Recensione Fifa 2006: Road To Fifa World Cup

Il calcio secondo EA su Xbox 360

Recensione Fifa 2006: Road To Fifa World Cup
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  • CALCIO D’INIZIO

    Ea Sports gioca d’anticipo con Konami e pubblica il primo gioco di calcio per la nuova Xbox 360. Non è chiaro se ci sia stata pressione da parte di Microsoft per rilasciare Fifa 06: Road To Fifa World Cup al lancio della console o se si tratta solo di una decisione interna di EA. Quel che è sicuro è che un posticipo di almeno due mesi avrebbe certamente giovato alla profondità del titolo.

    PRIMO TEMPO

    La prima cosa che balza all’occhio di questa edizione di Fifa è l’incredibile povertà di competizioni messe a disposizione. Ad esclusione dell’amichevole, le uniche manifestazioni presenti sono il torneo personalizzato e la tanto pubblicizzata modalità Road To World Cup, che onora tra l’altro la copertina del gioco, salvo segnalare sul retro di essa, e a caratteri microscopici, che è possibile affrontare solo i gironi di qualificazione europei. A dire il vero è anche possibile creare un torneo di qualificazione con squadre del resto del mondo, ma resta ugualmente impossibile ricreare le formule dei tornei eliminatori reali, anche perché le Nazionali presenti sono poco più di 70 e a peggiorare le cose vi è l’assenza di alcune delle squadre che si sono guadagnate l’accesso ai Mondiali tedeschi. La mazzata la si riceve però solo a fine qualificazione, nel caso ci si qualifichi alla Coppa del Mondo. Dopo aver ricevuto un messaggio di complimenti, si potrà pure lasciare l’incarico di ct/giocatore perché il Mondiale... non c’è. Avete letto bene: al contrario di Fifa 98, in cui si poteva selezionare una qualsiasi delle Nazionali iscritte al torneo e portarla, dopo le qualificazioni, fino alla finale, qui si potrà solo disputare il girone di qualificazione. Volendo, il Mondiale lo si può creare tramite il torneo personalizzato, col quale si può anche organizzare una lega, ma non si può certo dire che sia la stessa cosa.
    Se qualcuno poi non lo avesse ancora capito, lo diciamo ora: in Fifa 360 non troverete club, né un editor per creare qualche team personalizzato. E’ abbastanza imbarazzante notare che perfino il primo Fifa uscito ai tempi di World Cup Usa 94 era più complesso di questa nuova edizione, sotto il punto di vista delle competizioni.
    Purtroppo le note negative continuano e hanno riscontro nell’apparato gestionale delle squadre. E’ vero che Fifa 360 più che lanciare la sfida a Winning Eleven, predilige un’impostazione arcade che strizza l’occhio alla simulazione, ma la povertà manageriale che lo affligge lascerebbe leggermente perplesso anche il più casual dei casual gamer. Si sceglie la formazione, i tiratori, la strategia e poco altro. Non per essere cattivi, ma la prima versione di Fifa vince il confronto perfino sotto quest’aspetto.
    Insomma, prima dell’entrata sul campo da gioco, Fifa 360 è un vero e proprio disastro, al livello dei peggiori giochi di calcio della storia dei videogiochi.

    SECONDO TEMPO

    Viste le lacune appena riportate, nessuno si aspetterebbe qualcosa di meglio sul versante delle partite vere e proprie. Invece, Fifa 360 stupisce, differenziandosi dai precedenti capitoli con una giocabilità finalmente discreta che non fa rimpiangere il capolavora Konamiano, anche se il confronto è comunque inetivabile. Fifa 360 non pretende di rappresentare una simulazione come Winning Eleven, ma di far divertire il giocatore col suo gameplay non troppo complesso ma nemmeno semplice. Non si possono eseguire le stesse mosse presenti nel titolo Konami (parliamo di WE 8 LE e di WE 9 Asia Championship, la prima versione del nono capitolo è meglio lasciarla perdere), scordatevi elastici e sombrero vari, dimenticatevi le spettacolari azioni o le manovre lente e ponderate che avete imbastito su Ps2 e Xbox e non pensate nemmeno di applicare chissà quali strategie per avere ragione dell’avversario. La giocabilità di Fifa è ridotta, ma priva di di grandi difetti come nei prequel, anche se vittima di una vistosa quanto scarsa fisica della palla. Finte, triangolazioni con passaggi di ritorno bassi o alti, cross dalla trequarti, sul fondo, finte, doppi passi (e fortunatamente una non esasperata applicazione di rovesciate e colpi in tuffo) e lanci in profondita, sono i “tocchi speciali” che si possono eseguire e che consentono di organizzare azioni di gioco sensate (anche se mai al livello di sapete cosa). Le magagne ci sono, come lo scatto dei calciatori che, oltre ad essere rappresentato con delle pessime animazioni, di scatto ha solo il nome riportato sul manuale, o i tiri che raramente danno un’adeguata impressione di potenza. C’è poi da considerare la calibrazione non propriamente perfetta del livello di difficoltà, davvero esagerata a quello massimo in cui i giocatori avversari applicano un pressing asfissiante da inizio a fine gara, sembrano arrivare sempre prima di quelli della propria squadra e sono praticamente invulnerabili di fronte anche al più perfetto dei dribbling, mentre a quello appena inferiore risulta più abbordabile ma prima o poi dominabile (anche se non costantemente). Ma questo non deve comunque far pensare che Fifa sia un gioco digeribile da tutti, come del resto è già stato detto. Calibrare i tiri è impresa tutt’altro che semplice, così come pennellare punizioni magistrali, inoltre la velocità di gioco settata su livelli abbastanza alti non regala molti spazi per pensare a ciò che bisogna fare, come forse è giusto che sia in un arcade.

    TEMPI SUPPLEMENTARI

    Dove Fifa 360 fà la sua bella figura è, prevedibilmente, nella grafica e nel sonoro. Il motore grafico realizzato dagli sviluppatori non è l’esempio perfetto di come dovrebbe essere l’apparato estetico di un gioco next-gen, ma si tratta pur sempre di qualcosa che su Xbox e co. è inimmaginabile anche per il videogiocatore più fantasioso. I modelli poligonali degli atleti superano nettamente quelli di qualsiasi altro gioco di calcio presente sul mercato, proponendo anche dei volti che in diversi casi riproducuno alla perfezione le controparti reali (purtroppo solo alcuni dei giocatori famosi sono stati trasportati correttamente). Bellissimo da vedere è anche l’erba in simil-3D e il pubblico sugli spalti finalmente poligonale. A rovinare parzialmente lo spettacolo visivo sono le animazioni, spesso buone, mai eccezionali e a volte veramente brutte.
    Per quanto concerne il sonoro è ancor più difficile trovare qualcosa da criticare, dato che tra (pochi) cori, incitamenti vari, urla, inni (anche se incompleti), speaker e telecronaca (buona anche se a volte offre spunti comici davvero divertenti), l’impianto Dolby ha davvero poco di cui lamentarsi.

    Fifa 2006 Fifa 2006Versione Analizzata Xbox 360E’ incredibile dover stroncare il primo Fifa davvero divertente dopo lo splendido Fifa 98 per quelle caratteristiche che hanno invece sempre rappresentato il meglio delle passate edizioni: il database di squadre, opzioni e competizioni. Purtroppo gli sviluppatori hanno pure rivoltato il coltello nella piaga, premiando il giocatore dopo la vittoria nel torneo personalizzato con un semplice messaggio di congratulazioni e senza una sequenza di alzata della coppa e di festeggiamenti vari. Fortunatamente qualche motivo valido per comprare Fifa 06: Road To World Cup c’è, a partire dalla grande grafica fino al buon gameplay, ma chi possiede Winning Eleven non farà che ritornare nel giro di poche settimane a calcare i campi virtuali del titolo Konami. Un debutto infelice quindi, ma la strada presa è quella buona e tutto fa sperare in bene per il prossimo episodio.

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