Eternal Darkness: recensione dell'esclusiva lovercraftiana per GameCube

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Eternal Darkness: recensione dell'esclusiva lovercraftiana per GameCube
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  • NGC
  • The darkness comes...

    Dopo tre lunghi anni di gestazione e un passaggio da un sistema all'altro, i ragazzi della Silicon Knights sono finalmente riusciti a portare la loro ultima fatica sulla nostra console preferita, e credetemi: l'attesa è più che giustificata. Eternal Darkness è un perfetto mix di generi videoludici: è azione, avventura, thriller, atmosfera, storia e psicologia che si incontrano uniti da una trama complessa ma molto intrigante, che si dipana per oltre 2000 anni, facendovi vivere le avventure di ben 12 personaggi. L'anello di congiunzione è la giovane Alexandra Roivas, decisa a scoprire gli inquietanti avvenimenti dietro alla misteriosa morte di suo nonno Edward, orribilmente assassinato tra le mura della sua villa. E così ha inizio la sua lunga lotta contro l'oscurità....

    Allucinazioni audiovisive

    Eternal Darkness presenta nel complesso una realizzazione tecnica di tutto rispetto ed un impatto visivo non indifferente. Analizziamola nel dettaglio. L'engine poligonale del gioco svolge egregiamente il suo lavoro: sia le ambientazioni interne che quelle esterne sono ottimamente realizzate e ricche di dettaglio, e in alcuni casi risultano davvero sbalorditive. I personaggi, anche se meno dettagliati delle ambientazioni, sono in ogni caso decisamente curati e, a detta dei ragazzi della Silicon Knights, composti da un numero di poligoni variabile tra i 3500 e i 5000: in realtà, ciò che maggiormente stupisce di questi ultimi è la qualità delle animazioni, rese molto naurali e realistiche dall'utilizzo delle inverse kinematics, discorso che vale anche per i nemici che incontrerete lungo la vostra strada. Ogni personaggio giocabile è caratterizzato in modo molto particolare, con relativa postura e andatura, le quali sono affette dal peso o dalla forma dell'arma attualmente impugnata. Un discorso a parte va fatto invece per le texture. Nella maggior parte delle situazioni di gioco, queste ultime stupiscono positivamente: quelle che ricoprono le strutture interne, le architetture e alcuni ambienti aperti sono generalmente molto ben realizzate, e in molti casi sfoggiano un bump-mapping di tutto rispetto. Anche le texture riservate alla realizzazione dei personaggi sono ben realizzate, ma non convincono allo stesso modo: il face-mapping è quasi del tutto assente (tranne per alcuni personaggi), anche se fortunatamente lo si nota solamente nei primi piani delle scene di intermezzo. Inoltre il gioco da questo punto di vista presenta delle discordanze piuttosto sensibili: mentre, come dicevo prima, alcune texture sono molto dettagliate e ricche di particolari, altre risultano essere più scialbe e piatte, come se portassero con loro i limiti dell'hardware su cui il gioco era inizialmente previsto. Nonostante ciò il titolo presenta comunque un impatto visivo notevole, grazie ad un saggio ed accurato utilizzo di effetti grafici di notevole fattura che contribuiscono a creare un'atmosfera davvero straordinaria: grandi effetti di luce,di illuminazione e nebbia volumetrica, il tutto a 24-bit di colore e a 60 frame al secondo senza mai un minimo rallentamento. Anche gli effetti particellari sono particolarmente riusciti: ogni volta che il vostro personaggio si cimenta nella realizzazione di uno dei molti incantesimi disponibili, il suo corpo viene avvolto da un nugolo di particelle colorate che illuminano l'ambiente circostante in modo molto realistico, creando un effetto decisamente spettacolare. Purtroppo anche qui si ripresenta lo stesso problema riscontrato in Resident Evil Rebirth, ovvero le fonti di luce "secondarie" non influenzano le ombre proiettate dalle fonti di luce "principali" (fonti di luce fisse): la scelta dei programmatori di non implemetare una routine di gestione delle luci dinamiche è quantomeno discutibile data la natura "tridimensionale" delle ambientazioni di gioco (a differenza dei fondali 2D di RE) , ma in ogni caso la cosa passa abbastanza inosservata e non inficia in modo particolare l'ottima esperienza visiva offerta dal gioco. Passiamo al discorso telecamera, che merita una menzione particolare. Il sistema che le gestisce rasenta davvero la perfezione: pur essendo comunque "vincolate" nella maggior parte delle situazioni di gioco, le telecamere seguono il personaggio con movimenti mai improvvisi o troppo veloci, e danno al gioco una nota cinematografica molto piacevole. Inoltre, non vi troverete quasi mai in situazioni di scarsa visibilità dovuta al cattivo posizionamento della camera: il sistema che lo gestisce è infatti studiato per offrire in ogni situazione la miglior visuale possibile dell'azione, mantenendo pur sempre l'effetto "camera fissa" indispensabile per ricreare la giusta atmosfera. Dal punto di vista del sonoro, il gioco offre una delle migliori esperienze auditive disponibili sulla nuova console Nintendo, grazie anche all'ausilio della preziosa decidifica Dolby Pro Logic II. Le musiche sono evocative, coinvolgenti e perfettamente a tema con lo spirito del gioco: spaziano tra brani etnico-tribali, pezzi orchestrati e anche melodie più ritmate nelle situazioni in cui l'adrenalina sale. Anche gli effetti sonori sono di ottima qualità: ma il lavoro più incredibile è stato svolto sul doppiaggio. Persino Metal Gear Solid 2 sfigura di fronte a tanta meraviglia: sembra addirittura che alcuni dei doppiatori siano usciti direttamente da un set teatrale. Certi spezzoni di dialogo sono persino recitati in latino (sono sempre presenti i sottotitoli in inglese), sottolineando così anche lo studio storico-culturale che sta alla base del gioco.

    Avvertenze: giocare con cautela...

    Passiamo ad analizzare il gameplay, sicuramente uno dei punti forti di Eternal Darkness. Per ciò che riguarda la struttura di gioco, il titolo porta il giocatore a scoprire passo dopo passo ciò che sta alla base del dipanarsi della trama. Il gioco è infarcito di enigmi di varie difficoltà, dei quali la maggior parte si basa sul corretto utilizzo degli incantesimi a vostra disposizione (dei quali parlerò più avanti). Tutti i personaggi che vi trovate a guidare nel gioco si controllano in modo grandioso: è innanzitutto presente una scala analogica della velocità. Il personaggio può aggirarsi lentamente e furtivamente con una lieve pressione del joystick, mentre una pressione maggiore lo porta a camminare con passo più sostenuto: per correre è invece necessario premere il tasto L, da utilizzare con parsimonia in quanto, una volta terminata la "stamina" (che non è segnalata da nessun indicatore), i movimenti rallentano e si rischia di essere facili prede di nemici molto rapidi. Tutta l'azione di gioco si basa sull'utilizzo del tasto B il cui funzionamento fa perno sull'ormai collaudato concetto della "context-based action": con lo stesso tasto potete esaminare oggetti e ambienti, raccogliere, aprire porte, ricaricare l'arma e finire i nemici ormai agonizzanti, il tutto a seconda del contesto in cui vi trovate. Il sistema di combattimento è una vera manna dal cielo: è stata implementata la possibilità di mirare la parte del corpo che si vuole colpire tramite l'ausilio del tasto R, in modo piuttosto simile al tanto caro Z-Targeting di Ocarina of time. Quando vi ritrovate un nemico di fronte, premendo R e tenendolo premuto si inquadra il torace del malcapitato: a quel punto vi basta muovere lo stick analgico nelle varie direzioni per mirare braccia (destro e sinistro), testa, torace e gambe e infine colpire con A. La magia è un'altra potente arma a vostra disposizione nella lotta contro l'oscurità. Il sistema di creazione degli incantesimi può sembrare complesso all'inizio, ma con un pò di pratica si rivela molto versatile: ogni magia richiede delle Rune particolari, dei Codex per decodificare il significato di queste mistiche Rune e infine degli Scroll di identificazione che permettono di conoscere l'effetto della magia e le Rune necessarie alla sua corretta creazione. Gli incantesimi vengono lanciati dall'apposita sezione del menù principale, ma è stata inserita l'utile opzione dei Quick spell: tramite questa funzione quattro degli incantesimi più utilizzati possono essere impostati alla pressione delle direzioni della croce digitale, per essere sempre a portata di mano nelle situazioni più concitate. Il menù principale è costituito da varie sezioni: la già citata sezione dedicata alle magie, la sezione delle impostazioni per salvare/caricare una partita e cambiare i settaggi audio e del controller, la sezione dei "files" in cui potete rivedere tutti i filmati in CG del gioco, la sezione particolarmente curata e utile della mappa e infine la sezione dell'inventario. Quest'ultima ha un'impostazione molto semplice e funzionale: gli oggetti possono essere usati, esaminati e "mescolati" e si possono equipaggiare e ricaricare le armi in vostro possesso (per alcune armi è anche possibile cambiare la modalità di fuoco). Ma veniamo al discorso del Sanity meter, vero e proprio biglietto da visita del gioco. Benchè non sia realmente una novità e sia stata già introdotta in alcuni titoli (ad esempio in Vampire the Masquerade: Redemption) con esiti di vario tipo, la "barra della sanità" trova sicuramente in Eternal Darkness la sua espressione più riuscita. Il funzionamento è semplice. Ogni volta che incotrate un nemico, la vostra sanità subisce un calo a seconda della classe a cui il suddetto nemico appartiene: essa può però essere recuperata tramite l'utilizzo di oggetti particolari, oppure dando il colpo di grazia al nemico stesso. La vera novità sta però negli effetti che essa produce sulla vostra percezione nel gioco e nel modo in cui influisce sulle vostre azioni. Telecamere scentrate, allucinazioni visive e auditive. Tutto in modo così casuale che non vi renderete nemmeno conto se quello che vedete sta accadendo davvero oppure no. Assolutamente geniale.

    Scontro tra titani

    Ovviamente il confronto con Resident Evil Rebirth è d'obbligo. Anche se poche e difficilmente riscontrabili, i due giochi non sono esenti da analogie, che si notano un pò ovunque: fatto sta però che Eternal Darkness prende gli aspetti positivi del titolo Capcom portando il tutto ad un livello decisamente superiore. Si potrebbe quasi considerare come una "evoluzione" del capostipite dei survival-horror sotto tutti i punti di vista: la trama è più complessa ed intrigante, la struttura di gioco è innovativa e non più legata a vecchi schemi ormai superati e la sensazione di libertà che si prova nel controllare il personaggio è appagante se si pensa alle limitazioni dei "personaggi robotici" che da sempre hanno caratterizzato la saga di Resident Evil. Insomma, il feeling globale è quello di trovarsi finalmente di fronte a qualcosa di veramente nuovo, seppur per certi versi legato agli aspetti che hanno reso grandi gli altri capisaldi del genere horror su console. Chi però in questo tipo di gioco cerca solamente una valida alternativa ad un film horror oppure desidera solo una buona dose di sana paura, deve scegliere il titolo Capcom, che in questo frangente rimane sicuramente imbattuto: se da un lato i limiti della struttura di gioco sono ormai vecchi e superati, dall'altro contribuiscono in modo determinante a provocare nel giocatore terrore e suspence in un modo unico ed inimitabile.

    Conclusioni

    Eternal Darkness è sicuramente uno dei migliori giochi attualmente disponibili per GameCube. Possiede tutte le doti necessarie ad un capolavoro per essere considerato tale: ha atmosfera, intrigo, coinvolgimento, stile ed innovazione, il tutto supportato da una veste grafica tutto sommato molto ben realizzata. La durata complessiva del gioco dipende molto dalla capacità del giocatore di adattarsi alle novità introdotte dalla struttura di gioco e dal tempo impiegato per risolvere gli enigmi, la cui difficoltà varia molto a seconda delle situazioni: la longevità è comunque buona nel complesso, e inoltre il gioco presenta un ottimo fattore rigiocabilità, adattandosi e cambiando in modo piuttosto sensibile in base a precise scelte operate dal giocatore stesso all'inizio della sua avventura. Mi sento quindi di consigliarlo caldamente sia agli amanti del genere che ai profani: è un gioco che non può e non deve assolutamente mancare in una softeca che si rispetti. Io vi ho avvertiti: lasciatelo appassire sull'impolverato scaffale di un negozio e l'oscurità vi dannerà per sempre....

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