Il Signore Degli Anelli Il ritorno del Re: recensione della versione Xbox

Leggi la nostra recensione e le opinioni sul videogioco Il Signore Degli Anelli Il ritorno del Re: recensione della versione Xbox - 365

Il Signore Degli Anelli Il ritorno del Re: recensione della versione Xbox
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • Gba
  • Xbox
  • NGC
  • Pc
  • La licenza del
    Signore degli Anelli è una specie di arma a doppio taglio. Se da un lato è
    prestigiosa, dall'altro è anche potenzialmente pericolosa, in quanto Electronic
    Arts è obbligata a sfornare un titolo almeno di buon livello, per non
    scontentare le folte schiere di appassionati della trilogia tolkeniana. E questo
    presenta due problemi: il primo, quello di interrompere la tradizione ormai in
    corso da tempo, che vuole che i videogiochi tratti da pellicole cinematografiche
    siano prodotti di scarsa qualità; il secondo, è d'uopo creare un prodotto
    accessibile a tutti, dal fan più intransigente (che vorrebbe un gioco di ruolo)
    al giocatore occasionale, che si è avvicinato alle avventure di Frodo tramite il
    film e non leggendo il poderoso romanzo. Electronic Arts ha cercato di
    accontentare un po' tutti (riuscendoci in buona parte, direi) optando per un
    picchiaduro a scorrimento, condito con qualche elemento tratto dai giochi di
    ruolo.

    Il gioco

    Il gioco si articola in tre percorsi differenti (la via del re, la via
    dello stregone, la via dell'hobbit) percorribili in modo arbitrario: si possono
    scegliere liberamente, e si può passare in qualunque momento da uno all'altro.
    Ognuno di questi filoni si differenzia dall'altro sia per i livelli da
    affrontare, sia per i personaggi da utilizzare, il cui numero è abbastanza alto:
    all'inizio saranno disponibili Aragorn, Gandalf, Legolas, Gimli, Frodo e Sam, a
    cui si uniranno altri 3 eroi una volta concluso il gioco. Come detto, questo
    titolo è un picchiaduro a scorrimento: ci si fa largo in livelli dalla struttura
    estremamente lineare uccidendo orde di orchetti e soldati dell'esercito di
    Mordor, guadagnando punti esperienza. Quest'ultima caratteristica è stata presa
    direttamente dal panorama dei giochi di ruolo: infatti ogni tot punti esperienza
    guadagnati il personaggio utilizzato sale di livello e vengono sbloccate nuove
    combo o incrementi nei parametri, abilità che vengono praticamente “comprate”
    con un dispendio dei punti esperienza acquistati. Ogni personaggio possiede
    diversi tipi di mosse base: un attacco veloce, un attacco potente (utile per
    frantumare gli scudi) un attacco con arma a distanza, il “colpo di grazia” (per
    uccidere con un colpo un nemico a terra), un'abilità speciale propria e
    ovviamente la parata. Le combo possono essere acquistate non solo per il singolo
    personaggio, ma per tutti, con un dispendio maggiore di punti esperienza. Lo
    stesso discorso non vale per l'incremento dell'energia e per il potenziamento
    delle armi a distanza. I personaggi sono differenziati non solo in quanto ad
    armi utilizzate, ma anche per quanto concerne i parametri: gli hobbit arrecano
    meno danni, i nani sono più lenti ma più forti, gli elfi agili e maestri nel
    tiro con l'arco. Sconfiggendo gli avversari si riempie inoltre una barra
    circolare, che determina la valutazione dell'uccisione (maggiore è il
    riempimento della barra, e maggiori sono la valutazione e i punti esperienza
    guadagnati); quando tale barra è piena, il vostro alter-ego entra nello stato di
    “impeto guerriero”, ottenendo la massima valutazione per ogni nemico sconfitto e
    un incremento dei danni arrecati. Le varie valutazioni ottenute servono per
    valutare la prestazione complessiva nel singolo livello; il voto va da medio (il
    più scarso) a superbo (il massimo). Il problema principale dei picchiaduro a
    scorrimento è una certa ripetitività di fondo, che potrebbe portare rapidamente
    al tedio e all'abbandono precoce del titolo; Electronic Arts invece è riuscita
    a creare una certa varietà nelle situazioni da affrontare, limitando l'incedere
    di questa sensazione (che dopo un po' che si gioca come si avverte). Infatti
    talvolta capiterà di difendere le mura di Minas Tirith, sbattendo giù le scale
    dei nemici che tentano di assaltare la città; altre volte sarà necessario
    nascondersi dal Nazghul alla caccia di Frodo, oppure difendere persone innocenti
    dall'invasione dell'esercito nemico. Una volta concluso il gioco, sarà
    possibile affrontare ciascun livello con ogni personaggio, oppure migliorare la
    propria valutazione in un livello già completato. Proseguendo nell'avventura
    verranno sbloccati dei succosi contenuti extra (interviste con gli attori
    principali) che faranno la felicità dei fan. La trama è raccontata tramite
    spezzoni della pellicola cinematografica, e, non segue solamente le vicende
    narrate nell'ultimo film, ma riprende anche la parte finale del secondo
    capitolo della saga.

    Grafica e sonoro

    Pur essendo un prodotto multipiattaforma, Il ritorno del
    Re è stato ben ottimizzato. Il motore grafico, pur non presentando effetti o
    fronzoli particolarmente raffinati, svolge bene il suo lavoro, gestendo anche le
    situazioni più caotiche senza perdere fluidità, che nel corso del gioco si
    mantiene su livelli più che accettabili. I personaggi principali sono davvero
    ben fatti: sono ottimamente caratterizzati e animati. Gli altri modelli
    poligonali sono sempre buoni, anche se a volte paiono un po' grezzi per quanto
    concerne le textures. I livelli sono ampi, anche se la telecamera si posiziona
    sempre in modo che non si possa sempre avere una visuale completa sul tutto, e
    questo talvolta crea dei problemi negli scontri. Nota di merito per i fondali,
    ben curati. Concludendo, il motore grafico è buono, svolge il suo lavoro ma
    nulla più. Le musiche che accompagnano i livelli sono tratte direttamente dal
    film (e quindi di ottima fattura) e il doppiaggio (completamente in italiano,
    così come il resto del gioco) è stato eseguito dai medesimi doppiatori della
    pellicola.

    Giocabilità e
    longevità

    Il Ritorno del Re presenta una curva di apprendimento non troppo
    ripida: una volta presa confidenza con i comandi, si tratta solo di uccidere
    orchetti o, al massimo, attivare interruttori. L'azione è frenetica, e riprende
    in modo soddisfacente lo spirito del film, con i suoi epici combattimenti; il
    gioco coinvolge, e anche parecchio. Le combo presenti, sebbene siano uguali per
    ogni personaggio, sono varie e rendono più divertenti gli scontri che si
    susseguono a ritmo elevato. Questo, oltre a essere un pregio, in alcune
    situazioni si rivela essere un difetto: può capitare infatti di essere assaliti
    da avversari da ogni parte, cosa che riduce il gioco ad una frenetica pressione
    del tasto per l'attacco rapido. Nella maggior parte dei casi, in queste
    situazioni si viene uccisi e costretti a ricominciare il livello dall'inizio,
    con la tentazione di utilizzare il dvd del gioco per il tiro al piattello. I
    checkpoint all'interno dei livelli ci sono, ma non sempre sono posizionati dove
    servono. La telecamera, gestita automaticamente dal gioco, in alcuni casi è
    malamente posizionata, così da incrementare la difficoltà di alcuni scontri di
    per sé semplici. Un ulteriore difetto si ravvisa nel sistema di controllo,
    quando è necessario attivare le catapulte, cosa che, nonostante la continua
    pressione del tasto necessario, non avviene e nel frattempo si è preda dei
    fendenti avversari. L'intelligenza artificiale dei propri alleati è lacunosa:
    quando servono sono sempre altrove, e non sono di grande aiuto, dato che del
    99,9% dei nemici dovrete occuparvene voi. Non si pretende che facciano loro
    tutto il lavoro (altrimenti cosa ci giocheremmo a fare?) ma che almeno
    proteggano l'alter-ego quando serve. La longevità si attesta su livelli
    discreti: il gioco si finisce in 10 circa, e dopo si possono rigiocare i livelli
    con tutti i personaggi, compresi quelli nuovi che vengono sbloccati. La
    rigiocabilità, però, è soggettiva: non tutti potrebbero aver voglia di
    completare ogni livello con tutti i personaggi, oppure (sfida più impegnativa)
    cercare di avere la valutazione massima in tutti i livelli. Portando a termine
    il titolo vengono inoltre resi disponibili due livelli bonus, necessari per
    completare al 100% il gioco, anche se sono più frustranti che altro. Il Ritorno
    del Re supporta anche la modalità a due giocatori: vengono riproposti alcuni
    livelli del gioco in singolo da giocare in coppia con un amico. Non ci sono
    funzionalità che sfruttano il supporto Live.

    Commento finale

    Electronic Arts ha cercato di
    sfornare un titolo in grado di accontentare tutti, e in parte ci è riuscita
    (personalmente, vorrei avesse creato un gioco di ruolo, ma pazienza...). Il titolo
    coinvolge e ripropone l'atmosfera che si respira nella pellicola, con i suoi
    scontri frenetici ed epici. La giocabilità è buona, ma è minata da quei difetti
    elencati che possono innalzare la frustrazione a livelli pericolosi, e
    potrebbero anche indurre il giocatore ad abbandonare per un po' il gioco. La
    durata è soggettiva, e dipende dalla voglia del giocatore di godersi ogni
    livello con un personaggio differente, con le variazioni che questo può
    comportare. In definitiva, il Ritorno del Re è un bel gioco ed è adatto ad un
    vasto pubblico, ma una volta portato a termine, rimane la sensazione che si
    sarebbe potuto fare qualcosa di più.

    Che voto dai a: Il Signore degli Anelli: Il Ritorno del Re

    Media Voto Utenti
    Voti: 97
    7.5
    nd