Recensione Fairy Fencer F Advent Dark Force

Arriva finalmente in Europa Fairy Fencer F Advent Dark Force per PlayStation 4, versione aggiornata ed estesa dell'omonimo JRPG targato Compile Heart uscito nel 2013 su PlayStation 3.

Recensione Fairy Fencer F Advent Dark Force
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Disponibile per
  • PS4
  • Fondata nel 2006, Compile Heart è una compagnia che nell'ultimo decennio ha regalato ai propri fan una serie di JRPG spiritosi e faceti, sempre caratterizzati da toni leggeri e tanto fanservice; basti pensare al modo in cui la serie di Hyperdimension Neptunia abbia intelligentemente ridicolizzato la console war, conquistando il pubblico con personaggi divertenti, gag strampalate e continui rimandi satirici all'industria videoludica. Tutta una serie di elementi che, a seconda dei punti di vista, possono essere considerati pregi e al contempo difetti, soprattutto da parte dei giocatori occidentali, spesso spietati e poco inclini verso queste produzioni di nicchia. A cavallo del successo di Neptunia, il publisher lanciò nel 2013 un nuovo titolo per PlayStation 3 che riciclava il motore grafico e le idee migliori di Hyperdimension Neptunia Victory, proponendo per giunta una storia meno longeva e in più occasioni troppo forzata, chiudendo il pacchetto con una difficoltà generale pressoché inesistente. A distanza di qualche anno, il publisher cerca di mettere una toppa agli errori compiuti rilasciando sul mercato Fairy Fencer F: Advent Dark Force, un'edizione per PlayStation 4 che funge da porting e al contempo espansione dell'originale Fairy Fencer F. Dopo aver esplorato il gioco nella sua totalità, siamo finalmente in grado di dirvi in cosa questa nuova edizione si differenzi dalla versione PS3.

    Un incontro fatato... o quasi.

    Diversi secoli prima degli eventi narrati nel gioco, la Dea della Luce ed il Dio del Male si contesero il dominio sul mondo umano, giungendo addirittura a trafiggersi reciprocamente con centinaia di spade speciali, denominate Furie; come risultato, entrambe le divinità caddero in un sonno eterno che perdura tuttora, mentre un centinaio delle loro spade si dispersero per il mondo. Queste magiche armi possono essere brandite solo dai Fancer, gli unici in grado di destarle dal lungo sonno che le attanaglia. Protagonista involontario della vicenda è Fang, scapestrato vagabondo interessato solo a fare lunghe dormite e sontuose abbuffate incontrollate, magari anche senza pagare. Giunto in una nuova città, il ragazzo si imbatte in una misteriosa spada conficcata nella rocca, e scopre dai paesani che si tratta proprio di una Furia: secondo la leggenda, chiunque riesca a estrarre l'arma vedrà espresso un desiderio. Allettato dall'idea di riempirsi la pancia, il ragazzo tenta l'impresa e vi riesce, tuttavia le cose non vanno esattamente come sperato... L'estrazione della spada provoca il risveglio di Eryn, una graziosa fatina con le sembianze umane che dimorava nell'arma e che nomina Fang come suo partner; non solo la fata ha perso gran parte dei propri ricordi, ma rivela al ragazzo che il suo desiderio potrà avverarsi solo se i due riusciranno a radunare le cento Furie, e di conseguenza le Fairy che dimorano al loro interno, indispensabili per destare la Dea della Luce. Nonostante l'iniziale dissenso, e dopo una serie di malintesi disdicevoli, il pigrissimo Fang acconsente a mettersi in viaggio con Eryn per chiudere questa storia nel minor tempo possibile e fare ritorno alla vita oziosa e spensierata che ha sempre condotto. Al duo si unisce praticamente subito la splendida e misteriosa Tiara, anch'ella interessata a risvegliare la Dea e soprattutto a fermare coloro che auspicano il ritorno del Dio del Male. Nonostante l'incipit e la prima metà della storia siano rimasti quasi invariati, Advent Dark Force si differenzia dall'originale Fairy Fencer F grazie alla possibilità di imboccare tre diverse route narrative, di cui due del tutto inedite. La prima, tratta appunto dalla versione PS3, prevede il risveglio della Dea della Luce da parte del giocatore, mentre le altre due hanno temi più oscuri e ruotano attorno al risveglio dell'agghiacciante Dio del Male. Oltre a presentare sviluppi narrativi profondamente diversi, in molti casi persino opposti, le due storie inedite permettono al giocatore di reclutare personaggi nuovi e addirittura una nutrita selezione di nemici. Se il completamento della versione PS3 richiedeva non meno di 30-35 ore, portare a termine tutte e tre le storie offerte da Fairy Fairy F: Advent Dark Force vi porterà via non meno di 55 ore almeno; infine, i completisti interessati a sbloccare i molti finali del gioco impiegheranno persino di più.

    Gameplay che vince non si cambia, si migliora!

    Fairy Fairy F: Advent Dark Force mette sul piatto un gameplay solido e rodato, che per l'occasione presenta qualche piccola novità del tutto gradita. Durante l'esplorazione dei dungeon, uniche aree di fatto esplorabili liberamente, il giocatore si imbatterà nei nuovi e sporadici puzzle da risolvere e potrà ingaggiare battaglia coi mostri, sempre visibili su schermo, semplicemente andandogli incontro; colpire un nemico alla sprovvista, garantirà come di consueto un attacco preventivo.

    Evitare gli incontri, invece, sarà più che mai semplice grazie alla nuova funzione che, premendo il tasto R1, permetterà di compiere rapidi scatti in avanti. Le battaglie a turni vedranno coinvolti fino a sei personaggi giocabili (contro i tre della versione PS3), i quali potranno muoversi liberamente entro un preciso raggio d'azione; ciascuno di essi potrà usare oggetti, scatenare potenti combo o decidere di ricorrere a tecniche speciali, sia fisiche che magiche. In ogni caso, un attacco portato a segno riempirà gradualmente la cosiddetta Tension Gauge, barra che una volta colma consentirà al Fencer di sfruttare il pieno potere del proprio partner fatato. Attivando la spettacolare funzione "Fairize", il guerriero di turno si fonderà infatti con la propria Fairy, assumendo di conseguenza la Fury Form, stato temporaneo che conferirà un notevole incremento delle statistiche (in maniera simile alle trasformazioni delle CPU di Hyperdimension Neptunia). I personaggi potranno uscire in qualunque momento dalla Fury Forum attraverso l'apposito comando; in ogni caso il power-up si deattiverà una volta svuotata la Tension Gauge o dopo aver subito un KO. A causa della presenza di un party più vasto, il gioco è stato ribilanciato a dovere; quand'anche il grado di sfida non fosse ancora di nostro gradimento, potremo in ogni momento recarci nelle impostazioni e selezionare la modalità Difficile, preziosa novità introdotta dalla riedizione PS4. Sfruttando le debolezze elementali dei mostri, i nostri Fencer potranno scatenare distruttive combo a catena denominate "Avalanche Attack", le quali permetteranno a tutti i personaggi del party di effettuare letali attacchi extra in rapida successione. Vincendo gli scontri, i personaggi non riceveranno solo i classici punti exp, ma anche una manciata degli utilissimi WP (Weapon Point), indispensabili per aumentare il raggio d'azione e il numero di combo di ciascun personaggio, sbloccare nuove tecniche speciali e apprendere abilità da campo. Persino le statistiche, generalmente influenzate dal livello del combattente, potranno essere migliorate attraverso un sapiente utilizzo dei preziosi e mai troppi WP. Sebbene i Fencer non possano cambiare l'arma in uso o il proprio partner fatato, sarà possibile legare ogni personaggio ad una seconda Fairy, la quale conferirà boost in termini di statistiche, abilità utili, e potenzierà precise tipologie di attacchi, a seconda del proprio livello; sarà dunque indispensabile scegliere con cura le fate da legare di volta in volta ai propri personaggi, tenendo sempre conto della tipologia d'arma in uso. Un ulteriore metodo per potenziare le statistiche dei propri eroi, soprattutto quelle del leader, è rappresentato dalle Sfide, interessante meccanica già nota a tutti i fan di Hyperdimension Neptunia. Ogni sfida richiederà che si effettui un certo numero di azioni: per esempio, compiendo dieci salti col personaggio controllato garantirà immediatamente un bonus di due punti alla statistica TEC (quella che stabilisce i danni inflitti dalle skill).

    Eliminare nemici, scagliare il colpo di grazia, dispensare cure, e molte altre azioni eseguibili in battaglia, garantiranno invece i suddetti bonus non solo al leader, ma a tutti i componenti del party. In città avremo accesso al negozio degli oggetti, il quale permetterà di accedere ad un valido sistema di crafting, e soprattutto alla locanda di Guillermo, sempre pronto a dispensare informazioni su mostri e location, e missioni di raccolta o caccia, indispensabili per mettere da parte qualche soldo. Nella casa di Tiara, dove Fang potrà abbuffarsi ogni giorno fino a scoppiare, il giocatore avrà accesso alla modalità Godly Revival, elemento fondamentale che permette di raggiungere il luogo in cui dimorano la Dea della Luce ed il Dio del Male: in questa dimensione, Tiara e gli altri personaggi potranno utilizzare le Fairy raccolte per estrarre le spade che sigillano le due divinità. Ogni fata potrà essere utilizzata solo una volta e tale processo sarà irreversibile; dopo ogni estrazione, la Fairy selezionata guadagnerà una nuova abilità da campo o un boost per tecniche e statistiche. Sarà proprio il numero di spade estratte da ciascuna divinità a determinare la route narrativa da imboccare a metà gioco, di conseguenza sarà fondamentale scegliere con cura ogni passo, altrimenti correremo il rischio di ritrovarci bloccati sul percorso indesiderato.

    Sempre la solita minestra riscaldata

    Come segnalato in apertura, Fairy Fencer F: Advent Dark Force presenta tutti i pregi e i difetti tipici delle produzioni Compile Heart, soprattutto sul versante tecnico. Il titolo vanta il solito stile anime tanto amato dai fan del genere, accentuato dal meraviglioso character design di Tsunako e dagli sporadici artwork del sommo Yoshitaka Amano; i modelli poligonali sono più che discreti, le cutscene rispettose, e in generale il porting per PS4 risulta molto più nitido della versione originale, con una grafica a 1080p e un framerate che gira stabile a 60 fps. Seppur arricchiti dalla presenza di graditissimi puzzle, i dungeon risultano ancora troppo anonimi, noiosi e ripetitivi, una situazione per giunta aggravata dalla povertà di texture e sfondi.

    Come da tradizione, i testi sono tradotti unicamente in lingua inglese, mentre il doppiaggio presenta l'insopportabile traccia anglofona e quella in lingua originale, senza dubbio più orecchiabile e meglio recitata. La colonna sonora vanta un tema di apertura di tutto rispetto, firmato addirittura dal grande Nobuo Uematsu; il resto delle musiche, fatta eccezione per quelle legate alla funzione Fairize, sono debolissime e riciclate all'infinito, producendo un effetto loop anche piuttosto fastidioso e ridondante.

    Fairy Fencer F Advent Dark Force Fairy Fencer F Advent Dark ForceVersione Analizzata PlayStation 4Fairy Fencer F: Advent Dark Force, come del resto ogni produzione di casa Compile Heart, non è un titolo per tutti. La longevità quasi triplicata, la possibilità di aumentare la difficoltà del gioco e tutta una serie di accorgimenti apportati al gameplay, risolvono solo una parte dei problemi che affliggevano l’originale Fairy Fencer F. Se il combat system risulta quasi impeccabile, lo stesso non si può dire sulla storia, sufficientemente coinvolgente e troppo superficiale, soprattutto per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi. Ne consigliamo l’acquisto ai giocatori abituati a dialoghi prolissi e a tutti i fan di Compile Heart e Hyperdimension Neptunia; piccoli accorgimenti narrativi, presenti fin dai primi minuti del gioco, e la presenza di nuove storie e personaggi inediti, rendono il titolo appetibile anche per chiunque l’abbia già completato su PlayStation 3.

    7.6

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