Recensione GripShift

Il divertimento non conosce la forza di gravità

Recensione GripShift
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Disponibile per
  • PS3
  • Psp
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    Un po' racing game, un po' rompicapo, con qualche spruzzata di platform e party game; una formula bizzarra ed ambiziosa già testata su Playstation Portable l'anno scorso da Sidhe Interactive;Gripshift è stato uno dei primi titoli “Low Price” della allor neonata console portatile Sony e proprio grazie all' ottimo rapporto qualità/prezzo riuscì a ritagliarsi un discreto seguito sia nella stampa che tra i giocatori comuni. Oggi lo stesso gioco viene riproposto sulla piattaforma Next Generation Sony con tanti aggiornamenti ed un nuovo metodo di distribuzione: il download dal Playstation Store. Il prezzo è ancor più competitivo di quello che aveva caratterizzato la precedente versione Handheld (7,99€) ma il rapporto qualità/prezzo del gioco stesso sarà rimasto invariato? Gripshift è un titolo capace di non sfigurare anche su questo hardware di ultima generazione?
    Sembrerebbe proprio di si...

    Un Puzzle Game?

    Fondamentalmente Gripshift è un racing game. Il giocatore sceglie un alter ego digitale ed una vettura tra quelle inizialmente disponibili ed una volta completata la “burocrazia” ha inizio il gioco vero e proprio, che contempla due tipologie distinte di competizioni, la “Sfida” e la “Gara”.
    Nelle Sfide dovremo guidare la nostra vettura fino al traguardo prima dello scadere del tempo limite; nel contempo ci sarà chiesto di raccogliere delle stelle dorate disposte lungo il percorso e di scovare un oggetto speciale (il logo “GS” ovvero Gripshift) nascosto tra gli elementi del paesaggio.
    Proprio nella ricerca di questi bonus interviene pesantemente la discutibile fisica di Gripshift: le auto di cui siamo alla guida sono in grado di eseguire balzi estremamente lunghi e durante il volo possono variare la loro direzione, accelerare ma anche frenare bruscamente. Inoltre la planata si gestisce agendo sull'inclinazione del muso della vettura (con lo stick analogico ma anche tramite il Motion Sensor) ed applicando un'ulteriore spinta, grazie al turbo di cui siamo dotati, la si può prolungare. Il carburante per questo propulsore, ovviamente, non è illimitato e va ricaricato raccogliendo dei flacconi blu depositati sul tracciato al pari delle stelle e di alcuni orologi verdi che allungano di qualche secondo il tempo disponibile per completare lo stage.
    I percorsi su cui andremo a sfruttare queste bizzarre feature sono altrettanto particolari: innanzi tutto sono sospesi nel vuoto e frequentemente interrotti da voragini; le parti integre dei tacciati, oltre a presentare curve a gomito, paraboliche, saliscendi anche piuttosto accentuati e “giri della morte” a iosa, sono tempestati da piattaforme mobili, trampolini e giganteschi ventilatori in grado di sperire la nostra vettura ad altezze altrimenti irraggiungibili. La visuale panoramica sul percorso, che anticipa l'inizio di ogni livello elencando inoltre gli obbiettivi da conseguire, descrive un'ambientazione ben più simile a quella di un puzzle o di un platform game piuttosto che a quelle di un gioco di corse; i primi, lineari livelli cedono presto il passo a dedali di strade tempestate di pericoli. Le strette lingue di asfalto si incrociano, si dividono e si scompongono sotto i nostri pneumatici. Sono anche frequenti le escursioni “fuori pista”: gran parte degli oggetti più importanti sono situati su piccole isole che fluttuano in prossimità del tracciato. I modi per raggiungerle sono i più disparati ma soltanto un itinerario ben preciso consente al giocatore di raccogliere tutti i bonus e tagliare il traguardo nel tempo minimo.
    Al termine della gara verrà assegnato un punteggio calcolato in funzione del tempo impiegato a raggiungere la “Finish Line” e dei bonus raccolti. Nel caso in cui il giocatore riesca a raccogliere tutte le stelle ed il logo “GS” entro il tempo minimo richiesto a conseguire la medaglia d'oro otterrà, oltre ai punti, dei gustosi extra quali nuove vetture da usare durante qualsiasi gara, nuove livree con cui personalizzarle, vistosi cerchi in lega e brani musicali da ascoltare durante la partita.

    Oppure un Racing Game??

    La seconda tipologia di competizione è la “Gara”, in cui quattro vetture si contendono il primo posto di una serie di competizioni disputate al meglio dei tre giri. Questa volta però avremo a disposizione anche delle armi oltre al famigerato “Turbo”; in realtà la varietà di questi equipaggiamenti (anch'essi si ottengono raccogliendo delle icone disposte lungo il tracciato) è decisamente limitata, ma la loro quantità all'interno di un singolo percorso è tale da trasformare la gara in una specie di guerra (almeno nei livelli avanzati). La modalità “Gara”, a sua volta, contiene varie tipologie di sfida, tutte piuttosto canoniche: potremo affrontare una sola competizione, sfidare il tempo nella modalità Time Attack oppure conquistare la vetta del Campionato. Per finire è possibile sfidare altri tre giocatori nella modalità multiplayer online, piuttosto semplice ma ben servita ed efficace.

    Alti e bassi

    Rispetto alla versione Playstation Portable questo Gripshift per PS3 riserva alcune gradite sorprese, la prima e più evidente delle quali riguarda la rielaborazione del comparto video: le vetture sono dei modelli poligonali ben realizzati ed abbellite da buonissime texture ed effetti luminosi più che adeguati; al pari delle vetture anche i tragitti si dimostrano sufficientemente curati, profondi nella visuale, vari e ricchi di particolari. Va evidenziato inoltre come il numero dei percorsi disponibili sia quasi raddoppiato rispetto alla versione PSP, raggiungendo la ragguardevole quota di centoventicinque tracciati singoli utilizzabili sia in modalità Sfida che Gara. Tutto quanto, infine, scorre a sessanta frames al secondo in modalità 720P. Altrettanto corposa è la dose di aggiunte musicali: la tracklist originale si è ampiata a dismisura e le tracce aggiunte sono anche piuttosto orecchiabili. Per concludere l'online gaming è una vera iniezione di linfa vitale per un gioco già di per sé piuttosto fruibile.
    Tra i tanti “plus” di questo remake di Gripshift c'è però una inaspettata mancanza: l'editor di tracciati. Originariamente presente nella versione Playstation Portable questa feature decisamente ben congegnata consentiva il trasferimento di una pista creata da noi alla memory stick di un altro giocatore mediante la connessione in rete locale. Sarebbe stato decisamente interessante ai fini della longevità del gioco per Playstation 3 la presenza di quest'editor ed il suo collegamento ad di un database online in cui tutti i giocatori potessero “uppare” le loro creazioni per condividerle con gli altri utenti, magari giudicando il lavoro svolto da altri.

    GripShift GripShiftVersione Analizzata PlayStation 3Gripshift è, insomma, un gioco piacevole se si considera la ridotta spesa dell'acquisto. Un buon comparto audiovideo, un gran numero di modalità di gioco, tanti tracciati ed extra da sbloccare sono le carte più alte in mano a questo riuscito porting. Sicuramente non è esente da difetti: la modalità Sfida dopo un po' di ore di gioco mostra i suoi limiti dettati, più che altro, dalla non eccessiva varietà di puzzle da risolvere; inoltre il buffo comportamento della nostra vettura in certi casi risulta fin troppo grottesco e difficilmente prevedibile, con conseguenti incidenti e fuori pista a tratti frustranti. Fortunatamente gli stages sono molto brevi ed invogliano il giocatore a ripeterne uno che in precedenza ci ha bloccato o anche solo per migliorare il nostro record. Un altro valido acquisto nella rosa dei primi titoli scaricabili dal neonato Playstation Store

    6.5

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