più abitate, con decine e decine di personaggi umani su schermo.
    E se è vero che questi ultimi sono sostanzialmente tutti uguali, allo stesso tempo hanno perlomeno comportamenti indipendenti gli uni dagli altri le quali migliorano un po' l'effetto generale.
    Discorso differente per il lato sonoro: tutte le musiche e gli effetti sono buoni e ben adatti all'atmosfera del gioco, con la colonna sonora ispirata a una base rock (chitarra elettrica a profusione, quindi); quanto al doppiaggio anch'esso è di buona fattura, per quanto le frasi in sé siano abbastanza banalotte; ma quello è più un problema in sé della trama, destinata a fare solo da sfondo.
    Un commento separato lo merita il sistema di controllo, incredibilmente inadeguato: per motivi incomprensibili non è possibile utilizzare il mouse nel gioco costringendo quindi all'uso della sola tastiera la quale, tuttavia, è inadatta per l'eccessivo numero di tasti concentrati in poco spazio.
    Infatti, nel gioco, è necessario spostare costantemente la visuale per mantenere il nemico di turno al centro della visuale: cosa a dir poco ardua se già si devono controllare i tasti di movimento e di combattimento; sarà quindi assolutamente indispensabile usare un joypad, e fortunatamente il titolo non ha avuto esitazioni a riconoscere anche quelli non-Xbox360.

    Pensieri dai forum...

    Per quanto sia insolito, Dynasty Warriors 6 merita un commento extra per sottolineare alcuni aspetti del mondo di gioco non esponibili da un commento obbiettivo.
    Sulla saga di Dynasty Warriors pesano due grandi critiche, affrontate più o meno ferocemente nei dibattiti sui vari forum: che ogni episodio sia uguale all'altro e che lo stile di gioco sia ripetitivo all'inverosimile.
    La prima critica riguarda poco il mondo Pc: con solo 3 episodi all'attivo averne altri 20 o più simili ma su console conta poco; differente il discorso per la monotonia.
    Dynasty Warriors 6 è davvero ripetitivo sino all'inverosimile: volendo si può finire una campagna usando, oltre ai tasti di movimento e visuale, il solo tasto di attacco.
    Si uccidono nemici e basta: la cattura di forti, l'uso di mosse speciali o di cavalli, gli spostamenti delle compagnie di soldati non cambiano questa essenza.
    Tuttavia, esso è anche stranamente divertente: vagare per enormi mappe, con decine di amici e/o nemici a fianco, eliminando centinaia o migliaia di soldati manco si fosse un semidio è divertente in fin dei conti, almeno finchè l'interesse dura e se i propri gusti corrispondono allo stile di gioco.
    Fortunatamente l'esistenza di una demo di piccole dimensioni (350 mega circa) può permettere a chiunque non abbia mai provato questo stile di gioco di testarlo personalmente, poichè l'estrema semplicità del gameplay in fondo porta tutto a una questione di gusti personali: Dynasty Warriors 6 piace o non piace, senza lasciare troppo spazio alle vie di mezzo.

    Dynasty Warriors 6 Dynasty Warriors 6Versione Analizzata PCTitolo relativamente insolito su Pc, Dynasty Warriors 6 non è un gioco da consigliare o sconsigliare agli altri: alcuni lo troveranno incredibilmente noioso, altri un ottimo scacciapensieri adatto a lunghe e rilassanti partite in cui sterminare l'equivalente in abitanti di un piccolo comune. Per chi non ha mai provato il genere, comunque, l'uso della demo è suggerito non fosse altro che per testare di persona, una volta per tutte, come mai questa serie ha spopolato a quel modo sulle console.

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