Recensione Full Metal Alchemist: Dual Sympathy

L'alchimista d'acciaio approda sul portatile Nintendo!

Recensione Full Metal Alchemist: Dual Sympathy
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  • Anime
  • DS
  • Una persona non può ottenere nulla senza dare qualcosa in cambio...

    Fullmetal Alchemist è una serie che sta finalmente iniziando a raccogliere consensi anche tra il grande pubblico italiano, grazie alla messa in onda del cartone animato ed alla pubblicazione del manga, ma in Giappone ed in America si tratta di un fenomeno ormai consolidato da tempo.
    Come accade per la maggior parte degli anime e manga di successo, in terra natia decine di titoli sono stati realizzati sfruttando l’onda del suo successo. Due dei giochi dedicati a Fullmetal Alchemist prodotti da Square Enix per PS2 sono anche stati localizzati per il mercato statunitense, ma sfortunatamente nessuno di questi titoli è giunto fino in Europa.
    Anche il DS ha beneficiato di un videogame dedicato alle vicende della strana coppia di fratelli alchimisti, in un titolo sviluppato da Bandai e che al momento resta relegato solo al mercato giapponese.
    Sebbene comunemente diffuso definire Fullmetal Alchemist: Dual Sympathy un gioco d'avventura, esso appartiene principalmente a quell’ormai quasi estinta tipologia di giochi che godette di grande fama a cavallo tra gli anni ottanta e novanta: i picchiaduro a scorrimento.
    Appena inserita la cartuccia all’interno del DS i giocatori più attempati sentiranno immediatamente un certo feel reminiscente di quei gloriosi giochi di Capcomiana memoria del calibro di Captain Commando.

    Ready, Steady, Go!

    Il menu principale di gioco, rigorosamente in giapponese, è piuttosto ricco.
    All’inizio però gli unici contenuti degni di nota a cui potrete accedere sono lo story mode e le opzioni, in cui potrete segnalare le vostre preferenze per il sistema di controllo - tra due possibiltà - e decidere se attivare o meno l'accompagnamento sonoro. Potrete inoltre scegliere quale personaggio vi darà il benvenuto nel menu principale del gioco, anche se inizialmente gli unici due "avatar" disponibili saranno quello di Edward e quello di Alphonse.
    La modalità storia principale è divisa in 10 capitoli che seguono sommariamente le vicende dell’anime. Ognuno dei capitoli rappresenta un livello, ambientato in un certo momento della storia.
    Un tasto per colpire. Un tasto per saltare. Questo è tutto quello di cui potrete disporre nella lotta contro i vostri avversari, o quasi.
    Dopotutto parliamo di un titolo per Nintendo DS, ed i programmatori sono riusciti ad implementare in modo interessante una delle caratteristiche principali di questa piccola, portentosa console, ovvero il touch screen.
    Lo schermo inferiore è diviso in tre parti: un riquadro in basso a sinistra, uno in basso a destra ed infine una zona centrale principale.
    Nella zona principale si accumuleranno dei segnalini guadagnabili sconfiggendo i nemici che rappresentano la forza delle vostre tecniche alchemiche.
    Il riquadro in basso a sinistra rappresenta l'attacco speciale del personaggio. Edward per esempio ha la capacità di creare cannoni di varie dimensioni per spazzare via il nemico.
    Toccando l’apposita parte dello schermo il vostro personaggio utilizzerà quindi la tecnica speciale base, ma se terrete premuto più a lungo eseguirete colpi più devastanti, sprecando però i segnalini accumulati in precedenza. Inoltre toccando il centro dello schermo il gioco verrà messo in pausa ed accederete ad un menu da cui potrete selezionare tra otto tecniche diverse. Ognuna di queste si ispira ad uno dei personaggi della serie (ad esempio potrete utilizzare le mosse a base di fuoco e fiamme di Roy Mustang) ed è caricabile a tre livelli. Inizialmente però sarete in possesso soltanto di due di qeste tecniche. Per sbloccare le altre sarà necessario superare determinati punti della storia, o addirittura soddisfare alcuni requisiti segreti.
    Il riquadro in basso a destra del touch screen invece, ha due funzioni diverse. In condizioni normali, premendolo creerete delle barriere simili a lastre di cemento, che potrete anche sfruttare come piattaforme per evitare alcune trappole. In alcuni casi però, questo “pulsante” serve per interagire con l’ambiente che vi circonda. Potrete utilizzarlo per accendere torce, creare statue e così via dicendo, quando il gioco vi fornirà la possibilità di farlo.
    Essendoci solo un tasto adibito agli attacchi fisici, le possibilità di effettuare combo o mosse particolari sono estremamente limitate.
    Premendo il tasto in posizione neutra, tirerete un semplice pugno, premendolo mentre vi muovete invece effettuerete un attacco a “carica” (un calcio in avanti, ad esempio). In base alla velocità e al ritmo con cui continuerete a premere il pulsante, potrete continuare ad attaccare con il pugno base oppure effettuare due tipi di combo, una veloce che termina con un piccolo attacco in grado di colpire l’intera zona frontale del personaggio oppure uno che scaglierà i vostri avversari in aria. Infine è possibile sferrare colpi in salto.
    In alcune sezioni di gioco sarete accompagnati da un secondo personaggio (Alphonse ad esempio) controllato dalla CPU. Talvolta, inoltre, i due personaggi prenderanno strade differenti, e sarete così chiamati a controllarli personalmente e separatamente.
    Durante i vari stage dovrete spesso superare sezioni dei livelli in stile platform, e in alcuni rari casi addirittura esplorative. Inoltre di quando in quando per aprire porte o creare nuovi passaggi, l’azione si sposterà sul touch screen dove dovrete premere un certo numero di punti per realizzare un pentacolo entro il limite di tempo oppure seguire delle linee disegnate. Questo, insieme alla presenza di alcuni minigame sparsi tra i capitoli di gioco, conferisce una buona varietà al titolo che, malgrado resti in fin dei conti un semplice picchiaduro a scorrimento dalle possibilità limitate, risulta sempre divertente e non soffre di eccessiva monotonia d’azione.

    Alti e bassi...

    Proprio come i vecchi picchiaduro a scorrimento di una volta, Fullmetal Alchemist soffre di una certa ripetitività, non solo nell'azione di gioco, ma anche dal punto di vista grafico.
    Dopo aver portato a termine il secondo livello, infatti, vi renderete conto che esistono pochissimi tipi di nemici, molti dei quali sono semplicemente versioni colorate in modo differente di altri incontrati in precedenza.
    Gli sprite dei vari personaggi, buoni o cattivi che siano, sono animati in modo altalenante, ma che per fortuna non scende mai sotto la sufficienza. Ovviamente i più curati risultano i protagonisti e i boss di fine livello. Questi ultimi rappresentano spesso anche una sfida in termini di gameplay: al contrario degli avversari generici incontrati durante gli stage, i boss richiedono nella quasi totalità dei casi di una strategia precisa per essere sconfitti, strategia che potrebbe comprendere anche l'utilizzo di alcuni elementi presenti all'interno delle arene.
    Il dettaglio grafico dei fondali lascia decisamente più soddisfatti. La maggiorparte degli stage sono sufficientemente variegati e ricchi di particolari. Anche se non ci si trova quasi mai difronte ad elementi animati, i numerosi livelli di parallasse sullo sfondo rendono perfettamente l'idea di profondità degli ambienti.
    Sotto il punto di vista sonoro il gioco sfoggia delle musiche non particolarmente d'effetto e tantomeno memorabili, ma che svolgono decentemente il loro lavoro di accompagnamento.
    Gli effetti sonori di calci, pugni e arti alchemiche sono invece pertinenti, e supportati da un numero di sample vocali che sottolineano la foga dei personaggi immersi nei combattimenti. Anche in questo caso però sarebbe stato apprezzabile uno sforzo votato a ridurre la ripetitività di alcuni effetti sonori.
    Durante le varie sezioni narrative, spesso e volentieri il gioco fa bella mostra di immagini tratte dal cartone animato ed in rari casi addirittura di brevi animazioni. Anche i dialoghi che intercorrono tra i vari personaggi durante la modalità storia sono quasi interamente doppiati.

    Japanese is not a option

    La barriera linguistica potrebbe risultare un’ostacolo ostico per coloro i quali non conoscono il giapponese o la serie da cui è tratto questo titolo.
    Durante lo story mode, tra un capitolo e l’altro, un’enorme quantità di testo e dialoghi, accompagnati da ottime illustrazioni, inquadreranno la situazione.
    Per coloro i quali non sono in grado di capire quello che sta succedendo, però, queste sezioni si ridurranno ad una noiosa e ripetitiva pressione del tasto A, nella speranza di poter affrontare un livello entro i prossimi cinque minuti.
    Completando le varie modalità di gioco sarà possibile accedere a numerosi minigame e ad una galleria con immagini e descrizioni dei personaggi. In entrambi i casi, ancora una volta, comprendere la lingua si rivela essenziale per poter frurire di questi interessanti extra.

    Contenuti Speciali

    Lo story mode di Fullmetal Alchemist: Dual Sympathy non è eccessivamente difficile, e basteranno un paio d’ore per portarlo a termine, ma sarà solo dopo aver fatto questo che il gioco sfodererà gli artigli e mostrerà tutte le sue possibilità.
    Infatti, ad affiancare lo story mode, si aggiungerà il Character Mode, in cui potrete calarvi nei panni di ben sei personaggi diversi ed affrontare i cinque livelli principali dello story mode.
    Ognuno di questi sei personaggi possiede uno stile di combattimento abbastanza originale, più una special ed un personaggio secondario personale (giocando con Roy Mustang ad esempio, sarete accompagnati da Lisa Hawkeye; calandovi nei panni del maggiore Armstrong invece ci sarà il Tenente Colonnello Huges a farvi compagnia). Il character mode è molto più corto dello story mode, e quasi completamente privo di intermezzi. Per portarlo a termine dovrete scontrarvi con un boss finale differente; sconfiggendolo potrete assistere a finali personalizzati che sbloccheranno altre immagini e profili dei personaggi nella sezione “Omake”.
    Completando lo story mode si rende disponibile anche la possibilità di giocare qualunque modalità di gioco a livello Hard, cosa che non potrà che far felici gli amanti della sfida.

    Fullmetal Alchemist: Dual Sympathy Fullmetal Alchemist: Dual SympathyVersione Analizzata Nintendo DSFullmetal Alchemist: Dual Sympathy vanta una realizzazione tecnica nel complesso sufficiente ed un gameplay che strizza in gran parte l’occhio al passato. Grazie a questo ed ai numerosi contenuti sbloccabili non potrà che fare la felicità dei fan della serie che riusciranno a frurire del titolo nonostante la mancata localizzazione in un’idioma comprensiblie alla maggior parte degli occidentali. Coloro i quali non hanno confidenza con la storia di Edward ed Alphonse Elric, invece, si troveranno di fronte un picchiaduro a scorrimento abbastanza godibile, cui avrebbe certamente giovato un minimo di cura in più sotto l’aspetto cosmetico e, soprattutto, una modalità a due giocatori.

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