Recensione GoD Factory: Wingmen

Incrociatori e dogfight, nello spazio aperto di Nine Dot Studio

Recensione GoD Factory: Wingmen
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  • Pc
  • Dall'epic-fantasy bidimensionale di Brand alla conquista dello spazio, senza tappe intermedie: è questo il percorso che ha portato i ragazzi di Nine Dots dal loro esordio su Xbox Live, datato 2012, a quello su Steam dello scorso agosto. Il titolo scelto per l'occasione è infatti God Factory: Wingmen che, seguendo uno dei trend del momento, porta il giocatore nello spazio aperto dove, ad attenderlo, troverà la consueta guerra interstellare all'interno della quale schierarsi. Certamente, il ritorno sotto le luci della ribalta di un genere che fino agli exploit di Elite: Dangerous e No Man's Sky era rimasto confinato al solo pubblico di appassionati, non ha reso vita facile al team francese che, nonostante tutto, ha compensato la propria inesperienza con un'offerta di gioco sufficientemente peculiare ed interessante da ritagliarsi il proprio spazio sul mercato.

    CONFLITTO INTERRAZZIALE GLOBALE

    La parola chiave del gameplay di God Factory: Wingmen è immediatezza: sin dalle prime battute del tutorial di gioco, infatti, tanto il sistema di controllo quanto il dogfighting proposto dal titolo Nine Dots si rivelano in grado di essere assimilati in poco tempo anche dal neofita più inesperto. Questo non deve assolutamente trarre in inganno sull'eventuale povertà in fase di diversificazione dei mezzi disponibili: una delle prime scelte che il giocatore dovrà affrontare riguarderà infatti le due razze iniziali, tra le quattro disponibili, con le quali muovere i primi 'passi' all'interno delle battaglie; Umani, Guantris, Arblos e Chorions proporranno infatti, oltre ad un design caratteristico e legato alle varie peculiarità di ogni razza, un diverso approccio al volo e agli scontri: la nostra specie, ad esempio, proporrà mezzi veloci, con pochi scudi ma ricaricabili velocemente, ideali per tattiche di 'toccata e fuga', mentre i più possenti Arblos potranno affidarsi a mezzi più resistenti e dall'arsenale più efficacie a discapito della loro agilità in volo. Nonostante i canoni entro i quali ognuna delle razze andrà a posizionarsi rispondano alle classiche varianti di potenza e velocità che da sempre caratterizzano il genere, il loro apporto agli scontri porta una diversificazione negli stili di combattimento e di guida assolutamente apprezzabile: buona parte del merito di tutto ciò, va comunque alle specifiche abilità utilizzabili da ognuna delle diverse 'classi' (teletrasporto per gli Arblos, un cambio di statistiche temporaneo per i Guantris, e così via) e alla padronanza sempre più accentuata da parte del giocatore di funzioni come il temporaneo scatto in avanti e delle diverse tipologie di danno provocabile; quest'ultimo, in base alle proprietà della specie e dell'arma in proprio possesso, potrà infatti essere di tipo elettrico, esplosivo, distorsivo e molto altro, con il giocatore che dovrà quindi imparare ad utilizzare sequenze diverse di 'effetti' per attivare combo e sfruttare i vari punti deboli di ognuna delle razze avversarie.
    Anche dal punto di vista della personalizzazione dei propri velivoli, GoD Factory: Wingmen rivela un'inaspettata ricchezza di alternative: tra parti assemblabili, arsenale e scudi difensivi il numero di variabili sulle quali operare nella modalità officina supera infatti abbondantemente la decina di unità. Nonostante l'equilibrio del proprio mezzo debba comunque sottostare alle sue capacità di peso, potenza e calore emanato, non è comunque raro imbattersi in combinazioni di equipaggiamento e razza estremamente più efficaci di altri: ciò è ben visibile nella frequenza con la quale lo stesso paio di razze e vascelli intaserà la maggior parte delle partite, andando a minare leggermente una customizzazione altrimenti pregevole.


    UN HANGAR CONDIVISO

    Un altro aspetto che avrebbe sicuramente meritato un'attenzione maggiore in fase di sviluppo è quello riguardante la varietà di modalità di gioco presenti: oltre alla possibilità di lanciarsi in un classico Quick Match o scegliere una partita tra quelle già disponibili online, attualmente il gioco non offre infatti alcuna alternativa; se è vero che la presenza di bot ai quali far occupare fino a sette degli otto slot giocatore disponibili all'interno delle partite permette di trasformare il tutto in una sorta di single-player artificiale, una modalità ad-hoc, magari condita con un minimo di narrazione a fare da sfondo all'azione, non avrebbe sicuramente compromesso l'equilibrio della struttura di gioco. Proprio quest'ultima infatti si presenta come uno dei maggiori punti di forza di GoD Factory: Wingmen; le partite vengono strutturate come classici deathmatch tra due squadre composte da quattro giocatori ciascuna, ognuno dei quali potrà portare in battaglia con se due diversi mezzi alternabili tra di loro durante i match tramite un rapido passaggio presso l'hangar della propria nave-base. Ognuno dei due team porterà infatti con sé sul campo un'enorme vascello spaziale che fungerà da ago della bilancia per le partite: oltre che ad un'apposita area di atterraggio all'interno della quale cambiare il proprio velivolo, la superficie di queste corazzate sarà infatti disseminata di zone da abbattere per usufruire di bonus per il proprio team o malus per quello avversario, permettendo di sfruttarne pro e contro in modo stratetico fino alla completa distruzione dell'incrociatore nemico (che parteciperà anche attivamente agli scontri sfruttando i cannoni di cui è provvisto).

    La centralità della nave nemica all'interno dell'economia dei vari match è dimostrata dal fatto che la sua distruzione sia il reale obiettivo di entrambe le squadre: nel caso in cui il giocatore dovesse esaurire entrambi i mezzi a sua disposizione, infatti, potrà benissimo rientrare in partita con un nuovo velivolo depotenziato o addirittura prenderne in prestito uno direttamente dall'hangar dei propri compagni (previa la loro autorizzazione), fattore estremamente innovativo e che permette ai giocatori più navigati l'eventuale costruzione di strategie ancora più elaborate. Nonostante una buona implementazione, comunque, la presenza di un unico obiettivo come traguardo per portare a casa la vittoria si farà sentire sul lungo periodo, compromettendo la varietà di un gameplay altrimenti arricchito da diversi stili di combattimento.
    Pur non presentando una veste grafica al passo con i migliori esponenti del genere, il comparto tecnico appare abbastanza curato da appagare l'occhio e non influire sulle partite con cali di framerate drastici; il suo miglior pregio rimane comunque un design assolutamente caratteristico nei modelli delle navi da combattimento, impreziosite da un design tra il bio-meccanico ed il fantasy veramente affascinante. Lo stesso non si può dire, purtroppo, per l'unica ambientazione di gioco presente: la neutralità del suo spazio aperto e l'avvicendarsi di un numero di partite sempre più elevato, porteranno infatti il giocatore a stancarsi presto dell'orizzonte intorno a lui, tollerato solamente per merito del buon gameplay che caratterizza gli scontri.

    GoD Factory: Wingmen GoD Factory: WingmenVersione Analizzata PCNine Dot Studio ci propone la propria visione del combattimento spaziale attraverso un titolo che alterna luci ed ombre: ad una buona varietà di stili e abilità di combattimento specifiche per ognuna delle classi presenti in GoD Factory: Wingmen, risponde infatti una povertà di modalità di gioco e ambientazioni che potrebbe comprometterne la fruibilità sul lungo periodo. Sorte migliore avrebbe sicuramente meritato anche l'intrigante design con il quale Nine Dots ha caratterizzato il proprio mondo di gioco, sicuramente degno di un maggior approfondimento narrativo anche in una (putroppo assente) campagna single-player. Peccato, quindi, che il gameplay genuinamente divertente che emerge da GoD Factory: Wingmen joystick alla mano non sia accompagnato da una serie di elementi strutturali capaci di supportarlo pienamente.

    7.5

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