Recensione GTA Liberty City Stories

Liberty City apre le sue porte su PS2: trovata commerciale o valido porting?

Recensione GTA Liberty City Stories
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  • PS2
  • Psp
  • Panic in the Streets of Liberty City

    Siete Toni Cipriani, un mafioso al soldo del boss di Liberty City, Salvatore Leone. Avevate una certa nomea qualche tempo fa, ma vi siete allontanati dalla vostra amata metropoli per sbrigare degli affari e, al vostro ritorno, sembra proprio che tutti si siano dimenticati chi siete e cose avete fatto per i vostri fratelli.
    Il meglio che don Leone può offrirvi quando vi ripresentate sperazosi al suo cospetto è stare al servizio di uno dei suoi diretti sottoposti, guadagnando qualche centesimo mentre vi lasciate sfruttare per i lavori più sporchi.
    Avevate piani diversi, ma tanto vale avere un po’ di pazienza e godersi l’aria di città, mentre cercate di riscattare il vostro onore e il vostro nome, risalendo dalle basi della scala gerarchica mafiosa.
    Comincia la storia di Liberty City.
    Effettivamente “ricomincia” sarebbe il termine giusto.
    Per la terza volta.

    Two Times in a Row

    Non molto dopo il lancio della PSP in Europa, i giocatori in possesso della piccola console Sony furono graziati da una miracolosa “conversione” dei Grand Theft Auto dell’era moderna in formato portatile.
    Nonostante fosse quasi impensabile riprodurre le enormi città delle sorelle maggiori, Liberty City Stories propose una versione accurata e non troppo ridotta proprio di quella Liberty City apparsa in GTA III anni or sono, nuovo punto di partenza della serie.
    Il prodotto, pur introducendo nuovi personaggi e una storia inedita, rimase fedelmente saldo alle redini della serie.
    A quasi un anno dall’uscita di GTA: Liberty City Stories, Rockstar ha pensato bene di sfruttare quella scia di successo che mai sembra esaurirsi attorno a lei e di ripubblicare il titolo in questione, questa volta per PS2, per avvantaggiare tutti i giocatori meno fortunati, non in possesso della PSP e non abbastanza audaci da acquistarne una, soltanto per metter mano alla sua fatica in miniatura.

    Where the Streets Have No Name and Crime Doesn't Pay

    GTA è un gioco dalla meccanica varia e abbastanza complessa che amalgama sezioni di esplorazione, di sparatorie e di guida. Mentre assisterete al proseguire della storia di Toni, viaggerete attraverso Liberty City, la città in cui si svolge questo episodio. Si può dire che sia proprio questa la vera protagonista della serie di titoli Rockstar. Tra uno scontro di bande rivali ed un furto d’auto infatti farete conoscenza di ogni strada e ogni anfratto dell’enorme area di gioco. E’ un vero peccato però che sia la trama che la struttura della città stessa presentino diversi punti deboli su molteplici livelli.
    Toni è tutt’altro che un protagonista memorabile, risulta anzi piuttosto piatto ed è, insieme a tutti gli altri personaggi dalla caratterizzazione estremamente povera, un semplice espediente per spingere il giocatore da un checkpoint all’altro della mappa, in modo da assistere alle cutscenes che proseguono il narrare delle vicende ed assegnano nuove missioni.
    Il peso dell’inferiorità di un hardware che, pur essendo tecnicamente straordinario, resta una console portatile, grava su questa pigra conversione. I programmatori hanno riproposto esattamente quanto visto su PSP, senza rimaneggiarlo minimamente. Certo, grazie alla PS2 i caricamenti sono molto più sopportabili che nella controparte portatile, ma il gioco non riesce ugualmente a viaggiare stabilmente ancorato alla soglia di 60fps, e spesso i modelli 3D dei personaggi, sin troppo semplicistici, collidono in modo innaturale. Le animazioni legnose completano un quadro che può essere solo fonte di artificiale estraniamento. La città, pur essendo di dimensioni ragguardevoli, non raggiunge i fasti della Liberty City originale, e tantomeno può competere a livello di dettaglio. Le strade sono scarsamente popolate, le routine delle auto e dei pedoni assolutamente prevedibili. A volte l’impressione è quella di giocare in una città fantasma.
    Il comparto visivo, insomma, poteva lasciare esterefatti sul piccolo schermo lcd widescreen del portatile Sony, ma sfigura terribilmente sulle televisioni casalinghe, assestandosi sulla sufficienza.
    Uno dei tratti distintivi della serie è la presenza di diverse stazioni radio che emulano quelle reali, includendo addirittura falsi spot di videogiochi o programmi televisivi. In GTA: LCS ci sono otto frequenze che potrete ascoltare, ma questa volta non ci saranno classici anni ottanta o canzoni hip hop ad allietare i vostri timpani. Sarà la musica pop a far da padrone, e non sarà musica pop che potrete canticchiare immediatamente, perché, a differenza di tutti gli altri GTA, in questo caso la colonna sonora è fatta per lo più di pezzi originali, scritti apposta per l’occasione. Per quanto pregiato, il lavoro svolto per il commento musicale del gioco perde parte di quello charm pop-cultureggiante che contraddistingue la serie.
    Lascia gravemente delusi la qulità del parlato. Nonostante i dialoghi siano presenti in quantità, non si avvicinano minimamente alla scrittura brillante e pungente degli episodi passati, e questo si riflette nella piattezza espressiva dei doppiatori.
    La conversione ha giovato del numero di tasti presenti sul pad PS2, e si avvale del collaudato sistema di controllo della serie. La presenza della seconda leva analogica, poi, facilita la gestione della telecamera.
    Per il resto potrete saltare, correre, puntare bersagli e colpire (a mani nude o con un’arma), proprio come su PSP. Premendo il tasto Triangolo potrete costringere il malcapitato di turno a “cedervi” la propria automobile (talvolta i passeggeri opporranno resistenza o chiameranno la polizia, causandovi non pochi problemi). A questo punto i tasti cambieranno funzione e potrete accellerare, frenare e andare in retromarcia.
    Seguendo la trama diligentemente senza concedervi il lusso dell’esplorazione, il gioco dura 15 ore circa. Questo potrebbe essere un sollievo, vista la linearità della maggiorparte delle missioni, che si riveleranno spesso poco stimolanti.
    Se invece vi dedicherete alla ricerca di missioni secondarie riuscirete a trasformare il vostro soggiorno a Liberty City in un’esperienza gradevole. Tutte le subquest implementate in San Andreas, GTAIII e Vice City, sono presenti anche qui. Potrete dunque consegnare pizze, guidare un’autoambulanza per conto dell’ospedale, improvvisarvi taxisti...basterà appropriarsi (illegalmente, s’intende) del veicolo giusto.
    Sono tanti i compiti secondari, e ancora di più gli oggetti nascosti nei posti più impensabili! Una gran varietà di armi come mazze da baseball, pistole, fucili e lanciafiamme attendono solo di essere rinvenute da Toni. Potrete anche rubare un buon numero di veicoli differenti, sia dal punto di vista estetico che da quello del “feel” di guida.
    GTA premia come sempre i giocatori pazienti e meticolosi, e per esser completato al 100% e mostrare quindi tutto il suo valore, richiederà la vostra attenzione per una cinquantina d’ore.

    GTA Liberty City Stories GTA Liberty City StoriesVersione Analizzata PlayStation 2C’è una notizia buona e una cattiva, riguardo GTA: Liberty City Stories. La buona notizia è che si tratta di GTA. La cattiva notizia è che si tratta di GTA. Se siete stanchi della meccanica di gioco della serie, le mancanze a livello di sceneggiatura di questo titolo saranno il vostro colpo di grazia. Se non avete mai provato uno di questi celebri titoli Rockstar, avvicinarsi al mondo dei furti d’auto e della malavita videoludica per eccellenza partendo da Liberty City Stories si rivelerebbe un errore, visto che si tratta di un porting che non sfrutta affatto la potenza del sistema che lo ospita. Se siete tra coloro i quali hanno già giocato la versione portatile, non c’è motivo per perdere tempo con quella per PS2. Si tratta dello stesso identico gioco, e non basteranno un paio di pedoni in più per la strada a renderlo nuovamente un’esperienza di gioco memorabile. Lasciate perdere le storie di Liberty City a meno che non siate dei fan sfegatati della serie, e anche se il prezzo (che si aggira intorno ai 25 Euro) potrebbe tentarvi sappiate che spendendo qualcosa in più potreste agguantare GTA San Andreas o addirittura uno dei due capitoli precedenti in versione Platinum.

    6.5

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