Recensione Half Life 2

Gordon Freeman torna sui nostri schermi con Half-Life 2. Il sequel dello sparatutto Valve si presenta come uno dei migliori FPS di tutti i tempi.

Recensione Half Life 2
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  • Si svegli, Mister Freeman...

    Con queste enigmatiche parole, pronunciate dall'altrettanto enigmatico "uomo dalla valigetta", per il quale ci si trovava a lavorare alla fine del capostipite della serie, ha inizio uno dei seguiti più attesi di tutta la storia videoludica. L'attesa è durata a lungo, inizialmente annunciato per il settembre 2003, rimandato a causa del furto del codice sorgente, soggetto a miriadi di cambiamenti, miglioramenti ed aggiunte, finalmente Half Life è tornato sui nostri monitor, insieme alle sue orde di alieni, soldati e mostri di ogni genere. La vicenda si apre, come detto poco sopra, con un breve discorso del fantomatico G-man, tra ombrose apparizioni dei vostri ricordi a Black Mesa e improvvisi ritorni alla realtà, il tutto scandito dalla calma voce del misterioso personaggio. Cosa significhi quel "si svegli" è il primo mistero che dovrete affrontare. Sarà un semplice rimprovero? O forse una metafora che vi avverte che il mondo in cui vi avventurerete sarà per voi oscuro e incomprensibile. Non avete neppure il tempo di pensarci, improvvisamente vi ritrovate, chissà come, a bordo di un treno che vi scaricherà nella stazione di una misteriosa città denominata semplicemente City17. Nel giro di pochi minuti scoprirete che la zona è sotto il controllo di un gruppo di truci personaggi denominati "protezione civile" che coesistono con gli alieni, gli stessi alieni da voi combattuti e sconfitti dopo l'incidente di Black Mesa, che sottomettono, per non dire schiavizzano, gli abitanti del luogo. Prima ancora di rendervene conto vi ritroverete, senza sapere ne perché ne come, ricercati dalla protezione civile e vi unirete alla resistenza locale, capeggiata da Barney (la guardia protagonista dell'espansione Blue Shift dell'originale Half Life) e altri co-protagonisti del precedente capitolo, nonché dalla bella Alex, vostra fida aiutante. Questi vi manderanno a loro volta allo sbaraglio senza dirvi nulla ne della situazione ne dei nemici che dovrete affrontare, poiché sarà compito vostro capire il mondo che vi circonda,e come e da chi salvarlo. In una situazione dal notevole sapore kafkiano, reso ancor più palpabile dalla misteriosa presenza dell'uomo dalla valigetta, che spesso potrete notare nei luoghi più impensabili, impegnato ad osservarvi con un binocolo o dalla finestra di una casa in fiamme, guiderete Gordon attraverso la città e la zona circostante, mentre apprenderete lentamente la vera natura del luogo in cui vi trovate (come nel primo Half Life non vi sono scene di intermezzo che interrompono l'esperienza di gioco e l'unico modo che avrete di avvicinarvi alla verità saranno le scene vissute in prima persona dal protagonista). Si può paragonare questo lento sviluppo come ad una diradazione delle tenebre in vista della luce, più andate avanti, più la nebbia si diraderà avvicinandovi alla soluzione.   

    Diciamo solo che è di nuovo giunto il suo momento

    Si è parlato a lungo dell'importanza in Half Life 2 del mondo che ci circonda, della sua giocabilità votata all'uso della materia grigia e non solo della forza bruta e dell'IA dei personaggi gestiti dal computer. Di tutti questi aspetti salta subito all'occhio il realismo delle ambientazioni, dato da un'implementazione totale delle leggi della fisica, che per la prima volta non si rivelano ben più che un abbellimento decorativo del gioco, come succedeva in tutti i titoli che la implementavano, da Max Payne 2 a Far Cry, ma diventa un punto di importanza vitale nella risoluzione degli enigmi che dovrete affrontare per avanzare nella vostra scoperta della verità. Sin dai primi livelli si renderà necessario spostare alcune casse (prendendole in mano, si intende) e accatastarle in modo da crearsi una comoda scaletta per raggiungere finestre o ponteggi altrimenti inaccessibili, oppure usarle come contrappeso per spostare verso una certa direzione una piattaforma grazie alla quale saltare dall'altra parte di un ponte distrutto. E' inoltre possibile raccogliere praticamente qualsiasi elemento presente nello scenario (ovviamente si deve trattare di oggetti dal peso sopportabile per un essere umano) , dai libri ai bidoni di petrolio, per poterli poi lanciare addosso ai nemici, uccidendone parecchi con un solo colpo, azione resa praticamente indispensabile dal basso numero di munizioni disponibili nelle prime fasi di gioco. Proprio per dare maggiore importanza a questo aspetto gli sviluppatori si sono presi la licenza fantascientifica di inserire tra le armi l'improbabile "pistola gravitazionale", ovvero un "giocattolino" che vi permetterà di agganciare e spostare a vostro piacimento qualunque cosa vi passi per la testa (mobili compresi) per poi scaraventarli ad una velocità pazzesca sui vostri avversari. Approfittando di questa simpatica libertà concessavi dagli sviluppatori potrete quindi sbizzarrirvi a lanciare sui mostri,ad esempio, oggetti di materiale infiammabile per poi vederli bruciare come torce,o, evviva il sadismo, perfino lame o ingranaggi acuminati che metteranno fine all'esistenza dei vostri antagonisti con una bella esplosione di sangue e organi volanti in perfetto stile Kill Bill. L'inusuale arma potrà anche essere usata in altri modi, come raccogliere e usare come scudi pezzi di metallo o spostare oggetti particolarmente grandi per aprirsi una strada. Purtroppo nella pistola gravitazionale è stato aggiunto il limite di non poter prendere e spostare oggetti vivi (come uomini o alieni) per poterli usare come scudi o tirare addosso ai loro compagni. Anche se all'ultimo livello vi verrà effettivamente data questa facoltà (con una versione potenziata dell'arma), è anche vero che data la speciale struttura della fase finale non potrete usufruire di questo divertente espediente come merita, e resta comunque inspiegabile come mai un oggetto capace di far spostare pareti e mobili non possa sollevare uomini. Oltre alla pistola gravitazionale avrete ovviamente un'ampia rosa di armamenti più classici, che spaziano dalla banalissima pistola 9 mm alla devastante Magnum 357 stile Walzer Texas Ranger, passando per mitragliatrici pesanti e leggere, fucili a pompa e granate di vario genere, senza dimenticare il mitico piede di porco. I nemici sui quali utilizzare la vostra potenza di fuoco sono per la maggior parte rivisitazioni dei mostri incontrati a Black Mesa, tra i quali spiccano i "succhiateste" e i relativi uomini sotto il loro controllo, ora divisi sotto diverse tipologie ognuna delle quali dotata dei propri punti di forza. Non mancano ovviamente nuovi antagonisti, come i pericolosi soldati del nuovo ordine istituito e nuove tipologie di alieni. In alcuni livelli vi saranno inoltre degli alleati che vi seguiranno cercando, per quanto in loro potere, di aiutarvi fornendovi copertura e abbattendo eventuali nemici che cercassero di sfuggirvi, ai quali potrete dare dei semplici ordini come "seguimi"o "tieni posizione" attraverso delle semplici combinazioni di tasti. L'IA del computer, oltre a variare in base al livello di difficoltà selezionato (A livello difficile i nemici sono veramente intelligenti), si differenzia in base alla classe di personaggi che deve muovere, ovvero una cosa sarà affrontare dei bestiali mostri extraterrestri o degli uomini trasformati in delle specie di zombie, avversari che più che avanzare verso di voi urlando non faranno (anche se tenteranno comunque di balzarvi addosso all'improvviso), un'altra trovarsi di fronte dei soldati efficienti, ben addestrati e bene armati, capaci di organizzare tattiche di gruppo come accerchiamenti, ritirate strategiche e di prendere posizione sui diversi ripari presenti nell'ambiente.

    L'uomo giusto nel posto sbagliato può fare molto

    Half Life 2 è diviso in diversi capitoli contenente ognuno un diverso numero di livelli. Per aumentare il livello di coinvolgimento del giocatore nella vicenda non vi sono momenti che segnano in modo netto il distacco tra un capitolo e l'altro, e la vicenda prosegue intervallata da frequenti caricamenti, che, se da un lato ottengono il risultato di non farvi notare il passaggio da un livello all'altro, è anche vero che spezzano continuamente l'azione, e la loro lunghezza (almeno sul mio sistema ndr) non è certo un fattore positivo. Gli stage, inoltre, sono abbastanza lineari, e capiterà ben di rado di perdersi senza capire cosa gli sviluppatori hanno voluto che il giocatore dovesse fare per superare un certo enigma o una certa posizione. Per fortuna a spezzare la linearità delle vostre pellegrinazioni sono stati implementati alcuni livelli a bordo di veicoli lanciati su terra o acqua, durante i quali l'approccio cambia radicalmente, raggiungendo vette di adrenalina al volante degne di Need for Speed (può per esempio succedere di vedersi chiudere una porta davanti e dover correre come pazzi passandola all'ultimo secondo). A questa scelta si può tuttavia muovere la critica, che, una volta inserito un sistema di controllo per i veicoli, questi godessero di importanza maggiore, e che magari fosse possibile scegliere di poterli usare anche nelle vie cittadine, invece di doversi accontentare dei momenti voluti dagli sviluppatori. Forse sto pretendendo troppo,ma certo sono questi gli elementi che fanno distinguere una vera rivoluzione da un "semplice" splendido gioco. Per quanto riguarda il motore grafico che da un suo aspetto a tutti gli elementi descritti nei paragrafi precedenti, viene naturale paragonarlo a quello dell'attuale re della grafica tridimensionale, Doom III. Il lavoro dei Valve non è certo stato infruttuoso: la grandezza degli ambienti e la minuziosità dei dettagli e del numero degli oggetti  sono a dei livelli che il prodotto ID non riesce nemmeno a sfiorare, mentre nel campo delle texture dei personaggi e dei muri Half Life 2 riesce incredibilmente a deludere, contrariamente a Doom III che, al contrario, si è rivelato impressionante (almeno da questo punto di vista ndr). Per quanto riguarda i personaggi, pur trovandoci di fronte a modelli tridimensionali ben più realistici di quelli dell'antagonista, si deve anche tener conto che  i particolari delle skin, soprattutto per quanto riguarda le figure generiche (ovviamente i personaggi principali godono di una cura maggiore), sono ad un livello appena inferiore a Doom 3. Con tutto questo non si vuole togliere nulla all'aspetto grafico del titolo Valve, che resta comunque su livelli decisamente alti, per quanto non eccelsi. Tenete comunque conto che con la configurazione con cui è stato provato il gioco è stato impossibile settare al massimo tutti i parametri, e tantomeno si sono potuti attivare il filtro anasotropico e l'anti-aliasing, quindi è alquanto probabile che su sistemi di ultima generazione i risultati si rivelino ancora più brillanti. Restando nell'ambito degli aspetti tecnici, il sonoro riesce invece a battere tutta la concorrenza, basandosi su suoni ambientali e musiche di sicuro impatto e ben legate all'atmosfera del titolo, passando da cupi melodie goticheggianti tra le rovine di una città abitata solo da alieni e zombie a evocative marce techno negli scenari di guerriglie urbana e battaglie a suon di armi futuristiche che caratterizzano i livelli finali. Non all'altezza del resto sono purtroppo le voci della versione italiana, esclusa quella dell'uomo dalla valigetta, ferma, gelida e metallica al punto giusto, le altre sembrano essere state affidate a dei doppiatori non all'altezza del carisma dei personaggi, che vengono sminuiti da toni di voce quasi caricaturali (soprattutto le guardie di sicurezza, che parlano come Rexar di Warcraft III, potevano essere doppiate un po' meglio, per non parlare di Barney, che ha una vocetta degna di uno dei nipoti di Paperino). Non è la prima volta che una mediocre e superficiale traduzione rovina il sapore di un gioco altrimenti quasi perfetto,ma nel caso di un titolo come Half Life 2 ci si poteva aspettare di meglio.

    Al nostro prossimo incontro, dottor Freeman.

    Half Life 2 si è dimostrato, in parole semplici, uno dei migliori sparatutto mai apparsi su computer, degno seguito del gioco che rivoluzionò il genere più di 5 anni fa. La giocabilità è semplicemente quanto di più perfetto, immersivo e curato abbia mai visto, la storia e l'atmosfera kafkiane si rivelano interessanti ed invogliano il giocatore ad andare avanti, fino all'inaspettato e a mio parere geniale finale (che sarebbe ancor più geniale se venisse lasciato così com'è senza seguiti). Certo c'è il pelo dell'uovo dei lunghi e frequenti caricamenti, della linearità a volte eccessiva e del doppiaggio italiano mediocre, ma si tratta di dettagli che non influiscono minimamente sul voto finale. Rendendosi obbligatorio il confronto col recente Doom III, premettendo che la mia opinione sul titolo ID è abbastanza mediocre per non dire bassa, si può con tranquillità che Half Life 2 sconfigge il suo diretto avversario su tutti i fronti, escluso quello grafico, che resta comunque uno dei parametri meno importanti, se confrontato a giocabilità e coinvolgimento, che sul prodotto Valve raggiungono livelli a dir poco fantascientifici. Un gioco da avere a tutti i costi, anche dovendo sopportare le estenuanti frustrazioni causate dal sistema Steam, che, oltre che fallire nel suo intento di eliminare la distribuzione di copie illegali del titolo, riesce anche a rendersi così odioso a causa dei suoi bug e dei suoi lunghi tempi di attesa da far quasi venire male. La stessa idea di limitare la possibilità di registrazione ai soli utenti con collegamento in internet (e visti i lunghi tempi restringerei la categoria agli utenti con adsl) rivela quanto alla Valve, almeno da questo punto di vista, abbiano sbagliato i loro conti. Resta tuttavia insindacabile il giudizio sul prodotto, sicuramente candidato favorito al titolo di "gioco dell'anno 2004"    

    Half Life 2 Half Life 2Versione Analizzata PCRiassumiamo HL2: Un gioco pressochè perfetto, sicuramente il miglior gioco degli ultimi 10 anni, inferiore, probabilmente, solo al suo stesso prequel.

    9.5

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