Recensione Grand Theft Auto 4: The Lost and Damned

Il downloadable content secondo Rockstar: secondo DLC del quarto GTA, Lost & Damned è contenuto imperdibile per tutti i fan del sandbox Rockstar

Recensione Grand Theft Auto 4: The Lost and Damned
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Fenomeno mediatico

    Nella corrente generazione videoludica, forse come mai prima d'ora, i videogiochi sono diventati un vero e proprio fenomeno di massa, facendo parlare di se ben più di quanto ci si aspetterebbe da una società come la nostra, sempre più intenta a “prendersi sul serio”.
    Tra i titoli capaci di generare maggior scalpore troviamo in pole position Grand Theft Auto IV, primo episodio next gen dell'amato gangster-game.
    Il prodotto Rockstar North ha saputo "smuovere" le masse e generare confusione mediatica sin dal suo annuncio: uno stuolo di fan in trepidante attesa di un nuovo capitolo ha affiancato la critica specializzata, alla fervente ricerca di news, mentre la stampa non specializzata ha sfruttato (quasi) sempre la violenza nei contenuti per screditare il concetto stesso di videogioco.
    GTA IV ha continuato a “far rumore” anche -e soprattutto- dopo il suo lancio, grazie alle esorbitanti cifre che hanno dipinto il quadro mondiale di copie vendute, e grazie all'immediato annuncio shock di Microsoft: cinquanta milioni di dollari per accaparrarsi l'esclusiva per due downloadable content.
    Dal 29 Aprile scorso al 17 Febbraio 2009 (data di debutto sul mercato europeo di GTA IV: The Lost and Damned) lo sviluppatore statunitense ha fatto intendere che si sarebbe trattato di una vera e propria espansione con nuovi personaggi e nuovi contenuti, seppur ambientata nell'amata Liberty City.
    E' finalmente giunto il momento di scoprire tutto quello che il primo contenuto scaricabile di Grand Theft Auto IV ha in serbo. Il titolo, a patto di possedere GTA IV (richiesto per giocare), è scaricabile dal Marketplace Xbox Live per 1600MP, acquistabili anche in negozio per 19.98€.

    “Brothers for life, Lost forever”

    Come anticipato nelle righe precedenti il protagonista di questa nuova avventura non sarà Niko Bellic ma Johnny Klebitz, attempato motociclista con due uniche certezze nella vita: l'inossidabile amicizia verso i “fratelli” Lost (la banda di biker di cui è vice presidente) ed il Chopper.
    Con i tempi delle folli scorribande in moto, dell'alcool a fiumi e delle droghe oramai lontani, il nostro eroe si fa in quattro per mantenere in vita e ben distante dai guai il club, almeno fino al ritorno di Billy, presidente dei Lost.
    Uscito dal carcere -e dalla riabilitazione- non molto più pulito di prima, Billy, sentendosi ancora “padrone del mondo”, scatenerà in lungo ed in largo il suo enorme potenziale di violenza anarchica repressa, colpendo alla cieca e scatenando sui suoi compagni gli intenti vendicativi delle gang rivali e del cosiddetto “braccio violento delle legge”.
    Con i Lost spaccati letteralmente in due (chi a favore e chi contro il presidente) toccherà a Johnny ed agli ultimi residui della sua coscienza fungere, non prima di aver lavato una serie di “panni sporchi”, da ago della bilancia.
    La Liberty City dei Lost -pur essendo esattamente la stessa- è caratterizzata da tonalità ben diverse rispetto a quella dei cugini Bellic: le atmosfere spesso goliardiche seppur chiaro-scure e l'ossessionata ricerca del “sogno americano” (donne, belle auto, soldi, successo...) fanno spazio ad una coltre nera come la notte.
    L'affresco dipinto dai carismatici protagonisti e comprimari di Lost & Damned è intriso di rassegnazione e disillusione, e composto principalmente da esistenze spezzate e vite ai margini della società; scevro dagli sbarluccichii dei grattacieli di Algonquin e dalle insegne al neon dei bordelli di Bohan.
    Il risultato, grazie anche ad una recitazione digitale da Oscar, è un intreccio molto più maturo e coinvolgente rispetto a quel che Rockstar aveva sfornato sino ad ora, capace -nonostante la “ruvidità” degli interpreti- di trasportare, emozionare e tener incollati allo schermo fino alla fine.
    La vicenda, seppur di breve -ma intensa- durata, sarà impreziosita da piccoli ed affascinanti “cameo” di Ray Boccino, Elizabetha e gli stessi cugini Bellic, inseriti con il preciso e funzionale compito di svelare alcuni retroscena dei momenti più importanti vissuti in GTA IV.

    “Peace and prosperity be damned”

    Sebbene nelle (circa) 12 ore utili a completare le 23 missioni proposte in Lost & Damned non vi sia nulla di rivoluzionario rispetto al classico “run&gun” (vai da A a B, esegui e torna ad A), la struttura ludica mostra fin dal principio uno spiccato viraggio verso il teamwork, in contrapposizione al lavoro in solitaria, marchio di fabbrica di Niko Bellic.
    Durante i primi incarichi ci ritroveremo in compagnia dell'intera cricca del Lost (quelli che contano), intenti -tra una sparatoria e l'altra- a mantenere la corretta posizione nello schieramento: feature in grado di ripristinare la salute di Johnny e riparare eventuali danni alla moto.
    La breve sessione solitaria che seguirà a ruota vedrà comparire sul fedele cellulare i numeri di telefono di molti componenti della gang, pronti a fornirci un servizio (il recapito di una moto, di un'arma al covo o una vera e propria armeria, economica ed a portata di mano), o ad offrirci sfide/lavori (quest secondarie), siano esse rubare particolari motociclette, gareggiare a all'impazzata contro altri centauri o eliminare le gang rivali.
    Dalla metà del gioco in poi avremo la possibilità di assoldare Terry e Clay, due tra gli elementi più combattivi dei Lost, per portare a termine più agevolmente e, perchè no, in maniera più varia, i compiti assegnatici.
    La presenza dei due aiutanti permetterà, ad esempio, di attirare il nemico in letali imboscate e di far fronte in modo più efficace all'enorme mole di fuoco alla quale saremo sottoposti costantemente.
    Lost & Damned affonda infatti le sue radici nell'azione pura, annoverando una serie di drammatiche sparatorie (in corsa e non) in cui apprezzeremo una mole di piombo e nemici quasi raddoppiata rispetto al “predecessore”.
    L'ingigantimento della componente action non è però avvenuto senza cognizione di causa: tre principali “new entry” fungono da collante tra la struttura ludica di GTA e la necessità, in questo particolare caso, di essere rapidi e spietati.
    La prima consiste in un sistema di esperienza -totalmente automatico- in grado di accrescere le abilità combattive (chiamate genericamente “Tempra”) dei comprimari in sella ed equipaggiarli, via via, con armi più potenti; le regole di tale flusso di dati saranno gestite da un semplicissimo algoritmo che terrà conto solamente di quali Lost saranno sopravvissuti al maggior numero di scontri a fuoco, sostituendo i deceduti con nuovi membri senza esperienza.
    La seconda modifica riguarda la guidabilità delle motociclette, troppo nervose per sottostare alle meccaniche di quello che, per buona parte, è proprio uno shooter su due ruote.
    La fisica di questi bolidi è stata perciò rivisitata e, sebbene non si presentino ancora perfettamente controllabili, paiono dimostrare una certa “pesantezza” sul terreno in grado, se non altro, di addolcirne il carattere.
    E' stata infine aumentata la dotazione bellica (di più facile ed immediato reperimento), aggiungendo alcune nuove armi dall'elevato potenziale distruttivo: Beretta automatica, candelotto esplosivo, lanciagranate e, dulcis in fundo, fucile a pompa a ripetizione.
    Da non dimenticare, infine, il ruolo -sempre centralissimo- della pulsante Liberty City: il più riuscito e dissacrante spaccato d'America digitale mai creato nella storia del videogioco.
    Anche se l'attività sociale (strip club, cabaret, ristoranti...) sarà, in quest'espansione, relegata ad un ruolo di secondo piano (non sarà infatti necessario/utile stringere rapporti con amici né tantomeno ragazze) la città per eccellenza si mostrerà più viva che mai, con nuove routine comportamentali per gli abitanti (si fermeranno, ad esempio, per guasti alle auto) ed una mole di traffico sensibilmente aumentata.

    Scommessa numero due

    Nonostante la scelta di inserire una modalità multigiocatore online in Grand Theft Auto IV non abbia pagato più di tanto, Rockstar ha pensato di riprovarci, rinnovando e rimpinguando l'offerta, permettendo, anzitutto, l'accesso diretto dal single player (tramite cellulare) senza passare per alcuna lobby d'attesa.
    Le modalità di gioco, seppur non del tutto inedite nella strutturazione, sfruttano in maniera più che soddisfacente le feature sulle quali Lost & Damned fonda il suo successo.

    Protezione testimoni

    Modalità a squadre dalla verve piuttosto tattica nella quale un team vestirà i panni della SWAT e l'altro dei Lost.
    La squadra delle "guardie" verrà divisa tra una serie di autopattuglie ed un autobus pieno di detenuti ed avrà il compito di scortare questi ultimi al sicuro, fermata dopo fermata.
    I "ladri", invece, dovranno tentare di distruggere il pullman con ogni mezzo o eliminare i carcerati -una volta scesi- prima che riescano a raggiungere la salvezza.
    In tale modalità entrano in gioco molti elementi diversi in grado da renderla molto più varia di quel che si possa immaginare: impossessandosi di un'autovettura della polizia, ad esempio, si potrà confondersi tra le forze dell'ordine per sconvolgerne l'operato dall'interno.
    Oppure si potrà dividere la squadra ed anticipare il tragitto del mezzo, ostruendone il passaggiomentre i compagni lo stanno tenendo occupato.

    Guerra tra Bande


    Una modalità molto simile al "Re della collina" visto in Halo ed altri FPS di simil fattura. Vi saranno cinque zone da conquistare, due assegnate alle due squadre "umane" e tre alle gang controllate dall'intelligenza artificiale.
    Scopo del gioco conquistare ogni zona contrassegnata eliminando gli avversari umani e quelli guidati dalla CPU avvalendosi dei furgoni-armeria posizionati in ciascuna zona.

    Gare


    L'inno a Road Rage per eccellenza. I concorrenti -rigorosamente in moto- dovranno completare per primi la serie di checkpoint posti sul percorso, tentando di ostacolarsi tramite l'apposita mazza da baseball in dotazione.
    Interessante l'introduzione di una sorta di respawn assegnato al tasto Y, che permetterà, una volta caduti a terra, di ripartire dall'ultimo punto di controllo attraversato.

    Lupo Solitario


    Ennesima modalità incentrata sulla guida delle motociclette, per metterne in risalto le nuove caratteristiche.
    Un giocatore verrà designato all'inizio della partita come Lupo Solitario con l'unico compito di scappare dagli altri, armati di doppietta automatica, l'arma più devastante del gioco.
    Chiunque riesca ad abbattere il Lupo Solitario prenderà il suo posto.
    La fotografia mentale di questa modalità già dovrebbe farne immaginare la vena estremamente caotica: un crogiolo di piombo e metallo lanciato a tutta velocità verso un unico malcapitato.
    Indubbiamente GTA style.

    Chopper vs. Chopper


    Rockstar utilizza in questo caso la curiosa similitudine linguistica che, in inglese, vede pronunciare e scrivere "chopper" (inteso come elicottero) e "chopper" (inteso come particolare tipologia di moto custom) per proporre la più folle modalità di gioco mai vista.
    Uno contro uno, elicottero contro moto, velocità e maneggevolezza (relativa) contro potenza di fuoco portata all'estremo.
    Il biker di turno dovrà tentare di superare una serie di checkpoint prestabiliti, l'occupante dell'elicottero di farlo saltare in aria prima che ci riesca.
    In questo caso, sebbene la disparità di potenza in gioco sia lapalissiana, bisognerà tenere conto dell'enorme difficoltà di controllo dell'elicottero e della mancanza di un mirino per direzionare con precisione i colpi.

    Affari del Club

    Chiude il cerchio questa modalità cooperativa che richiederà ai giocatori il completamento di varie missioni fornite tramite il cellulare (ora eliminare un bersaglio, ora raccogliere una serie di oggetti).
    Ciascun incarico, a seconda della difficoltà e di vari parametri intrinseci al suo stesso svolgimento, fornirà una somma in denaro.
    Allo scadere del tempo risulterà vincitore colui che avrà accumulato la maggior somma in denaro.

    Pulizie primaverili

    GTA IV: Lost & Damned mostra, inaspettatamente, alcune interessanti migliorie anche al comparto grafico.
    I modelli poligonali risultano molto più solidi e credibili, mostrando una maggior pesantezza e presenza fisica figlia di una realizzazione strutturale molto più curata e dettagliata, tanto da impreziosire con qualche movenza extra anche il comparto animazioni.
    Ottima la modellazione dei volti, leggermente rinfrescata dalla maggior risoluzione delle texture, da una rinnovata pulizia grafica e dal solito, impeccabile, lip sync.
    Anche il paesaggio viene rivitalizzato dalle nuove librerie del motore Rage: una maggior precisione dell'illuminazione unita ad alcuni nuovi effetti (uno su tutti l'artificio in grado di simulare l'umidità) riesce a regalare, specialmente in condizioni di maltempo, degli scorci assolutamente in linea con le atmosfere pesanti e disilluse che fanno da sfondo alla produzione.
    Il titolo porta però con se anche parecchi difetti del suo nobile progenitore: un sistema di collisioni in parte inadeguato, l'imprecisione dei controlli in fase di entrata/uscita dalle coperture ed alcuni, sporadici, micro-cali di frame rate.
    Il comparto audio, immutato dal punto di vista qualitativo, si fregia invece di una serie di nuove traccie rock, metal ed hip-hop, caratterizzanti le varie bande motociclistiche presenti nel gioco.
    Di ottimo livello, infine, il doppiaggio.

    Grand Theft Auto 4: The Lost and Damned Grand Theft Auto 4: The Lost and DamnedVersione Analizzata Xbox 360Inutile tergiversare: Rockstar North ci ha stupito ancora ridefinendo completamente il concetto di downloadable content e fornendo ai possessori di GTA IV un'avventura nuova di zecca, più longeva di buona parte delle produzioni stand alone presenti sul mercato. GTA IV: Lost & Damned riesce ad imporsi come produzione di alto livello, grazie ad una trama molto matura e coinvolgente, alcune piccole ma interessanti novità apportate al gameplay, un comparto tecnico rappresentante parte dell'eccellenza di questa generazione e l'immancabile impronta Rockstar in ogni minimo dettaglio. Il pacchetto non nasconde però la ripetitività di una struttura ludica ancora legata a quella del brand principale, e dunque poco varia nel concept di base. Le novità introdotte non bastano a cancellare quella lieve patina di "superficialità" che ricopre la gamma di incarichi da svolgere, e Lost & Damned non convincerà certo chi si è poco entusiasmato con le avventure di Nico Bellic. Tuttavia, guardando al panorama dei DLC, possiamo affermare senza timore che in questa generazione -certo, a patto di possedere GTA IV- non esiste altro titolo con un rapporto prezzo-qualità/quantità tanto elevato. L'acquisto, per gli amanti del brand, è dunque caldamente consigliato.

    8.5

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