Recensione Fullmetal Alchemist and the Broken Angel

Continua l'invasione videoludica dei fratelli Elric

Recensione Fullmetal Alchemist and the Broken Angel
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Anime
  • E' il momento di spolverare il vostro automail!

    Una persona non può guadagnare nulla senza perdere qualcosa
    per guadagnare qualcosa te ne serve un'altra di pari valore...
    In alchimia questo principio è conosciuto come "Scambio Equivalente"...
    A quel tempo
    Credevamo che fosse la verità del mondo.....


    Quale momento migliore dell’affermarsi anche dell’incarnazione cartacea di Full Metal Alchemist per lasciarsi cullare dall’hype creato da questa incredibile serie e lanciarsi alla ricerca dei titoli rilasciati per PS2 dedicati alle gesta di Alphonse ed Edward Elric?
    Full Metal Alchemist and the Broken Angel è il primo degli action RPG pubblicati da Square Enix (ma sviluppati da Racjin) e rilasciato in giappone nel dicembre del 2003, ma disponibile anche sul mercato americano a partire dal gennaio 2005.

    Incastro perfetto?

    FMA and the Broken Angel è ambientato tra gli episodi 17 e 18 dell’anime, e si integra in modo più che degno con la trama della serie.
    Mentre Edward ed Al viaggiano scortati dal maggiore Alex Luis Armstrong, il treno su cui si trovano viene attaccato da un gruppo terrorista. I due protagonisti non riescono a stare con le mani in mano, e così comincia una serie di scontri che poterà i fratelli a scappare dalla custodia del nerboruto maggiore e a mettersi in cammino per svelare la verità dietro al Philosopher’s Catalyst, un oggetto molto simile alla pietra filosofale.
    La trama, ricca di eventi e personaggi inediti, è narrata attraverso dialoghi tra una missione e l’altra, e occasionalmente da scene animate originali realizzate (e doppiate in inglese) appositamente per il gioco. Sfortunatamente i dialoghi sono piuttosto piatti, e la trama non brilla certo per originalità.

    L'alchimia mancante nel gameplay

    Il gameplay del gioco è improntato principalmente sull’azione.
    Controlleremo direttamente Edward, e premendo gli appositi tasti lo faremo saltare e attaccare.
    Normalmente potremo eseguire brevi combo utilizzando l’automail (il pugno d’acciaio) del protagonista, premendo ripetutamente il pulsante di attacco. Con il giusto tempismo eseguiremo colpi critici.
    Ed è molto agile, e può schivare gli attacchi degli avversari scattando di lato o facendo capriole all’indietro, essenziali per sfuggire dalle situazioni di mischia sfavorevoli.
    In quanto alchimisti, potremo utilizzare svariate tecniche sia per difenderci che per attaccare, e addirittura per creare piattaforme su cui salire per raggiungere i piani più alti oppure trasformare oggetti in armi. Queste possono essere di vario tipo, e vanno da lancie e coltelli a cannoni e postazioni gatling. Una volta armati con un’arma speciale, potremo eseguire combo più potenti e varie, che è possibile anche unire agli attacchi alchemici, previa pressione del giusto tasto al momento opportuno.
    Malgrado sulla carta tutto questo sia molto interessante, il sistema di gioco è piuttosto ripetitivo e legnoso, a causa di un inutile eccesso nel rigoroso timing richiesto per eseguire alcune delle combinazioni più utili.
    Edward sarà quasi sempre accompagnato dal fido Alphonse. Purtroppo non potremo controllarlo direttamente (inserire una modalità cooperativa per due giocatori avrebbe giovato al titolo!), ma potremo dargli delle direttive premendo L1, un tasto la cui funzione varierà in base al contesto e che farà si che Al vi segua o meno, raccolga un oggetto o attacchi il nemico a seconda della situazione.
    Inutile dire che l’Intelligenza Artificiale del vostro partner lascerà a desiderare, e spesso la pressione del pulsante che dovrebbe dargli dei comandi risulterà nell’esecuzione dell’azione sbagliata al momento sbagliato.
    Esiste anche la possibilità di eseguire un devastante attacco combinato dalla potenza spaventosa, che vi permetterà di infliggere danni enormi ai vostri avversari, ma dovrete prima caricare l’apposita barra per effettuarlo.
    L’aspetto “ruolistico” di questo titolo è limitato alla presenza di un semplice sistema di level up (per ognuno dovrete assegnare voi stessi i punti per migliorare le caratteristiche dei due personaggi) e alla possibilità di equipaggiare una manciata di accessori per migliorare le vostre statistiche e performance di combattimento.
    Purtroppo non ci sono altri personaggi giocabili oltre ai due sovracitati, e questo è decisamente un altro punto negativo per Full Metal Alchemist and the Broken Angel, considerando quanto piacevoli siano i comprimari della serie.

    Riuscito a metà

    Il motore grafico usato per questo titolo Square Enix è piuttosto solido ma manca di dettaglio. I modelli dei personaggi sono molto semplici, e talvolta animati in modo non esattamente convincente. Ovviamente questo è da imputare in buona parte al fatto che il gioco è uscito per la prima volta nel 2003 e non raggiunge ovviamente la qualità di un prodotto attuale.
    Gli ambienti sono spesso molto ampi e ricchi di elementi trasmutabili. Sarebbe stato apprezzabile un pizzico in più di varietà e dei fondali più elaborati, ma in fondo quest’aspetto dell’impianto grafico svolge il proprio lavoro in modo più che sufficiente. Gli effetti grafici degli attacchi e delle magie sono nella media, e comprendono le solite esplosioni ed effetti delle spadate a cui la maggiorparte dei videogiochi ci hanno abituato.
    La colonna sonora di questo primo gioco dedicato a Full Metal Alchemist ricalca i toni di quella dell’anime, senza però riuscire a raggiungerne il pathos. Le musiche dei livelli sono buone, ma faticano ad imprimersi nella mente del giocatore e sono dunque tutt’altro che memorabili. Un ottimo sottofondo insomma.
    Non possono mancare tutti gli effetti sonori del caso, supportati da un doppiaggio molto presente e di qualità, anche in questo caso, molto simile a quella della versione americana dell’anime.
    Full Metal Alchemist and the Broken Angel non contiene extra particolari, ne spicca per la sua longevità, anche a causa dell'estrema facilità con cui è possibile portarlo a termine, vista l'inettitudine degli avversari. Occorrono una manciata di ore a portare a termine l’avventura, dopo di che sarà possibile giocarla nuovamente alla ricerca di nuovi scrigni contenenti elementi sbloccabili nella gallery: schizzi dei personaggi, filmati e quant’altro ci si aspetterebbe da un titolo tratto da un anime di successo.

    Fullmetal Alchemist and the Broken Angel Fullmetal Alchemist and the Broken AngelVersione Analizzata PlayStation 2In alchimia, secondo il principio dello scambio equivalente, è impossibile ottenere qualcosa senza dare qualcos’altro del medesimo valore in cambio. Si tratta di una buona metafora di ciò che accade spesso nella vita, ed è paradossale che proprio i programmatori dietro questo Fullmetal Alchemist and The Broken Angel, non abbiano tenuto conto del fatto che senza sforzo è impossibile produrre un gioco di buona fattura. Lascia stupiti che sia stata proprio Square Enix, casa in grado di sfornare rpg ed action rpg di un certo spessore, a lasciarsi prendere dalla febbre del tie in, dando i natali ad un titolo che non spicca per nessun aspetto in particolare, pur non raggiungendo nemmeno l’insufficienza. Anche i fan della serie animata (e del manga) storceranno più volte il naso davanti alla mediocrità di questo titolo: coloro i quali smaniano dalla voglia di seguire le avventure di Al ed Edward Elric dovranno ancora affidarsi fumetti e televisione.

    6

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