Recensione Electroplankton

L'eco delle note subacquee degli Electroplankton arriva nei mari Europei...

Recensione Electroplankton
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Disponibile per
  • DS
  • Nintendo Difference.
    Questo slogan coniato con furbizia si sta rivelando con il passare del tempo un impegno concreto nella politica videoludica della casa di Super Mario.
    Il piccolo DS ha introdotto e rivoluzionato la maniera di concepire giochi con discreto successo, introducendo nuovi elementi nel modo di giocare e programmare che hanno possibilità di sviluppo praticamente infinite.
    E quale territorio potrebbe mai rivelarsi più florido per la sperimentazione di qualcosa che non sia propriamente un semplice gioco, se non la console portatile a doppio schermo?
    Così ecco arrivare nei negozi titoli come Brain Training, Brain Age Accademy o anche Animal Crossing, tutti prodotti distanti dal classico concetto ludico che per anni è stata l'unica alternativa nel mondo del divertimento elettronico.
    Nonostante questi esponenti di quella che Nintendo ama definire "Touch Generation" stiano sicuramente destando l'interesse del mercato, decretando il successo dell'operazione, c'è un software della biblioteca DS che ha faticato a vedersi lanciato fuori dal Giappone.
    Un titolo molto particolare, il più estremo tentativo di trasformare il DS in qualcosa che ridefinisce il suo ruolo di macchina da gioco.
    E finalmente, quando una titubante Nintendo si decide a pubblicarlo anche in Europa, è il momento di dare dare il benvenuto nel nostro continente ad Electroplankton.

    Electroplankton è un titolo a cui i giocatori devono approcciarsi con cautela. Non è difatti propriamente un gioco. E' un prodotto dalle diverse possibili applicazioni, ma sicuramente non si tratta di qualcosa apprezzabile da chiunque.
    La mente dietro questo particolarissimo progetto è Toshio Iwai. Anche se per molti questo nome non significherà nulla, i più attenti potrebbero riconoscervi quello di un grande artista specializzato in creazioni multimediali d'avanguardia. Le sue installazioni l'hanno consacrato tra i vincitori di diversi premi e riconoscimenti in quanto ideatore di prodotti che univano musica, immagini ed interattività in un'unica arte. Iwai, che da sempre ha visto il mondo dei computer e dei videogiochi come potenziale metodo di diffusione di qualcosa di nuovo che sconvolgesse la concezione di arte sonora e visiva, ha trovato nel DS la macchina perfetta per ideare un prodotto che potesse coinvolgere un nuovo target di pubblico.
    Così è nato Electroplankton.

    Abbiamo assodato che Electroplankton non è un videogioco. Ma allora di cosa si tratta esattamente?
    La risposta a questa domanda varia da utente ad utente.
    Quel che è sicuro è che Electroplankton è una sorta di programma interattivo con la pretesa di trasformare il vostro DS in uno (dieci?) strumento musicale.
    All'accensione della console ci si troverà di fronte al primo di alcuni menu dal tema subaqueo. Dopo aver selezionato se stiamo usando lo speaker naturale del DS o un paio di cuffie (consigliatissima la seconda scelta, specie se in possesso del modello Lite della console) potremo addentrarci nel mondo di questi enigmatici piccoli esseri marini, scegliendo una di due modalità: Artista o Spettatore.
    In realtà la scelta dell'una o l'altra è praticamente inifluente su quello che seguirà! In entrambi i casi infatti sarete portati in uno schermo di selezione da cui decidere quale plankton "suonare" (ognuno sarà accompagnato da una breve descrizione che ne spiega sommariamente l'utilizzo).
    In modalità Spettatore, questi genereranno suoni automaticamente, e il giocatore potrà interagire per modificare a proprio piacimento una melodia già pregenerata in precedenza.
    Se invece vorrete calarvi nei panni dell'Artista, avrete carta bianca su tutto. Senza scendere eccessivamente nel dettaglio per evitare di privare il giocatore del piacere di scoprire automaticamente il funzionamento di ognuno dei dieci plankton presenti nel gioco, è sufficiente dire che questo titolo fa sapiente uso non solo dei tasti ordinari del DS, ma sfrutta a pieno le potenzialità del pennino (il vostro mezzo di interazione pricipale con il mondo sottomarino) e del microfono della console.

    Assieme ad altri titoli quali Vib Ribbon, Rez (ed in parte anche LocoRoco), Electroplankton è uno dei pochissimi tentativi di sinestesia videoludica.
    Ogni tocco sul touch screen, pressione di un tasto o sibilo della vostra voce si trasformeranno in una reazione di suoni e colori, emessi dai piccoli plancton e dall'ambiente che li circonda.
    Ciascuno dei 10 electroplankton infatti si trova nel suo ambiente, e se da un lato talvolta si tratterà di un semplice sfondo dal colore uniforme, altre volte sarà costituito da elementi con i quali il giocatore potrà interagire.
    Man mano che giostrerete con gli esseri musicali nello schermo inferiore (mentre su quello superiore verranno mostrate più da vicino le piccole creature, che potrete zoomare a vostro piacimento), vi troverete davanti ad uno spettacolo visivo molto particolare. La grafica di Electroplankton è essenziale, semplice.
    I vostri avatar marini sono piccoli animaletti semitrasparenti dai contorni bianchi e stilizzati, e malgrado ciò ostentano un certo carisma, merito del talento artistico del loro creatore. I fondali dei menu e dei "livelli" sono generalmente vuoti e dalle tinte bluastre, eppure riescono ad essere perfettamente in linea con il resto dell'artisticità visiva di questa piccola opera d'arte, merito anche del supporto notevole sul piano sonoro, cosa che è lecito aspettarsi da un titolo che si presenta da subito come "musicale".
    L'idea di oscura profondità marina infatti è potenziato e reso totalmente immersivo dal sapiente uso di effetti sonori come il rumore delle bolle che appariranno ogni volta che toccherete lo schermo con il pennino, nonché del'eco che sovente farà riecheggiare le note emesse dai plancton elettrici.

    Electroplankton ElectroplanktonVersione Analizzata Nintendo DSPer tutto quanto detto fino ad ora, e vista l'unicità di questo titolo, risulta davvero impossibile giudicarlo secondo i canoni videoludici standard. Electroplankton è estroso e bizzarro, non è un videogioco, ma è invero un gioco in senso più ampio, e per di più molto ben fatto. E’ stupefacente ad esempio notare quanto rilassi dopo una dura giornata lavorativa. Basta mettere le cuffie ed accendere il DS per ritrovarsi immersi in un mondo di suoni ed immagini dal’incredibile capacità distensiva. Coloro i quali amano la musica non potranno che rimanerne affascinati, specie considerato che con una periferica d’acquisizione diventa un’interessante possibilità di ottenere campionature uniche...e c’è addirittura chi, avendo compreso a fondo le potenzialità musicali-visive del titolo di Iwai, si esibisce sul palco in curiosi concertini avanguardistici. In un certo senso è un peccato che non sia possibile salvare le proprie composizioni, ma se consideriamo che Electroplankton è uno strumento musicale vero e proprio, la cosa diventa perfettamente giustificata. Insomma di ragioni per avvicinarsi a questo gioiello ce ne sono sin troppe, l’importante è sapere bene a cosa si va incontro acquistandolo, per questo è inevitabile consigliare di provarlo prima in qualche modo o visitare l'esaustivo sito dedicato al gioco raggiungibile a questo indirizzo , per assicurarsi di poterlo comprendere a fondo. Questo in special modo visto che il gioco viene venduto a prezzo pieno (e in confezione standard piuttosto che nel particolarissimo package con cui è stato distribuito in Giappone. Se Nintendo avesse optato per una scelta più accomodante dal punto di vista del prezzo, di sicuro molta gente avrebbe più volentieri corso il rischio di lasciarsi affascinare da questa piccola finestra sul siderale e non così silenzioso come si potrebbe credere mondo subacqueo.

    8

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