Recensione Freedom Wings

L'aereo più inceppato del mondo

Recensione Freedom Wings
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Disponibile per
  • DS
  • Natsume è una software house giapponese nota principalmente per i suoi due brand più famosi: Harvest Moon e The Legend of the River King. Ciò che accomuna Freedom Wings a queste due serie è il concetto di base, ovvero quello di un jRpg in cui l’attività principale non è quella di imbracciare spada e scudo combattere mostri in scontri a turno, ma, nel caso specifico, consiste nell’esplorazione e nel combattimento aereo. Il gioco ha dunque due anime, una improntata all’azione arcade e l’altra improntata alla gestione degli equipaggiamenti dei nostri aerei, oltre che al reperire informazioni parlando con personaggi specifici ed ottenere quest da risolvere a bordo nel nostro velivolo.
    La trama è tutt’altro che originale: il nostro alter ego è un ragazzo, di cui non conosceremo il nome, i cui genitori sono stati uccisi dai pirati del cielo durante l'assalto ad un trasporto merci. Per vendicarci entreremo a far parte dell’ APA, Air Patrol Association, gruppo organizzato per sconfiggere i pirati che attualmente controllano tutte le tratte. Gli sviluppi dell’intreccio nel corso dell’avventura saranno decisamente minimali, tanto quanto il background e la caratterizzazione dei personaggi che incontreremo.

    Lo svolgimento del gioco prevede di liberare successivamente otto aeroporti caduti in mano dei pirati. In ognuno di essi sarà presente un bar nel quale potremo incontrare i personaggi, parlando con i quali otterremo delle missioni da compiere; non avremo possibilità di alcuna altra interazione. Decisamente più intrigante è invece il sistema di evoluzione dei nostri mezzi: durante i combattimenti non guadagneremo esperienza, ma denaro che potremo impiegare per acquistare nuovi componenti meccanici e nuove armi, per la messa appunto del nostro aereo, per l’evoluzione dello stesso e per l’acquisto di nuovi mezzi (sei in tutto). Come è facile intuire, non ci sono statistiche o capacità inerenti il pilota, di conseguenza esso non migliorerà in alcun modo nel corso dei combattimenti, mentre l’obiettivo primario diventerà quindi quello di potenziare i mezzi a propria disposizione. La componente jRpg del titolo risulta dunque fortemente limitata, vista la totale mancanza di interazione con altri personaggi, di sviluppo della trama e miglioramento delle capacità del protagonista.
    La componente action è invece decisamente più rilevante. Potremo decidere di avere due tipi di approcci: un approccio CPU driven, che permetterà di gestire poco o nulla dei comandi dell’aereo, ma che ci consentirà di impostare dei target sulla mappa al fine di indicare alla CPU quale nemico abbattere; ed uno totalmente manuale nel quale guideremo in prima persona il nostro mezzo. E’ innegabile che il titolo dia il suo meglio se giocato manualmente, in quanto i combattimenti gestiti dalla CPU, specialmente quando si dispone di un buon aereo con armi e difese soddisfacenti, risultano estremamente facili e poco adrenalinici, negando pure quel poco di buono che il titolo sa offrire se saremo noi ad impugnare la cloche dei comandi. I controlli in questo caso verranno gestiti da uno scomodo misto di pulsanti e touch screen, che ci costringerà a direzionare l’aereo tramite d-pad, fare fuoco con i pulsanti principali e gestire altitudine ed accelerazione via touch screen. Il tutto risulta molto macchinoso, ma perlomeno riesce a creare un minimo di sfida al giocatore. La problematica principale sarà quella di riuscire a rimanere alle spalle dei nostri avversari, poiché la reattività alle cabrate è decisamente scarsa. Un sistema di controllo che sfruttasse il pennino come sistema di puntamento (come avviene ad esempio in StarFox Command) avrebbe permesso al titolo di risultare certamente meno tedioso. Purtroppo ci renderemo subito conto che ogni scontro è assolutamente identico all’altro, rendendo il titolo estremamente ripetitivo. Le uniche missioni vagamente interessanti sono le quest ottenute dai clienti dei bar, che però si risolvono spesso nel semplice scortare un velivolo in un certo aeroporto. Ad aggravare la situazione già tragica è la mancanza totale di un barlume di intelligenza artificiale da parte dei nostri avversari, le cui uniche azioni consisteranno nel cercare di venirci incontro frontalmente sparandoci appena possibile. Non esisteranno dunque inseguimenti, manovre particolari, cambi di direzione repentini. I “boss di fine livello” incarnati da aerei particolarmente grossi e resistenti o da navi da guerra, variano di poco un’esperienza in ogni caso assolutamente piatta e scialba, che, pur potendo potenzialmente durare un quantitativo accettabile di ore, vedrà calare repentinamente l’interesse del giocatore.
    La modalità multiplayer di Freedom Wings permette a 4 giocatori di scontrarsi via Wi-Fi con l’utilizzo di una sola cartuccia: i possessori del gioco potranno usare i propri velivoli, mentre chi ne è sprovvisto sarà al comando di un aereo fotocopia di uno degli altri avversari. Anche il combattimento multiplayer è gestibile tramite controlli manuali o controlli affidati alla CPU, ma naturalmente nel secondo caso il gioco si riduce ad una mera sfida a chi costruisce l’aereo migliore. Il trasferimento di informazioni tra i DS avviene in pochi istanti, probabilmente a causa del fatto che c’è decisamente poco da trasferire...

    Dal punto di vista tecnico, in Freedom Wings c’è ben poco da salvare. L’ambientazione ed il design ricordano un periodo a cavallo tra prima e seconda guerra mondiale e gli artwork dei personaggi non fanno che confermarlo. Sono realizzati con discreta cura, anche se totalmente privi di animazioni. I menu e le schermate statiche sono poco ispirati e per nulla in tema con il resto dell’ambientazione, tanto che persino gli elementi bidimensionali della mappa di gioco sono figli di una totale mancanza di impegno: i tre elementi (l’indicatore dell'aeroporto, quello dell'aereo e la freccia che indica la direzione) riescono ad essere "spixellati" ed imprecisi nei contorni. Le componenti tridimensionali non sono certo da meno: se i modelli poligonali degli aerei risultano vagamente accettabili, le texture che li rivestono (messe tra l’altro in evidenza da alcune delle telecamere selezionabili, spesso impietosamente vicine ai velivoli) sono assolutamente ignobili, con una risoluzione inadatta al modello. Ma il peggio di sè Freedom Wings lo da nei paesaggi: davvero monotoni e coperti di texture che, volando a bassa quota, presentano pixel grandi quanto tutto il nostro aereo, davvero qualcosa di terribile a vedersi. Nel complesso il paragone con StarFox Command (unico termine di confronto visto il genere del titolo) vede il gioco targato Natsume uscirne assolutamente schiacciato. Il sonoro del titolo è altrettanto pessimo, con sole due musiche ad accompagnare tutto il corso del gioco e degli effetti sonori oltremodo gracchianti.

    Freedom Wings Freedom WingsVersione Analizzata Nintendo DSIn conclusione Freedom Wings è un gioco davvero mal riuscito. Se l’idea di base può sembrare interessante, la realizzazione scialba e inconsistente sia degli elementi jRpg sia di quelli Action decretano il fallimento del titolo. Il pessimo comparto tecnico non fa che aggravare i già evidenti difetti di gameplay. La sola componente gestionale dell’aereo (comunque nulla che non si sia già visto in altre occasioni) non riesce a salvare il titolo Natsume dall’oblio cui è destinato inesorabilmente.

    3.5

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