Recensione Gundam Battle Royale

Amuro Rei fa centro su Playstation Portable

Recensione Gundam Battle Royale
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  • L'imprevisto ritorno di un gioco troppo atteso...

    E' passato un anno da quando Bandai ha annunciato a tutto il mondo lo sviluppo di Gundam Battle Master, un Mech Game per Playstation Portable che, stando alle prime dichiarazioni, doveva essere in grado di compiere un piccolo miracolo, ovvero dare una scossa al mondo dei giochi dedicati al magnifico anime diretto da Yoshiyuki Tomino nel lontano 1978, ormai da troppo tempo atrofizzati nello stesso schema di gameplay. Allo stesso tempo Gundam Battle Master si prefiggeva lo scopo di entrare a far parte della cerchia delle "Killer Applications" di Playstation Portable, ovvero di quei titoli in grado di sfruttare ai massimi livelli le caratteristiche peculiari di una console tanto da diventare un probabile motivo per acquistarla.
    Uno story mode dinamico, capace di variare in conseguenza alle azioni del giocatore, un multiplayer corposo, fortemente influenzato dalla connettività wireless di PSP ed un comparto video di prim'ordine dovevano essere le armi vincenti di questo esordio handheld del "Mobile Suit Bianco".
    Alla resa dei conti, però, Gundam Battle Master, pur non deludendo gli amanti degli action game (e ancor meno i fanatici dell'anime) si è rivelato un gioco piuttosto comune, dotato di uno story mode lungo ma lineare e di un multiplayer penalizzato dall'assenza di feature online e di Game Sharing. L'ultima e più grave lacuna di questo gioco risiede nella sua mancata distribuzione nel mercato Europeo, in favore di remake di giochi ben più noti nella vecchia Europa...
    Sul finire di questo turbolento anno a cavallo tra la next generation e la strenua guerra che vede i due handheld di Sony e Nintendo battersi per la supremazia sul mercato, Bandai è pronta a proporre un sequel a questo sottovalutato action game; questa volta non ci sono state dichiarazioni roboanti e promesse straordinarie e comunque Gundam Battle Royale è giunto al suo pubblico che, ancora una volta, è composto da soli giapponesi...

    Le molte cose in comune...

    Ad un primo rapido esame Gundam Battle Royale appare molto simile al suo predecessore: si tratta ancora una volta di un action game in terza persona basato sulla modalità story, che ripercorre accuratamente la cosiddetta "One Year War" dal punto di vista di entrambe le fazioni in gioco, la Federazione delle Isole Spaziali e il Principato di Zeon. La creazione di un pilota che dotato delle caratteristiche a noi più congeniali è il primo doveroso passo da compiere prima di addentrarsi nell'universo di Amuro Rei e degli altri guerrieri delle colonie spaziali; successivamente avrà luogo il battesimo del fuoco, una prima serie di incarichi semplici da svolgere a bordo di "GM", Mobile Suit prodotti in larga scala e dotati di prestazioni ed armamento piuttosto modesti; lo scopo delle missioni è, ovviamente, sgombrare l'area dalla presenza dei mezzi da combattimento nemici, siano essi "suits" come noi, carri armati, mezzi di terra o corazzate spaziali. A nostra disposizione avremo, come già detto, un'armamento che varia di entità in funzione del Mobile Suit scelto nel briefing che precede la battaglia. Questo arsenale comprende un'arma primaria, dotata di maggiore munizionamento ma di potenza inferiore, affiancata ad un arma pesante e, a volte, da un cannoncino vulcan. Completa l'armamento l'immancabile Beam Sabre per gli assalti corpo a corpo.
    Il nostro armamento di base può essere utilizzato anche per realizzare attacchi speciali: una volta caricata una speciale barra di energia si può sferrareun colpo speciale che varia a in funzione del fucile adottato.
    La mobilità del nostro Mobile Suit è determinata da due fattori principali: la sua meccanica, che lo rende più o meno rapido nella corsa, e la sua dotazione di propulsori supplementari, che gli permettono di saltare ed effettuare rapidi scatti in tutte le direzioni utilissimi per eludere il fuoco nemico. Concludendo con successo le missioni assegnate avremo la possibilità avanzare nella scala gerarchica militare e ad avere accesso ai Mobile Suit più pregiati che entrambe le fazioni hanno sviluppato. Gli incarichi che vengono completati con particolare bravura, che viene valutata secondo un punteggio variabile da E (scarso) ad S (eccellente) sono premiati con ulteriori bonus, tra cui nuovi piloti di Mobile Suit, dotati di grande esperienza di guerra, da affiancare a quello creato da noi.

    E le innumerevoli novità

    Dopo una prima mezz'ora di gioco si è tentati di domandarsi quali siano effettivamente le novità implementate da Namco Bandai in questo secondo capitolo di Gundam per Playstation Portable; in effetti bisogna addentrarsi un po' nel gameplay prima di riuscire a cogliere i mille perfezionamenti della struttura di gioco. Ci sono aggiunte platealmente prevedibili ed evidenti, come l'ampliamento della rosa dei Mobile Suit, dei piloti disponibili di entrambe le fazioni in guerra e delle tipologie di missioni da affrontare ma non solo: ai guerrieri ora è associata una nuova caratteristica essenziale, ovvero l'appartenenza alla razza dei "Newtype". Questi esseri umani nati in assenza di gravità hanno sviluppato una doti psichiche al limite della chiaroveggenza e sono in grado di sfruttare con maggiore efficacia alcuni tipi di Mobile Suit tanto potenti da risultare quasi ingovernabili ad un normale "oldtype". Durante la fase di creazione del nostro alter ego digitale potremo scegliere la sua appartenenza a questa nuova generazione di guerrieri: il pro di tale scelta risiede in una differente crescita dei parametri che contraddistingono il pilota ed in una maggiore dimensione della barra che consente l'uso di attacchi speciali. Come scotto da pagare i newtype non possono pilotare una buona fetta dei mech disponibili.
    Il nuovo story mode è più che raddoppiato di dimensioni rispetto a quello di "Battle Master": al termine delle missioni dedicate alla "One Year War" si collegano una nuova serie di di battaglie ispirate alla serie "Mobile Suit Z Gundam", il seguito ufficiale della prima saga (e attualmente non ancora vista in Italia...). Nuove ambientazioni quindi, ma non solo: anche i protagonisti della storia cambiano, così come i Mobile Suits che si scontrano, ancor più potenti e tecnologicamente esasperati. Le missioni sono raggruppate in capitoli, ciascuno dei quali contiene tre o quattro di questi scontri: la varietà degli obbiettivi è aumentata notevolmente: oltre alla compiere la classica "eliminazione del nemico" saremo chiamati a recuperare del materiale disperso o a sccorrere mezzi da combattimento in pericolo, o ancora a catturare Mobile Suits avversari. Particolarmente gradevoli risultano le missioni in cui bisogna mettere fuori combattimento i "Mobile Armour", gigantesche evoluzioni dei "Suits" che perdono le fattezze umane in funzione di una maggiore efficacia e protezione. Come se non bastasse il numero di missioni implementate tra un capitolo ed il successivo viene offerta saltuariamente l'opportunità di scegliere tra due differenti percorsi, che conducono ad uno specifico capitolo contenente missioni inedite.
    Approfittiamo del cenno alla nuova tipologia di avversario per ampliare l'analisi del parco mech disponibile in questo Gundam Battle Royale: come già accennato sono presenti tutti i mezzi da combattimento del primo episodio oltre ad alcune varianti dei comuni GM (uno per esempio dotato di un beam rifle di precisione) e Zaku ma la vera novità riguarda l'introduzione dei Mobile Suits della serie "Z Gundam". Ciò che stupisce maggiormente del "parco mech" è quanto l'esperienza di pilotaggio sia profondamente differente tra i molti veicoli: le armi installate, mobilità e potenza dei booster e il livello del computer di bordo rendono tangibile il salto di prestazioni tra un Guncannon ed un "NT80 Alex". I Mobile Suit avanzati, oltre ad essere più potenti e veloci, sono dotati di un intelligenza artificiale che consente loro di correggere in tempo reale il puntamento delle armi così da colpire il nemico anche in movimento; è comunque doveroso osservare che l'acquisizione di un nuovo Mobile Suit non preclude l'utilizzo di uno obsoleto perchè la scelta del mezzo va misurata in funzione del nemico: un Gundam senza cannone per il tiro sulla lunga gittata, per quanto potente ed evoluto, è poco più di bersaglio inerme contro i tre Dom dei "Black Trinary" dotati di lanciarazzi...
    A rendere ancor più unici i differenti mezzi ai nostri ordini contribuiscono tutta una serie caratteristiche peculiari di cui sono stati dotati: l'attacco corpo a corpo, per esempio, non si basa più esclusivamente sulla spada, ora sono presenti dei mech che combattono a mani nude, usano la mitica "morningstar" o, come nel caso dello Zeong di Char, sfruttano gli arti come dei droni che rincorrono il nemico. Le combo stesse ora sono ben più corpose e fungono da punto di forza per quei Mobile Suit che non sono dotati di un armamento adeguato; infine va segnalato che i mezzi appartenenti alla saga di "Z" possono aerotrasformarsi e proseguire l'attacco in questa nuova modalità. Per concludere non mancano i mezzi di trasporto capaci di condurre gli Zaku e i Gundam e di fornire loro ulteriore supporto armato.

    Dannazione, quel Mobile Suit è troppo veloce!

    Gundam Battle Royale non stupisce solo per la quantità delle migliorie, ma anche per la loro qualità: innanzi tutto la gestione del mech è più articolata ma ugualmente intuitiva: pur facendo ancora leva sul discutibile pad analogico di Playstation Portable il sistema di controllo consente evoluzioni che nel precedente capitolo erano improponibili: la risposta è sempre rapida e precisa, lo sfruttamento dei booster per l'esecuzione di scatti laterali consente di effettuare manovre di evasione efficaci, frenetiche e appaganti. La barra delle "Special" è stata profondamente rivista, ora è possibile compiere più attacchi di seguito perchè ciascuno di essi sfrutta solo una parte del contenitore. Inoltre è stata inserita una "Super Spinta" che consente al giocatore di compiere lunghi spostamenti in quasi totale autonomia e che, se usata con cura, permette di rendere ancor più strategico l'approccio ad un nemico.
    Lo stick analogico ha una funzione importantissima: serve a decidere quale dei Mobile Suit presenti nell'area di combattimento si vuole tenere sotto tiro: con questa brillante trovata si riesce ad essere molto incisivi durante le fasi di battaglia più concitate, il tempo perso per ricercare il successivo bersaglio è praticamente nullo e la telecamera aiuta molto il giocatore ruotando la visuale in modo da inquadrare istantaneamente il nemico sotto tiro.
    Vario, evoluto, raffinato ma anche impegnativo, il gameplay di Gundam Battle Royale è stato arricchito da un'intelligenza artificiale degli avversari che, nonostante qualche immancabile lacuna, finalmente è degna di nota e capace di mettere in serie difficoltà anche i veterani di questo ormai longevo stile di gioco. Gli Zaku raramente portano attacchi senza poi cambiare posizione e non attendono mai troppo prima di estrarre il loro machete e partire all'attacco corpo a corpo; i nemici più avanzati non stanno mai fermi, usano frequentemente lo scudo e fanno fuoco con i fucili al plasma da distanze tali da rendere difficile la comprensione della traiettoria dei colpi. Alcune missioni richiedono un grandissimo impegno per essere completate, come quelle in cui bisogna difendere la White Base o quelle in cui combattere contro i Mobile Armour.
    Una volta completato in tutte le sue varianti e dopo aver sbloccato i moltissimi extra nascosti dello story mode (e non è un'impresa per dilettanti!) potrete cimentarvi nel Versus mode per uno o più giocatori. Questa modalità consente di creare delle missioni, definendone i partecipanti e alcune altre caratteristiche marginali, come l'ambientazione ed eventuali handicap; ciò che sorprende piacevolmente riguarda l'organizzazione degli scontri, che si basano su precisi obbiettivi, come la difesa di una corazzata o l'attacco ad obbiettivi particolarmente sensibili dell'area in cui si svolge il combattimento. Nel momento in cui più Playstation Portable (purtroppo ancora una volta ciascuna console deve essere dotata di un UMD di Gundam Battle Royale) si collegano tra di loro il VS Mode dicenta un eccellente modalità multiplayerin cui quattro Mobile Suits possono anche agire in team e scontrarsi contro i Bot guidati dalla CPU.
    L'ottimo lavoro svolto per raffinare il gameplay di Gundam Battle Assault è stato accompagnato da un miglioramento del comparto video assolutamente di primo livello: ovviamente il maggior sforzo è stato dedicato ai mezzi da combattimento che, oltre ad essere più che raddoppiati, sono anche ben più ricchi di particolari ed abbelliti da riflessi ed effetti luminosi degni delle migliori produzioni per Playstation Portable.
    Le animazioni dei singoli mech sono aumentate a dismisura, le movenze di Gundam e soci durante le corse, le scalate e le discese nelle vallate in cui si svolgono i combattimenti, ma soprattutto durante le spinte dei booster sono davvero fluide e credibili.
    Gli scenari non hanno goduto di un pari trattamento; oltre a presentare un leggero miglioramento estetico sono parzialmente interattivi. Se colpiti dal nostro fuoco o da quello nemico le gru, le torri e le strutture minori cadono e lasciano sgombrera la linea di tiro.
    Anche il sonoro è nuovamente di ottima fattura: la splendida colonna sonora della prima serie ora è affiancata dalla tracklist di "Z Gundam" e da un commento parlato molto più corposo rispetto a quello di "Battle Tactics".

    Gundam Battle Royale Gundam Battle RoyaleVersione Analizzata PSPGundam Battle Royale dimostra che non sempre bisogna essere “differenti” per essere “migliori”. E' l'evoluzione di un gioco dal gameplay piuttosto solido e ormai abbastanza abusato, ma grazie al corposo lavoro di perfezionamento del gameplay e alle grande mole di personaggi e mech introdotti si può tranquillamente definire questa piccola perla del sol levante come uno degli acquisti obbligatori per gli amanti dell'anime di Tomino ma anche per gli altri possessori di Playstation Portable. Gundam Battle Royale è bello da vedere e da ascoltare, corposo ed impegnativo nel gameplay, giocabile e rigiocabile sia da soli che in compagnia.... Il suo più grande difetto, ancora una volta, risiede nella mancata distribuzione ufficiale europea: la mancata traduzione dei menu rende piuttosto ardua la comprensione dei parametri del Mobile Suit e richiede un po' di pazienza e qualche tentativo andato a vuoto prima di stabilire l'effettiva influenza di una nostra scelta nell'upgrade del nostro mech. Se questo limite non vi spaventa procuratevi senza indugio Mobile Suit Gundam Battle Royale, non ve ne pentirete.

    9

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