Freedom Fighters: recensione della versione GameCube

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Freedom Fighters: recensione della versione GameCube
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Disponibile per
  • PS2
  • Xbox
  • NGC
  • Pc
  • Intro

    Sono sorpreso di due cose: la prima è il suo passare inosservato agli occhi della massa, vista la casa produttrice, l'ultra-pubblicizzata e pubblicizzante Electronic Arts; la seconda è proprio la qualità del titolo, caratteristica che purtroppo non va spesso a braccetto con i prodotti del colosso Canadese. Questo Freedom Fighters è un classico gioco d'azione in 3d dal carattere guerresco(a proposito, sarà il brutto periodo, ma non vi pare che si stia un po' esagerando con tutti questi giochi di guerra?); il divertimento è assicurato e, soprattutto, immediato, fattore da non trascurare viste le difficoltà di apprendimento tipiche delle produzioni odierne. Il contesto in cui sarete inseriti è di carattere storico-utopistico; sarete infatti chiamati a liberare gli States dall'invasione Sovietica, prima potenza mondiale, intenzionata ad espandere il proprio dominio e affossare definitivamente i loro avversari per antonomasia.

    Trama

    Un'ottima presentazione ci presenta, in modo schematico ma efficace, gli avvenimenti della Storia presentataci dall' Electronic Arts.
    Anno 1945: viene sganciata la prima bomba atomica della storia su Berlino; termina così la Seconda Guerra Mondiale. 1953: la Gran Bretagna accetta di unirsi al blocco comunista. E' l'ultimo paese europeo a farlo. 1961: basi missilistiche nucleari vengono impiantate a Cuba. 1976: la Russia invia migliaia di “consiglieri militari” in Honduras e Guatemala. 1996: in Messico il partito comunista stravince le elezioni. 2001: viene sventato l'omicidio del presidente degli Usa. 2003: presenze di droni sul suolo americano, al Pentagono smentiscono categoricamente.

    Il gioco

    Inseriti in un contesto che non potremo mai definire con sicurezza né migliore, né peggiore di quello odierno, vestirete i panni del trentaduenne idraulico New Yorkese Christopher(Chris per gli amici)Stone, che ben presto diventerà leader di una patriotica liberazione della nazione; ma andiamo con ordine: in una normalissima giornata di lavoro, in compagnia del vostro fratello minore, sarete chiamati a rispondere ad una classica chiamata di lavoro a casa di una certa Isabella Angelina, che si rivelerà essere il cervello del movimento anti-russi. Ovviamente, come Hollywood insegna, porta aperta e casa deserta; questo perché la bella rivoluzionaria è stata informata di un agguato nella sua dimora da parte dei Rossi, che avverrà ovviamente al vostro arrivo. Inizia così Freedom Fighters. Il gioco è una sorta di sparatutto in terza persona caratterizzato da, a dire il vero appena accennati, elementi strategici: proseguendo nella vostra avventura, infatti, potrete comandare con la semplice pressione di un tasto(ognuno col proprio ordine)la vostra squadra, ma il tutto si rivelerà piuttosto inutile, visto che, soprattutto a livelli di difficoltà bassi, potrete anche procedere a mo' di Rambo senza subire troppi danni. I vostri compagni, dotati di una buona Intelligenza Artificiale, saranno comunque piuttosto utili specialmente nei livelli finali, quando dai fortini russi usciranno centinaia di uomini intenti a farvi tirare le cuoia. A differenza di altre produzioni del genere, i guerriglieri controllati dal computer non rimarranno imbambolati in attesa di compiti, ma agiranno anche autonomamente, rendendovi, di fatto, la vita più facile. Il numero di soldati a vostro seguito sarà determinato da un'innovativa barra del carisma: più compiremo azioni eroiche e più salirà, permettendovi di arrivare ad uno squadrone di massimo 12 elementi.
    Le missioni, tutte ambientate a New York, sono piuttosto varie: si va dalla conquista di posti strategici, all'uccisione di persone di spicco, all'impadronirsi dei mass media, alla liberazione di ostaggi, fino al sabotaggio di ponti o eliporti.
    Nonostante il gioco si basi sulla guerriglia urbane, saranno totalmente assenti le amate/odiate componenti sthealth, a favore di un'azione adrenalinica che però non scade mai nel frustrante. Interessante la possibilità di scelta tra diverse soluzioni di attacco, il che dà quel senso di tatticismo che non guasta mai. In aiuto del nostro fido guerriero, abbiamo un armamentario di tutto rispetto: si parte dalle misere pistole, fino ad arrivare alle ben più distruttive granate e ai ben più “cool” fucili a pompa e mitragliatori. Unico neo dello story mode, l'inaspettata assenza di una scontata modalità cooperativa, ormai feature piuttosto usuale in questo genere, che avrebbe sicuramente migliorato ulteriormente la qualità generale del titolo. La modalità multyplayer presente, che permetterà a 4 giocatori di combattere l'uno contro l'altro, si limita infatti ad una semplice difesa della propria base, oltretutto sviluppata in maniera deficitaria. In poche parole, non comprate questo gioco se amate emozionanti death match, la concorrenza è sicuramente agguerrita e più soddisfacente.

    Giocabilità

    Buone notizie dal fronte giocabilità: i comandi, dopo una brevissima fase di apprendimento, risultano molto intuitivi, e permettono con semplici combinazioni di tasti di comandare la vostra squadriglia di ribelli. L'unico difetto si denota nella gestione dell'inventario, piuttosto scomoda sia per la posizione(i tasti direzionali), sia per l'impostazione(ovvero, ogni oggetto ha una propria posizione all'interno dell'inventario che ha forma circolare: a seconda della direzione viene equipaggiata un'arma). Inoltre, il gioco non è in pausa nel momento in cui aprirete l'inventario, il che può risultare addirittura frustrante; non è infatti piacevole nel bel mezzo di una sparatoria equipaggiare una chiave idraulica a pappagallo al posto di una molotov, oppure usare un c4 anziché un rigenerante medikit, parola di boy scout. Altro piccolo problema è dato dalla visuale per mirare: oltre ad essere poco intuitiva, riesce nelle fasi più concitate addirittura a snervarvi, fine al quale un videogioco non vuole, e non deve, mirare.

    Grafica e sonoro

    Tecnicamente parlando il gioco non fa gridare al miracolo, ma svolge egregiamente il suo dovere. Se si fa eccezione per qualche, a mio avviso risolvibile con più solerzia da parte dei programmatori, problema di Bump Mupping, il motore grafico è piuttosto solido, a partire dagli ambienti, dotati anche di una certa varietà e caratterizzazione. Inoltre i movimenti dei personaggi sono piuttosto naturali, sebbene non siano presenti in grande quantità. Menzione d'onore per gli effetti “speciali” quali le esplosioni, mentre le condizioni atmosferiche avrebbero sicuramente meritato una maggior cura.
    Molto buono il comparto sonoro, realizzato, come nel caso di Hitman 2, dal bravissimo Jesper Kid. Cori e marce trionfanti faranno da sfondo ai momenti più emozionanti, dando al gioco uno spiccato senso cinematografico. Ottimi anche gli effetti sonori, e stranamente discreto pure il doppiaggio in italiano, sebbene continuino ad esserci particolari che fanno storcere il naso(un esempio, la versione stereotipata dell'accento russo).

    Conclusioni

    Per concludere, mi permetto di consigliare questo sorprendente titolo a tutti coloro che cercano un gioco in grado di divertire e allo stesso tempo scaricare la tensione di una stressante giornata di lavoro/scuola. Questo misto tra gioco d'azione e strategico potrebbe soddisfare sia gli amanti di entrambe le tipologie, sia, paradossalmente, deludere i numerosi fan, visto il poco approfondimento che i produttori hanno dato alle due caratteristiche. Inoltre l'assenza di una modalità cooperativa ne limita indubbiamente la longevità, che si assesta comunque nella media degli standard odierni.
    Se invece cercate un'esperienza più profonda vi esorto a rivolgere le vostre attenzioni verso altri lidi, visti i numerosi capolavori presenti nella line up GameCube.

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