Recensione Final Fantasy Crystal Chronicles : Echoes of Time

Crystal Chronicles finalmente online su DS e Wii

Recensione Final Fantasy Crystal Chronicles : Echoes of Time
Articolo a cura di
Disponibile per
  • DS
  • Wii
  • Online, tascabile

    Quella del rpg multiplayer è stata per anni una chimera inseguita con grande disperazione dai giocatori dotati di un cospicuo gruppo di amichetti ugualmente appassionati di cappe, spade, draghi e quant'altro. Negli anni diversi sono stati gli avatar che ne hanno incarnato l'archetipo in modo rigorosamente volatile; la commistione di generi è sempre stata in grado di trasformare potenzialmente qualunque titolo in quello dei propri sogni, almeno per qualche mese. Moonstone, Gauntlet, Blaze and Blade, Guardian Heroes, Shining Force, Legend of Mana, i picchiaduro a scorrimento di D&D, Phantasy Star Online, passando poi per i dimenticati hack&slash all'americana. Ogni tanto qualcuno ci provava, e nessuno interessava veramente se il gioco inserito nella propria console fosse veramente valido. Bastava poco a far tutti contenti.
    Un bug irritante si trasformava in una meccanica di gioco di cui abusare per ridere a crepapelle, un boss tanto forte da costringere ad ore e ore di grinding diveniva una scusa per vedersi un'ora prima con gli amici. E l'aria tiepida di quei pomeriggi estivi d'altri tempi completava la magia.
    E' stato in quei giorni gloriosi che anche Squaresoft decise di compiere il grande passo con la sua saga cadetta, regalando ai giocatori lo spin-off in esclusiva per GameCube Crystal Chronicles.
    Un'ottima idea, castrata dalla geniale quanto limitante (ed ingombrante) imposizione del GBA in veste di controller.
    Rinata su DS, questa costoletta si è trasformata in una vera e propria branca, con ben quattro titoli all'attivo più uno in arrivo (il vaporoso Crystal Bearers per Wii).
    Dopo l'ottimo Ring of Fates, però, Square-Enix ha finalmente deciso di fare il salto nel vuoto, fornendo finalmente ai giocatori un titolo online, l'unico dopo PSO, addirittura in doppia versione con tanto di compatibilità intra-console tra Wii e DS.
    Signori e signore, diamo il benvenuto a Echoes of Time, action rpg multigiocatore tascabile.

    Lasciamo stare la trama.

    Proprio come il capostipite GCN, Echoes of Time esprime la volontà di abbandona le velleità di una trama complicata, puntando tutto sulla giocabilità. Purtroppo non riesce completamente nell'intento, vuoi a causa della pesante eredità di Ring of Fates, vuoi per la necessità (sarà poi una necessità?) di soddisfare l'assunto secondo cui ogni rpg Squenix che si rispetti DEBBA avere una storia da offrire, specie se si tratta di un Final Fantasy.
    Dunque via a numeri da grande produzione, con tanto di generose quantità di doppiaggio e tante, tante cutscenes.
    Ma la trama? Nulla su cui valga la pena soffermarsi. Basta guardare il villain di turno per inclinare il capo di lato e andare avanti: un vecchietto immortale con occhialetti e cappello, pure discretamente rincoglionito. Una sorta di eterno incubo per tutti gli automobilisti del globo.
    Piuttosto, soffermiamoci sul modo in cui la presenza della storia leda sul gameplay.
    Il gioco, lo diciamo da subito, è tanto blando in singolo quanto dannatamente divertente giocato in in multiplayer. Però immaginate quanto sia snervante dover attendere di parlare a vanvera con uno o più png di turno per sbloccare la prossima location, specie quando a parlare è un team leader perditempo.
    Attenti quindi agli amici in partite multi locali, leggete svelti o ben presto potreste diventare voi il bersaglio dei loro pruriti alle mani poichè, avete capito bene, la modalità storia è l'unico modo per affrontare Echoes of Time.
    Da uno o tre compagni potranno entrare nella nostra "storia", sostituendo quei burattini controllati nemmeno granchè bene dalla IA, aiutandoci così grazie al loro discutibile intelletto, a superare boss, ostacoli naturali e sopratutto ad accedere ad una serie di contenuti esclusivi.
    Recepiscano il messaggio i geek più asociali: Echoes of Time non fa per voi, questa volta Square-Enix vi ha abbandonato in favore dei vostri simili dotati di amici che tanto invidiate.

    Square-Enix non si adagia sugli allori

    Contrariamente alle aspettative, diversi aspetti del gameplay di Crystal Chronicles sono stati sensibilmente modificati in questo Echoes of Time. Il team ha lavorato sodo per migliorare il già ottimo lavoro svolto con Ring of Fates.
    Il primo punto protagonista di notevoli affinamenti è la caratterizzazione dei personaggi. La varietà di armi equipaggiabili è stata aumentata, così ad esempio i selkie non saranno più unicamente legati all'uso di arco e freccie, e allo stesso modo i lilty potranno roteare con egual cattiveria martelli e lance.
    Come sempre aumentando di livello ognuna delle quattro razze disponibili otterrà varie abilità atte a renderne più peculiare il gameplay, dando un senso alla scelta del giocatore e giustificando la creazione di un party variegato. La spiccata capacità di maghi degli Yuke sarà tanto apprezzata quanto la versatilità dei Clavat, ed ogni giocatore dotato di un po' di sale in zucca vorrà dunque costringere i suoi amici ad utilizzare un avatar diverso dal proprio, anche litigando aspramente, se necessario. I più arrendevoli potranno sempre recarsi in città presso la fida gilda e creare il party dei propri sogni, affidandone l'uso alla già criticata, stupida, CPU.
    E' stato affinato notevolmente anche l'utilizzo di oggetti e magie. Ora non dovremo più raccogliere sfere magiche per sferrare attacchi elementali e curare i nostri compagni: sul lato destro del touch screen sei grandi icone potranno essere toccate a comando, attivando una delle sei magie di base che lanceremo poi con il tasto X.
    Per accedere a magie di livello più alto, dovremo previo livellamento utilizzare il sistema di "stack" ormai celebre del gioco. Ogni incantesimo creerà un segnalino-bersaglio sul pavimento. Mettendo il nostro segnalino assieme a quello dei party member, potremo fondere spell potentissime, oppure in singolo basterà utilizzare, previo raggiungimento del livello necessario ad ottenerne l'abilità, il tasto L per utilizzare più bersagli allo stesso tempo.
    Non è più possibile affidarsi a pozioni e cibo: per recuperare stati alterati ed hp potremo solo lanciare Cura e Clear, oppure raccogliere gli item usa-e-getta che sovente verranno lasciati dai mostri sconfitti o spunteranno dalle casse.
    Tutto questo a vantaggio dell'immediatezza dell'azione: i combattimenti sono frenetici e divertenti, anche grazie alla possibilità di sollevare amici e avversari per eseguire lanci e prese di vario genere.
    Importante è anche la presenza di elementi puzzle e platform, utilissimi sia a spezzare la monotonia dell'azione, sia a obbligare i giocatori a cooperare piuttosto che dedicarsi al pvp sfrenato.
    Inutile dire come uno degli elementi più importanti ed appaganti del titolo siano le boss fight, non troppo difficili di per se (almeno al primo dei numerosi livelli di difficoltà sbloccabili), ma stimolanti dal punto di vista strategico. Per battere i boss dovremo infatti fare in modo di scoprire i loro punti deboli e poi colpire senza pietà.

    Ben venuti nell'etere

    Se da un lato questo Echoes of Time offre un level design spettacolare e di molto superiore a Ring of Fates, con ambientazioni ampie, enigmi vari e situazioni inedite nate da nuovi modi di interagire con i fondali (ad esempio aggrappandosi a carrucole oppure nuotando sui fondali di fiumiciattoli e laghi), lo stesso non si può dire della longevità del titolo. I dungeon sono pochi, appena una decina.
    Sebbene siano strutturati su più strati esplorativi (ovvero proseguendo nell'avventura sarà possibile raggiungere nuove aree, un pò come succedeva in Lunar Knights), si tratta di un'offerta solo sufficiente anche solo ripetto a quanto visto negli episodi precedenti su DS e GCN. La presenza di un sistema di subquest, divertenti power up momentanei chiamati Scratch Cards e minigame sbloccabili si rivelerà solo un flebile palliativo, incapace di rimuovere il retrogusto amaro che colpirà alla comparsa troppo immediata dei titoli di coda.
    Nella breve durata dello story mode non sarà nemmeno possibile godere particolarmente della possibilità di personalizzare il proprio alter ego: raccogliere materiale e progetti per gli equipaggiamenti è ora lievemente più complicato e simile a quanto accade nei MMORPG. Un drop rate severo che ben si addice alla vera natura del titolo, che certo è estremamente godibile (esattamente quanto Ring of Fates) giocando in locale con tre amici, ma svetta tra le migliori esperienze su DS una volta connessi alla rete Wi-Fi.
    Scambiando codici amico è possibile ospitare una partita online, utilizzando la poco intuitiva ma tutto sommato efficace tastiera posta sul touch screen per comunicare con gli amici, sia scrivendo che utilizzando messaggi precostruiti.
    Il netcode del titolo è molto solido in questi casi, e a meno che non ci siano gravi problemi di velocità della rete di uno dei giocatori (oppure che si tengano aperti programmi di P2P, ad esempio), la partita scorre con ben pochi intoppi. Le cose vanno meno bene quando si decide di non affidarsi ai controversi friendcode e tentare di recuperare avventori stranieri nelle modalità di selezione continentale o mondiale. Pochi giocatori sono reclutabili in questo modo, e se sarete così fortunati da trovarne qualcuno, la stabilità della Wi-Fi connection non garantirà affatto un'esperienza fluida: giocando con sconosciuti d'oltremare abbonderanno infatti lag e rallentamenti.

    DS > Wii

    Un'altra delle caratteristiche importanti di Echoes of Time è la compatibilità tra DS e Wii.
    Come avrete notato, abbiamo fino ad ora considerato il titolo Square-Enix come fosse unicamente disponibile sul portatile Nintendo, e non a caso. La versione Wii, praticamente identica a quella tascabile, non apporta alcun miglioramento tecnico, e anzi peggiora il titolo sotto molti aspetti. Grafica e sonoro sono identici, con un'ovvio torto per le capacità del Wii. A livello di gameplay, il pennino risulta ben più comodo da usare del puntatore, e considerando che i programmatori hanno tenuto conto della presenza del doppio schermo per visualizzare menu ed informazioni varie, giocare sulla televisione si rivela ben poco affascinante. Il grande schermo è infatti diviso in due parti in modo asimmetrico, rendendo l'azione difficile e scomoda da seguire.
    Resta lodevole la volontà di puntare sulla compatibilità tra le due versioni del gioco: un utente in possesso della copia per la console da casa potrà infatti giocare tranquillamente con gli amici in possesso dell piccolo DS.

    Crystal Clear

    Con Echoes of Time il motore grafico di Square stupisce ancora. La fluida sicurezza con cui si muove il 3D del gioco è qualcosa di cui la software house deve andare fiera. I modelli poligonali di mostri e personaggi, seppur ripresi in grandissimo numero dal capitolo precedente, sono di fattura pregevole. La cosa migliore però sono le texture, in particolare quelle dei protagonisti e dei boss. In particolare i giganteschi guardiani di fine livello lasciano senza fiato, anche grazie alla presenza di qualche timido effetto di shading, un comparto animazioni ed una serie di effetti particellari da manuale. L'aspetto convinceva di meno in Ring of Fates era la caratterizzazione dei fondali, ora realizzati in modo molto più efficace e caratteristico. I vari dungeon sono meno blocchettosi, più curati, anche se mancano alcune chicche come l'effetto di riflessione dell'acqua di Rebena Te Ra. In compenso ci sono tanti nuovi contenuti di cui godere, come ad esempio l'esorbitante numero di nuovi costumini sbloccabili per i nostri eroi. Ed è bello vedere come qua e la siano state infilate alcune simpatiche citazioni agli altri titoli della serie, in grado di creare un certo effetto di continuità anche con i titoli usciti su GameCube e Wii. La colonna sonora è ancora una volta curatissima, così come il doppiaggio, quasi sprecato per i banali sproloqui dei personaggi attorno a cui ruota la trama.
    Una nota di demerito significativa va alle scelte operate per le cutscene. Quello che era senza ombra di dubbio il vero asso nella manica di Ring of Fates è diventato ora un siparietto per scene pre renderizzate iper compresse, che ben poco hanno a che spartire con la spettacolarità registica e scenografica che ha graziato lo scorso anno i due schermi del DS.

    Final Fantasy Crystal Chronicles : Echoes of Time Final Fantasy Crystal Chronicles : Echoes of TimeVersione Analizzata Nintendo DSEchoes of Time è quello che la serie avrebbe sempre dovuto essere. Un titolo veloce, divertente e al tempo stesso discretamente profondo, giocabile senza troppi sbattimenti da quattro amici. Square-Enix ha fatto un passo nella giusta direzione, senza risparmiarsi in intenti pioneristici: ha inaugurato la comunicazione tra Wii e DS come non l'avevamo mai vista ma sopratutto ha lanciato una sfida alle software house specializzate in giochi di ruolo. Il velo di Maya che preveniva agli avventurieri del globo di incontrarsi online anche su DS è stato squarciato. Sega ha già raccolto la sfida con Phantasy Star 0, ora tocca agli altri. E di questa guerra non possono che gioire i giocatori, cui nel frattempo consigliamo caldamente di provare questo titolo, indispensabile per chi ha quattro amici assetati di avventure via etere, da consumarsi preferibilmente mentre si è comodamente stesi sul letto. E se proprio non avete un DS, concedete una chance alla versione Wii, togliendo però un punto e mezzo a causa degli inconvenienti grafici e di gameplay. Continua così Square-Enix!

    7.5

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