Firefighters The Simulation Recensione

Avete sempre sognato di emulare le gesta di un eroico Vigile del Fuoco? Purtroppo dovrete aspettare ancora un po'.

Firefighters The Simulation Recensione
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • "Perché io, un giorno, farò il pompiere!"

    I più attempati tra voi si ricorderanno sicuramente chi pronunciava queste fatidiche parole. Era Grisù, un simpatico draghetto progressista che sognava di spegnere incendi ponendosi, ovviamente, in contrasto con l'attività di famiglia e la sua stessa natura di "avvampatore". Figlio di un'epoca turbolenta - quella dei settanta - l'aspirante pompiere non mancò di instillare nella mente di molti ragazzini il sogno di diventare degli eroi contemporanei smorzando incendi o salvando vite umane. Il draghetto è stato talmente importante nell'immaginario collettivo da esser adottato anche come mascotte e simbolo da molte stazioni dei pompieri, soprattutto (chissà perché poi) in Germania. Forse è per questo che Firefighters: The Simulation porta la firma di VIS Games e Kittehface Sotware, due team teutonici che da lungo tempo si dedicano alle più disparate simulazioni. I ragazzi di VIS Games, in particolare, hanno dimostrato il loro eclettismo saltando dalla gestione di parchi tematici al lavoro in fattoria, dai lavori di pavimentazione stradale alle operazioni a cuore aperto sino, appunto, alla gestione del sempre imprevedibile elemento che tanta importanza ha avuto per la storia dell'umanità.

    L'arte di arrangiarsi

    Firefighters: The Simulation è il primo episodio della serie a lasciare i sicuri lidi PC e a giungere sull'ammiraglia di casa Sony secondo la formula "così com'è", nel senso che il titolo è datato 2012 ed è stato trasposto esattamente nello stato in cui si trovava all'epoca della release originale. Ad ogni modo, carichi di una sana speranza e di tanta buona volontà, abbiamo indossato la divisa da sexy pompiere che teniamo sempre a portata di mano e dando avvio alla nostra carriera. Il primo giorno di lavoro inizia in modo estremamente semplice e diretto. Accolti all'entrata della caserma da un anonimo supervisore, questi ci guida con una lentezza esasperante alla scoperta dell'enorme edificio. Il cicerone si produce in una succinta spiegazione sulla destinazione di stanze che attraversiamo in ordine casuale e, soprattutto, non fa alcun accenno ai più basilari strumenti che immaginiamo nelle mani dei Vigili del Fuoco. Non una parola viene spesa riguardo a manicotti, auto pompe, autogrù, serbatoi, estintori e altri mezzi di pronto intervento in dotazione alla caserma di Vigili del Fuoco tedesca in cui siamo stati assunti, probabilmente con i voucher. Il tutorial, perché di questo stavamo parlando, si conclude così come era iniziato: senza una precisa idea di cosa dobbiamo fare. Una normale giornata di lavoro, insomma. Sotto questo profilo, lasciateci un po' ironizzare sulle tragedie quotidiane, siamo rimasti davvero impressionati dall'aderenza alla realtà di questa fase. Ad ogni modo, ripresi dallo spaesamento iniziale, proviamo a esplorare da soli l'anonima struttura sperando che accada qualcosa di interessante. Abbiamo così modo di notare che la caserma è frequentata dai cloni del comandante che ci ha parlato all'inizio, tutti sofferenti di una rara forma di calvizie e di strane routine comportamentali. Dopo un bel po' di tempo passato a gironzolare e a interagire con qualsiasi cosa lo permettesse, riceviamo finalmente una segnalazione: un incendio nel paese accanto. Non abbiamo avuto modo di calarci dal famoso palo ma, in modo molto meno eroico, ci siamo persi nel garage nel tentativo di trovare il veicolo con cui raggiungere l'emergenza. Una scena in stile Lino Banfi ne "I Pompieri": da una parte, infatti, emergono le pesanti mancanze del titolo il quale non fornisce alcuna indicazione su come muoversi e, dall'altra, il poco tempo a disposizione per recarsi sul posto non facilita il ragionamento. E le cose, se possibile, sono addirittura peggiorate. Procediamo con ordine. Armati di tanta forza di volontà e andando per tentativi (attivando praticamente ogni bottone del furgone su cui eravamo saliti), siamo riusciti a giungere a destinazione e a spegnere l'incendio sprigionatosi da un cestino. Questo semplice incarico è bastato per disilluderci, mettendo in luce tutti i difetti di cui soffre Firefighters: The Simulation. Alla fine della missione, infatti, eravamo stremati. Per i motivi sbagliati che vedremo tra poco.

    Salverete donzelle in difficoltà, ci avevano detto

    Pensavamo di dover fronteggiare incendi capaci di divorare mezza città, salvare persone in pericolo, far scendere opossum e dolci gattini indifesi dagli alberi. Invece, gli incarichi sono sempre gli stessi e la monotonia inizia presto a prendere il sopravvento, nonostante la percezione delle meccaniche del "lavoro" sia l'unica cosa davvero riuscita dell'intera simulazione. Nel corso dei turni lavorativi di otto ore in cui vengono scandite giornate tutte uguali, possiamo apprendere - ovviamente sempre da autodidatti - abilità come comandare un robot per il contenimento di sostanze pericolose, posizionare coni e segnali stradali, guidare e usare le autopompe e via di questo passo. Una volta rientrati dalla missione, inoltre, è necessario prendersi cura dei mezzi, lavandoli e rifornendoli di acqua e carburante in modo da trovarli sempre pienamente efficienti e pronti per l'emergenza successiva. Insomma, è esattamente ciò che ci si aspetta di trovare in un qualsiasi intento simulativo dedicato alla splendida professione del pompiere.

    Purtroppo però, come anticipavamo, le meccaniche di gioco si fanno molto presto ripetitive a causa di incarichi che, oltre a peccare di varietà, non forniscono alcuna indicazione di massima e appaiono in modo randomico, lasciandoci a bighellonare nella caserma per molto tempo senza aver nulla da fare. Inoltre come se non bastasse, il titolo soffre di una miriade di problemi tecnici che calano come una mannaia poco affilata sull'esperienza di gioco provocando una vera catastrofe. Bug e glitch di ogni sorta infestano il titolo e si sono rivelati talmente invasivi da impedirci di portare a termine correttamente alcune missioni perdendo, così i progressi. Il team di sviluppo, infatti, non ha previsto alcuna opzione di autosave o di checkpoint. Come abbiamo già ampiamente ricordato, inoltre, il titolo non si prodiga nel fornirci grandi spiegazioni su dove andare e cosa fare. Grande mancanza, a nostro avviso, dato che il punteggio di ogni incarico sarà determinato anche dalla velocità con cui questo viene eseguito. Le sezioni di guida risultano macchinose, poco pratiche e funestate da una telecamera che rende ancora più difficoltoso il controllo dei mezzi. Come se non bastasse, manca del tutto il feedback legato alla gestione della fisica e delle collisioni. Ciò rende possibile, ad esempio, passare attraverso persone e auto, oppure capottare con un'autogrù da una collina rotolando sino a valle senza alcuna conseguenza, anzi, atterrando sempre in piedi, con buona pace per qualsiasi velleità simulativa che il titolo vorrebbe riprodurre.

    Quanto abbiamo elencato non è altro che una parte dell'iceberg di problemi sulla cui sommità campeggia incontrastato il comparto grafico. Firefighters: The Simulation soffre terribilmente a causa di un comparto tecnico agonizzante, adatto più alle piattaforme mobile che alla potenza computazionale di una console di ultima generazione. Il colpo d'occhio è desolante. Ci muoviamo in un ambiente tridimensionale spoglio e immobile in cui troviamo pochi, legnosi, NPC con cui non è possibile interagire, riprodotti in sequenza e senza la minima routine comportamentale. Gli edifici, a partire dalla nostra caserma, non sono altro che enormi figure geometriche sgrezzate in un ammasso di pixel privo di particolari connotazioni. I paesi circostanti, poi, sono caratterizzati da un piano urbanistico senza senso che ci ha fatto dubitare della leggendaria efficienza teutonica. Nonostante il fulcro dell'intera produzione ruoti attorno ad acqua e fuoco, non esiste alcuna effettistica o effetto particellare fisico ricollegabile a schizzi d'acqua, riverbero, fumo, scintille, braci, fiamme e detriti. Il compito di "animare" ogni incendio è, insomma, demandato a texture grossolane che ci hanno fatto rimpiangere di esserci arruolati nei Vigili del Fuoco.

    Firefighters - The Simulation Firefighters - The SimulationVersione Analizzata PlayStation 4Quello del Vigile del Fuoco non è solo un mestiere. Essere pompiere significa prima di tutto operare con dedizione, avere spirito di sacrificio e soprattutto tanto, tanto, coraggio. Quest'ultima qualità la deve possedere anche il giocatore che desidera procedere all'acquisto di Firefighters: the Simulation. Il titolo inciampa, barcolla e cade malamente ancora prima di partire, schiacciato da una realizzazione a dir poco imbarazzante (come il prezzo a cui viene commercializzato) e da un comparto tecnico inguardabile. Bug e glitch d'ogni sorta, infine, evidenziano la mancata cura riposta dal team di sviluppo, che si è limitato a traslare su console il medesimo prodotto rilasciato qualche anno fa, sempre con i medesimi problemi, su PC. Se proprio state fremendo dalla voglia di salvare vite umane e gestire situazioni ad alto rischio, non possiamo che consigliarvi di guardare altrove.

    4.0

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