Goat Simulator: recensione del folle gioco di Coffee Stain Studios

Lo scherzo dell'anno è realtà, ma cosa offre davvero la follia di Coffee Stain Studios?

Goat Simulator: recensione del folle gioco di Coffee Stain Studios
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • All'inizio, qualcuno aveva pensato si trattasse semplicemente di una messinscena. Al comparire delle prime notizia legate a Goat Simulator la reazione più spontanea è stata proprio l'incredulità, e la data d'uscita fissata al 1 aprile 2014 sembrava supportare la tesi dello scherzo. Invece i ragazzi di Coffee Stain Studios, software house svedese finora conosciuta per lo sparatutto/tower defense Sanctum, facevano "sul serio", ma non del tutto e non completamente per scelta. La storia di Goat Simulator è infatti cominciata qualche mese prima, durante un periodo di pausa riflessiva dopo il secondo capitolo di Sanctum, e con la necessità di addestrare alcuni nuovi programmatori all'utilizzo dell'Unreal Engine. Purtroppo o per fortuna, del sandbox di prova sviluppato internamente, e a scopo puramente didattico, è stato realizzato un video dimostrativo pubblicato su Youtube, che in pochi giorni ha racimolato quasi tre milioni di visualizzazioni, e generato un gran numero di richieste di pubblicazione. Di fronte all'imprevisto successo (e fiutato l'affare), gli sviluppatori hanno deciso di completare la lavorazione, e il "simulatore di capra" è oggi realtà, sebbene della vita dei mammiferi cornuti sembri voler simulare ben poco. Il gioco giunge quindi sotto forma di un sandbox introdotto senza troppi fronzoli, dove sta al giocatore scoprire a suon di cornate tutti i segreti e le piccole sorprese nascosti tra le vie di un ordinato quartiere urbano.

    Figlio dell'internet

    Basta leggere la descrizione di Goat Simulator sulla pagina Steam dedicata al gioco per rendersi conto del taglio dato alla produzione. In poche righe, gli sviluppatori consigliano di acquistare il gioco al primo ribassamento di prezzo, affermando che il suo valore effettivo dovrebbe aggirarsi attorno ai due dollari (contro i 9 di costo effettivo), e affermano di aver corretto solo ed esclusivamente i bug "... che non facevano ridere". Inutile cercarci un senso, dato che proprio sull'incredulità del giocatore si basa una buona metà dell'esperienza. Nei panni della nostra capra potremo compiere diverse azioni, ma l'esplorazione e l'abbozzato platforming impallidiscono di fronte all'attività principale, ossia la distruzione. Grazie a una discreta simulazione della fisica e a una forza sovra-caprina, cornate e scalciate saranno in grado di ridurre in frantumi una generosa percentuale degli elementi dello scenario, con tanto di pittoresche esplosioni a condire il tutto, e la possibilità di attivare a piacimento un rallentatore e un'istantanea ragdoll per la nostra capra. Una volta ripuliti un paio di interni di case, un sereno barbecue e un piccolo comizio, comincerà la ricerca di nuove cose da fare, unica ragion d'essere dell'intera esperienza.

    Va detto che, seppure la loro intenzione non fosse quella di creare un prodotto di qualità, ma semplicemente di cavalcare l'onda e dimostrare che si può ottenere molto con pochissimo, i ragazzi di Coffee Stain sono riusciti ad infondere nella loro creazione, perlomeno a tratti, un genuino senso di scoperta. In alcuni momenti, proponendo assurde combinazioni di platforming, utilizzo di oggetti e avvenimenti imprevisti, Goat Simulator riuscirà sinceramente a stupire e a strappare risate sincere, anche se spiegare nel dettaglio alcune meccaniche non farebbe che rovinare la sorpresa. Ci limiteremo a dire che ogni angolo della piccola mappa può nascondere un oggetto dagli utilizzi imprevedibili, e vale la pena di tentare le più assurde sperimentazioni. La simulazione della fisica, volutamente farcita di bug ed esagerazioni, risulta a volte addirittura funzionale al contesto, permettendo di esplorare parti incomplete della mappa, a volte rimanendo anche bloccati (ma il tasto del respawn immediato permette sempre di tornare al punto di partenza). Tuttavia, date le dimensioni comunque molto limitate della mappa, a parte accumulare high score con acrobazie e raptus distruttivi, scovare collezionabili e easter egg, il gioco non offre molto altro, e si conferma per quello che è, uno "scherzo" voluto dalle sue stesse vittime. Per nulla intenzionati ad espandere l'esperienza in futuro, gli sviluppatori hanno tuttavia pensato bene di offrire all'utenza la possibilità per farlo. Nei menu di gioco si trova infatti l'integrazione con Steam Workshop, che permetterà in futuro la creazione, o la semplice ricerca, di materiali aggiuntivi per modificare l'esperienza.


    Goat Simulator Goat SimulatorVersione Analizzata PCGoat Simulator è "figlio dell'internet", e come tale va preso. Imprevisto anche per chi l'ha creato, completamente senza senso, potrebbe comunque divertirvi per il solo fatto di essere assurdo. Qualche valore lo si può anche trovare, soprattutto nel genuino senso di scoperta di un ambiente sconosciuto, ma, viste le limitate dimensioni della mappa, nulla che possa sopravvivere oltre la prima ora di sperimentazioni. Solo l'integrazione con Steam Workshop potrebbe, nel prossimo futuro, stimolare la creatività della stessa utenza che ha desiderato il gioco in maniera così prepotente, ma questo, oggi e con i nostri sette euro in mano, non possiamo assolutamente prevederlo. In un post del loro blog ufficiale, gli sviluppatori affermano: "Non aspettatevi espansioni in futuro, Goat Simulator ci piace così, piccolo, bizzarro e idiota. Se riusciremo a farvi ridere per un'oretta, avremo avuto successo". Crediamo non vi siano parole migliori per esprimere l'essenza di questa strana creatura figlia dell'internet, alla quale assegnare un voto numerico avrebbe ancora meno senso che svegliarsi un giorno nei panni di una capra indemoniata.

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