Ghost in the Shell Stand Alone Complex: recensione della versione PSP

Ghost in the Shell: Stand Alone Complex sta per arrivare su PSP: ecco la nostra recensione di questo action game con elementi RPG.

Ghost in the Shell Stand Alone Complex: recensione della versione PSP
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  • PS2
  • Anime
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  • Lo spirito nel guscio

    Vi sono innumerevoli elementi che formano il corpo e la mente degli esseri umani, come innumerevoli sono i componenti che fanno di me un individuo con la mia propria personalità. Certo, ho una faccia e una voce che mi distinguono da tutti gli altri, ma i miei pensieri e i miei ricordi appartengono unicamente a me e ho consapevolezza del mio destino. Ognuna di queste cose non è che una piccola parte del tutto: io raccolgo dati che uso a modo mio, e questo crea un miscuglio che mi da forma come individuo e da cui emerge la mia coscienza. Mi sento prigioniera, libera di espandermi solo entro confini prestabiliti.
    Ciò che vediamo ora non è che una pallida immagine in uno specchio, ma presto il velo cadrà e noi vedremo... (Motoko Kusanagi - "The Ghost In the Shell" - Masamune Shirow/Mamoru Oshii)




    In "The Ghost in the Shell - Standalone Complex" il giocatore ha l'opportunità di impersonare uno a scelta tra i quattro membri più carismatici della "Public Peace Section 9", da ora in poi semplicemente Sezione 9. A capo della Squadra di agenti speciali potenziati bionicamente, troviamo come sempre il Maggiore Motoko Kusanagi, una ragazza il cui corpo è stato sostituito con uno "guscio in titanio" in seguito ad un grave incidente in cui è rimasta coinvolta in tenera età. Al suo fianco la sua perenne spalla Bato, l' erculeo esperto di armi da fuoco, il tiratore scelto Saito e Togusa, il membro più giovane del gruppo nonché quello più "umano" (ovvero meno dotato di impianti elettronici). Ad assistere i quattro, sebbene solo come informatori, ci sono anche il capo della Sezione 9, Aramaki, e Ishikawa, il membro più anziano e meglio calato nel cyberspazio.
    Come nell'anime da cui trae ispirazione Ghost in the Shell è suddiviso in una serie di episodi (Stand Alone), ognuno a se stante o al massimo minimamente legato agli altri, che forniscono gli indizi necessari a comprendere un mistero ben più grande (Complex).
    In questo videogame le azioni della Sezione 9 volgono a far emergere gli indizi necessari a scoprire la verità che si cela dietro all'oscuro "Rapporto H-88", un documento che riguarda un tentativo di colpo di stato avvenuto cinquant'anni prima e che vede coinvolte parecchie personalità di spicco. Il mistero è infittito dalla presenza di una ragazza androide ostile e letale, che imbraccia un gigantesco fucile a particelle, e del suo Tachikoma nero di nome Seta, entrambi legati ad un gruppo noto come "Senninkai"

    Public Peace Section 9

    Ogni capitolo di questo First Person Shooter è suddiviso in quattro missioni: la schermata del briefing permette al giocatore di scegliere quale membro della Sezione 9 impiegare in combattimento, quali armamenti assegnargli e il Tachikoma di supporto che lo accompagnerà in azione.
    I Tachikoma, sono dei veicoli corazzati dotati di intelligenza artificiale: possono fungere sia da veicolo di trasporto per un combattente, che da vero e proprio alleato. Durante la missione il Tachikoma si muove seguendo il protagonista comportandosi secondo schemi predefiniti dai comandi di un menu. Il giocatore può ordinare al proprio alleato di aspettarlo, perlustrare a piacere il perimetro o seguirlo a distanza, nel qual caso può anche indicargli se effettivamente seguire, precedere o affiancare il proprio alter ego. Per finire possiamo influenzarne la tattica di combattimento, imponendogli di cessare il fuoco, sparare a tutto ciò che vede o mantenere un volume di fuoco bilanciato che tenga conto anche del numero di munizioni a disposizione. Il Tachikoma, come già detto, può essere utilizzato anche come veicolo di trasporto. Premendo l'apposito tasto il giocatore ne assume il comando e si impadronisce del potente arsenale di bordo e delle superiori prestazioni di movimento e salto del prezioso alleato.
    Lo scopo delle singole missioni è, a dire il vero, piuttosto banale: generalmente i membri della sezione 9 sono chiamati ad eliminare un gruppo di sovversivi che minaccia un'area della città, a scovare degli esplosivi prossimi a detonare o a condurre in salvo qualche personaggio politico influente, ambiguo e villano. Non mancheranno dei livelli in cui sarete costretti ad affrontare dei nemici più coriacei, ma sono relativamente pochi e raramente rilevanti.
    L'unico extra di rilievo nello story mode è rappresentato dai molti armamenti extra che si possono sbloccare completando le missioni con risultati prestgiosi, o scovando dei robot droni che custodiscono i prelibati power up con cui potenziare il nostro Tachikoma. Il multiplayer per sei giocatori prevede unicamente una modalità Deathmatch che stufa molto presto.

    Azione?

    Ciò che provo è paura, freddo angoscia, a volte li sotto addirittura provo speranza..Quando risalgo senza peso,dolcemente in superficie immagino di diventare qualcun'altra..

    Ghost in the Shell ha una serie di gravi difetti che compromettono inderogabilmente il giudizio finale. Innanzi tutto il livello di difficoltà è troppo basso: i pochi avversari che si incontrano durante uno stage sono deboli e dotati di una intelligenza artificiale scarsa. Inoltre il nostro alter ego è fornito di una barra energetica troppo abbondante rispetto al volume di fuoco a cui si è sottoposti; a ridurre ulteriormente il livello di difficoltà contribuisce la generale abbondanza di oggetti curativi e di armi di vario genere che, praticamente inefficaci in mano dei nostri nemici, inspiegabilmente in mano nostra diventano veri e propri strumenti di distruzione di massa. Il Tachikoma, vero e proprio punto nevralgico di Ghost in the Shell, sia nella trama che nel gameplay, è un alleato inarrestabile: è dotato di un ottimo armamento, è rapido, risponde bene e riesce a coadiuvare degnamente il giocatore in qualsiasi situazione. Spesso, soprattutto durante le prime partite, in cui il giocatore deve prendere pratica con i complessi comandi da Shooter, si rivela più che sufficiente a tenere a bada tutti i nemici in campo. Se da un punto di vista visivo l'esperienza può anche essere piacevole ciò che ne risulta è un'ulteriore diminuzione del coinvolgimento del giocatore.
    Un ulteriore nota di biasimo va alla totale mancanza di localizzazione di questo gioco: il precedente gioco per PS2, realizzato dal gruppo CAVIA, pur non brillando in qualità e realizzazione tecnica, contava su una narrazione degli eventi sostenuta da degni sottotitoli in italiano e su un "dizionario" capace di introdurre anche i neofiti al fantastico mondo cyberpunk creato da Masamune Shirow Shirow.

    Grafica e sonoro

    Tecnicamente Ghost in the Shell è un prodotto abbastanza riuscito: la riproduzione poligonale dei protagonisti della serie è ottima, Motoko, Bato, Saito e Togusa sono realizzati ottimamente sia durante le cut scene che nel gioco. Menzione ancor superiore va al modello tridimensionale dei Tachikoma, che si muovono e si comportano in modo letale ed un po' ingenuo, così come nella fortunata serie animata.
    La grafica ingame è ben fatta, le ambientazioni sono sufficientemente vaste e dettagliate, varie e riprodotte con una costanza di framerate lodevole. Purtroppo l'anonimato dei nemici colpisce sia la loro intelligenza artificiale che la loro caratteizzazione, rendendoli simili alle sagome da poligono di tiro piuttosto che ai perfidi sicari della mafia giapponese.
    Il doppiaggio è ottimo, ma molto rapido, e i dialoghi tra i personaggi sono come sempre ricchi di nomi e citazioni di luoghi; a meno di avere una perfetta conoscenza della lingua straniera farete molta fatica a comprendere la trama. La colonna sonora è purtroppo composta da pochissime tracce, tra l'altro ripetitive; il solo motivetto, che accompagna le (troppe) cut scene in cui i Tachikoma dialogano goffamente tra loro, diventa insopportabile dopo pochi minuti.

    Ghost in the Shell: Stand alone Complex Ghost in the Shell: Stand alone ComplexVersione Analizzata PSPGhost in the Shell è un gioco per maniaci manga di Shirow, dei film ad esso dedicati e delle due serie animate in onda nei circuiti internazionali, e anche per questi patiti potrebbe rivelarsi una netta delusione. Il livello basso livello di difficoltà, il gameplay ripetitivo, i tempi di caricamento e l'assenza di un minimo doppiaggio sono problemi più che evidenti, che non possono assolutamente controbilanciati dal solo carisma dei personaggi e da un buon comparto video.

    5

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