Recensione Facebreaker

Botte da orbi su Wii

Recensione Facebreaker
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Infilate i guantoni

    Quando, ormai due anni fa, il Nintendo Wii arrivò sul mercato, molti appassionati di titoli sportivi (e non) si sfregarono le mani prevedendo quelli che sarebbero potuti essere gli sviluppi videoludici permessi dal nuovo sistema di controllo. Ed in effetti Wii Sports, seppure in maniera embrionale, lasciò presagire un futuro roseo per gli appassionati delle simulazioni agonistiche. Di acqua sotto i ponti ne è passata, e sappiamo tutti quanto le fantasie dei giocatori si siano avverate solo in minima parte: al fianco di titoli che effettivamente sono stati capaci di replicare e migliorare la gradevolezza di Wii Sports, infattim ve ne sono stati altri che hanno fallito miseramente l’obiettivo prefissato. Ed allora questo Facebreaker: KO Party, ultima fatica di EA Sports Freestyle, si collocherà tra i meritevoli o tra gli indegni, tra i vincitori o tra gli sconfitti? Scopriamolo insieme.

    Un nuovo sfidante

    Del quintetto sportivo proposto da Nintendo in Wii Sports, la simulazione di pugilato era stata additata dai più come anello debole della catena. Se effettivamente si riscontravano problemi in ambito di corrispondenza dei comandi con il gesto effettuato, la maggior parte delle critiche rivolte erano però prive di fondamento, nate più dalla inezia che da un effettivo test approfondito: a ben vedere, infatti, era proprio questa modalità quella più simulativa e profonda, ed una volta padroneggiati i comandi era foriera di sano divertimento. Altri titoli di natura pugilistica si sono dimostrati, in termini di giocabilità, ampiamente al di sotto del prodotto appena citato, spesso avendo nei comandi e nella impostazione di gioco i loro punti deboli.
    Facebreaker KO Party si allontana dagli approcci simulativi per trovare la sua collocazione nell’ambito dei titoli arcade. Ad una prima occhiata infatti è palese la somiglianza con Ready 2 Rumble, storico esponente del guantone, immediato e disimpegnato: pugili caratteristici, ring strampalati, colpi da caricare e che si riversano sull’avversario in un tripudio di sganassoni: tutti elementi presenti in Ko Party, e che bene inquadrano il contesto all’interno del quale s’inserisce il gioco.
    Le modalità di gioco offerte sono quelle classiche: una modalità arcade, in cui sfidarsi contro un altro pugile controllato dal computer; una modalità denominata Punch-o-Matic, nella quale scontrarsi tramite l’ausilio di bonus e malus speciali, esclusivamente per più giocatori; una modalità torneo per più giocatori; ed un'opzione per il gioco in singolo, Brawl for it All, nella quale conquistare le cinture di campione.
    Già da queste premesse è facile notare come il titolo sia incentrato sul gioco in multiplayer, nel pieno rispetto della nuova filosofia Nintendo e di quella con cui è stato costituito il team EA Sports Freestyle, nato per un maggior apporto al mercato casual. Ma nonostante ciò anche in singolo Facebreaker riesce a dare le sue soddisfazioni.
    Una volta selezionata la modalità Brawl for it All ci ritroveremo di fronte alla classica schermata di selezione del personaggio: avremo di tutto, dal latin lover Romeo all’agile britannica Sparrow, dal potente Molotov al pompatissimo Ice. Ovviamente i personaggi sono riprodotti con tratti caricaturali: esagerati al massimo i loro lineamenti e i dettagli stereotipati. Lo stile adottato funziona: della rosa di atletim alcuni rimarranno ben impressi, ed il resto del cast fa il suo dovere. Una volta selezionato il personaggio ci ritroveremo a scegliere per quale cintura combattere: inizialmente ne sarà presente solo una, conquistata la quale avremo accesso a quella successiva, e cosi via fino alla quinta ed ultima. Dopo uno o due incontri con gli altri pretendenti al titolo dovremo sfidare il detentore della cintura, e batterlo lo sbloccherà nella schermata di selezione. Cosi come saranno sbloccate nuove arene e, al completamento del gioco, nuovi costumi. Formula classica quindi che, se da un lato non offe niente di particolarmente nuovo, ben si adatta a partite rapide per un divertimento immediato. E di divertimento, una volta saliti sul ring, ce n’è.

    Ti spacco la faccia

    L’impianto di gioco alla base di Facebreaker è molto semplice, ed assomiglia a quello di Wii Boxe: ogni controller (necessaria l’accoppiata Wiimote - Nunchak) è un guantone, e per colpire dovremo quindi affondare i nostri colpi in prima persona. Le schivate si effettueranno inclinando all’indietro il controller corrispettivo. Le somiglianze finiscono qui, perché come suonerà il gong vi accorgerete che le cose saranno ben diverse. Innanzitutto il gioco è in terza persona e non in prima, e sarà possibile muoversi a 360° gradi lungo tutto il ring tramite il control stick: già questo aspetto aggiunge una maggiore strategia agli scontri. Un pizzico di tattica nella gestione della posizione e degli spostamenti verrà richiesta (e sarà necessaria) man mano che proseguirete nella conquista dei titoli. All’inizio infatti i vostri avversari andranno giù facilmente, prendendo come treni in faccia i colpi che gli sferrerete. Sia quelli semplici che quelli caricati (da effettuarsi inclinando il controller all’indietro e sferrando l’attacco) andranno a segno senza problemi. Ma man mano che andrete avanti sarà imperativo maneggiare tutti gli aspetti del sistema di controllo e le altre possibilità offerte dal gameplay, ovvero parate e Breakers. Effettuare una parata richiederà molta pratica, non per la difficoltà intrinseca dell’azione in se (dovrete coprirvi tramite il tasto Z e sferrare un colpo nello stesso momento in cui ne state per ricevere uno dal vostro avversario), ma per la giusta tempistica da trovare. Inoltre una volta parato il colpo apparirà un indicatore con una zona verde, e sferrare il pugno mentre la lancetta sarà in quella zona vi garantirà un contrattacco assai più efficace ed impossibile da parare. Una volta assimilato questo meccanismo i combattimenti saranno ancora più furiosi e soddisfacenti, e vi sarà possibile contraccare con efficacia ai numerosi attacchi degli avversari. Le Breakers sono invece una sorta di special move che caratterizzano gli scontri: una combo di colpi portata a segno farà salire l’indicatore Breaker, e potrete rilasciare la vostra "signature" più potente semplicemente sferrando un attacco mentre tenete premuto il pulsante A, in maniera facile ed efficace. Ovviamente maggiore sarà la combo concatenata e maggiore sarà la potenza della Breaker: dalla normale Bonebreaker potrete passare per la Skybreaker, che spedirà in cielo il vostro avversario, fino ad arrivare alla tremenda Facebreaker, il rilascio della quale riverserà la massima quantità di dolore sul vostro avversario, sconfiggendolo immediatamente, e non dopo 3 KO (come richiede normalmente il gioco). Ovviamente tali colpi saranno sferrati con elevata teatralità, e da ogni personaggio in maniera diversa, in accordo al suo essere. Importantissimi, al fine del capovolgimento di fronte di incontri avviati verso un’irrimediabile sconfitta, saranno i colpi speciali: ogni personaggio ne ha uno, da rilasciare tramite particolari combinazioni, con questo sarà possibile stordire per alcuni secondi il vostro avversario, magari giusto il tempo di creare le premesse per una potentissima Facebreaker.
    Il sistema di combattimento è quindi soddisfacentemente profondo, offre numerose possibilità offensive come difensive. Tutto perfetto quindi? Non proprio.
    La difficoltà del gioco cresce già dopo pochi incontri, ed andrete al tappeto in men che non si dica: l’abitudine e la pratica aiuteranno in tal senso, ma il ritmo e soprattutto la velocità degli scontri renderanno spesso difficile imbastire una difesa degna di tal nome. Ardua sarà l'impresa di attaccare efficacemente, in maniera anche abbastanza frustrante al livello di difficoltà più alto. E tentare di colpire a caso non servirà affatto, anzi vi esporrà con ogni probabilità ad una Facebreaker in piena faccia (che, in tal caso, sarà demolita, con disappunto vostro e del personaggio che userete). Questo non è di certo un difetto da poco, ma comunque non affossa in maniera eccessiva il giudizio sul gameplay di un gioco incentrato, come detto, sul multiplayer. Proprio gli scontri con gli avversari umani sono soddisfacenti ed estremamente coinvolgenti, e costituiscono il cuore pulsante dell'intera produzione. Manca una modalità online, e senza dubbio sarebbe stata gradita, ma la buona varietà di opzioni offline è abbastanza consistente da rendere questa una carenza meno rilevante del solito.

    Le cicatrici rendono sexy

    Il comparto tecnico del gioco è, in maniera inaspettata ed assai gradita, di prim’ordine. I modelli dei personaggi sono ben dettagliati, vari, colorati, animati in maniera certosina e, come detto prima, ben caratterizzati, con alcuni picchi davvero sopra le righe (su tutti lo stereotipatissimo ma ilare Romeo ed il matto del gruppo, Socks). Di minor qualità è la resa degli scenari che fungeranno da sfondo alle nostre scazzottate, ma ci manteniamo comunque su livelli assolutamente soddisfacenti. Come accaduto in pochi altri casi, Facebreaker per Wii si mostra davvero, a livello grafico, come versione depotenziata delle controparti per le altre console di nuova generazione, e ciò è sicuramente un punto a favore dei ragazzi di EA Freestyle.
    La cura riposta nel titolo è testimoniata anche dalla colonna sonora del gioco, composta da brani su licenza (uno per tutti: Woman dei Wolfmother), che spaziano tra generi vari, dal funky al metal, e che ovviamente sono associati ciascuno ad un personaggio. Gli effetti sonori sono di buona fattura, e rendono bene l’impatto generato dai colpi (con tanto di "crack" in caso delle Breakers), e le frasi che i pugili dicono all’inizio ed alla fine di ogni incontro sono doppiate con perizia e caratterizzazione.

    Facebreaker FacebreakerVersione Analizzata Nintendo WiiFacebreaker KO Party rappresenta una gradita sorpresa nell’ambito dei titoli sportivi di stampo arcade su Nintendo Wii. Un sistema di controllo ben calibrato ed un gameplay abbastanza profondo lo rendono una scelta appetibile per chi vuole divertirsi a suon di scazzottate, meglio ancora se in compagnia. La modalità in singolo è di difficoltà elevata, soprattutto per la velocità del gioco, ma la pratica rende (quasi) perfetti. Ed un plauso ulteriore i ragazzi di EA Freestyle lo meritano per la cura riposta nel comparto tecnico: bravi, e speriamo che KO Party serva d'esempio ad altri sviluppatori.

    7

    Che voto dai a: Facebreaker

    Media Voto Utenti
    Voti: 116
    5.3
    nd