Recensione Inazuma Eleven 2 - Fire and Blizzard

Il destino del mondo lo si decide giocando a calcio

Recensione Inazuma Eleven 2 - Fire and Blizzard
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  • DS
  • Vecchi eroi dormienti

    Senza neanche accorgercene, un sottile strato di polvere ha già avvolto il nostro amato Nintendo DS. Se fino a qualche mese fa lo credevamo persino dotato di un’anima e capace di comprendere i nostri problemi videoludici, ora riposa, come in un eterno letargo, sullo stesso mobiletto, che prende sempre più le fattezze di una regale tomba, sul quale lo abbiamo posato mesi fa. Del resto è il tanto mitizzato progresso: il flusso continuo di uscite si interrompe, viene lanciato un successore più bello e potente e in breve ci si scorda dei “giocattoli” vecchi. Fa tanto Toy Story, ma è effettivamente la storia delle nostre console: tanto amate, quanto rapidamente soppiantate dal nuovo.
    Eppure il Nintendo DS si esibisce, in questa sede, nel più classico colpo di reni, in un moto che solo per un istante interrompe il suo rigor mortis e ci spinge a schiudere nuovamente la conchiglia e riflettere la nostra immagine nei suoi due schermi. Il fautore di una tale impresa è Inazuma Eleven 2 che a distanza di più di due anni dalla pubblicazione in Giappone, debutta finalmente in Europa.
    Rispolverate i vostri DS dunque, e non fate i furbi: è pur vero che il 3DS gode della retrocompatibilità, ma questo è un ultimo viaggio che il vostro fidato compagno di giochi si potrebbe meritare.

    Nuovi strategie di conquista

    Inazuma Eleven 2 fonde il gioco del calcio con la tradizione giapponese degli RPG, ponendo come protagonisti un nutritissimo roster di atleti che non sfigurerebbero in una puntata del mai dimenticato Holly E Benji . Di novità rispetto al predecessore non se ne ravvisa nessuna, il che rappresenta sicuramente il difetto maggiore del gioco, anche se ciò è alquanto relativo: vista la relativa freschezza della formula i fan saranno ancora ben lungi dall’annoiarsi. Neanche la bipartizione in due distinte versioni, Tempesta di Fuoco e Bufera di Neve, è portatrice di significative differenze, che non vanno al di là di qualche tecnica o personaggio in esclusiva.
    Inedita, fortunatamente e ovviamente, la trama che fa da sfondo alla produzione. E’ passata poco più di una settimana da quando la Raimon Junior High School, capitanata dal portiere e protagonista Mark Ewans, ha vinto l’ambito torneo Football Frontier, candidandosi a migliore squadra giovanile del Giappone. Gli allenamenti sono in procinto di ricominciare, quando accade l’impensabile: un team di alieni giunti sulla Terra comincia a distruggere i principali istituti scolastici del paese, rimettendo il destino del pianeta all’esito di una partita di calcio. La Raimon Junior High School sarà in grado di battere questi fortissimi avversari e riportare la pace?

    La trama, senza ombra di dubbio, non è tra le più riuscite dell’abilissima Level-5. Dove il predecessore proponeva comunque eventi soprannaturali, ma ancora credibili e consoni, in questo contesto si ha la netta sensazione che gli sceneggiatori abbiano tirato troppo la corda, scadendo nel ridicolo. Perché degli alieni dovrebbero conquistare il nostro pianeta a suon di passaggi e gol? Perché dovrebbero prendere di mira solo le squadre giovanili? Il tutto sa fin troppo di posticcio e costretto, utile solo per permettere a Mark di ripetere quanto già fatto nell’avventura originale: girovagare per il Giappone in cerca di nuovi talenti da assoldare. In Inazuma Eleven 2 il numero di atleti “catturabili”, per usare un termine molto pokémonesco, sono lievitati sino all’esorbitante cifra di 1500, cosa che farà sicuramente la gioia di tutti i fan.
    Complici anche dialoghi inutilmente prolungati, in pieno stile nipponico, e un cast che salvo poche eccezioni fatica a sfuggire all’anonimato, la componente narrativa del titolo non può dirsi del tutto riuscita. Sebbene mantenga unite le varie parti e offra un motivo relativamente valido per proseguire, è impossibile non trattenere spesso un sorriso vagamente ironico per quanto accade sullo schermo.

    Partite casuali

    Trama a parte, il gameplay torna, immutato, in tutta la sua cristallina efficacia e capacità di divertire sia l’appassionato di calcio, che quello di RPG.
    Due sono le fasi in cui è possibile scandire Inazuma Eleven 2. La prima è quella che vivrete nelle varie ambientazioni. A partire da una visuale a volo d’uccello muoverete Mark e i suoi compagni al fine di raggiungere determinati luoghi, parlare con i vari personaggi e reperire un gran numero di item. Questi non si discostano più di tanto, da quelli che potreste trovare in un qualsiasi gioco di ruolo. Gli snack, ad esempio, sono ideali per recuperare un po’ di Punti Energia e Punti Tecnica consumati nel corso delle partite. Scarpe e magliette, dal canto loro, elargiranno bonus ai personaggi che li equipaggeranno. L’influenza RPG infatti, non dimentica di dotare ogni atleta di un livello d’esperienza e di diversi parametri, come attacco, difesa, velocità, controllo e così via, che una volta in partita determineranno l’esito di ogni azione svolta.
    Sempre in questa fase avrete il dovere di scegliere chi mandare in campo tra le centinaia di personaggi presenti, il ruolo e la posizione dei compagni di squadra e le tecniche speciali di ognuno. Quest’ultime, poco a sorpresa, spendendo un certo quantitativo di Punti Tecnica, permettono di effettuare passaggi millimetrici, tiri imparabili o contrasti infallibili.

    "Il gameplay torna, immutato, in tutta la sua cristallina efficacia e capacità di divertire sia l’appassionato di calcio, che quello di RPG."

    La seconda fase in cui si dirama il gameplay di Inazuma Eleven 2 è invece relativo alle partite vere e proprie. Queste possono presentarsi o come eventi connaturati al normale proseguo dell’intreccio narrativo o sotto forma di incontri casuali nel mentre che esplorare le varie ambientazioni. Quello che potremmo definire “combat system” risulta un ottimo ed equilibrato mix tra turni e azione in tempo reale. Sfruttando pennino e touch-screen si disegnano i movimenti dei vostri giocatori e si decide il punto esatto in cui passare il pallone. Ogni volta che dovrete tirare, parare o contrastare gli avversari, il gioco entrerà in pausa, dandovi tutto il tempo per effettuare una scelta tra le “mosse” disponibili come contrasto, piuttosto che scivolata, scatto, piuttosto che dribbling. La riuscita o meno di una particolare azione è ovviamente vincolata ai vari parametri degli atleti: dribblare con un difensore difficilmente porterà a risultati soddisfacenti, ma difficilmente fallirà una scivolata.

    Giocare le partite si rivela divertente e spesso assuefante, nonostante non di rado risulti complicato soddisfare le condizioni per la vittoria, visto il poco tempo a disposizione prima del fischio finale, e si gestisca a fatica la visuale isometrica sul campo, mediante i pulsanti frontali della console, mentre si è impegnati a muovere i giocatori con il pennino.
    Inazuma Eleven 2 è insomma un gioco dotato di un gameplay che non mancherà di indispettire qualche utente, ma che possiede comunque tutte le qualità necessarie per divertirne la maggior parte.
    Graficamente il DS non viene spinto ai suoi limiti tecnici, ma quello svolto dai Level-5 resta comunque un buon lavoro. Manca un po’ di carattere, certo, ma le ambientazioni sono dense di dettagli, gli sprite ottimamente animati e i modelli poligonali dei vari giocatori non sfigurano eccessivamente.
    Buono anche il sonoro. Se effetti e temi sono assolutamente nella media, va fatto un applauso all’ottimo doppiaggio nella nostra lingua.
    Ottima anche la longevità garantita dal numero esorbitante di personaggi “catturabili” e dalle oltre venti ore garantite dall’avventura principale. Non manca, inoltre, la possibilità di sfidare i propri amici in locale, fino a un massimo di quattro partecipanti.

    Inazuma Eleven 2 - Fire and Blizzard Inazuma Eleven 2 - Fire and BlizzardVersione Analizzata Nintendo DSInazuma Eleven 2 fa bene quanto il predecessore. Non ci sentiamo di punire la totale mancanza di novità, ma allo stesso tempo, a causa dell’assoluta uguaglianza della formula, questo sequel non creerà dal nulla nuovi fan, accontentandosi di deliziare gli affezionati. Se amate il calcio e gli RPG, il prodotto Level-5 non potrà far altro che divertirvi. Al contrario, tanto più se già avevate disprezzato l’originale, non avete un motivo valido per ponderarne l’acquisto.

    7.8

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