Recensione Dynasty Warriors 8: Extreme Legends Complete Edition

Arriva la riedizione Next-Gen dell'ultimo musou di Tecmo-Koei

Recensione Dynasty Warriors 8: Extreme Legends Complete Edition
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Disponibile per
  • PS3
  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • I videogiocatori passati alla Next-Gen sono sull'orlo di una crisi di nervi.
    Perchè davvero non ne possono più di riedizioni e remake. Sembra che quasi nessun publisher voglia farsi scappare l'occasione di sfruttare il lancio di Ps4 e Xbox One per rivendere le proprie vecchie glorie in versione Ultra-HD, sfruttando la relativa penuria di titoli per garantirsi un buon successo commerciale con sforzi produttivi tutto sommato contenuti.
    Da questo punto di vista, Sony sta forse calcando un po' la mano: dopo le riedizioni digitali di Flow, Flower, Escape Plan, già “minaccia” l'arrivo di una versione Ps4 di The Last of Us (che caduta di stile!). Ma anche le terze parti non stanno a guardare: l'arrivo di GTA 5 è ormai dato per scontato, e la collection Metro Redux è stata sostanzialmente confermata dopo esser stata avvistata per la prima volta proprio sul nostro forum. Non si lascia scappare l'occasione neppure Tecmo-Koei, che pubblica Dynasty Warriors 8: Xtreme Legends Complete Edition. In verità la versione “estrema” dell'ultimo musou arriva anche su Ps3 e PsVita, nella forma di un'espansione stand alone con qualche aggiunta contenutistica di rilievo. Sull'hardware next-gen di casa Sony, invece, l'edizione completa include non solo le nuove modalità, ma anche il gioco principale, che per l'occasione si è rifatto il look. Vediamo quindi come se la cava.

    Battaglie Next-Gen

    Le premesse di Dynasty Warriors 8 sono sempre le stesse: il focus storiografico della produzione Tecmo-Koei ci porta nei tormentati periodi descritti nell'ormai famoso “Romanzo dei Tre Regni”, che racconta dell'unificazione delle province della Cina in un periodo di furiose lotte intestine. L'intento non è certo documentaristico: gli eventi raccontati nel corso dello Story Mode, qui suddiviso in quattro distinte campagne la cui durata varia dalle quattro alle cinque ore, intrecciano fatti storici ed intricate mitologie, e certo non rappresentano il punto forte della produzione. Per quanto forte possa essere l'interesse per la cultura orientale nel giocatore, la sequenza di scenette alle volte tragicomiche che coinvolgeranno gli oltre settanta personaggi giocabili non è né appassionante né memorabile. Si tratta di collante necessario per le numerose missioni che compongono l'avventura, ciascuna da affrontare con un singolo combattente, da selezionare di volta in volta da una rosa di quattro candidati.
    La progressione inquadrata dello Story Mode potrebbe sembrare, soprattutto dopo l'ottima varietà dei capitoli Strikeforce, un passo indietro notevole per la saga. In verità anche a fronte delle costrizioni nella scelta del proprio personaggio, il combat system di Dynasty Warriors 8 appare abbastanza vivace e ben studiato.

    Nonostante la presenza di due armi e del “cambio in corsa”, non bisogna cercare ovviamente sottili finezze da action game compassato. I polpastrelli finiscono in fondo sui soliti due pulsanti, i ritmi degli attacchi sono scanditi da una cantilena abbastanza monocorde, e le soddisfazioni nascono quasi tutte dal Kill Count piuttosto che dai tecnicismi. L'unica, moderatissima apertura riguarda un sistema di juggling che permette di tenere in aria gli ufficiali nemici per molti secondi, ma che proprio dalla furia dello Storm Rush (che si attiva quasi automaticamente) viene in parte sporcato.
    Dynasty Warriors 8, anzi, propone una progressione ancora più “furiosa”: il Rage System recuperato dal quinto capitolo permette di aumentare, una volta riempita l'apposita barra, tutte le statistiche, dal danno alla velocità, mietendo un numero impressionante di vittime. Se usata in combinazione con gli attacchi Musou, la “rabbia” trasforma i combattenti in vere e proprie macchine da guerra, capaci di eseguire combinazioni dalla lunghezza quasi imbarazzante.
    Il miglioramento delle dinamiche di gioco, in ogni caso, è piuttosto evidente, almeno per chi frequenta con regolarità i titoli Omega Force: questo ottavo capitolo riesce a ravvivare la formula degli episodi regolari, che fino ad oggi si erano sempre dimostrati un passo indietro rispetto alle variazioni delle saghe parallele.
    L'edizione Xtreme Legends, dal punto di vista del gameplay, modifica in maniera solo marginale gli equilibri. Ogni personaggio adesso ha due attacchi speciali e la gestione dello Storm Rush può essere resa completamente automatica, ma si tratta di novità che non influiscono in maniera preponderante nell'economia di gioco.
    I punti di forza e di debolezza di Dynasty Warriors 8, insomma, restano sempre gli stessi, anche in questa edizione Next-Gen. Le nuove introduzioni funzionano, compiacciono, ma restano collocate nell'economia complessiva di un Musou puro e semplice, che sicuramente non convincerà i detrattori di un genere fin troppo superficiale.

    Nuove modalità, vecchi modelli

    Sicuramente densa, l'offerta di modalità di Dynasty Warriors 8 viene rimpolpata dall'edizione “estrema”.
    Torna praticamente inalterata la “modalità libera”, che ci permette di riaffrontare le varie missioni scegliendo la fazione d'appartenenza e quindi il nostro combattente preferito: il miglior sistema per potenziare i personaggi, cercando magari di raggiungere il nuovo Level Cap, portato da 99 a 150.
    Vero e proprio fiore all'occhiello di questo capitolo è Ambition, che funge da perfetta cornice per le scorribande sui campi di battaglia, magnetizzando l'attenzione del giocatore. Il nostro compito, in questa modalità, è quello di creare un castello che possa essere visitato dall'imperatore in persona. Per farlo dovremo combattere duramente in eventi di diverso tipo, alla ricerca di fama, ricchezza e nuovi alleati. Solitamente le battaglie a cui prendiamo parte sono più brevi rispetto a quelle dello story mode, e ci ricompensano con varie materie prime per allargare la nostra torre o la sfera d'influenza. In Xtreme Legends questa modalità è stata rimpolpata con qualche missione in più e poche altre novità contenutistiche, che sono un incentivo un po' troppo pallido per convincere a rigiocarla dal principio.
    E' questo il vero problema dell'espansione: al di là delle rifiniture di gameplay, le introduzioni inedite (come la campagna da giocare nei panni di Lu Bu, storico guerriero incline a utilizzare armi di proporzioni gargantuesche) sono davvero misere, tanto che è difficile scorgerle nel calderone di combo e battaglie. E' davvero impossibile suggerire l'acquisto di Xtreme Legends a chiunque abbia già spolpato l'edizione regolare, ed anche se capiamo che i Musou possano compiacere in maniera molto viscerale certi utenti, non si può dire che le aggiunte contenutistiche siano pienamente sufficienti a giustificare il prezzo del biglietto (ci riferiamo ovviamente alla versione stand-alone).
    Discorso leggermente diverso per chi non ha ancora provato Dynasty Warriors 8 e vuole (a tutti i costi?) qualcosa con cui passare il soporifero aprile Next-Gen: in quel caso la complete edition dà accesso ad un titolo bello completo.
    Per onor di cronaca citiamo, come unica aggiunta più sostanziosa del solito, il Challenge Mode (con tanto di leaderboard), che propone sfide di cinque diverse tipologie. Alcune sono semplici Speedrun, altre invece variazioni su tema un po' fuori di tesa (nel Bridge Melee bisogna scaraventare gli avversari giù da un ponte), ma in buona sostanza si tratta di time attack piuttosto classici, pensati per i maniaci dell'agonismo.

    Dal punto di vista tecnico, non aspettatevi grandi cose dall'edizione Next-Gen di Dynasty Warriors 8. Si tratta infatti di un titolo che ricicla interamente i modelli poligonali dell'edizione PlayStation 3, migliorando in maniera solo marginale le texture e spungendo forte sul fronte dell'anti-aliasing. Per fortuna la potenza computazionale della console ha permesso di ridurre al minimo i cali di framerate e, in maniera ancora più sostanziale, il pop-up degli elementi a schermo. Tutte queste ottimizzazioni non riescono a nascondere la genesi esplicitamente old-gen della produzione: ma sono soprattutto le problematiche legate allo stile che lasciano interdetti. La generale uniformità dei modelli delle truppe, le strutture poligonali abbastanza spoglie, l'interattività ridotta ai minimi termini, restano il monito di un titolo che non brillava sugli hardware più datati, e non può farlo a maggior ragione su Ps4. Il commento sonoro è affidato come sempre a brani dai ritmi assatantati, che funzionano ma non si possono definire memorabili o particolarmente indovinati.

    Dynasty Warriors 8: Extreme Legends Dynasty Warriors 8: Extreme LegendsVersione Analizzata PlayStation 4Dev'esserci uno strano sadismo in chi seleziona gli aggettivi con cui nominare le riedizioni next-gen. Perchè a differenza di quello che si potrebbe pensare, Dynasty Warriors 8: Xtreme Legends Complete Edition è una versione del titolo originale aggiornata in maniera abbastanza timida, con contenuti extra pensati solo per i maniaci del genere e incentivi troppo insipidi per convincere chi ha già provato l'ottavo capitolo del Musou Tecmo-Koei. Anche le migliorie tecniche lasciano a desiderare, ed il profilo grafico di Dynasty Warriors 8 può dirsi tutto tranne che next-gen. Lo stesso discorso vale per le espansioni stand-alone disponibili su PlayStation 3 e PlayStation Vita, che provano in maniera molto timida a convincere chi non si era fatto tentare dalla release originale. Nonostante la buona prova del team di sviluppo, che per lo meno ha rinvigorito la formula di gioco e introdotto nuove modalità, dubitiamo insomma che ci fosse veramente bisogno di un'edizione “estrema”.

    6.5

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