Recensione Gurumin

L'avventura più "Mostruosa" per Playstation Portable

Recensione Gurumin
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Psp
  • Nihon Falcom è una software house conosciuta soprattutto tra gli appassionati di RPG per la serie di avventure dedicate ad Adol Christin, ovvero Ys.
    L’interesse a supportare la console portatile Sony da parte della casa nipponica è sempre stato palese, e si è concretizzato in un buon numero di titoli, tra cui la trilogia di Legend of Heroes.
    Si aggiunge alla lista di progetti per PSP un altro prodotto, ennesimo porting (questa volta da PC), in grado però di destare l’interesse degli amanti degli action adventure.
    Stiamo parlando di Gurumin, distribuito anche in Europa (contro ogni aspettativa) da 505 Street.

    Parin è una bambina all’apparenza come tante altre.
    Figlia di avventurieri esperti di scavi, passa sovente il suo tempo da sola, spostandosi di città in città in base alle esigenze lavorative di mamma e papà, precludendosi di stringere legami di solida amicizia con altri bambini.
    In previsione di un viaggio lungo ed eccessivamente stancante per la figlia, i genitori decidono di lasciare Parin in città da nonno Hyperbolic, sindaco di Tiese.
    L’entusiasmo della piccola protagonista, che finalmente ha a disposizione un soggiorno decisamente più lungo dei suoi standard per trovare amichetti con cui giocare e passare il tempo, si spegne immediatamente quando il simpatico vecchietto le rivela che, ahimè, nella sua città non ci sono bambini.
    Tiese è infatti una città mineraria, in cui gli uomini di giorno lavorano nelle cave, mentre le donne badano a vari negozietti e, in generale, alle loro faccende.
    Una Parin scoraggiata comincia così a vagare tra viottoli e stradine in cerca di qualcosa da fare, quando, all’improvviso, scorge quella che sembra un’altra bambina che tenta disperatamente di difendersi dall’assalto di un cane minaccioso. La protagonista interviene, scacciando il cane e scoprendo che quello che ha appena salvato è in realtà un mostro, una creatura normalmente invisibile agli occhi degli umani, di nome Pino. Questa, per ringraziare Parin, decide di invitarla nel mondo dei mostri, raggiungibile attraverso un portale nascosto in un viottolo senza uscita di Tiese.
    Così Parin fa amiciza con le creature che si trovano dall’altra parte del muro, che diventano i suoi compagni di gioco.
    Ma un giorno Monster Town subisce un attacco: la città viene rasa al suolo ed i suoi abitanti rapiti. I responsabili sono degli esseri chiamati Phantom, e spetterà proprio a Parin punirli per i loro misfatti, grazie all’ausilio di un’arma molto particolare: una trivella leggendaria capace di sconfiggere le creature malefiche.

    Il gameplay di Gurumin è veloce, fresco e divertente proprio come la sua trama, sebbene non sia il massimo dell’originalità. Potremo scorrazzare e saltellare lungo un gran numero di aree, utilizzando la nostra trivella per attaccare i nemici, ma anche per distruggere alcuni elementi degli ambienti.
    Il combattimento prevede l’utilizzo di un solo tasto che, combinato con le direzioni del pad (o dello stick analogico) e con il ritmo delle pressioni produce un buon numero di combo. Avanzando nel gioco si rende disponibile anche un arsenale piuttosto limitato di mosse speciali ed attacchi elementali, che riescono comunque a conferire una buona varietà al sistema di gioco. Oltre al salto (e ai relativi attacchi in aria) è possibile eseguire schivate oppure caricare i colpi a tre diversi livelli tenendo premuto l’apposito tasto e rilasciandolo quando una barra dedicata si sarà riempita al punto desiderato.
    Il quantitativo di danni che infliggeremo al nemico, visibile su schermo proprio come in un RPG, varierà in base al livello di potenza della nostra trivella. Attaccando, distruggendo oggetti oppure fermandoci in appositi Hot Spot, la nostra arma si potenzierà, cambiando anche leggermente forma. Più alto il livello di trasformazione (fra tre disponibili), maggiore sarà la nostra potenza, ma l’energia della trivella diminuirà man mano che subiremo danni, e si depotenzierà a seguito di un numero eccessivo di ferite.
    Questa piccolo meccanismo, assieme alla necessità di attaccare alcuni nemici particolarmente bardati distruggendone prima armi ed armature, conferisce una buona varietà al titolo.
    Malgrado l’azione in battaglia si riduca al classico button mashing (premere i tasti a caso) e non sia esente da difetti come un’intelligenza artificiale dei nemici decisamente elementare e qualche problema nel rilevamento delle collisioni tra poligoni, scorrazzare per le mappe e sconfiggere i phantom risulta ugualmente divertente e mai frustrante.
    La difficoltà del gioco non è particolarmente elevata, anche se dal menu principale è possibile scegliere tra numerosi settaggi (solo due sono disponibili all’inizio, gli altri si otterranno portanto a termine l’avventura più volte) in grado di soddisfare anche i giocatori in cerca di un grado di sfida più impegnativo.
    Trivella a parte, esistono diversi modi di potenziare persino Parin. Innanzitutto sconfiggendo uno dei boss sparsi per i vari dungeon compariranno degli oggetti che se utilizzati aumenteranno la nostra salute massima. Inoltre è possibile equipaggiare diversi copricapi, sbloccabili nel corso dell’avventura o acquistabili dall’apposito negozio, che oltre a cambiare il look della protagonista le conferiranno diverse abilità, come un aumento della difesa o del potere d’attacco, immunità ai veleni ed altro ancora. Questi cappelli potranno anche essere potenziati portando ad uno dei negozianti di Tiese degli “scraps” ottenibili sconfiggendo alcuni mostri, che questi convertirà in utili add on.

    L’esplorazione è strutturata come nel più classico dei platform. Dalla città principale del gioco potremo accedere ad una mappa che illustra la posizione di tutte le aree esplorabili. Inizialmente ci sarà concesso di visitarne solo una manciata, ma man mano che soccorreremo gli abitanti di monster town e li aiuteremo a ricostruire la città, si sbloccheranno nuove locazioni. I livelli sono divisi per aree tematiche: esistono dunque alcuni stage ambientati in rovine, altri in una foresta o in una montagna. Ognuna di esse è poi divisa in numerose sottosessioni, dei dungeon autonomi che richiedono non più di una decina di minuti per essere completati, favorendo il fattore "portatile" del gioco. Le aree sono ben strutturate e sebbene siano piuttosto lineari non manca qualche piccolo segreto nascosto dietro una parete frantumabile.

    Il motore grafico di Gurumin è tutto sommato sorprendente. Muove personaggi poligonali non eccessivamente complessi, realizzati in stile manga ed estremamente kawaii, ma di grande effetto.
    Parin è sicuramente il personaggio più dettagliato (anche tenendo conto di tutte le variabili apportate dai numerosi copricapi e costumi alternativi sbloccabili), ed anche quello animato in modo più fluido. I modelli dei comprimari sono decisamente più semplici, e i mostri generici sparsi per i dungeon sono invece animati in modo non esattamente soddisfacente, hanno un character design anonimo e risultano troppo simili tra loro.
    Le ambientazioni sono molto variegate, anche se all’interno dello stesso dungeon può capitare di imbattersi in troppe stanze simili. Fondamentalmente la cosmesi del titolo lascia comunque molto soddisfatti, ma al tempo stesso delusi dalle potenzialità inespresse di alcuni elementi. La prima visita nella città di Tiese ad esempio lascia inizialmente a bocca aperta. E’ stupenda da esplorare ma limitatissima: consiste infatti in una manciata ridottissima di schermate, poiché barriere invisibili e confini ci impediranno di esplorarla più liberamente.

    Il sonoro invece convince in pieno. Le musiche rispecchiano lo stile spensierato del gioco, e sono estremamente orecchiabili, mentre gli effetti risaltano in maniera impeccabile ogni azione dei vari personaggi. Durante le cutscene poi, un doppiaggio in inglese di buon livello aiuta ad esprimere ancor meglio la comicità della sceneggiatura.
    L’avventura di Parin e compagnia è piuttosto longeva, e portandola a compimento più volte è possibile sbloccare i già citati ulteriori livelli di difficoltà, nuovi costumi per la protagonista e addirittura un personaggio giocabile aggiuntivo.

    Gurumin GuruminVersione Analizzata PSPGurumin è una gradita sorpresa. Un action adventure molto divertente e spensierato, privo di difetti degni di nota, che trae sicuramente spunto da altri esponenti del genere, ma riesce comunque a proporre, nell’insieme, un’esperienza di gioco appagante, longeva e persino originale. Si adatta poi perfettamente al concetto di gioco portatile, grazie all’esecuzione veloce ed ai caricamenti ridottissimi. Malgrado la semplicità del gameplay e la difficoltà non eccessiva resta un prodotto interessante, anche per gli amanti di platform tridimensionali e giochi di ruolo, generi da cui Gurumin assorbe con successo svariati elementi peculiari.

    7.5

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