Recensione Grandia 2

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Recensione Grandia 2
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • DC
  • Pc
  • Introduzione

    Quando Grandia 2 fu annunciato per PS2, si sparse nell'aria un senso di attesa notevole, dalla presenza costante, quasi come una vocina nella testa a ricordarti continuamente qualcosa. Questo è stato probabilmente dovuto al fatto che quasi tutti conoscevano il gioco, almeno nominalmente, in quanto uno dei più grandi RPG pubblicati per Dreamcast, e che era riuscito a regalare ai possessori della macchina dei sogni piacevolissime ore di divertimento, coinvolgendo i giocatori con una storia che nella sua linearità chiamava in causa forti emozioni, a volte contrastanti. Emozioni che mettevano il giocatore nell'ottica di una realtà in cui a sfidarsi erano il Dio della luce ed il Signore delle tenebre, nonostante nel corso dell'avventura, attraverso gli occhi dei protagonisti, necessariamente ci si doveva rendere conto di come niente fosse completamente bianco o nero, e che le zone grigie erano in realtà parte integrante di quel mondo. E, benché le forze contrapposte dovessero rappresentare lo stato puro della loro essenza (luce o tenebre), queste si esprimevano secondo i più classici principi taoistici, che da sempre vedono in contrapposizione forze agli antipodi, terra e cielo, luce e tenebre, bene e male. Principi secondo i quali nell'una è presente parte dell'altra, e che alla fine tutto è sorretto da un equilibrio delicato, ma necessario per la stabilità.

    La leggendaria battaglia tra la luce e le tenebre

    E' un'antica storia a creare i presupposti per tutti gli eventi descritti in Grandia 2. "In tempi antichissimi tutto era retto da pace e tranquillità grazie a Granas, Dio della luce, che ogni giorno faceva la sua comparsa irradiando ogni terra e donando prosperità al pianeta. Ma presto sorsero uomini ambiziosi e malvagi, intenzionati ad opporsi a Granas. Questi divennero servi di Valmar, il quale concesse loro il suo potere oscuro, potere capace di provocare afflizioni e distruzione. Così ebbe inizio il conflitto tra le due divinità, una lotta serrata che si concluse con un poderoso colpo sferrato da Granas ai danni di Valmar. Valmar venne sconfitto ma non distrutto ed la terra fu squarciata da ferite profonde, solchi indelebili a testimonianza di una guerra titanica e che portano il nome di Granacliffs." Questa la storia impressa nella memoria e nelle leggende quando, in tempi più recenti, temendo il ritorno dell'oscurità, un gruppo di sacerdotesse della chiesa di Granas si appresta a compiere una sacra cerimonia per esorcizzare tale possibilità. Ryudo, un giovane Geo-hound (una sorta di mercenario), viene assoldato dalla chiesa di Granas del villaggio di Carbo. Il suo compito sarà quello di scortare Elena, sacerdotessa chiave del sacro rito, e proteggere la sua incolumità. Purtroppo le cose non vanno come dovrebbero e la cerimonia fallisce, mentre Elena viene posseduta dal potere oscuro di Valmar, trasformandosi periodicamente in Millenia, improbabile incarnazione del male. A questo punto l'unico modo di salvare Elena sarà quello di raggiungere la cattedrale di Granas, viaggio che si rivelerà tutt'altro che semplice.

    I personaggi

    Nonostante siano molti i personaggi che incontreremo durante l'avventura, in realtà l'intera storia sarà tesa a mettere in evidenza il rapporto che si andrà a creare tra Ryudo, Elena, e l'alter ego di quest'ultimo, Millenia. Ryudo ed Elena sono due personaggi che sembrano contrappuntarsi di continuo. L'uno sfacciato, irriverente, razionale a volte arrogante, l'altra pudica, timida, emotiva, riservata. Tuttavia entrambi sono accomunati da un grande cuore e da una forza d'animo messa abilmente in evidenza dagli sceneggiatori. D'altro canto troviamo Millenia, personaggio contraddittorio, soprannominata "Ali di Valmar" (a causa delle due ali conferitele dal signore oscuro). L'intera trama è stata abilmente ordita in maniera tale da non riuscire ad essere assolutisti in una netta distinzione tra il bene ed il male. Tutto si mescola e si ridipinge costantemente di nuovi colori, creando situazioni spesso divertenti (rese ancora più spassose dai dialoghi e dalle animazioni fumettistiche dei charachters), spesso drammatiche, ma sapientemente stemperate da una velata ironia di fondo. Di fatto riusciremo a vedere ogni evento con gli occhi di Ruydo, restando ancora più coinvolti e disorientati dall'ambivalenza di Millenia, e dal modo in cui questa riuscirà a mettere in imbarazzo perfino Ryudo. Tra gli altri personaggi che avremo modo di incontrare troviamo il piccolo Roan ed il bruto (ma alla fine tenero come il burro) Mareg. Ognuno dei personaggi è caratterizzato da un backround accattivante, ma che prende forma con sorprendente fluidità, senza, in armonia con la linearità del titolo. Il tutto si rivelerà attraverso una serie di intrighi, intrecci ed ombre minacciose che si schiuderanno con il procedere dell'avventura ma senza eccedere mai in un senso o in un altro, grazie soprattutto all'approccio fumettoso con cui gli sviluppatori hanno deciso di affrontare i temi proposti da Grandia. Eppure, la trama non giocherà un elemento preponderante, tutt'al più determinante per le emozioni ed i sentimenti che a poco a poco ci verranno rivelati e che riescono a coinvolgere il player in maniera insospettabile.

    Struttura di gioco e sistema di combattimento

    Grandia 2 si pone nel panorama ludico come un classico GDR nipponico. Pertanto i personaggi dovranno passare attraverso dei passaggi obbligati al fine di proseguire nel loro viaggio avventuroso. Da un punto di vista strutturale il titolo di "Game Arts" assume dei connotati piuttosto lineari, svolgendosi secondo schemi precisi, dal primo all'ultimo minuto di gioco. Pertanto nella nostra corsa allo scontro finale passeremo per un villaggio nel quale apprenderemo qualcosa che ci porterà in un Dungeon per debellare un pericolo. Al termine del Dungeon ci scontreremo con un Boss e da li passeremo ad una zona rurale, ponte di connessione tra due villaggi, per poi giungere all'ennesimo centro urbano e ricominciare daccapo. L'estrema linearità non deve comunque trarre in inganno. Grazie ad una trama ideale (per il tipo di avventura), ad un inedito sistema di combattimento e a tutto ciò che ruota attorno ad esso (magie, abilità, mosse speciali etc.) il gioco riesce ad essere comunque accattivante e certamente divertente. Il susseguirsi degli scontri viene gestito da un sistema di combattimento a turni in tempo reale. Per quanto questo possa apparire paradossale, in realtà gli sviluppatori sono riusciti a mettere a punto una meccanica capace di unire ambedue le possibilità. Intanto in Grandia è assente la logica inesorabile dei combattimenti casuali. I nemici sono sempre visibili sulla mappa di gioco quindi, con manovre talvolta abilissime, è quasi sempre possibile evitare lo scontro e proseguire oltre. Qualora fossimo chiamati al combattimento, sullo schermo apparirà una barra divisa in due parti (azzurra e rossa) unica per tutti i personaggi coinvolti nella battaglia (nemici inclusi). Senza dover attendere un ordine prestabilito, una volta in cui l'indicatore del nostro personaggio arriverà al termine della parte azzurra, il gioco si fermerà e potremmo scegliere l'azione per esso. Da li in poi, in base al tipo di comando impartito, l'indicatore proseguirà nella zona rossa ed alla fine l'azione verrà eseguita in tempo reale. Pertanto si potrà prevaricare il movimento di un nemico, eventualmente difendersi in tempo utile, decidere di assumere una posizione diversa sul campo di gioco per una maggiore incolumità, o agire con una magia o una mossa speciale o fuggire. Naturalmente il nemico potrebbe colpire con maggior tempestività ed annullare eventualmente il nostro attacco. Le magie dipenderanno da determinati cristalli chiamati "mana-eggs" e saranno implementabili attraverso i "gettoni magia" della squadra (ottenibile scontro dopo scontro). Allo stesso modo avverrà lo sviluppo delle mosse speciali, tranne per il fatto che essere saranno implementabili con gli Special Coin. Le abilità dipenderanno dagli Skill-book trovati e queste saranno implementabili attraverso Magic Coin e Special Coin (dipendentemente dall'abilità) mentre i punti magia ed i punti speciali serviranno per l'utilizzo di magie e mosse speciali. Naturalmente durante il gioco saranno reperibili una serie di oggetti, di armi e di armature (molti dei quali acquistabili negli "store" posti all'entrata dei villaggi) il cui ottenimento sarà fondamentale ai fini della avanzamento verso nuove mete.

    Realizzazione Tecnica

    Ed ecco il tallone d'Achille dell'intero prodotto. Purtroppo non solo Grandia 2 non ha subito miglioramenti nel suo passaggio da Dreamcast a PS2 (cosa in cui nemmeno speravo), ma l'intero comparto grafico ha subito un peggioramento eccessivamente evidente. Pertanto, pur restando invariate le strutture poligonali, le texture sono notevolmente peggiorate, le palette disposte con contrasti cromatici spesso fastidiosi, e l'immagine globale risente di un onnipresente flickering, irritante e poco sopportabile, soprattutto considerando le potenzialità di PS2. A peggiorare il tutto troviamo un eccessivo effetto aliasing e, per la serie "piove sul bagnato", sovente ci si ritroverà davanti ad insopportabili rallentamenti, nonostante gli scenari non siano "pesanti" da gestire. Ad ogni modo la resa su video di molte magie e di alcune mosse speciali è stata realizzata con l'uso di filmati Mpeg in real time, che pur non sposandosi con il motore grafico, conferiscono comunque un leggero respiro ed un pizzico di inaspettata spettacolarità. Per quanto riguarda il comparto audio gli effetti si dimostrano appena sufficienti mentre le musiche sono complessivamente in tema con l'avventura e gli scontri, raggiungendo quindi livelli più che discreti.

    In conclusione

    Grandia2 è decisamente un gran bel titolo, che non vuole assumere il ruolo di miglior gioco di ruolo (scusate il gioco di parole), ma intende più che altro porsi come una fiaba affascinante e coinvolgente. Il game riesce nella sua linearità (a volte eccessiva) a sorprendere l'utente con delle chicche spassosissime e degli intrecci di buon livello, nonché con un coinvolgimento emotivo notevole. Inoltre una struttura salda ed un sistema di combattimento innovativo ed indubbiamente apprezzabile lo rendono un titolo qualitativamente adatto alle esigenze degli amanti del genere e non solo. Purtroppo il comparto grafico risente di una mediocrità ingiustificabile che finisce inevitabilmente con il compromettere il voto finale, nonostante non siamo voluti essere troppo punitivi in tal senso. L'ultima nota negativa riguarda la sua localizzazione solo in lingua inglese, fatto che renderà parte della storia incomprensibile a coloro che non conosco l'idioma in questione. Ad ogni modo, a patto che si riesca a passare sopra i difetti estetici (cosa che il sottoscritto ha fatto molto facilmente), Grandia 2 si rivela in conclusione un titolo divertente e godibile che, con oltre quaranta ore di gioco, non mancherà di divertirvi e di coinvolgervi attraverso una storia, che nella sua linearità, è in realtà capace di far riflettere il giocatore e donargli qualcosa anche dopo il termine dell'avventura.

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