Recensione Hydrophobia Prophecy

La terza reinterpretazione di Hydrophobia arriva su Steam. La recensione di Everyeye

Recensione Hydrophobia Prophecy
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Disponibile per
  • PS3
  • Pc
  • Terza rielaborazione del prodotto originale uscito lo scorso anno su Xbox Live e già raffinato nella cosiddetta edizione “Pure”, Hydrophobia: Prophecy è un particolare action-adventure con finiture survival, progettato e plasmato attorno al middleware “HydroEngine”, applicazione interamente dedicata alla fluidodinamica che distingue l'opera di Dark Energy Digital da qualunque altro titolo congenere (e non solo).
    Difficilmente gli sviluppatori tornano sui propri passi per ricostruire il medesimo progetto basandosi sui feedback di critica e comunità, eppure i ragazzi di Manchester hanno smussato spigoli ed incertezze di Hydrophobia seguendo questo encomiabile percorso per ben due volte: non paghi dell'inusitato modus operandi - non ascrivibile a mero patching commerciale - in Prophecy è persino presente un'opzione “feedback”, ove i giocatori possono scrivere ed inviare le proprie osservazioni direttamente alla software house inglese.
    Verosimilmente tale opportunità dovrebbe indirizzare lo sviluppo dei capitoli futuri (se verrà mantenuta la struttura episodica, come decantato in origine) e non un ennesimo restyling del gioco base, poiché le novità e le implementazioni dell'ultima “profetica” incarnazione - soprattutto a livello narrativo - hanno ben definito i contorni di un'opera a tratti evanescente e per questo rimandata con riserva da numerose testate.
    Vale dunque la pena di ri(ri)percorrere le gesta di Kate Wilson anche in questa edizione per Pc, disponibile su Steam a 9,99 Euro? La risposta potete trovarla nel prosieguo della nostra disanima.

    Malthusianesimo

    In un futuro non molto lontano (siamo nel 2051) il problema più grande che il pianeta Terra deve affrontare è costituito dalla sovrappopolazione umana; le risorse idrico-alimentari non possono più supplire alla richiesta e la desertificazione avanza, così come il divario sociale tra i potenti e le fasce più deboli della comunità mondiale.
    Il malcontento generale sfocia nel terrorismo ed il primo bersaglio simbolico è rappresentato dagli ambiziosi e costosissimi progetti delle Corporazioni che, pur di mantenere inalterato lo stile di vita dei propri ricchi adepti, prosciugano anche i fondi destinati ai più bisognosi. Il bene di pochi contro quello di molti: una storia già nota.
    Sebbene le sfumature della trama siano ammantate di fantascienza, il plot narrativo è sostenuto anche da argomentazioni storiche: i malthusiani (o, più precisamente, neo malthusiani) sono i sostenitori delle teorie del demografo/economista inglese Thomas Malthus nato nel 1766 in Inghilterra, secondo il quale il controllo demografico aiuterebbe l'uomo ad evitare l'impoverimento delle scarse risorse terrestri.
    Accecati dall'odio e sostenuti dal delirante motto “Save the world, kill yourslef” i malthusiani di Hydrophobia sono terroristi senza scrupoli che attaccano la meravigliosa “Regina del Mondo”, una nave di proporzioni bibliche ed orgoglio della filosofia cornucopiana della Corporazione NanoCell.
    E' giorno di festa sulla Regina del Mondo: si celebra il decimo anniversario dall'inaugurazione e tutti gli abitanti della città galleggiante partecipano al grandioso evento. Nessuno, naturalmente, può immaginare ciò che sta per accadere al nuovo, “inaffondabile” Titanic del futuro.
    Kate Wilson, l'eroina di Hydrophobia, è un ingegnere di sistemi deputata alla sicurezza informatica di bordo; si troverà proiettata in un incubo senza pari, destinata a combattere contro il mostro che in passato le aveva già distrutto la vita e che credeva di aver vinto con un brevetto da istruttrice di nuoto.

    Idrofobia

    Le differenze con le prime due versioni di Hydrophobia sono piuttosto sensibili e toccano praticamente ogni sfaccettatura del media videoludico: gameplay, longevità, narrazione e lato tecnico hanno giovato largamente dei feedback pervenuti agli sviluppatori, nonostante la struttura di base resti ovviamente la medesima ed ancora una volta l'acqua ed il motore HydroEngine rappresentino i veri protagonisti dell'avventura, senza i quali il lavoro di Dark Energy Digital sarebbe stato a dir poco superfluo e destinato a perdersi nella moltitudine di prodotti simili che inflazionano il mercato.
    La giocabilità risulta finalmente più fluida - impossibile non accorgersene - sebbene permanga una certa legnosità di fondo che disturba le sezioni più tese e concitate: la rielaborazione nel design di alcune aree (in particolare ritoccando le quantità di acqua presenti e la grandezza delle onde), un rinnovato sistema di mira/coperture oltre che l'introduzione dei “poteri cinetici” nella parte finale della storia - già visti in passato nella modalità sfida - donano comunque un nuovo volto al gameplay, minato solo dall'assenza dei colpi “melee” che avrebbero sicuramente snellito determinate fasi di combattimento.
    Dal punto di vista della narrazione il primo aspetto che colpisce è la bocciatura del pessimo doppiatore originale di Scoot (comprimario di Kate), ora sostituito da un professionista del settore che riesce laddove aveva fallito il primo: ovvero a donare enfasi ed emotività alle situazioni drammatiche che la protagonista vive durante l'odissea sulla Regina del Mondo.
    L'aggiunta di nuovi dettagli determinanti sulla trama e conseguenti sezioni giocate confluiscono inoltre in un finale tutto nuovo che, oltre ad ampliare la longevità del prodotto, non mancherà di appassionare e soddisfare i fan dell'avventura.
    E' sotto il profilo tecnico che l'opera dei Dark Energy Digital propone gli spunti migliori: i tre anni necessari per sviluppare il motore dedicato alla fluidodinamica (il già citato HydroEngine) sono stati assolutamente ben spesi ed in questa nuova incarnazione per Pc giovano di ulteriore ricercatezza e perfezionamento.
    La potenza di calcolo delle schede grafiche di ultima generazione regalano un comportamento dell'acqua ancor più credibile, con flutti che si infrangono realisticamente contro le strutture e governano con naturalezza i corpi fisici in balia delle onde: semplicemente meraviglioso l'effetto di riempimento di alcuni settori, laddove ogni porta, oggetto o personaggio reagisce alla dinamica del fluido così come dovrebbe.
    Ci troviamo dunque innanzi ad un classico action adventure con sezioni puzzle, platform e di combattimento completamente stravolto dalla presenza dell'elemento liquido per eccellenza, in grado di trasformare le sessioni di gioco in continue lotte contro il tempo per salvare la propria pelle e quella di altri passeggeri, inoltre il discreto numero di collezionabili e l'utilizzo del M.A.V.I. per risolvere piccoli enigmi tecnologici/ambientali approfondiscono ulteriormente l'esperienza ludica.

    Hydrophobia Prophecy Hydrophobia ProphecyVersione Analizzata PCConsiderare Hydrophobia: Prophecy una semplice manovra commerciale per esportare il brand sulla redditizia piattaforma Steam è quanto di più sbagliato ed offensivo si possa pensare nei confronti degli sviluppatori: nonostante permangano alcuni difetti dell'opera originale il lavoro di raffinamento dei Dark Energy Digital è encomiabile ed ha riguardato tutti gli aspetti del prodotto, rinnovati secondo i feedback di stampa e comunità ludica. Più ricercato nella trama e perfezionato nel gameplay il “nuovo” Hydrophobia merita di esser giocato soprattutto per il favoloso modello fluidodinamico, parte integrante dell'esperienza e non semplice orpello per strappare osservazioni di meraviglia. Per dieci Euro è un acquisto consigliato anche a tutti coloro che snobbarono le prime due edizioni per Xbox 360.

    7

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