Recensione Half-Life 2: Episode One

Come connessione fra il secondo e il terzo capitolo, Valve sviluppa una serie di brevi sparatutto ambientati nell'universo di Half-Life.

Recensione Half-Life 2: Episode One
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  • Il (breve) riposo del Guerriero

    Non c’è proprio speranza di pace per il nostro amato Dottor Freeman: laureato in Fisica Teorica (e specializzato in distruzione di massa), sopravvissuto al disastro di Black Mesa, divenuto un eroe, e leader, spirituale e non solo, della rivolta di City 17.
    Ed è proprio in questa amena locazione, dove le nostre avventure si erano bruscamente interrotte grazie all’ennesimo, provvidenziale, intervento dell’amato-odiato G-Man, che tutto ricomincia.

    Il breve riposo del guerriero è finito; là fuori pullula di agguerriti Combine, feroci formiche leone e giganteschi Striders... fate un bel respiro, oliate i cannoni, e che la festa abbia inizio!

    Espansione? Sì, ma non troppo

    I ragazzi di Valve, a due anni da quel capolavoro di Half-Life 2 scoprono di nuovo le carte, questa volta con una novità: non c’è per ora nessun Half-Life 3, ma piuttosto tre “espansioni” in uscita, in rapida successione, che ci permetteranno di continuare a vivere l’avventura da dove l’avevamo lasciata; e non si tratta di espansioni vere e proprie, dato che il termine indica solitamente un’esperienza di gioco che ci permette di vivere la storia da un altro punto di vista (Opposing Force e Blue Shift per Half-Life 1 ne sono un esempio). Qui ricominceremo da dove abbiamo lasciato, e solo mamma Valve sa dove ci condurranno le nostre adrenaliniche imprese. Ad allontanarci ulteriormente dal concetto classico di espansione, Episode One è un’applicazione stand-alone, ovvero non necessita di un’installazione di Half-Life 2 per girare.

    Non vogliamo svelarvi troppo del plot, ma possiamo dirvi che le ambientazioni di Episode One non offrono nulla di nuovo rispetto a quanto visto in HL2 e, a dirla tutta, nemmeno le armi: a seguirci in questa avventura, ci sarà, infatti, l’arsenale completo del titolo originario, che già ben conosciamo. Tra le novità da segnalare ricordiamo in primis il fatto che nel guidare l’esodo da City 17 non saremo soli, poichè al nostro fianco avremo la dolce Alyx, che, come già visto in diversi capitoli di HL2, ci aiuterà smanettando sulle console Combine per aprire porte e cancelli o all’occasione arrampicandosi laddove noi fisici teorici non avremo il... fisico per arrivare! Il suo aiuto negli scontri a fuoco sarà invece marginale, e sovente toccherà a noi tenerla d’occhio per evitare che si renda un bersaglio troppo facile.

    Sul fronte dell’Intelligenza Artificiale non sono state apportate modifiche significative, perché grossomodo il livello di sfida è lo stesso, discreto, di HL2: per questo motivo consigliamo agli hardcore gamers di impostare da subito il livello di difficoltà più alto, pena una durata veramente irrisoria del gioco.

    Un’esperienza visiva al top!

    Graficamente il motore Source si rivela sempre ottimo, offrendo un’esperienza visiva appagante, senza chiedere troppo all’hardware, e permettendo anche agli utenti di computer di fascia medio-bassa di divertirsi senza rinunciare a troppo, possibilità che, in questi tempi fatti di continui upgrade del nostro prezioso hardware, si fa decisamente apprezzare. Sia che ci si trovi in una stanza semibuia sia in campo aperto Source regala sempre un’impatto visivo mozzafiato: si nota, ed in tutto il suo splendore, l’implementazione dell’HDR (High Dinamic Range), che porta la resa cromatica e l’illuminazione a nuovi standard qualitativi.

    L’interazione con l’ambiente circostante è la stessa, ottima, di HL2 quindi ogni elemento dello scenario potrà essere raccolto con la Gravity Gun e spostato, fatto a pezzi o usato come arma “da lancio”.

    Tutto perfetto quindi? Non proprio...

    I difetti riscontrabili non si discostano da quelli già ampiamente discussi per HL2; l’eccessiva linearità, e la possibilità di esplorazione ridotta all’osso: ogni situazione può essere affrontata in un modo solo, senza possibilità di soluzioni alternative. Abbiamo avuto l’impressione, ormai purtroppo familiare, di procedere su di un binario: qualche svolta di più, per quanto fine a sé stessa, potrebbe a nostro parere dare un po’ più di respiro. In casa Valve fantasia e senso dell’humor proprio non mancano, per cui ci auguriamo di vedere qualche passo avanti in questa direzione nei prossimi due capitoli.

    Un'ultima considerazione; come saprete HL2 era afflitto da problemi di cosiddetto “stuttering” dell’audio (effetto simile ad un cd che salta), che si potevano risolvere (ma solo parzialmente) inserendo alcune stringhe di comando nella console integrata. Eravamo quasi certi che alla Valve, visti i due anni a disposizione, avrebbero risolto il problema, ma purtroppo non è così; sottovalutazione o eccessive difficoltà? Non ci è dato di saperlo, ma speriamo vivamente che Episode Two si liberi di questa fastidiosa “tara genetica”.

    Half-Life 2: Episode One Half-Life 2: Episode OneVersione Analizzata PCAl termine di questo excursus qualcuno potrebbe storcere il naso, chiedendosi per quale ragione dovrebbe affrontare un’esperienza videoludica relativamente breve, e con pochissime novità rispetto a quanto già visto; la risposta è facile: perché è maledettamente divertente. Alla Valve sono riusciti a condensare tutti gli aspetti e le situazioni più coinvolgenti di HL2 in questo Episode One, confezionando un prodotto che vale ogni centesimo del suo (contenutissimo) prezzo, un frenetico concentrato di esplosivo divertimento. Se HL2 vi è piaciuto, non potete mancare all’appuntamento. Se non l’avete giocato, bè, forse è l'occasione giusta per recuperarlo... Si riposi Dottor Freeman, ma non troppo. Presto il mondo avrà di nuovo bisogno di Lei.

    8

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