Recensione Harvest Moon Grand Bazaar

La saga Natsume aggiunge un bazaar alla classica fattoria

Recensione Harvest Moon Grand Bazaar
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  • DS
  • Una serie economica

    La saga di Harvest Moon è sicuramente tra le più anziane e prolifiche dell’intero mondo videoludico. Pur vivendo per un ristretto mercato di nicchia, la produzione nata per volontà di Natsume continua imperterrita a offrire nuovi episodi ai suoi estimatori, sebbene attualmente questi si concentrino su console portatili o sull’economico, in termini di costi di sviluppo, Nintendo Wii.
    Fedele a questa linea di pensiero, grazie a Rising Star Games, giunge finalmente anche nel nostro continente Grand Bazaar, ultimo capitolo della serie destinato all’ormai pensionato Nintendo DS.

    Diverso gioco, solite mansioni

    Grand Bazaar non si discosta di molto dai suoi predecessori, se non per due caratteristiche: quella preannunciata dal suo sottotitolo, che analizzeremo a breve, e una tendenza generale a seguire e condurre più da vicino i progressi del videogiocatore.
    Come sempre, dopo aver scelto se impersonare un avatar maschile o uno femminile, verrete accolti da un autoctono, questa volta si tratta del sindaco del paese, che vi accompagnerà fino alla fattoria che diventerà la vostra nuova dimora e fonte di guadagno. Proprio nella figura di quest’apprensivo e simpatico personaggio si concretizza la caratteristica poc’anzi enunciata: sarà lui che di continuo vi fornirà consigli e veri e propri micro-obbiettivi grazie ai quali muovere i primi passi e imparare i rudimenti per gestire al meglio il vostro podere.
    Comincerete così a coltivare le prime piante, a tenere pulito l’appezzamento di terra e poi, dopo aver guadagnato i primi soldi, ad allevare il bestiame, al fine di ottenere prodotti più raffinati e dal valore di vendita sempre più alto. Imparerete persino a lavorare basandovi sulla stagione nella quale vi trovate e ai prodotti che è possibile produrre in quello specifico momento. In pieno rispetto della sua tradizione infatti, Harvest Moon scandisce rigorosamente la durata delle giornate virtuali e il ciclico avvicendarsi di autunno, inverno, primavera ed estate.
    Gli esperti della serie insomma, non impiegheranno nemmeno un secondo per sentirsi a casa e per avere già chiaro in mente quali sono le mansioni da svolgere. Diverso il discorso per i neofiti, che in prima battuta si troveranno disorientati e persino intimoriti dal veloce scorrere del tempo. Come anticipato tuttavia, Grand Bazaar si rivela un capitolo ideale per iniziarsi con la saga. Il sindaco infatti, non vi lascerà praticamente mai da soli, bombardandovi di consigli e guidandovi passo dopo passo.

    L’allegra convenzione del mercato paesano

    La più grande novità di questo capitolo, risiede tuttavia nella presenza, per l’appunto, del bazar, vero e proprio mercato che una volta a settimana animerà il borgo nei pressi della vostra fattoria. In quanto agricoltori avrete la possibilità di partecipare come commercianti alla manifestazione, tentando così di vendere fino a tre prodotti per volta. Va da sé che più saranno ricercati, più clientela, e quindi denaro, accumulerete. Non solo, ma grazie alla vostra intraprendenza aumenterete la fama dell’intero bazar, rendendolo sempre più popolato e generoso di articoli che voi stessi potrete poi acquistare decidendo di tanto in tanto di non presidiare il banchetto, ma di vivere da clienti la giornata di mercato.
    Al di là di questa manifestazione tuttavia, non mancheranno tanti altri giorni di festa, ideali per fare amicizia con gli altri abitanti e, magari, cercare moglie o marito con cui mettere su famiglia.
    A spezzare l’azione ci penseranno poi tutta una serie di minigiochi, anche relativi al bazar stesso, che si sforzano di sfruttare in modi ormai piuttosto prevedibili le caratteristiche del DS. Parteciperete così a gare di snowboard e ad altre prove legate ai dialoghi con i vari personaggi.
    Il gameplay insomma è estremamente simile a quello dei capitoli precedenti, debolmente impreziosito da questi minigiochi, tutt’altro che originali e solo a fatica divertenti, e dalla presenza del bazar che risulta comunque una novità ben integrata all’esperienza. La presenza costante del sindaco nei panni di tutor infastidirà indubbiamente i più esperti, ma farà la felicità dei neofiti, finalmente guidati passo dopo passo nella creazione della loro fattoria perfettamente funzionante e produttiva.
    Graficamente il titolo non fa gridare al miracolo, limitandosi a proporci uno stile super-deformed e un mondo estremamente colorato. Tecnicamente il DS non viene affatto sollecitato più di tanto, tra modelli poligonali appena sufficienti e animazioni funzionali e poco altro.
    Anche dal punto di vista del sonoro c’è ben poco da segnalare: simpatici motivetti accompagneranno costantemente il vostro lavoro, mentre effetti sonori degnamente campionati sottolineeranno ogni azione. In generale tuttavia, potrete giocare anche a volume spento senza notare più di tanto la differenza.
    Parlando di longevità in un Harvest Moon, il discorso diventa sempre relativo. Potenzialmente questo gioco potrebbe intrattenervi all’infinito. Tuttavia, vista la relativa ripetitività di fondo del gameplay e il ritmo spesso soporifero non è difficile iniziare ad annoiarsi già dopo qualche giorno. Come sempre quindi, vale più di ogni altra cosa la propria predisposizione a giochi di questo genere.

    Harvest Moon: Grand Bazaar Harvest Moon: Grand BazaarVersione Analizzata Nintendo DSGrand Bazaar è l’ennesimo rappresentante di una saga sempre simile a sé stessa. Visti i tanti aiuti che riceverà il giocatore nel corso dell’avventura, questo capitolo è ideale per i neofiti, mentre la presenza settimanale del mercato rappresenta una buona e ben integrata introduzione. Chi non ha mai apprezzato la saga non troverà certo un motivo valido per iniziare con questo capitolo. Al contrario curiosi e affezionati avranno almeno un valido motivo per (ri)armarsi di zappa e pollice verde. Come sempre vale l’avvertimento che trattandosi di un Harvest Moon bisogna essere pronti a scendere a patti con un gameplay lento e relativamente ripetitivo, ma anche capace di regalare immense soddisfazioni ai più pazienti e amanti della vita contadina.

    7

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