Recensione Guitar Hero On Tour : Decades

Secondo appuntamento con il Rock Portatile

Recensione Guitar Hero On Tour : Decades
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  • DS
  • Passata in mano a Neversoft, la saga di Guitar Hero ha perso un po' del suo mordente. La sana passione per la musica, la salda adesione alla cultura dell'hard rock, l'esagerazione da concerto e la provocazione (visiva e sonora) hanno accompagnato Red Octane sui lidi di Rock Band, che tanto successo ha raccolto in America. Si deve però riconoscere che il brand, in mano ad Activision, ha tenuto banco: grazie ad una saggia politica commerciale si è assicurato volumi di vendita discreti, e l'arrivo del quarto capitolo (World Tour) ha lanciato sul mercato un set di strumenti di qualità incredibile, fiore all'occhiello della produzione e top di gamma del genere.
    Lodevole anche la volontà di espandere gli orizzonti del Rhythm Game, colonizzando con la moda delle periferiche esterne anche il settore delle console portatili. Con Guitar Hero: On Tour ed il suo Guitar Grip, Activision ha saputo trasportare il feeling delle versioni casalinghe direttamente su Nintendo Ds, tirando fuori dal cilindro compromessi efficaci per garantire una buona giocabilità.
    Per superare i limiti tecnici dell'hardware (che non dispone di supporti di memorizzazione, indispensabili per allargare gradualmente la track list), ecco che il publisher non tarda a pubblicare una seconda edizione di On Tour, cercando di tributare onore e gloria alle intramontabili hit degli scorsi decenni.

    Guitar Hero: On Tour Decades è disponibile nei negozi in due distinte versioni, con e senza Guitar Grip. Chi già disponesse della periferica (venduta in bundle con il primo capitolo), può "saltare i preliminari" e dirigere le sue attenzioni verso la confezione "stand alone" (e verso il prossimo paragrafo della recensione). Il Guitar Grip si ripresenta infatti sostanzialmente identico (anche per ammortizzare i costi di progettazione), e si trascina dietro pregi e difetti già analizzati. Tasti di dimensioni ridotte (un po' scomodi per i palmi estesi), qualche disconnessione fortuita nelle sequenze di gioco più "eccitate", sono il prezzo da pagare per avere una piccola chitarra portatile. Avremmo preferito vedere soluzioni di ancoraggio più incisive, ma capiamo che in questo momento un restyling sia prematuro (con la minaccia del Dsi, che rimuoverà dal design della console lo slot delle cartucce GBA, indispensabile alloggiamento dell'odierno Grip). A conti fatti dopo qualche sessione di adattamento i problemi si attenuano, anche se di fatto è impossibile esibirsi in sessioni prolungate (le dita si indolenziscono presto), e qualche utente dalle mani "oversize" dovrà scontrarsi con le "barriere architettoniche" che gli impediranno la completa fruizione (se credete di rientrare in questa categoria, una prova è seriamente consigliata).

    L'organizzazione generale di Decades riprende quella del predecessore, cercando di ampliare sia l'esperienza per il giocatore singolo che quella multiplayer. Da una parte troviamo infatti una campagna ben studiata, più varia nelle attività da eseguire e integrata finalmente con un sistema di progressione meno costrittivo. Grazie a qualche rifinitura nel sistema di selezione delle difficoltà, il superamento dei brani in versione complessa rende al giocatore fama e denaro in gran quantità, permettendogli di saltare l'esecuzione degli stessi pezzi in salsa più soft. In generale, affrontare la modalità carriera è meno tedioso rispetto a quanto non accadesse nel primo On Tour: un bene, dato che il solo mode è l'unico sistema disponibile per sbloccare tutte le canzoni presenti nella cartuccia.
    Ogni brano è composto da diverse tracce (solista, basso o chitarra ritmica), cosicchè anche gli utenti solitari possano sbizzarrirsi in varie esibizioni sonore, senza sentire troppo il peso della monotonia. Inevitabilmente, tuttavia, data la ridotta mole di brani, la vita di Decades è infinitamente minore rispetto a quella dei fratelli maggiori usciti sulle console di casa. A chi non ha l'opportunità di sfruttare consistentemente il multiplayer, consigliamo dunque un'attenta riflessione prima dell'acquisto, da valutare dopo l'analisi della tracklist (che esamineremo nel paragrafo seguente). Se i brani non solleticano la vostra fantasia, Decades potrebbe rivelarsi un divertimento effimero.
    Meno evanescente è invece il multiplayer, di nuovo disponibile solo in modalità locale (il supporto per la Wi-Fi Connection avrebbe reso il titolo decisamente più appetibile). Cooperativo o competitivo che sia, il gioco di gruppo è l'anima portate di On Tour, divertente e ben strutturato. Un sistema di retrocompatibilità studiato al meglio permette, nel caso si possieda anche la prima versione, di "spedirsi" a vicenda le tracce delle due tracklist, di fatto integrando la gamma di brani nella sua interezza, e stimolando forse all'acquisto di due periferiche (così da poter prestare l'intera dotazione ad un amico).
    Lo ripetiamo, senza questa funzionalità, la qualità complessiva della produzione risulterebbe meno incisiva, ed è solo sfruttandola appieno che si può godere di On Tour nella sua forma migliore.
    Per il resto, le 28 canzoni disponibili rivelano comunque qualche sorpresa.
    La selezione di brani di Decades è una commisurata fusione fra le necessità dei Rocker incalliti e quelle degli utenti meno "settoriali", comunque amanti della buona musica. Pochissimi gli innesti commerciali, che si perdono nel mare di grandissimi successi. Veder spuntare nella tracklist il sound degli Alien Ant Farm (discreto adattamento dell'immortale Smooth Criminal), o i riff esagerati di I Believe in a Thing Called Love (The Darkness) è un piacere difficile da descrivere. La presenza di un brano dei Finley a caratterizzare la versione Italiana è sinonimo di una distorta attenzione per il mercato nostrano (e la scelta non appare neppure da biasimare), mentre R.E.M. E Red Hot Chili Peppers accompagnano gli Smashing Pumpkins e i Weezer in uno dei quadri musicali più variegati di sempre. La qualità acustica è più che sufficiente, anche se non raggiunge i picchi qualitativi di Ouendan o Elite Beat Angel. La compressione è elevata, tuttavia il suono esce dagli speaker di Nintendo DS in maniera più che decorosa e dunque con un dignitoso grado di fedeltà. Per ovviare al basso volume è invece consigliabile munirsi di un buon paio di cuffie.

    Guitar Hero On Tour : Decades Guitar Hero On Tour : DecadesVersione Analizzata Nintendo DSDecades riconferma in pieno le buone impressioni suscitate dal predecessore. Pur limitato da una struttura di gioco che deve fare i conti con la natura portatile del prodotto, Guitar Hero per DS riesce a riprodurre sul doppio schermo il feeling sonoro del Rhythm game più famoso degli ultimi tempi. La tracklist presenta un'ottima selezione di brani, anche se è vero che le ridotte capacità di memorizzazione incidono pesantemente sulla longevità del prodotto, che si fa vanto di appena 28 tracce. Meno pensati i compromessi riguardo alla qualità del suono. Un peccato per l'assenza del gioco online, anche se il sistema di retrocompatibilità corona un'esperienza multiplayer molto divertente. Non certo un gioco per tutti (visto anche il permanere dei problemi legati al design della periferica), ma un acquisto caldamente consigliato ai fan del genere.

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