Recensione Fatal Inertia

Senza attrito

Recensione Fatal Inertia
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • ...comincia a correre!

    Finalmente anche un esponente del genere corse futuristiche fa capolino sulla macchina Microsoft. La Koei è pronta a far schizzare il suo nuovo titolo nei negozi alla velocità della luce...il problema è che potrebbe uscirne ammaccato.
    E’ strano, per una volta è possibile dedicare un piccolo paragrafo anche al background “narrativo” di un gioco di questo genere. Fatal Inertia non è solo un nome ad effetto, è un vero e proprio sport estremo che, proprio per la sua pericolosità, è stato allontanato dalle città e praticato nei luoghi più desolati. Siamo nel XXII secolo e poche, abnormi corporazioni controllano ogni cosa nel mondo, dalla politica ai divertimenti: La Mercury Corporation, la Phoenix Corporation, la Titan Industries e l’Aurora Group Lo sport che ci apprestiamo a praticare è nato per esaltare la magnificenza di queste grandi organizzazioni ed è proprio davanti a loro che dovremo metterci in luce per fare carriera. Inizieremo cercando di farci assoldare dalla Mercury Corporation...

    Un’occhiata al volo

    Diciamocelo, quando si superano abbondantemente i 300 km/h, c’è poco tempo per ammirare il panorama. Ovviamente l’aspetto tecnico deve essere comunque curato e, per fortuna, è proprio questo il caso: pur non risultando mai particolarmente spettacolare, il gioco possiede infatti un impatto visivo generale più che soddisfacente.
    I modelli dei veicoli sono semplici ma ben realizzati, le textures in media di buona qualità e sono presenti alcuni effetti degni di nota quali l’illuminazione notturna dei fari e l’incresparsi dell’acqua al nostro passaggio.
    I livelli sono per lo più piacevoli, ma non particolarmente ispirati nel design; da notare come ne siano disponibili solo pochissimi, pur suddivisi in diversi percorsi.
    Gli effetti speciali delle armi sono nella norma così come le animazioni, occasionali i cali di framerate.
    La fisica dei veicoli è valida, in particolare nelle collisioni con ostacoli e nemici.
    Il comparto sonoro è discreto, con suoni appropriati relativi a motori et similia da una parte, e un anonimo accompagnamento musicale dall’altra.
    Un prodotto che sicuramente svolge il suo compito degnamente.

    Correre...il rischio

    Cosa si prova a correre come forsennati su futuristici bolidi metallizzati?
    In questo caso l’esperienza presenta lati positivi e negativi.
    Certamente la buona qualità del sistema di controllo è ammirevole, ma mentre alcuni mezzi saranno particolarmente “guidabili”, altri saranno davvero difficoltosi da gestire. Questo farà si che difficilmente sceglieremo veicoli enormi ma lenti o veloci ma troppo “sensibili”; le più delle volte opteremo per la navicella standard, sufficientemente equilibrata in tutti i parametri disponibili.
    La frustrazione vera comincia quando, pur avendo scelto il veicolo più affidabile, rimarremo incagliati in uno dei numerosi ostacoli che compongono il livello e che, essendo gli stage spesso avvolti dall’oscurità, non è praticamente possibile aggirare. In un gioco come questo, il vantaggio accumulato si può perdere in pochissimo tempo e a nulla serve l’opzione “reset” (Y) che ci riporta di nuovo in mezzo alla pista...finiamo ultimi quando fino a pochi istanti prima stavamo dominando la partita. Un altro elemento all’occorrenza problematico è la presenza di checkpoint che, se saltati, ci fanno slittare direttamente all’ultimo posto. Per fortuna questi difetti vengono in parte arginati in seguito alla memorizzazione dei tracciati.
    Così come rapidamente possiamo finire a mangiare la polvere, altrettanto velocemente si riesce a guadagnare una manciata di posizioni. Per farlo, è sufficiente gestire al meglio i vari gingilli e i bonus che collezioneremo durante la partita passando sopra a determinate pedane.
    Un’ottima caratteristica di Fatal Inertia è che quasi ogni arma può essere utilizzata in due modi diversi: come offesa o difesa. Per esempio, possiamo utilizzare un razzo per danneggiare l’avversario oppure applicarlo al nostro mezzo per incrementarne momentaneamente la velocità. Senza dubbio un espediente che dona al titolo un po’ di tatticità in più.
    Al contrario i movimenti che possiamo compiere con le navicelle sono piuttosto classici, si va dal binomio acceleratore/freno, alla virata.

    Farsi un nome

    Le principali modalità di gioco che, fatta eccezione della carriera, sono comuni alle partite single e multi, non risultano particolarmente numerose. In breve le sfide sono: “Corsa Combat” - l’obiettivo è semplicemente arrivare primi; “Velocità” - si devono sfruttare i bonus per essere i più veloci; “Eliminazione” - alla fine di ogni giro vengono eliminati i corridori che occupano le ultime due posizioni; - “Magnete Mayhem” - durante la partita non ci sono pedane lungo il tracciato ma i giocatori hanno automaticamente armi in dotazione.
    La modalità carriera ci vedrà impegnati in 3 macro-eventi che poi corrispondono ai livelli di difficoltà presenti nel gioco: esibizione, professionale ed élite.
    Il primo è composto di sole 4 gare, ma il numero di queste andrà aumentando con il progredire della carriera. Se ci piazzeremo tra i primi 3 alla fine di tutte le esibizioni, accederemo al macro-evento successivo. A questo proposito è giusto citare un aspetto poco esaltante: mentre noi, tra prestazioni alte e basse, difficilmente arriveremo sempre primi, all’interno di ogni macro-evento ci sarà sempre un pilota che si piazzerà automaticamente in testa alla classifica quando non lo faremo noi; tutto ciò è piuttosto frustrante perché per arrivare al top dovremo praticamente essere perfetti, altrimenti ci sarà sempre quel fenomeno a scalzarci senza arte ne parte.
    Alla fine di ogni gara saremo soggetti a 2 tipi di classifiche: una riguarda ovviamente il nostro piazzamento rispetto agli avversari, l’altra i punti di combattimento che guadagneremo ogniqualvolta colpiremo un nemico. In entrambi i casi, arrivando nelle posizioni più alte, acquisiremo upgrade tecnici ed estetici con cui modificare il nostro mezzo.
    Nella modalità garage potremo dunque migliorare alcuni parametri della navicella, cambiarle il colore o il simbolo. Un editor non particolarmente ampio, ma onesto.
    Il gioco diverte, ma solo inizialmente. Dopo qualche ora sopraggiunge la noia dovuta ai pochi tracciati, alla frustrazione di vedersi fregato il primo posto per un soffio e in generale a un gameplay dignitoso ma comunque limitato. La stessa modalità carriera non è lunghissima e l’unico, vero stimolo a continuare è rappresentato dall’editor; può essere sufficiente?

    Fatal Inertia Fatal InertiaVersione Analizzata Xbox 360Come preannunciato nella breve introduzione iniziale, il prodotto Koei si è un po’ ammaccato per strada. Piacevole per chi apprezza il genere, non avrà probabilmente sufficienti qualità per attrarre la grande utenza. Ci sono tuttavia buone basi da cui partire per un possibile seguito.

    6

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