Recensione I Fantastici 4 e Silver Surfer

Di Fantastico c'è solo il team...

Recensione I Fantastici 4 e Silver Surfer
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • Correva l'anno...

    I Fantastici 4 sono nati dalle matite di Stan Lee e Jack Kirby, in contemporanea con il primo albo a loro dedicato nel 1961. Come tutti gli appassionati di fumetti sapranno, la formazione "fantastica" della prima famiglia di supereroi di casa Marvel è composta da Reed Richards (Mister Fantastic), Susan Richards (la donna invisibile), Johnny Storm (la Torcia Umana) e Ben Grimm (La Cosa). I superpoteri dei quattro amici, originati da delle radiazioni cosmiche in occasione di un viaggio spaziale, sono ispirati ai classici quattro elementi: acqua, aria, fuoco e terra (da qui, la pelle a scaglie de La Cosa).
    Nel 2005 l'industria cinematografica di Hollywood, dopo aver già portato sul grande schermo numerosi eroi della carta stampata Marvel (Uomo Ragno, Daredevil e Hulk), ha coinvolto il regista Tim Story in un ambizioso progetto: trasportare l'universo dei Fantastici 4 su celluloide, grazie alle interpretazioni di Ioan Gruffudd (Reed), Jessica Alba (Sue), Chris Evans (Johnny) e Michael Chiklis (Ben). Il 15 giugno scorso è uscito in tutte le sale italiane il seguito, intitolato I Fantastici 4 e Silver Surfer, o nella versione originale Fantastic Four: the Rise of Silver Surfer.
    Poteva l'uscita di un tale colossal cinematografico non ispirare un omonimo videogioco? Ovviamente no: ci hanno pensato il team di sviluppo Visual Concepts per la pubblicazione di Take Two Interactive, in un videogioco per Playstation 3 non propriamente... fantastico.

    La storia

    Poche settimane fa, il team Visual Concepts aveva annunciato di aver sviluppato un plot narrativo ispirato solo per il 50% alle movimentate avventure del team viste al cinema. Le promesse sono state mantenute: il videogioco per Playstation 3 prende spunto dalla sceneggiatura di Don Payne, John Thurman e Mark Frost per portare in scena alcuni dei nemici storici dei Fantastici 4. Il tutto prende avvio dai misteriosi fenomeni meteorologici causati dal passaggio di Silver Surfer: il team si dirige quindi verso una sperduta isoletta del pacifico, dove gli Skrull (specie extraterrestre creata da Lee e Kirby nel 1962) stanno costruendo una base segreta sotto il comando di Super Skrull, un'imponente creatura che può contare su tutti e quattro i superpoteri di Reed e Company. Seguirà una capatina presso la catena dell'Himalaya, dove Terrax (araldo di Galactus, proprio come Silver Surfer) si nasconde nel sottosuolo. Infine prenderemo il volo verso una base spaziale gestita dai russi, dove ci attenderà il malvagio professore Ivan Kragoff, alias Red Ghost, accompagnato dalle sue letali super scimmie. Il titolo, sviluppato su sei differenti livelli, può quindi contare su una storia avvincente e variata sia per il carisma dei personaggi presentati sia per le locations, specialmente per tutti i fan di lunga data dei Fantastici 4. Peccato che tutto questo non basti per risollevare le sorti afflitto da una giocabilità monotona e piatta quanto la tavola di Silver Surfer.

    E tempo di... noia...

    Come già detto in fase di anteprima, Fantastici 4 e Silver Surfer è ricalcato sul gameplay e sul sistema di controllo di Marvel: Ultimate Alliance. Il risultato è un action RPG piuttosto semplice e immediato: attacchi fisici che si eseguono premendo il tasto X e "quadrato", attacco speciale con il "cerchio" e salto con il tasto triangolo. Alla fine di ogni livello, l'esperienza accumulata potrà essere investita per potenziare offesa e difesa dei 4 personaggi a nostra disposizione. Il tutto è arricchito dall'azione dei tasti dorsali R2 e L2: con il primo, in combinazione con uno dei tasti classici del pad, potremo attuare uno dei quattro attacchi speciali del personaggio scelto (selezionabile tramite le frecce direzionali). Si passa così dal volo infiammato di Johnny Storm allo scudo energetico di Sue Richards, attraverso i ganci allungabili di Reed e dalle spallate di Ben. Il tasto L2, sempre in associazione con un altro tasto, permetterà un attacco combinato con un compagno di gruppo: il risultato è tanto spettacolare quanto efficace per la potenza dell'attacco, ma è un entusiasmo che si spegne dopo poche ore di gioco.
    Il problema principale del titolo risiede nell'aberrante monotonia che affligge il videogiocatore sin dal primo livello. Il tutto si limiterà ad una sola e semplice sequenza: entra nella stanza, uccidi tutto ciò che si muove e avanza verso il prossimo stage. Molte volte il videogiocatore si troverà nell'impossibilità di proseguire: tutti i pulsanti sono stati premuti, gli enigmi risolti... Perché quella porta non si apre? Semplicemente poiché non tutti i nemici presenti nel livello sono stati sconfitti: solamente l'uccisione dell'ultimo sopravvissuto aprirà, senza alcun motivo evidente, il prossimo portale.
    Alcuni facili puzzles non bastano a variare il monotono gameplay, soprattutto per la loro banalità: si va dalla pressione di pulsanti sopraelevati (per i quali sarà indispensabili l'intervento di Reed) a tragitti da percorrere su piattaforme sensibili al peso. In alcune particolari situazioni di gioco, saremo costretti ad affrontare i nemici alla guida di un solo componente del team: in questo caso bisogna menzionare i livelli dedicati all'Uomo Torcia, dove potremo controllarne il volo tramite un azzeccata implementazione del nostro Sixaxis di Playstation 3, come in occasione (ad esempio) dell'inseguimento di Silver Surfer attraverso il tunnel di un'autostrada di New York. Il joypad risponde bene e sensibilmente ai movimenti delle nostre mani, tanto da preferire il Sixaxis al controllo del nostro alter ego digitale per mezzo della levetta analogica sinistra.

    Next Generation, same old song...

    I modelli poligonali dei Fantastici 4 sono definiti e parecchio realistici. In particolare le fiamme sprigionate dalle mani della Torcia Umana e la conseguente illuminazione di stanze e pareti oscure sono di assoluta qualità. Purtroppo, questi pochi elementi sono gli unici aspetti positivi legati alla grafica e alla tecnica del titolo. Il chara design dei nemici, ad esempio, è poco ispirato e, soprattutto, ripetitivo all'inverosimile: ogni livello è affollato da avversari del tutto identici tra di loro, fatta eccezione per la loro funzione. Avremoi nemici base, quelli leggermente più veloci ed infine i più potenti, in grado di attaccarci dalla lunga distanza. Che l'avversario sia una scimmia, un robot o uno Skrull non importa: avremo sempre a che fare con lo stesso stile di attacco e, conseguentemente, con una medesima strategia di contrattacco. Le ambientazioni di gioco sono di una pochezza quasi straordinaria: i livelli sono freddi, sterili e vuoti, e non bastano certo pochi oggetti interattivi (come casse, pietre o pali da sollevare ed usare come arma) a risollevare il giudizio.
    Il sonoro del titolo si avvale di un doppiaggio in italiano abbastanza espressivo e ben recitato: più di una volta le continue provocazioni lanciate da Johnny nei confronti di Ben vi faranno sorridere, proprio come al cinema. Le musiche di gioco sono orecchiabili, ma spesso capita che vengano interrotte di punto in bianco lasciando il videogiocatore nel completo silenzio per diversi secondi: il perché, non si sa.
    La longevità si attesta sulle 10-15 ore, anche se il completo potenziamento dei vari personaggi richiederà anche una trentina di ore. Nel corso dell'avventura sarà possibile sbloccare classici artworks e trailer cinematografici raccogliendo i 36 gettoni F4 e scovando i 12 spy bots inviati da Van Doom: un po' poco per incentivare la rigiocabilità di un titolo così noioso e, alla lunga, estenuante.

    Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer Fantastic Four: Rise of the Silver SurferVersione Analizzata PlayStation 3I Fantastici 4 e Silver Surfer, sviluppato dal team Visual Concepts, è un action RPG afflitto da un gameplay pesante come La Cosa e piatto come la tavola di Silver Surfer. Il tutto si limita alla distruzione sistematica dei nemici, per avanzare nell’avventura e riprendere a distruggere. I pochi elementi positivi, come ad esempio la resa grafica di Johnny Storm o il doppiaggio in italiano, non bastano certo a risollevare le sorti del titolo. Vi ci vorrà una pazienza “fantastica”, insomma, per portare a termine questo videogioco.

    5

    Quanto attendi: Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer

    Hype
    Hype totali: 0
    ND.
    nd