Recensione Fade to Black

Un Flashback agli albori degli action/adventure 3D

Recensione Fade to Black
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  • PS3
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  • Calma Piatta

    Nel periodo in cui le grandi console casalinghe fremono di novità e Top Title, il portatile Sony sembra essersi assopito appena giunti i primi caldi primaverili. Nessun grande annuncio e pochi titoli in vista rendono il panorama di PSP non troppo esaltante. Vale la pena, dunque, fare un tuffo nel sempre più nutrito Playstation Store, alla ricerca di qualche perla consumata dal tempo. In una serie di articoli dedicati agli ultimi titoli disponibili in Digital Delivery, speriamo di risvegliare l'attenzione dei giocatori.

    Ultimi titoli analizzati:
    -Ape Quest
    -Bishi Bashi Special
    -MotorHead
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    Prima di Lara Croft

    Pubblicato in origine su piattaforma PsOne a metà del 1996, Fade to Black è stato uno dei primi action 3D in terza persona. Un gioco che ha saputo miscelare sparatorie e risoluzione d’enigmi, il tutto all’interno di livelli completamente poligonali. Pochi mesi prima dell’avvento di Tomb Raider, titolo che rivoluzionò il mondo videoludico di allora, il lavoro di Delphine Software mise in scena caratteristiche pressoché analoghe, ottenendo, tra l’altro, un discreto successo. Successo dato, in parte, dagli antecedenti del titolo: Fade to Black, infatti, è il seguito di Flashback, uno tra i migliori giochi d’azione bidimensionali mai sviluppati. E’ stato, inoltre, l’ultimo episodio di una serie storica che, dopo la chiusura di Delphine, non ebbe successori.
    Oggi, attraverso il PlayStation Store, possiamo rivivere l’avventura finale di Conrad Hart sulla nostra PsP. Ma, come presumibile, qualcosa è cambiato.

    In fuga dai Morph

    Fade to Black ha inizio dove terminava il predecessore. Il protagonista, Conrad Hart, fluttua nello spazio addormentato all’interno di una capsula criogenica. Dopo 50 anni viene ritrovato e recuperato da una nave spaziale. Ma la fortuna non assiste il nostro che, suo malgrado, si ritrova nuovamente nelle mani del nemico: la razza aliena dei Morph.
    Imprigionato nella struttura penitenziaria di New Alcatraz, Conrad viene contattato da John Connor, ribelle in lotta contro il dominio alieno e guida verso la fuga dalla prigione lunare.
    Ma, una volta superati i primi ostacoli, quella che si profila all’orizzonte è una missione ben più ardua di una semplice evasione.

    Il peso degli anni

    Iniziata una partita, dopo aver assistito ad un primo filmato in CG, ci troviamo d’innanzi ad un gioco che, nella sua estetica primitiva, riesce tuttora a rivelarsi intrigante.
    La pochezza grafica e le meccaniche di gioco stantie non riescono a nascondere un’atmosfera rarefatta sorprendentemente efficace, nonostante i ben tredici anni dall’uscita. I corridoi vuoti, il design spartano di stanze e arredo, i grossi pixel che compongono le textures trasudano ancora quelle sensazioni di solitudine e disorientamento che contraddistinsero il titolo all’uscita. Le voci gracchianti e gli effetti mal campionati donano un tocco che avvicina l’esperienza ad un film di fantascienza anni '80.
    Quello che, purtroppo, rende Fade to Black un prodotto inadeguato ai nostri giorni è, principalmente, un gameplay che soffre delle ingenuità e della grossolanità di un genere videoludico dalle potenzialità ancora inespresse.

    La mancata reattività, l’imprecisione e la legnosità dei movimenti del protagonista rendono semplici sezioni platform a base di salti sul posto un’agonia intollerabile. Inoltre, i numerosi scontri per mezzo di armi da fuoco si rivelano privi di dinamismo o di una qualsivoglia componente tattica. Quasi sempre, infatti, ci ritroveremo ad attivare la visuale in prima persona appena scorto un nemico per poi cercare di atterrarlo prima di subire troppi danni. La presenza del movimento laterale si rivela inutile in quanto manovra fin troppo lenta e inefficace; un sistema di copertura, d’altro canto, è da ritenersi una soluzione ludica decisamente avanti per i tempi.
    Se dal lato prettamente action Fade to Black prende colpi a causa di capacità motorie lungi dalla prestanza fisica di Miss Croft, la componente puzzle si rileva concettualmente più godibile, per quanto caratterizzata da enigmi che si limitano alla ricerca di chiavi, oggetti e pannelli a pressione al fine di accedere a nuovi corridoi. La natura labirintica del titolo, inoltre, unita alla minima caratterizzazione degli ambienti, rende il peregrinare del protagonista un’esperienza a tratti frustrante, spesso noiosa, mitigata, solamente in parte, dalla possibilità di salvare la partita in qualunque punto della mappa.
    A dare il colpo di grazia vi è un sistema di inquadrature dinamiche che spesso tende a confondere e disorientare con cambi di prospettiva e zoomate inopportune. Anche sotto questo punto di vista siamo in presenza dei primi esperimenti di regia virtuale intelligente all’interno di un ambiente completamente 3D e, pertanto, i risultati non si possono che considerare insoddisfacenti.

    In conclusione, duole constatare quanto le ultime avventure di Conrad Hart al giorno d’oggi non reggano nemmeno l’effetto nostalgia, se non per poco più di dieci minuti. Una volta riassaporato il gusto retrò del lavoro sviluppato dalla rimpianta Dolphine Software ci si trova ad affrontare un titolo anacronistico, inadeguato per i giorni nostri, semplicemente vecchio.

    Fade to Black Fade to BlackVersione Analizzata PSPPer coloro che lo hanno giocato e apprezzato ai tempi dell’esordio, Fade to Black rappresenta un nostalgico tuffo nel passato agli albori degli action/adventure tridimensionali. Un prototipo di quelle caratteristiche che, pochi mesi dopo, il primo Tomb Raider affinerà e renderà più accattivanti e giocabili. Il valore storico del titolo è, dunque, indubbio. Il suo retaggio, in veste di seguito del formidabile Flashback, anche. Resta il fatto che, al giorno d’oggi, Fade to Black si rivela un pezzo da museo privo di un valore ludico significativo. Un gameplay minato da controlli imprecisi, animazioni legnose e una grafica improponibile (appena sufficiente ai tempi), relegano il titolo a mero cimelio; utile, al più, per ricordarsi (o scoprire) quanto l’arte e la tecnica del videogame si siano evolute in poco più di 10 anni. Fade to Black è disponibile sul PlayStation Store europeo al prezzo di 4,99 Euro.

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